Un progetto "sponsorizzato" da
UPRE ROMA è una scuola di teatro. Il testo che segue è di Dijana Pavlovic
UPRE ROMA, in italiano ALZATEVI ROM, come dice il nome stesso, è un occasione
per i Rom e per i Sinti di alzare la testa raccontando se stessi, la propria
cultura e la propria realtà senza tabù, i propri valori e i disagi di un
inserimento sociale mancato, ma anche le proprie chiusure e la propria divisione
in due, tra il loro mondo di esclusione e il mondo dei gage, al quale
partecipano soltanto attraverso la televisione, e molto spesso attraverso il
peggio che la televisione può offrire alla società. Per questo la modalità
scelta è proprio quella teatrale, che assomiglia al luccichio e al meccanismo
delle trasmissioni televisive e avvicina il sogno dei giovani, non solo rom,
di essere protagonisti di "Amici" di Maria De Filippi, ma allo stesso tempo non
propone quel mondo, ma un mondo sincero di sentimenti veri e profondi, ed è una
vera occasione di espressione artistica. Quella espressione artistica che è
necessaria per poter dialogare tra culture diverse, conoscersi non solo
attraverso dati, cronaca nera e luoghi comuni, ma scambiare una parte della
propria esperienza e della propria anima – capirsi. Il teatro può diventare la
messa in scena dei propri vissuti, all'interno di un gruppo, con il supporto di
alcuni principi di presenza scenica derivati dall'arte dell'attore e rendere
armonico il rapporto tra corpo, voce, mente nella relazione con l'altro, gli
altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa.
A tutto questo si aggiunge un valore simbolico: quello di ritornare alle proprie
origini e la cultura dello spettacolo viaggiante, dei circhi e di arte di
strada, per poi fare uno salto di qualità e trasformarlo in un potente mezzo di
comunicazione.
Oltre che promuovere la cultura rom, con questo progetto si vuole realizzare uno
strumento di comunicazione e di dialogo, dare uno spazio e la possibilità di
esprimersi ai giovani rom, e infine riuscire a creare una compagnia teatrale con
vita autonoma in grado di offrire anche i mezzi di sostegno per chi vi
partecipa. Per questo sono previste paghe e rimborsi spese per i frequentatori
del corso, come motivazione per arrivare alla fine del progetto e per legare una
passione a una prospettiva di una possibile vita professionale.
Il progetto consiste in tre parti:
* la selezione di adolescenti e giovani a partire da 14 anni attraverso un
provino davanti a una commissione, tenendo presenti quattro discipline: canto,
ballo, musica e recitazione. Si intende selezionare al massimo otto persone tra
ballerini, cantanti, musicisti e attori.
* il corso di recitazione, canto, ballo e musica. Si prevede una durata di 40
ore distribuite in un mese, nelle quali i frequentatori del corso insieme agli
esperti di teatroterapia (Alessandro Pecini) insegnanti professionisti della
Scuola Civica Paolo Grassi (Tatiana Olear e Ambra D'Amico) affronteranno con il
metodo dell'improvvisazione teatrale le proprie esperienze di vita e i temi
fondamentali della propria cultura. Per gli allievi musicisti sono previsti
interventi di musicisti rom (come Jovica Jovic) e non rom (come Maurizio Dehò),
finalizzati all'arrangiamento della musica tradizionale e/o alla composizione di
nuovi brani e testi che successivamente verranno usati nello spettacolo. Per i
ballerini è previsto l'intervento di coreografi.
* preparazione e prove per uno spettacolo teatrale e il debutto. Un periodo di
20 giornate lavorative nelle quale si mette insieme il lavoro svolto nella fase
precedente con la regia di Dijana Pavlovic.
Costi del progetto:
I fase: non ha costi
II fase:
Rimborso spese viaggi allievi: € 800 (€100 a attore)
Paghe allievi: € 800 (€100 a attore)
Insegnanti gettone presenza: € 2.000 (40 ore di insegnamento)
Eventuale affitto spazio: € 2.000
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€ 5.600
III fase:
Paghe attori spettacolo: € 2.400 (€300 a attore)
Costi regia e assistente regia: € 4.000
Scenografia, costumi, luci, tecnico luci: € 6.000
Spazio prove (teatro): € 3.000
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€ 15.400
"Che tu possa essere sano e fortunato" è il saluto che sinti, rom, gitani si
scambiano ad ogni incontro. Ed è lo stesso saluto che ha aperto, alla facoltà di
lettere di Palermo, la presentazione di "Yek dui trin..Rou(t)e", il libro che
raccoglie racconti, esperienze e progetti con il popolo Rom di Palermo. Cinque
anni di incontri, di timori superati, di battaglie,o difficili da racchiudere in
130 pagine. Sfogliandole però si entra in uno spaccato di vita e si varca la
soglia del pregiudizio e del luogo comune per entrare nella cruda esistenza di
una comunità che giorno dopo giorno prova a difendere identità e radici e cerca
una cittadinanza negata nonostante 20 e più anni di residenza. "Venite a dormire
nel nostro campo per due o tre giorni per conoscerci" è l’invito
provocatorio di Hasan Salihi, musicista rom kossovaro, rappresentante della
comunità di Palermo. "Trovereste tante sorprese ma vi imbattereste anche con i
nostri nemici: i topi, le fogne a cielo aperto, l’assenza totale di servizi".
La parola residente, cittadino suona strana e sembra quasi il tradimento di
quella che comunemente è considerata la vocazione di questo popolo:il nomadismo.
"Anche questo è un pregiudizio duro a morire" spiega Alexian Santino
Spinelli, docente di cultura rumena all’università di Chieti, poeta e musicista
rom( in foto). "In realtà il popolo romanì è una nazione senza territorio, ma in Italia
ben il 70% dei rom vi risiede stabilmente". Il professore fa un excursus storico
delle vicende del suo popolo e racconta la fuga dall’India, le persecuzioni
sotto il nazismo, il loro sterminio sotto l’indifferenza di tutti. "Quale è
stata la nostra arma di difesa? Una mano tesa che chiede insistentemente. Chiede
l’elemosina per sopravvivere, ma chiede anche una sicurezza, domanda una patria
e una dignità negata". Le parole cadono come macigni nell’aula magna di lettere,
dove alcuni operatori sociali denunciano l’assenza delle istituzioni e
l’utilizzo improprio delle risorse che la comunità europea ogni anno destina ai
campi nomadi. "Solo per Roma vengono assegnati due milioni di euro ogni anno: ho
chiesto case per la mia gente e anche per i romani, ma nessuna risposta è mai
arrivata, ci si disperde in mille progetti che non risolvono i nostri problemi".
"In realtà manca il coraggio di passare da una società multietnica ad una
comunità interculturale dove i rom non sono mediatori, ma rappresentanti di un
popolo e protagonisti del loro presente", conclude Nazzareno Guarnieri, rom
abruzzese, presidente della Federazione italiana rom e sinti. A Palermo in
questi cinque anni si è molto investito in questa direzione, dai tornei
sportivi, ai laboratori di conoscenza, alla lotta alla dispersione scolastica,
ma molto resta da fare per sollevare questo velo che inevitabilmente separa la
città dal campo.
Manca il coraggio di mettersi in cammino al fianco di questo popolo e forse la
presentazione di questo libro prova a tracciare un sentiero comune percorribile
da tutti: rom e palermitani insieme, provando ad essere per una volta tutti
"figli del vento", come cantava De Andrè.
Estratto dal lungo discorso del celebre scrittore e attore Moni
Ovadia in occasione della presentazione ufficiale della raccolta di poesie e
racconti dal titolo "SPERANZA"
di Antun Blazevic (in Arte TONIZINGARO).
In considerazione dei recenti avvenimenti sismici che hanno colpito l'Abruzzo
si stanno organizzando una serie di iniziative su tutto il territorio Italiano
volte a sostenere l'Orchestra Sinfonica Abruzzese duramente colpita dal sisma.
In tale contesto si propone l'esecuzione di un "Concerto di musica romanì"
con l'Orchestra Sinfonica Abruzzese da realizzarsi a Roma, Lanciano e Ancona nei
giorni 13, 14 e 15 Novembre 2009.
SI RICHIEDE
Un valido sostegno!!!! !!! In tre modi e a seconda delle proprie possibilità:
Come coorganizzatore, come collaboratore e come aderente.
1) La coorganizzazione dell'evento prevede i seguenti termini:
compartecipazione con 2000 euro a copertura della spese dei concerti
dell'Orchestra Sinfonica Abruzzese
(cachet orchestra, teatro, pagamento della stampa delle partiture, pubblicità,
SIAE, etc.).
Tutti e tre i concerti avranno una pubblicità unica di carattere nazionale e
ciascuna associazione coorganizzatrice avrà diritto di apporre il proprio logo
sul materiale pubblicitario ufficiale prodotto dall'Istituzione Sinfonica
Abruzzese.
La conferenza stampa di presentazione dei concerti avverrà a Roma, in
Campidoglio all'inizio di Novembre 2009 e ciascuna delle associazioni
coorganizzatrici ha diritto di presiedervi, assieme ai sindaci delle tre città,
alle autorità e al direttore artistico della Sinfonica Abruzzese M° Vittorio
Antonellini.
2) La collaborazione consiste nel promuovere l'evento presso i propri
contatti e i propri canali (riviste, mailing list etc.), nel cercare contatti
con radio e riviste che possono sostenere l'evento (unico nel suo genere e di
portata mondiale), di procurare contatti con musicisti rom diplomati capaci di
suonare con l'orchestra sinfonica che sarà diretta, probabilmente, dal kalò
spagnolo Paco Suarez (dipende dai mezzi economi a che avremo).
3) L'adesione: consiste nella libera sottoscrizione da parte di
associazioni e di privati sul conto corrente postale dell'associazione Them
Romano Onlus causale: Concerto Orchestra Sinfonica Abruzzese
CONTO CORRENTE POSTALE 201665
oppure sull' IBAN dell'associazione Them Romano Onlus
IBAN IT46Z07601155000000 00201665
Le associazioni coorganizzatrici finora sono: Ass. Them Romanò Onlus di Lanciano, Ass. Altrevie di Roma, Arci Solidarietà
Lazio di Roma, Coop. Ermes di Roma, Ass. Piemonte Grecia "Santorre di Santarosa"
di Torino, Fondazione Casa della Carità di Milano, Ut Orpheus di Bologna, CNI di
Roma, Ethnoworld di Milano.
Le associazioni collaboratrici finora sono: Gruppo Everyone di Pesaro, Amici della musica di Campovalano di Teramo, Ass.
Adriatica Mediterranea di Ancona, Istituto di Cultura Gitana (Barcellona) ,
Cooperativa L'occhio del Riciclone di Roma.
Le associazioni che aderiscono finora sono: Casa Laboratorio San Giacomo di
Palermo.
Le radio che collaborano finora: Radio Spazio 103 di Udine, Radio Flash di Torino, Radio Kjoi Voce della
Speranza di Roma, Radio Onda D'Urto di Brescia, Radio Popolare di Roma.
Per ulteriori informazioni e delucidazioni non esitate a contattarci. Vi terremo
informati costantemente sugli sviluppi dell'organizzazione!!!!!!!!!!!
BUT BAXT TA SASTIPE'!!!!!!!
Per il Coordinamento Nazionale Antidiscriminazione Sa Phrala
INVITO: La Casa della Resistenza e l’Istituto storico della
Resistenza "P. Fornara" vi invitano per un aperitivo cui seguirà la
presentazione della mostra "Porrajmos" e lo spettacolo "Rom Cabaret"
Sabato 20 giugno 2009, ore 20.00 - 23.00
Casa della Resistenza
Via Turati 9, Verbania Fondotoce
Una storia da raccontareLa persecuzione di Rom e Sinti tra ieri e
oggi
"Quanti conoscono la parola Porrajmos? Pochissimi. Questo è l’indizio più
significativo di come la memoria dei popoli che ci ostiniamo a chiamare zingari
e nomadi fatichi a trovare ascolto e cittadinanza in Italia. Porrajmos è la
parola che nelle lingue Sinte e Rom definisce il ‘divoramento’ subito in Europa
tra il 1934 e il 1945".
L’Associazione Casa della Resistenza, in collaborazione con la Regione Piemonte,
Assessorato alla Cultura, organizza una giornata di riflessione sul tema della
discriminazione e della persecuzione verso le popolazioni Rom e Sinte attraverso
la mostra storica Porrajmos. Sulle tracce della memoria che sarà
presentata dal curatore, Carlo Berini, ricercatore dell’Istituto di
cultura Sinta di Mantova.
Rom Cabaret Spettacolo con testi e musica popolare di artisti Rom
di Dijana Pavlovic
con Diana Pavlovic, Jovica Balval, Marta Pistocchi
"La convivenza tra comunità diverse in un medesimo territorio – non solo
possibile, ma anche auspicabile – passa anche attraverso l’incontro e la
conoscenza delle reciproche culture, unica via per dissipare incomprensioni,
pregiudizi, luoghi comuni, diffidenze di tutti i tipi".
Alla presentazione della mostra seguirà lo spettacolo teatrale Rom Cabaret
di Dijana Pavlovic, con Jovica Balval e Marta Pistocchi. Lo spettacolo è
nato come occasione di incontro tra la cultura Rom e la rappresentazione che ne
ha fatto la tradizione occidentale attraverso l’immagine romantica del mondo
zingaro. Di fronte alle vicende drammatiche degli ultimi anni, che a partire dal
caso di Opera sono culminate nella cosiddetta "emergenza Rom", è nata l’esigenza
di attualizzare lo spettacolo e trasformarlo in uno strumento non solo di
conoscenza e confronto, ma anche di denuncia. Attraverso poesie e racconti,
musica e canzoni popolari, interviste e immagini si racconta la storia del
popolo Rom (anche nei suoi momenti più drammatici, come lo sterminio nei campi
di concentramento nazisti) e la condizione attuale dei Rom in Italia tra
sgomberi e pregiudizi. Il tono è ora poetico, ora amaro e drammatico, senza
dimenticare l’ironia e anche l’autoironia delle barzellette Rom.
Con il patrocinio di:
Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato per l’affermazione dei valori della
Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana
Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e
nel VCO P. Fornara"
Sezione didattica
Istituto storico Resistenza e società contemporanea "P. Fornara"
Corso Cavour 15, 28100 Novara
tel. 0321 392743; fax 0321 399021
email: didattica@isrn.it ; sito web:
www.isrn.it
Bruskoi Prala presenta a Torino (Imbarchino del Valentino) il 27 e 28 Giugno 2009
Stage di Danze della tradizione tzigana di Transilvania
Benki Iambor: Danzatore rom di Szacsavas (Transilvania)
è nato in una famiglia di musicisti.
Ballerino ufficiale del gruppo del suo paese e del
gruppo Nadara. Attualmente collabora con
Bruskoi Prala animando stages di danza.
Il corso prevede un approccio graduale alle più
importanti danze rom di Transilvania che hanno
attinto nei secoli alla tradizione ungherese e
romena, rielaborandole. Verranno insegnate sia
le danze semi libere (csingeralas, manele..) che
le danze di coppia di origine ungherese o romena
(csardas, invertita..) Per i danzatori sarà
particolarmente interessante lo studio dei giochi
di percussione ritmica corpo, mentre le danzatrici
avranno sicuramente modo di appassionarsi al
manea o mahala, danza di origine turca le cui movenze riprendono quelle della
danza del ventre. Lo stage è indirizzato a danzatori di tutti i livelli (massimo
di 25 posti).
Orari:
Sabato 27 dalle 15 alle 18
Domenica 28 dalle 13,30 alle 16,39
un racconto di Antun Blažević, in arte Tonizingaro
Camminava per le colline della sua infanzia ricordandosi che ancora
esistevano, aveva voglia di raccogliere tutti i fiori del giardino creato da
Dio, ma la mano vecchia e grinzosa, non aveva il coraggio di togliere la
bellezza al mondo, le cose del giardino di Dio non si possono toccare, solo
guardare e sentire.
Si mise seduto sulla terra cercando di rubare il profumo che lo circondava,
sapeva che questo era il suo ultimo giorno, sorrideva il suo vecchio viso pieno
di rughe, ricordandosi il tempo passato su queste colline. Avanti gli occhi gli
passavano le immagini delle corse con i cavalli, delle vecchie carovane, della
sua famiglia intorno al fuoco che li scaldava durante le notti fredde. Si
ricordava di tutto, era felice di sentire il profumo della terra ancora bagnata
sulla quale era sdraiato guardando il cielo, dove le nuvole facevano il solito
gioco che lo divertiva da quando era bambino: cercava di riconoscere qualche
faccia, poi la vide... Era bellissima, sorrideva, poi a un tratto cominciò a
piangere, le sue lacrime gli bagnavano il viso.
Non si muoveva, stava fermo cercando di capire perché lei piangeva, erano felici
da quando si erano conosciuti: avevano solo tredici anni quando i loro genitori
avevano deciso di sposarli, ancora gli veniva in mente il matrimonio, del quale
sì diceva che non si era mai visto nelle vicinanze niente di simile.
Dio mio
quanti ospiti.
Erano venuti da tutti gli accampamenti conosciuti e sconosciuti.
Portavano i doni ai nuovi sposi, sposati con il rito zingaro senza scrivere
niente sulla carta, bastava la parola data, perché per lui la parola è sempre
stata più importante di qualsiasi carta scritta.
Il matrimonio si festeggiava per sette giorni, gli stessi giorni che Devla ha
impiegato per fare il mondo, sette giorni e sette notti per onorare il sole, la
luna, le stelle, il fuoco, la pioggia, la neve, onorare tutti gli accompagnatori
della loro vita di nomadi.
La tradizione diceva che tutti sono benvenuti, invitati e non, tutti si
trattavano allo stesso modo, a parte gli anziani che avevano i posti
privilegiati, quelli più vicini al fuoco per scaldare le vecchie ossa.
Si facevano nuove conoscenze, baratti di ogni genere, c’era chi portava i
cavalli e li vendeva per l’oro, si scambiavano i coltelli e ognuno diceva e
giurava su Devla che il suo era stato fatto di un materiale speciale. Le donne
fumavano le pipe osservando li bambini che si mettevano sotto li tavoli dopo
aver rubato un pezzettino di dolce. Quando c’è un matrimonio tutti sono felici
perché è festa e quando è festa si sa che si comincia a creare un’altra
famiglia, quella che tramanderà le tradizioni e la vita.
Ancora gli sembrava di sentire i suoni dei violini che accompagnavano il canto
delle bellissime ragazze vestite con le gonne fiorite.
Con i ragazzi che guardavano come muovevano i loro corpi sottili e le
circondavano.
Ancora si ricorda il viso preoccupato di sua madre per la prima notte di amore,
poveraccia... Tutta la notte stava davanti la porta del carro per poter la
mattina tirare fuori il lenzuolo bianco con una macchiolina di sangue per
cominciare a urlare con voce forte e orgogliosa: era vergine e onesta, girando
la testa verso l’alto ringraziando Devla.
E lei, lei era bellissima con i capelli neri come il carbone e due occhi di
smeraldo, ancora sentiva il profumo della sua pelle che profumava dell’acqua
dove tutta la notte erano stati affogati i petali delle rose selvagge, che lei e
le sue sorelline andavano a raccogliere nei vicini boschi, solo Devla sapeva
quanto gli mancava in questo momento.
Ha smesso di piangere, meno male perché lui non ha mai potuto sopportare che lei
piangesse, non poteva sopportare la vista delle lacrime sul suo viso, infatti ha
pianto solo due volte, quando era morto il loro primo figlio e la seconda volta
quando si sposava il secondo: ne hanno concepito ben dieci di figli, ne sono
rimasti vivi nove, ma lei è sempre rimasta con la stessa bellezza e il sottile
corpo da ragazzina. Con mano tremante il vecchio si asciugò le lacrime dal viso,
aveva chiuso gli occhi stanchi dalla vista di tutta questa bellezza che lo
circondava, aprendoli vide davanti a sé un bellissimo cavallo bianco che lo
spingeva con la testa come per dire: dai, alzati, facciamo una delle nostre
solite corse.
Lo aveva riconosciuto, era lo stesso cavallo che gli avevano donato i familiari
della sposa. Il cuore gli diceva di alzarsi, ma le vecchia ossa non erano in
grado di obbedire. Il cavallo aveva capito la sua difficoltà: abbassando la
testa gli avvicinò le briglie, con la vecchia mano tremante e con enorme sforzo
le prese e, alzandosi con grande fatica, salì sulla groppa del suo amico che con
passi sempre più veloci si allontanò verso un posto lontano, dove regna la pace
e dove c’è il tempo per un eterno riposo. Cronaca dei giornali;
«Ieri è stato trovato dentro il più grande campo nomadi d’Europa, in condizioni
disumane, il corpo di uno dei suoi abitanti, un vecchio zingaro che è scivolato
sotto la pioggia ed è affogato in una pozzanghera d’acqua».
Antun Blažević, in arte Tonizingaro, è nato nel 1961 a Sremska
Mitrovica nella ex-Jugoslavia. Vive in Italia dal 1981, dove lavora, come
mediatore culturale Rom, nelle scuole della capitale e presso l’Associazione
Arci Solidarietà. Appassionato di teatro e di musica, cerca di svegliare le
anime perdute, parlando, nei suoi spettacoli, dei diritti e dei doveri del
popolo Rom. È protagonista, oltre che coautore dei testi, dello spettacolo
teatrale realizzato da Moni Ovadia "Ieri e oggi, storie di ebrei e di zingari".
I suoi racconti e le sue poesie si alternano con vivace ritmicità e sono lì a
testimoniare la quotidianità della sua gente, i Rom, che può insegnare ciò che
nel nostro mondo si è dimenticato: la verità semplice di chi non ha niente, la
cui unica ricchezza sono le proprie tradizioni e la propria cultura. Tristezza
ironica, gioia di vivere, speranza: sono i fili conduttori che accompagneranno
il lettore. A maggio 2009 è stato presentato il suo libro "Speranza", una
raccolta di racconti e poesie scritte nel corso degli ultimi anni.
26 e 27 giugno Parco Nord di Milano (Cascina Centro Parco)
All'interno di WALK THE FUTURE - evento tutto dedicato alla Marcia
Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che si terrà al parco Nord di Milano -
trova quest'anno spazio l'ottava edizione del Fjestival delle Diversità: due
eventi per un unico programma dedicato al no profit e all'espressione artistica
e musicale dal mondo.
Il Fjestival delle Diversità è nato 7 anni fa da un'idea del Centro delle
Culture e si propone di combattere l'omologazione, promuovere la
libera espressione e valorizzare le diversità in ogni campo. Al suo interno, in
questi anni, hanno trovato spazio forme artistiche, musicali, creative,
culturali e solidali diverse, dedicate a un pubblico più e meno adulto.
Tema di quest'anno, la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, la più
grande marcia della pace mai realizzata, promossa dal Movimento Umanista, che
partirà il prossimo 2 ottobre dalla Nuova Zelanda e percorrerà il pianeta con
l'obiettivo di sensibilizzare su disarmo e nonviolenza
www.marciamondiale.org
IL PROGRAMMA DELL'EVENTO
Venerdì 26 giugno
20.00 Spettacoli di danza del ventre /Allieve della scuola di danza Marina Nour
22.00 Spettacolo di cabaret / Democomica
Sabato 27 giugno
14.00 Sound System / Mama Alma
15.30 Incontro-dibattito: "Immigrazione tra realtà e luoghi comuni"
17.00 Drum Circle, ritmi vs guerra / Workshop di percussioni
18.00 Incontro-dibattito: "Oltre la crisi, verso il futuro:la Marcia Mondiale
per la Pace e la Nonviolenza"
19.00 Spettacolo di danza mediorientale /Intermezzi della Compagnia di Danza
Rakesat Nur al Tabla
19.30 Piano Bar / Fabio di Benedetto
20.30 Monologo: "La mamma fricchettona" di Dario Fo /Maurizia Lovetti
21.00 Concerto / Coro Hispanoamericano
22.00 Concerto live orkestra balcanica / I Muzikanti di Balval
Spazi permanenti
Tante mostre e istallazioni
Laboratori per bambini
Animazione, giocolieri e artisti di strada
Stand informativi delle associazioni e info point sulla Marcia Mondiale
Punto ristoro con cibo tradizionale e multietnico, e birra artigianale
Tutti gli spettacoli sono a ingresso libero e gratuito.
L'evento ha il sostegno della Provincia di Milano.
ORGANIZZANO Centro delle Culture, I Cammini Aperti Onlus, IAD Bambini Ancora Onlus, Il
Nostro Futuro, Centro Umanista Sanpapié, Coordinamento Nord Milano per la Marcia
Mondiale.
L'Associazione Culturale TURN ha lanciato la terza edizione del Festival
Internazionale di Arte Romani
www.iraf.ro
Riconosciuto come uno dei più importanti eventi multiculturali in Europa, il
festival avrà luogo a Timisoara, dal 23 al 26 luglio all'Arena Estiva - Banatul
Philharmonic.
14 concerti, danze e spettacoli teatrali, giochi di fuoco, proiezioni di
film, esposizione di foto, feste, attività per bambini e per persone private
della libertà - tutti eventi che si mescoleranno quest'estate per far vivere
pienamente Timisoara.
I ritmi flamenchi percorsi da Paco Pena (Spagna), il fondatore del
primo corso universitario di chitarra flamenca al mondo, il progetto progressive
electro world beat di Mitsoura (Ungheria), "Gli Zingari e gli UFO" dei
ragazzi di Zdob si Zdub (Moldavia) freschi del rapimento dagli alieni,
sono solo alcune delle ragioni che vi porteranno la musica nella vostra testa e
vi faranno comprare un biglietto.
Gli strumenti tradizionali di alcuni dei migliori musicisti ungheresi (Romano
Drom, Szilvàsi Gipsy Band, Ternipe) riuniti in un nuovo progetto - Olah Gipsy
Allstars, il mix di balcanico con reggae, dub, bossa, jazz, electronics, trip
hop e break beats di Dunkelbunt (Austria), il "pazzo" tumulto di
Kal (Serbia) ed
il violino di Estelle Goldfarb (Francia) che porta tutta la potenza e
l'eccitazione del rock ad alta energia, la passione di Giovanni de Cecco
(Italia) per il piano mixata col sapore culturale del feltro nel violino di
Leonardo Jesyensky (Ungheria) vi faranno rilasciare le vostre energie e
fare sentire vivi.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
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