Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

Wim Wenders
-

Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 28/10/2007 @ 10:09:15, in blog, visitato 2971 volte)

Reggio Emilia, il Sindaco non si arrende...
Il sindaco Graziano Delrio dopo una riflessione durata alcuni giorni riprende in mano la questione micro aree e in Consiglio Comunale ribadisce le proprie idee. "Realizzeremo il progetto «dal campo alla città per l'inclusione sociale dei nomadi»” ha dichiarato scatenando le urla e le proteste di AN e del resto del centrodestra. Del Rio ha poi aggiunto "sulle micro-aree la giunta di Reggio non ha fatto alcuna retromarcia. Abbiamo soltanto deciso di compiere un passo per ...

Gad Lerner, le infamie razziste di Radio Padania
“Io lo vado a prendere in sinagoga per il collo”, anzi, “mi chiedo perchè gli ebrei non lo espellano dalla loro comunità”, quel “nasone ciarlatano”. Per avere ricordato in tv all’Infedele che molti degli argomenti scagliati oggi contro i rom ricordano maledettamente la propaganda con cui fu giustificata la persecuzione degli ebrei 70 anni fa,mi sono preso una raffica di insulti via etere da un...

Strasburgo, si preparano al genocidio culturale dei Rom e dei Sinti in Italia
Questa mattina nella sala stampa del Parlamento europeo di Strasburgo, si é tenuto l'incontro organizzato dal capodelegazione di AN al Parlamento europeo e relatore per la strategia sui minori, Roberta Angelilli, dal titolo "Sicurezza, Integrazione, Solidarietà". L'argomento centrale dell'iniziativa é stato la condizione dei minori di strada, in particolare dei bambini Rom (dispersione scolastica, racket dell'accattonaggio, sf...

New York si ribella al nazi-rock di Marko Perkovic
Il cantante brandisce una spada, le canzoni parlano di odio e pulizia etnica, il pubblico mostra il suo entusiasmo con il saluto nazista. Con questi ingredienti, il concerto newyorkese della rock star croata Marko Perkovic, previsto per il mese prossimo, non poteva passare sotto silen...

Budapest, tornano le svastiche in strada
Ci eravamo abituati a quei fantastici ragazzini della Via Pal che, usciti dalla penna dello scrittore Ferenc Molnar, avevano conquistato le strade della vecchia Budapest con i loro giochi e le loro passioni.
Cambiano i tempi e i “ragazzi” di oggi - in un’Ungheria che ha messo in archivio l’esperienza del campo socialista - ricordano quell’ottobre del ’56. Ma alcuni...

Consiglio d'Europa e Onu, garantire il diritto dei rom all’abitazione
I governi facciano maggiori sforzi per garantire il diritto dei rom all’abitazione: lo hanno chiesto, in una dichiarazione congiunta,il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, e Miloon Kothari, rappresentante dell’ufficio Onu per la politica dell’alloggio. Sono numerose le lamentele che giungono da circa 20 Paesi, tra cui Albania, Bosnia, Bulgaria, Repu...

Padova, ultimo Natale nel "campo nomadi"?
Per le famiglie sinte che vivono in via Longhin il prossimo potrebbe essere l’ultimo Natale nel “campo nomadi”. Il comune di Padova partecipa ad un bando del ministero della Solidarietà Sociale per risolvere il disagio abitativo delle comunità Rom, Sinte e Camminanti. Ovvero individuare micro-aree dove trasferire queste persone all’interno di casette prefabbricate, trasformandole in residenti ...

 
Di Sucar Drom (del 01/11/2007 @ 09:40:23, in blog, visitato 1620 volte)

Cassazione, la giustizia è uguale per tutti ma per i Rom immigrati...
Linea dura della Cassazione nei confronti dei Rom immigrati che forniscono false generalità e hanno precedenti penali. La Suprema Corte ha deciso che non possono patteggiare la pena ottenendo, così, la sospensione condizionale della condanna in forza della scelta d...

Biennale di Venezia, ultimi giorni per visitare il padiglione rom "paradise lost"
Ultimi giorni per visitare Paradise Lost, il padiglione d’arte contemporanea rom allestito alla 52° Edizione della Biennale di Venezia. Fino al 21 novembre potrete visitare il padiglione, presso il Palazzo Pisani, dove troverete dipinti, video e installazioni realizzati da quindi...

Prato, non siamo razzisti ma...
Le ragioni addotte dall'assessore ai servizi sociali sulla opportunità di trasformare il campo nomadi di via Pollative in un villaggio nomadi spiegano all'opinione pubblica soltanto una parte del problema e cioè quella di garantire servizi essenziali e dignità a perso...

La via italiana per una scuola interculturale
Presentate le linee guida del ministero della Pubblica Istruzione. Corsi di italiano come seconda lingua, formazione per insegnanti e dirigenti, accordi sul territorio per evitare scuole-ghetto. Con oltre mezzo milione di bambini e ragazzi stranieri tra i banchi, la scuola italiana si attrezza per accoglierli al meglio, con una "via italiana all'intercultura", come si chiama il documento preparato da...

Lamezia Terme (CZ), regolarizzare la raccolta dei materiali ferrosi
È una delle poche attività dei Rom: raccogliere ferro vecchio e rivenderlo a peso. Un'opera di riciclaggio che aiuta l'ambiente. Loro però hanno un problema e ieri l'hanno esternato al vicesindaco Elvira Falvo che ha anche la delega per i problemi dei Rom: le "Apine" a tre ruote (in foto) con cui raccolgono i rifiuti ferrosi non hanno l'autori...

Riforme, serve un clima politico di forte responsabilità
"Per affrontare una stagione di riforme occorre un clima politico di grande e forte responsabilità, trasversale agli schieramenti politici". Lo ha evidenziato il deputato Roberto Nicco (gruppo Minoranze linguistiche), intervenendo oggi in aula sulla riforma costituzionale. Nel suo intervento il deputato valdostano, dopo aver sottolineato "come da ormai troppi anni si discuta in Italia di riforme co...

Emilia Romagna, la legge 47/1988 determina le politiche
"Le politiche della Regione Emilia-Romagna sui nomadi sono volte all'inclusione sociale di una minoranza di persone legalmente residenti nei Comuni della nostra Regione". Così l'assessore alle Politiche sociali e immigrazione della Regione, Annamaria Dapporto, risp...

Bologna, romancero gitano
Proprio a Bologna dove è partita due anni fa la caccia al Rom rumeno è stato presentato, in prima nazionale, ''Romancero gitano'', l'ultimo lavoro della danzatrice-coreografa Cristina Hoyos, alla direzione del Ballet Flamenco de Andalusia, ad inaugurare il 25 ottobre, la stagione teatrale 2007/2008 dell'Arena del Sole - Teatro Stabile di ...

Padova, i Sinti chiedono di non essere cacciati
Dovevano essere sgomberati alcuni giorni fa ma i servizi sociali hanno concesso loro una proroga di altri dieci giorni. Si tratta delle famiglie di sinti veneti, Basso e Udorovich, che da un paio di mesi stazionano con quattro roulotte vicino al campo nomadi di via Tassinari laterale di corso Australia. «Nella nostra famiglia - ha affermato Gaetana Basso - abbiamo tre bambini e un altro nascerà a dicembre. Il Comune vuole che andiamo via, ma noi non sappiamo dove. Di cer...

 
Di Sucar Drom (del 08/11/2007 @ 09:06:43, in blog, visitato 2082 volte)

Sicurezza, è aperta la caccia
C’è voluta la brutale aggressione di una donna a Roma ad opera di un delinquente, forse la più crudele degli ultimi tempi, per far alzare al governo il piede dal freno e varare un decreto che rendesse immediatamente operative misure sul fronte della lotta alla criminalità. Che il ...

La furia cieca è arrivata...
Vendetta e razzismo sono state infatti le due principali pulsioni che hanno guidato la ''spedizione punitiva'' portata a termine ieri sera da una decina di persone con il volto coperto da caschi da motociclista ai danni di quattro rom rumeni nel parcheggio di un centro comme...

Mercedes Frias, perchè inseguire una deriva razzista e xenofoba?
Caro Ministro Giuliano Amato, se usi la polizia come braccio armato per la vendetta di Stato; non puoi che aspettarti che, con le stesse motivazioni, altri si sentano legittimati a usare la forza per difendersi dal “nemico invasore criminale”. Trovi grande differenza fra entrare con l'aggressività della divisa, armati, con le ruspe, ...

ASGI, no al decreto "sicurezza"
L’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI) esprime la più ferma contrarietà al decreto legge sulla “sicurezza” emanato dal governo, nel merito e nella forma. I disegni di legge elaborati su questo tema, nel prevedere nuove ipotesi di reat...

L'avvocatura penale contro il pacchetto "sicurezza"
La giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, presieduta dall’avvocato Oreste Dominioni si è riunita d’urgenza dopo la decisione del governo di trasformare in decreto uno dei cinque ddl del "pacchetto sicurezza" a seguito delle sevizie subite dalla donna ...

L'Europa e il tabù dei Rom
La risposta delle autorità pubbliche al massacro di Giovanna Reggiani è stata ferma, netta: non c’è spazio in Italia per chi vive derubando, violando, uccidendo. C’è qualcosa di sacro nel bisogno di sicurezza sempre più acutamente sentito dagli italiani, così come c’è qualcosa di sacro nell’ospitalità, nell’apertura al div...

L’Italia si è persa, la bestia è scatenata
L’Italia si è persa, la bestia è scatenata. Dopo i fatti della fine dell’anno scorso a Opera (MI), qualcuno si era illuso che la politica e la società civile potessero aprire gli occhi sulla situazione dei Rom e dei Sinti in Italia ma si sbagliavano! Abbiamo assistito inermi ad un continuo di interventi che ricordano in maniera speculare la Germania degli anni Trenta. Politici, preti, intellettuali: tutti a ...

Fini: impossibile integrare i rom
Fini: impossibile integrare i rom. Sono le dichiarazioni rilasciate da Fini a generare malumori con la sinistra. Secondo il leader di An “solo a Roma andrebbero fatte subito 20 mila espulsioni”. E, riguardo all’integrazione dei rom nel nostro Paese, esclude senza mezzi termini og...

Pescara, cappio ai Rom
«Cappio ai rom» è la scritta comparsa ieri mattina su un muro della sede del Municipio di Pescara; accanto, sulla destra, è stata tracciata una Croce Celtica. Il muro in questione si affaccia su un parcheggio interno. Altra scritta xenofoba è stata lasciata, sempre a Pescara, sulla recinzione del parco dell'ex caserma Cocco. Sull'episodio sono in corso indagini da parte ...

ARCI, non servono misure d'emergenza per la sicurezza
«Non servono misure d'emergenza per la sicurezza». Lo affermano in una nota congiunta Paolo Beni, presidente nazionale Arci e Filippo Miraglia, responsabile immmigrazione Arci. «La violenza dei giorni scorsi a Roma colpisce tutti noi per l'efferatezza e la crudeltà. Tut...

Roma, fiaccolata contro il razzismo
Venerdì alle 19, di fronte al Colosseo, si terrà una fiaccolata contro il razzismo e le manifestazioni di xenofobia che si sono verificate negli ultimi giorni in città, organizzata da Prc, Pdci, Verdi e Sinistra Democratica. Lo hanno annunciato Fabio Nobile, Massimiliano Smeriglio, Massimo Cervellini e Ri...

Rutelli forse si sveglia...
«Mi chiedo: c'è stata una violazione dei diritti umani in Romania? C'è stato un intervento coattivo nei confronti di comunità rom, che sono state indotte a espatriare avendo perso alcune prerogative sociali come la casa?». I due inquietanti interrogativi sono stati sollevati dal vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli nel corso della puntata di ieri sera di Matrix dedicata ai temi della si...

Roma, il gioco dell’oca non si ferma
«I cittadini di S. Cornelia hanno segnalato che nelle ultime ore numerosi nomadi rumeni, allontanati dalla zona di Tor di Quinto, si sono installati lungo le scarpate di via di S. Cornelia all'altezza del primo Km e nei pressi di un elettrodotto all'interno del parco di Veio. S. Cornelia è un quartiere dell'estrema periferia del Comun...

Decreto “sicurezza”, iniziano le espulsioni e il balletto politico
E’ entrato in vigore il decreto legge che permette ai prefetti di emanare provvedimenti di urgenza per l’allontanamento dal territorio nazionale di cittadini comunitari per esigenze di pubblica sicurezza.
Dopo la firma apposta il 1 novembre dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il decreto è stato pubblicato il giorno dopo nella Gazzetta Ufficiale...

Leone Paserman, condanno duramente il decreto sulle espulsioni
«Condanno duramente il decreto sulle espulsioni emesso in modo troppo frettoloso. Sono figlo di immigrati, presidente di una comunità di migranti e appartengo a un popolo errante che ha subito depo...

Roma, cronaca di uno sgombero
Lunedì l’ennesimo sgombero, quasi non ci facciamo più caso ormai, uno sgombero di qua uno di la! Ogni figlio è tanto figlio dei genitori quanto della società a cui appartiene!!!
Devo dichiarare la mia profonda indignazione per lo sgombero di Tor di Quinto, nessun premio per la rom che ha denunciato l’accaduto. Mi chiedo come sarebbe andata se la donna non avesse parlato…

Un clima pericoloso
L'aggressione di ieri sera [ndr, 2 novembre 2007] contro un gruppo di romeni dimostra che è avvenuto qualcosa che i pessimisti sentivano nell'aria. Quando sono tanto forti le emozioni, e nessuno le raffredda e troppi le sfruttano, non soltanto diventa difficile trovare le risposte giuste, ma si esasperano i conflitt...

Tutto il Mondo si indigna
Da alcuni giorni riceviamo moltissimi interventi di innumerevoli organizzazioni, non solo rom e sinte, da tutto il mondo. Pubblichiamo l'intervento dell'Union Romanì spagnola, inviato al Governo italiano, con cui coll...

Roma, la comunità rom rumena chiede solidarietà
«Come comunità rom romena siamo profondamente indignati per il barbaro episodio che ha portato alla morte di Giovanna Reggiani. Come cittadini neocomunitari che tentano di vivere in questo paese nel rispetto delle regole chiediamo fermezza da parte della giustizia giacchè atti così efferati e brutali non ammettono esitazioni e v...

Decreto “sicurezza”, una proposta di modifica
Pubblichiamo l’intervento di Sergio Briguglio, inviato al Consiglio dei Ministri, che mette in evidenza gli errori contenuti nel decreto legge "sicurezza" e propone alcune modifiche per non disattendere ...

Rom e Sinti, chiediamo spazio
Pubblichiamo la lettera invita dall’associazione Rom Sinti @ Politica al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente della Rai, al Presidente della commissione di vigilanza della Rai, all'On. Gianfranco Fini e alla...

Reggio Emilia, bocciato il referendum contro le micro aree per le famiglie sinte
“Campo nomadi” e micro aree: il referendum sostenuto anche dalla Lega Nord di Reggio per impedire - tramite variante - il cambio della destinazione d’uso di alcune aree demaniali ha incassato la bocciatura. Sedici i voti contrari (Pd, Margherita e Prc), 11 i favorevoli (Lega N...

Brescia si prepara a cacciare i Sinti italiani
Trasformare i “campi nomadi” in centri di emergenza abitativa. L'assessore ai Servizi sociali di Brescia Fabio Capra ha presentato ai colleghi di giunta una proposta che, se trasformata in delibera e approvata dal consiglio comunale, potrebbe gradualmente modificare l'utilizzo delle aree cittadine attualmente abitate d...

Liberarsi degli stranieri: l'unica idea "nuova" della casta
Come è possibile che l'unica speranza odierna di cambiamento, Walter Veltroni, seguendo l'esempio di Sergio Cofferati, si svegli improvvisamente con la camicia nera per "deportare" quei nomadi che ha visto quotidianamente moltiplicarsi sotto le sue finestre in quelle capanne da megalopoli del Terzo Mondo, cioè in quei Rancitos o Favelas o Cimitero del Cairo che, come sanno anche ...

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari...
“Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista. Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare” (Bertold Brecht). Cosi' con questi versi Brecht descriveva la nascita del nazismo. Dilagano f...

Il Governo italiano racconta bugie all'Europa?
Visita a Roma ieri del vicesegretario generale del Consiglio d'Europa, Maud de Boer-Buquicchio, che ha incontrato al Viminale il sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi (in foto) e altri rappresentanti delle istituzioni italiane. Tema degli incontri la situazione della popolazione rom presente in Italia che, intervistato dall’Ansa, l’esponente del Consiglio ha definito complessa “indipendentemente dall'emergenza di questi giorni e che vede coinvolti ...

 
Di Fabrizio (del 14/11/2007 @ 21:26:48, in blog, visitato 1870 volte)

Da Nazione Indiana - di Gianni Biondillo

Gli slittamenti linguistici, i lapsus, sono sempre molto più indicativi di quello che sembrano. Da un paio di mesi a questa parte su tutti i quotidiani non esistono più i rumeni (con la “u”, come correttamente dovrebbe essere) ma i romeni (con la “o”). All’improvviso dotti laureati in lettere, i nostri amati giornalisti - sempre così proni di fronte al potere costituito o agli umori della piazza - hanno dimenticato il vocabolario preferendo, “creativamente”, una vocale ad un’altra. Di modo che, neppure troppo sottotraccia, si dia la percezione che i rumeni siano, anche linguisticamente, tutti rom-eni. Rom. Zingari. Mostri, insomma.
Perché abbiamo bisogno di mostri. Abbiamo bisogno di nemici da odiare, abbiamo bisogno che si sposti fuori dalle mura di casa nostra - dove si perpetra il più alto numero di omicidi e delitti sulla persona – il sospetto della nostra intima malvagità, trasferendola, liberatoriamente, ad un intero popolo.
I giornali ci hanno raccontato che un’italiana è stata uccisa da un rOmeno. Io ho visto una povera donna uccisa da un uomo. Come molta parte delle donne, che, statisticamente, muoiono molto più per omicidio, in Italia, che per malattia. Ma non è di ginocidio (non è un lapsus) che i giornali oggi vogliono parlare. Che “le nostre donne” (così scrivono sui muri i gruppi neofascisti: “le nostre donne”. Nostre di chi? Sono di loro proprietà?) se devono essere massacrate che almeno lo siano per mano italica!
Che poi sia stata proprio una rumena di etnia rom a denunciare il criminale, non fa testo. Cosa ce ne facciamo di una “rumena buona”? Non fa abbastanza audience, ammettiamolo! Poi ci tocca fare il conto della serva: per un “criminale rumeno” una “rumena buona”. No, no, non va bene!
È che oggi va di moda il tiro al rumeno. Come cinque anni fa al musulmano, come dieci anni fa all’albanese. Come quarant’anni fa al terrone.
Ho paura, ve lo voglio dire.
Ho paura degli italiani. Ho paura dei squadristi che spezzano le ossa di padri di famiglia rumeni con le spranghe, per ritorsione. Ho paura di un governo che sbanda, che segue l’onda emotiva della piazza per ragioni di gretta sopravvivenza elettorale, che di primo acchito demolisce le baracche, disperde i poveracci (per ritorsione?), decide di espellere tutti, indiscriminatamente, basta che siano rOmeni.
Perché ci hanno invaso.
Dimenticando che la prima invasione l’hanno subita loro, da parte degli imprenditori del neoliberismo italiano, che delocalizzavano i loro prodotti (creando disoccupazione in Italia) in Romania - e già che c’erano si scopavano le minorenni rumene – pagando con stipendi da fame gli operai del posto, mentre loro giravano per quel paese, arroganti, con SUV che sembravano astronavi, infine incrementando il mercato della prostituzione in Italia, per scoparsi le ragazzine direttamente qui, comodi comodi.
Uno stato di diritto punisce un criminale, non un popolo o una etnia. Di volta in volta cambia il colore della pelle o la religione, ma la ragione profonda è un’altra. Diciamolo, ammettiamolo: non è perché sono rumeni. E neppure perché sono rom. A noi fanno paura perché sono poveri! La Moratti l’ha detto a chiare lettere: “fuori i poveri dall’Italia”, andando contro alla stessa direttiva del Parlamento Europeo sulla sicurezza. A noi questi sgraziati morti di fame fanno un po’ schifo, non ci sembra neppure giusto che abbiano il privilegio di possedere dei diritti civili. Non sono cittadini veri, sono subumani.
Qualcuno dice che non vogliamo guardarli in faccia perché ci ricordano troppo i nostri nonni. Ma noi, poveri, non lo siamo più! Quindi è giusto così: fuori tutti. Un rumeno ha ucciso barbaramente una italiana? Una “nostra donna”? Fuori dalle palle tutti i rumeni! E già che ci siamo: a Perugia è morta una studentessa uccisa, probabilmente da una statunitense? Fuori tutti gli americani dall’Italia. Via, via, fuori dalle palle. Un marocchino stupra? Fuori tutti i marocchini. E via così. Sai quanto spazio libero ci sarebbe!
A proposito: per la giusta regola della reciprocità, però, al primo delitto commesso da un italiano in Germania o negli Stati Uniti, è giusto che le decine di milioni di italiani e figli di italiani nel mondo vengano tutti trasferiti, in massa a casa nostra. Mi pare il minimo. Sai che ridere poi.

[pubblicato su Epolis Milano, oggi, in versione più breve]

 
Di Fabrizio (del 15/11/2007 @ 09:17:37, in blog, visitato 2447 volte)

Ciao, un recente post di Beppe Grillo rimandava a questo articolo indecente del sito sui bambini scomparsi in Italia dove si fanno veramente delle accuse pesantissimi alle comunità Rom e alla loro cultura.

I commenti sono atroci per livello di razzismo e ignoranza ma la cosa più grave credo sia l’intenzionalità di collegare gli “zingari” con la sparizione dei bambini, citando esempi tipo questo che ti riporto dal post di Grillo, con tanto di proposta di petizione per fare un test del dna a tutti i bimbi Rom per stabilire chi sono i loro genitori.


Penso che stiamo quasi superando i nazisti.. la chiudo qui. Un abbraccio. Isabella.

Questo il collegamento all’articolo citato..
http://www.troviamoibambini.it/index.php/zingari-bambini-scomparsi/

"Dov'è la verità zingara?

Da quando mi ricordo giro con la tenda per il mondo
cerco amore e affetto
giustizia e fortuna.
Sono invecchiato sulla strada
non ho trovato un vero amore
non ho sentito la parola giusta.
La verità zingara dov'è?"
(Rasim Sejdic poeta Rom, 1978)

 
Di Fabrizio (del 15/11/2007 @ 10:23:21, in blog, visitato 2987 volte)

Appello su Nazione Indiana, da far circolare

Violenza, propaganda e deportazione. Un manifesto di scrittori, artisti e intellettuali contro la violenza su rom, rumeni e donne

La storia recente di questo paese è un susseguirsi di campagne d’allarme, sempre più ravvicinate e avvolte di frastuono. Le campane suonano a martello, le parole dei demagoghi appiccano incendi, una nazione coi nervi a fior di pelle risponde a ogni stimolo creando “emergenze” e additando capri espiatori.
Una donna è stata violentata e uccisa a Roma. L’omicida è sicuramente un uomo, forse un rumeno. Rumena è la donna che, sdraiandosi in strada per fermare un autobus che non rallentava, ha cercato di salvare quella vita. L’odioso crimine scuote l’Italia, il gesto di altruismo viene rimosso.
Il giorno precedente, sempre a Roma, una donna rumena è stata violentata e ridotta in fin di vita da un uomo. Due vittime con pari dignità? No: della seconda non si sa nulla, nulla viene pubblicato sui giornali; della prima si deve sapere che è italiana, e che l’assassino non è un uomo, ma un rumeno o un rom.
Tre giorni dopo, sempre a Roma, squadristi incappucciati attaccano con spranghe e coltelli alcuni rumeni all’uscita di un supermercato, ferendone quattro. Nessun cronista accanto al letto di quei feriti, che rimangono senza nome, senza storia, senza umanità. Delle loro condizioni, nulla è più dato sapere.
Su queste vicende si scatena un’allucinata criminalizzazione di massa. Colpevole uno, colpevoli tutti. Le forze dell’ordine sgomberano la baraccopoli in cui viveva il presunto assassino. Duecento persone, tra cui donne e bambini, sono gettate in mezzo a una strada.
E poi? Odio e sospetto alimentano generalizzazioni: tutti i rumeni sono rom, tutti i rom sono ladri e assassini, tutti i ladri e gli assassini devono essere espulsi dall’Italia. Politici vecchi e nuovi, di destra e di sinistra gareggiano a chi urla più forte, denunciando l’emergenza. Emergenza che, scorrendo i dati contenuti nel Rapporto sulla Criminalità (1993-2006), non esiste: omicidi e reati sono, oggi, ai livelli più bassi dell’ultimo ventennio, mentre sono in forte crescita i reati commessi tra le pareti domestiche o per ragioni passionali. Il rapporto Eures-Ansa 2005, L’omicidio volontario in Italia e l’indagine Istat 2007 dicono che un omicidio su quattro avviene in casa; sette volte su dieci la vittima è una donna; più di un terzo delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, e il responsabile di aggressione fisica o stupro è sette volte su dieci il marito o il compagno: la famiglia uccide più della mafia, le strade sono spesso molto meno a rischio-stupro delle camere da letto.
Nell’estate 2006 quando Hina, ventenne pakistana, venne sgozzata dal padre e dai parenti, politici e media si impegnarono in un parallelo fra culture. Affermavano che quella occidentale, e italiana in particolare, era felicemente evoluta per quanto riguarda i diritti delle donne. Falso: la violenza contro le donne non è un retaggio bestiale di culture altre, ma cresce e fiorisce nella nostra, ogni giorno, nella costruzione e nella moltiplicazione di un modello femminile che privilegia l’aspetto fisico e la disponibilità sessuale spacciandoli come conquista. Di contro, come testimonia il recentissimo rapporto del World Economic Forum sul Gender Gap, per quanto riguarda la parità femminile nel lavoro, nella salute, nelle aspettative di vita, nell’influenza politica, l’Italia è 84esima. Ultima dell’Unione Europea. La Romania è al 47esimo posto.
Se questi sono i fatti, cosa sta succedendo?
Succede che è più facile agitare uno spauracchio collettivo (oggi i rumeni, ieri i musulmani, prima ancora gli albanesi) piuttosto che impegnarsi nelle vere cause del panico e dell’insicurezza sociali causati dai processi di globalizzazione.
Succede che è più facile, e paga prima e meglio sul piano del consenso viscerale, gridare al lupo e chiedere espulsioni, piuttosto che attuare le direttive europee (come la 43/2000) sul diritto all’assistenza sanitaria, al lavoro e all’alloggio dei migranti; che è più facile mandare le ruspe a privare esseri umani delle proprie misere case, piuttosto che andare nei luoghi di lavoro a combattere il lavoro nero.
Succede che sotto il tappeto dell’equazione rumeni-delinquenza si nasconde la polvere dello sfruttamento feroce del popolo rumeno.
Sfruttamento nei cantieri, dove ogni giorno un operaio rumeno è vittima di un omicidio bianco.
Sfruttamento sulle strade, dove trentamila donne rumene costrette a prostituirsi, metà delle quali minorenni, sono cedute dalla malavita organizzata a italianissimi clienti (ogni anno nove milioni di uomini italiani comprano un coito da schiave straniere, forma di violenza sessuale che è sotto gli occhi di tutti ma pochi vogliono vedere).
Sfruttamento in Romania, dove imprenditori italiani - dopo aver “delocalizzato” e creato disoccupazione in Italia - pagano salari da fame ai lavoratori.
Succede che troppi ministri, sindaci e giullari divenuti capipopolo giocano agli apprendisti stregoni per avere quarti d’ora di popolarità. Non si chiedono cosa avverrà domani, quando gli odii rimasti sul terreno continueranno a fermentare, avvelenando le radici della nostra convivenza e solleticando quel microfascismo che è dentro di noi e ci fa desiderare il potere e ammirare i potenti. Un microfascismo che si esprime con parole e gesti rancorosi, mentre già echeggiano, nemmeno tanto distanti, il calpestio di scarponi militari e la voce delle armi da fuoco.
Succede che si sta sperimentando la costruzione del nemico assoluto, come con ebrei e rom sotto il nazi-fascismo, come con gli armeni in Turchia nel 1915, come con serbi, croati e bosniaci, reciprocamente, nell’ex-Jugoslavia negli anni Novanta, in nome di una politica che promette sicurezza in cambio della rinuncia ai principi di libertà, dignità e civiltà; che rende indistinguibili responsabilità individuali e collettive, effetti e cause, mali e rimedi; che invoca al governo uomini forti e chiede ai cittadini di farsi sudditi obbedienti.
Manca solo che qualcuno rispolveri dalle soffitte dell’intolleranza il triangolo nero degli asociali, il marchio d’infamia che i nazisti applicavano agli abiti dei rom.
E non sembra che l’ultima tappa, per ora, di una prolungata guerra contro i poveri.
Di fronte a tutto questo non possiamo rimanere indifferenti. Non ci appartengono il silenzio, la rinuncia al diritto di critica, la dismissione dell’intelligenza e della ragione.
Delitti individuali non giustificano castighi collettivi.
Essere rumeni o rom non è una forma di “concorso morale”.
Non esistono razze, men che meno razze colpevoli o innocenti.
Nessun popolo è illegale.

Per aderire on line qui.

Adesioni aggiornate alle 02.00 di giovedì 15 novembre 2007

Proposto da: Alessandro Bertante, Gianni Biondillo, Girolamo De Michele, Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Helena Janeczek, Loredana Lipperini, Monica Mazzitelli, Marco Philopat, Marco Rovelli, Stefania Scateni, Antonio Scurati, Beppe Sebaste, Lello Voce, Wu Ming.

Primi firmatari: Fulvio Abbate - Maria Pia Ammirati - Manuela Arata - Bruno Arpaia - Articolo 21 - Rossano Astremo - Andrea Bajani - Nanni Balestrini - Guido Barbujani - Ivano Bariani - Giuliana Benvenuti - Silvio Bernelli - Stefania Bertola - Bernardo Bertolucci - Sergio Bianchi - Ginevra Bompiani - Carlo Bordini - Laura Bosio - Botto&Bruno - Silvia Bre - Enrico Brizzi - Luca Briasco - Elisabetta Bucciarelli - Franco Buffoni - Errico Buonanno - Lanfranco Caminiti - Rossana Campo - Maria Teresa Carbone - Massimo Carlotto- Lia Celi - Maria Corbi - Stefano Corradino - Mauro Covacich - Erri De Luca - Derive Approdi - Donatella Diamanti - Jacopo De Michelis - Filippo Del Corno - Mario Desiati - Igino Domanin - Tecla Dozio - Nino D’Attis - Francesco Forlani - Enzo Fileno Carabba - Ferdinando Faraò - Marcello Flores - Marcello Fois- - Barbara Garlaschelli - Enrico Ghezzi - Tommaso Giartosio - Lisa Ginzburg - Roberto Grassilli - Andrea Inglese - Franz Krauspenhaar - Kai Zen - Nicola Lagioia - Gad Lerner - Giancarlo Liviano - Claudio Lolli - Carlo Lucarelli - Marco Mancassola - Gianfranco Manfredi - Luca Masali - Sandro Mezzadra - Giulio Milani - Raul Montanari - Giuseppe Montesano - Elena Mora - Gianluca Morozzi - Giulio Mozzi - Moni Ovadia - Enrico Palandri - Chiara Palazzolo - Melissa Panarello - Valeria Parrella - Anna Pavignano - Lorenzo Pavolini - Giuseppe Pederiali - Sergio Pent - Santo Piazzese - Tommaso Pincio - Gabriella Piroli - Guglielmo Pispisa - Leonardo Pelo - Gabriele Polo - Andrea Porporati - Alberto Prunetti - Laura Pugno - Serge Quadruppani - Christian Raimo - Veronica Raimo - Franca Rame - Enrico Remmert - Marco Revelli - Ugo Riccarelli - Anna Ruchat - Roberto Saviano - Sbancor - Clara Sereni - Gian Paolo Serino - Nicoletta Sipos - Piero Sorrentino - Antonio Sparzani - Carola Susani - Stefano Tassinari - Annamaria Testa - Laura Toscano - Emanuele Trevi - Filippo Tuena - Raf Valvola Scelsi - Francesco Trento - Nicoletta Vallorani - Paolo Vari - Giorgio Vasta - Grazia Verasani - Sandro Veronesi - Marco Vichi - Roberto Vignoli - Simona Vinci - Yo Yo Mundi

Aderiscono: Silvia Acquistapace - Armando Adolgiso - Enzo Aggazio - Valerio Aiolli - Fiora Aiazzi - Loredana Aiello - Cristina Ali Farah - Max Amato - Cris Amico - Cinzia Ardigò -Roberto Armani -Paolo Arosio - Monia Azzalini - Eva Banchelli - Barbara Barni - Adriano Barone -Daniela Basilico- Simona Baldanzi - Barbara Balzarotti - Remo Bassini - Elisabeth Baumgartner - Sandro Bellassai - Gigi Bellavita - Francesca Bonelli - Violetta Bellocchio - Paola Bensi - Alessandro Beretta - Alberto Bertini - Donatella Bertoncini - Marco Bettini - Paolo Bianchi - Nicoletta Billi - Valter Binaghi - Enrico Blasi -Augusto Bonato - Emanuele Bonati - Valentina Bosetti - Nadia Bovino - Giovanni Bozzo - Anna Bressanin - Annarita Briganti - Luciano Brogi - Gianluca Bucci - Manuela Buccino - Giusi Buondonno - Leonardo Butelli - Domenico Cacapardo - Daniele Caluri - Nives Camisa - Maurizia Cappello - Paolo Capuzzo - Luigi Capecchi -Alessandro Capra - Carlo Carabba - Enrico Caria - Valentina Carnelutti - Eleonora Carpanelli - Guido Castaman - Silvia Castoldi - Ettore Calvello- Francesco Campanoni - Ernesto Castiglioni - Fabrizio Centofanti - Paola Chiavon - Marcello Cimino - Paolo Cingolani - Anselmo Cioffi - Beatrice Cioni - Francesca Corona - Stefano Corradino - Marina Crescenti - Vittorio Cartoni - Marcello D’Alessandra - Cristina D’Annunzio - Gabriele Dadati - Manuela Dall’Acqua - Paola D’Apollonio - Antonella De Luca - Patrizia Debicke van der Noot - Lello Dell’Ariccia - Paolo Delpino - Valentina Demelas- Chiara Desiderio - Prisca Destro- Francesco Di Bartolo - Chiara Dionisi - Martina Donati - Bruna Durante - Arturo Fabra- Marina Fabbri - Franco Fallabrino - Graziella Farina - Giulia Fazzi - Giorgia Fazzini - Raffaele Ferrara - David Fiesoli - Claudia Finetti - Maurizio Forte -Lissa Franco - Gabriella Fuschini - Daniela Gamba - Pupa Garriba - Walter Giordani - Viorica Guerri - Maria Nene Garotta - Luisa Gasbarri - Massimiliano Gaspari - Catia Gasparri - Valentina Gebbia - Lucyna Gebert- Silvana Giannotta -Angelica Grizi -Emiliano Gucci -Lello Gurrado - Francesca Koch - Rossella Kohler - Fabio Introzzi - Maria Rosaria La Morgia - Daniela Lampasona - Federica Landi - Loredana Lauri -Albertina La Rocca - Filippo Lazzarin - Sabina Leoni - Elda Levi - Mattea Lissia - Mariagrazia Lonza - Francesco Lo Piccolo - Giorgio Lulli - Monica Lumachi - Gordiano Lupi - Iseult Mac Call - Luca Maciocca- Giovanna Maiola - Alessandro Maiucchi- Ilaria Malagutti - Manuela Malchiodi - Felicetta Maltese - Emanuele Manco - Federica Manzon - Roger Marchi - Mauro Marcialis - Adele Marini - Gianluca Mascetti - Laura Mascia -Giusy Marzano- Anna Mascia - Mara Mattoscio - Stefano Mauri - Lorenzo Mazzoni - Ugo Mazzotta - Michele Mellara - Michele Meomartino- Camilla Miglio - Paola Miglio - Laura Mincer - Olek Mincer - Mauro Minervino - Roberto Mistretta- Giorgio Morale - Isabella Moroni - Elio Muscarella - Ettore Muscogiuri - Nino Muzzi - Rosario Nasti - No Reply - Giovanni Nuscis - Fabio Pagani - Dida Paggi - Valentina Paggi - Iulia Claudia Panescu - Rafael Pareja - Enrico Pau- Simonetta Pavan - Monica Pavani - Alessandra Pelegatta - Graziella Perin - Bruna Perraro - Seba Pezzani - Alessandro Piva- Serena Polizzi - Massimo Polizzi - Francesca Pollastro - Alessia Polli - Sabrina Poluzzi - Nicola Ponzio - Anna Porcu - Kiki Primatesta - Salvatore Proietti - Maddalena Pugno - Andrea Rapini - Vincent Raynaud -Paolo Reda - Luigi Reitani - Jan Reister- Sergio Rilletti - Mirella Renoldi - Patrizia Riva - Monica Romanò - Alessandro Rossi - Grazia Rossi - Luisa Rossi - Marta Salaroli - Carlo Salvioni - Ida Salvo - Bianca Sangiorgio - Veronica Alessandra Scudella - Maria Serena Sapegno - Simone Sarasso - Dimitri Sardini - Monica Scagnelli - Angela Scarparo - Gabriella Schina - Elvezio Sciallis - Marinella Sciumè - Matteo Severgnini - Michèle Sgro - Carlo Arturo Sigon - Genziana Soffientini - Crio Spagnolo - Mario Spezi - Mila Spicola - Susi Sacchi - Mariagrazia Servidati - Mattia Signorini - Luigia Sorrentino - Stalker/Osservatorio nomade - Claudia Stra’ - Luigi Taccone - Giorgio Tinelli - Veronica Todaro - Eugenio Tornaghi - Umberto Torricelli - Sara Tremolada - Renato Trinca - Nadia Trinei - Roberto Tumminelli -Tonino Urgesi - Sasa Vulicevic - Angela Valente - Roberto Valentini - Maria Luisa Venuta - Selene Verri - Diego Zandel - Salvo Zappulla

 
Di Sucar Drom (del 17/11/2007 @ 08:50:35, in blog, visitato 1722 volte)

Capri espiatori, euforia del mercato
Recenti avvenimenti nazionali hanno portato una ventata di euforia sul mercato delle materie prime, specie nel comparto “capri espiatori”, un po’ depresso dopo la bolla speculativa dei lavavetri. I romeni, più o meno rom, hanno registrato un impressionante balzo in avanti nelle quotazioni, sono molto ricercati e i ...

"Voi popolo Rom siete nel cuore della Chiesa"… lo siete ancora?
"Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; sarai beato perché non hanno da ricambiarti…!" (Lc. 14, 13) E' il Vangelo che la Liturgia ci proponeva solo qualche giorno fa (5 Novembre 2007) e alla luce di quanto sta avvenendo in Italia contro il popolo Rom in genere, è una pagina che ci imbarazza e ci giudica, sop...

Rom, qualcosa di sinistra
La politica è fatta di scelte, ma vive di gesti simbolici. Veltroni, il leader della sinistra italiana, anziché suggerire o sollecitare o tollerare che l’inumana favela di Tor di Quinto fosse rasa al suolo, avrebbe dovuto visitarla. Avrebbe dovuto parlare co...

Emergenza Rom, Barroso accusa: "L'Italia non ha mai chiesto i fondi"
Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, è famoso per la sua calma olimpica. Eppure su questa vicenda dell'immigrazione rom e della lettera che gli hanno inviato i premier di Italia e Romania chiedendo alla Commissione di fare di più, la sua...

ONU, un manuale per scrivere di minoranze e immigrazione
Un manuale per insegnare ai giornalisti italiani a occuparsi e a scrivere correttamente di immigrazione e diritto d'asilo. L'iniziativa è dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Acnur/Unhcr), dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi). Una nota dell'organismo dell'...

Romania, il razzismo contro i Rom
Il premier rumeno Tariceanu è intervenuto pubblicamente in Italia diverse volte, in questi giorni. Abbiamo apprezzato le sue affermazioni equilibrate ma ferme nel condannare qualsiasi forma di razzismo verso le popolazioni Rom che speriamo abbiano fatto brecci...

Reggio Calabria, le dichiarazioni del Sindaco sono da censurare
In merito all’intervista del giornalista Francesco Paolillo al sindaco Giuseppe Scopelliti, pubblicata su “Il quotidiano della Calabria” in data 06/11/2007, vorremmo pubblicaste alcune nostre considerazioni. Riteniamo che le dichiarazioni del primo cittadino e del leader di An Gianfranco Fini sono in linea con la campagna mediatica di criminalizzazione delle ...

Sardegna, la Regione stanzia 900mila euro
Sono 325 i Rom censiti in Sardegna nei tre “campi sosta” di Cagliari, San Nicolo d'Arcidano (Oristanese) e Olbia (Gallura). I tre comuni beneficeranno di un finanziamento di mezzo milione di euro concesso dalla Giunta regionale in base alla legge regionale 9 del 1988 per la tutela dell'etnia e della cultura dei Rom. Altri sei “campi sosta” sono stati attrezzati nel tempo ad Alghero, Carbonia, Ghilarza, Sassar...

Non potete farlo in nostro nome
L’assemblea del Centro Documentazione Donna di Ferrara si è riunita in via straordinaria venerdì 2 novembre 2007 presso la sede del centro stesso (via Terranova 11 b) per discutere del recente efferato caso di violenza ad una donna a Tor di Quinto (Roma), che si è purtroppo concluso con la morte della vittima, nonché delle re...

Genitori e figli oggi, concorso nazionale
Si intitola “Genitori e figli oggi” il concorso nazionale promosso dall'Associazione Genitori si Diventa con scadenza alle ore 12.00 del 31 dicembre 2007. Si tratta della produzione di un elaborato - saggio, racconto breve o poesia - che si riferisce ad uno d...

Livorno, nessuna invasione rom
Questa sera alle ore 21 presso il salone del Lem (Palazzo dei Portuali), trasmessa da tele Gran Ducato, si terrà la presentazione del libro "Livorno e i rom" con le domande e risposte sul blog aperto dal Sindaco di Livorno Alesandro Cosimi (in foto). Sono state invitate ad intervenire Giandomenico Amendola (docente di socia...

ONU, i Rom e i Sinti subiscono discriminazioni in Italia
Vogliamo richiamare l'attenzione del governo italiano sugli incidenti seguiti allo sfratto delle comunità Rom di Pisa e di Roma. Stando a informazioni in nostro possesso, le comunità Rom presenti in Italia subirebbero discriminazioni, violazioni del diritto a un alloggio adeguato e sarebbero soggette a sgomberi forzati. Ci è stato reso noto, per esempio, che il 19 luglio 2007 la polizia italiana in coope...

Roma, parole di Rom contro il razzismo
Si registrano continue aggressioni contro cittadini rumeni. Nella notte di ieri è rimasto ferito un rumeno, in via del Monte delle Capre a Roma: è tuttora ricoverato per diverse ferite da arma da taglio. Gli aggressori sono fuggiti. Dal social forum rumeno arriva intanto un messaggio pr...

Roma, in Tribunale la prima udienza per il delitto di Giovanna Reggiani
Fu Emilia N. a gridare il nome dell'aggressore ai poliziotti. Dapprima si posizionò in mezzo alla strada davanti ad un autobus dell'Atac per segnalare che Giovanna Reggiani era stata gettata nel fossato. All'arrivo dei poliziotti, visto che Emilia non parla italiano, mimò quello che aveva visto: ovvero un uomo che portava sulle spalle la donna, e gridando nel contempo il nome del responsab...

L'Italia continua a non chiedere i fondi europei a favore delle popolazioni rom e sinte
«Siamo allibiti di fronte all’insipienza del governo Prodi che “dimentica” di chiedere i fondi all’UE per l’emergenza Rom, quando invece altri governi, come quello di Madrid, hanno già investito 52 milioni di euro». Lo ha detto l’onorevole Margherita Boniver, componente del Direttivo del gruppo di Forza Italia della Camera dei Deputati. «Questa incredibile notizia ha aggiunto - che viene dal Pr...

Spedire i delinquenti rom nel deserto non è una soluzione...
«Spedire i delinquenti nel deserto non è una soluzione e, comunque, ciò non accadrà troppo presto»: lo ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri romeno, il liberale Adrian Cioroianu, autore una settimana fa delle controverse dichiarazioni, che diedero adito a una valanga di critiche, circa una eventuale «deportazione» dei delinquenti ...

Tarquinia (VT), alta la guardia e controllo costante del territorio contro i "nomadi"
«Allo stato attuale un presunto arrivo di una carovana di nomadi nel territorio di Tarquinia è assolutamente da escludere». Ad affermarlo è il sindaco Mauro Mazzola, dopo alcune notizie apparse nei giorni scorsi sugli organi d'informazione, in merito al probabile insediamento nella Zona Artigianale di un “acca...

Brescia, pronte le azioni per cacciare i Sinti Italiani
Sull’onda emotiva degli ultimi tragici fatti romani, continua anche a Brescia il battage mediatico sugli insediamenti occupati da Sinti, Rom e immigrati nella periferia della città. Dopo l’annuncio dell’assessore Capra che vuole trasformare i “campi nomadi” regolari in "centri per l’emergenza abitativa", ecco quello dell’assessore all’Edilizia privata Luigi Gaffurini che assicura entro la fin...

Roma, Forza Italia propone la discriminazione su base etnica/razziale
Oggi è stata pubblicata da Il Giornale un’intervista ad un Consigliere Comunale di Roma, Marco Pomarici. Questo politico locale intende presentare un documento, elaborato insieme ai compagni di partito, per risolvere la questione rom a Roma. Sulla base delle regole proposte da questo politico capitolino, abbiamo fatto alcuni esempi ...

UE, Frattini messo sotto accusa dal parlamento
Nel suo intervento introduttivo al dibattito in aula, Frattini era stato per la verità molto attento a non prestare il fianco alle critiche del centrosinistra e dei liberaldemocratici, ribadendo una serie di concetti che prima i suoi portavoce e poi lui stesso hanno ribadito fin dal 5 novembre, tre giorni dopo la pubblicazione delle sue in...

Roma, l'estetica rom nella personale di Bruno Morelli
Marco Brazzoduro presenta una personale di Bruno Morelli, intitolata: l’estetica rom. La mostra di pittura sarà inaugurata a Roma, mercoledì 24 novembre alle ore 18.00, nello spazio espositivo di vicolo del Bologna n 72 (Trastevere), presso l’associazione culturale ALEPH. La personale sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 20.00, fino al 3 dicembre 2007. La ricerca artistica del Morelli si inoltra nei meandri del “fenomeno etnico” attraverso lo strumento ...

Stranieri nati in Italia, una Circolare precisa i criteri per ottenere la cittadinanza
Per l'iscrizione anagrafica varranno i documenti comprovanti la permanenza nel nostro Paese fin dalla nascita dei figli degli immigrati, anche se tardivamente registrati presso i Comuni. Certificazione scolastica, attestati di vaccinazione, certificati medici in generale o altro, potranno comprovare la permanenza nel nostro Paese per l'iscrizion...

Viareggio (LU), l'amministrazione cerca soluzioni abitative per le famiglie rom
Dopo Camaiore, anche in un'altra parte della provincia lucchese sono sorti nuovi venti di polemica sulla collocazione abitativa e lavorativa del nucleo rom viareggino. Infatti nel comune di Borgo a Mozzano, situato in Media Valle del Serchio, dovrebbero essere alloggiate due delle circa venticinque famiglie viareg...

Torino, il Sindaco vorrebbe seguire il modello francese
«Il modello sicurezza di Torino funziona ed ha prodotto maggiori risultati rispetto a campagne fatte da altre città, magari senza clamori mediatici. Qui si coniuga legalità con solidarietà». Il sindaco Sergio Chiamparino difende ciò che il Comune ha fatto, a partire dal tavolo sulla sicurezza, dopo il fuoco di fila della minoranza durante...

UE, Frattini rischia una dura reprimenda ufficiale
Gli eurodeputati dell'Unione di centrosinistra hanno presentato ieri a Strasburgo il testo della risoluzione sostenuta da Pse, Alleanza liberaldemocratica, Verdi e Sinistra unitaria europea (Gue) che il Parlamento europeo voterà oggi sulla libera circolazione dei cittadini comunitari nel territorio dell'UE. La bozza di risoluzione contiene una dura reprimenda nei confronti del vicepresi...

Biennale, ultimi eventi rom
Ancora pochi giorni per visitare il Padiglione Rom, il primo presente alla 52. Esposizione Internazionale di Arte - La Biennale di Venezia, che chiuderà i battenti il prossimo 21 novembre. Ultimi eventi oggi e domani, non perderli. "Paradise Lost" è il titolo del primo Padiglione Rom che, allestito presso Palazzo Pisani a Calle delle Erbe, è curato da Tímea Junghaus con il coordinamen...

UE, Frattini condannato!
Il Parlamento europeo ha approvato con 306 sì, 86 no e 37 astenuti la risoluzione comune di Pse, Liberaldemocratici, Verdi e Sinistra europea sulla libera circolazione delle persone nellaUe, contenente la critica al vicepresidente della commissione Ue Franco Frattini per alcune sue dichiarazioni alla stampa del 2 novembre scorso. Il paragrafo riguardante Frattini è stato approvato con 290 sì, 220 no e 21 astenuti. Prima del voto Antonio Tajani (Fi) ha chiesto al presidente del Parlamento europeo Hans ...

 
Di Fabrizio (del 18/11/2007 @ 08:49:37, in blog, visitato 1587 volte)

Da Mediattori in città:

Dal 6 Novembre è aperto lo Sportello per i cittadini migranti e rom del Municipio Roma 19 presso la Scuola "Anderson" a Via Podere Trieste 20.I giorni e gli orari di apertura sono il Martedì dalle 9,30 alle 13 e il Venerdì dalle 15,30 alle 19.
I servizi offerti sono:

1. CONSULENZA FISCALE E LEGALE
2. INFORMAZIONI SULLE NORME VIGENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE
3. RAPPORTI CON LO SPORTELLO DI SEGRETARIATO SOCIALE MUNICIPIO ROMA XIX
4. RAPPORTI CON L’UFFICIO CENTRALE IMMIGRAZIONE DELLA QUESTURA DI ROMA E SPORTELLO UNICO PER L’IMMIGRAZIONE DELLA PREFETTURA DI ROMA
5. ORIENTAMENTO AL LAVORO E AI SERVIZI TERRITORIALI
6. PRATICHE PER LA RICHIESTA DELLA CITTADINANZA ITALIANA E PER IL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE
7. COMPILAZIONE DEL "KIT" REPERIBILE AGLI UFFICI POSTALI PER LA RICHIESTA DEL PERMESSO/CARTA DI SOGGIORNO PER I MIGRANTI

per info: http://municipioroma19.hive.it/pages.asp

 
Di Sucar Drom (del 22/11/2007 @ 09:00:09, in blog, visitato 2383 volte)

Opera Nomadi, ancora un omicidio bianco
I responsabili vadano cercati nell’imprenditoria italiana in Romania e nella completa mancanza di programmazione di questo Governo come di quello precedente. Sono mesi che l’Opera Nomadi cerca invano di farsi ricevere al Ministero dell’Interno perché siamo certi che come i 4 omicidi bianchi a L...

Torino, nuovo incendio in un insediamento rom
Una decina di baracche di un “campo nomadi” in via Germagnano, alla periferia di Torino, sono rimaste distrutte o danneggiate in un incendio sviluppatosi ieri pomeriggio per cause non ancora accertate. L’episodio coinvolgerebbe 6-7 famiglie. Non ci sono stati feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco ed i carabinieri della Compagnia Oltre Dora. Secondo gli a...

Roma, Ferrero e Bindi tra i bambini rom e non solo
In occasione della giornata nazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza i Ministri della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero e delle politiche per la Famiglia Rosy Bindi visiteranno oggi pomeriggio alcune realtà significative della condizione dei minori nel nostro paese. Alle ore 14.00, presso la scuola med...

Rom e Sinti, un giorno di lutto
Oggi è la Giornata internazionale dei Diritti dei bambini, che celebra il XVII anniversario della Convenzione Internazionale sui diritti dell'Infanzia, il più organico quadro di riferimento per tutte le iniziative a difesa dei diritti dei bambini, approvato nel 1989 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e riconosciuto in 190 p...

Giorgio Napolitano, ''Rom e romeni non sono il male e vanno integrati''
"Modificare la legge sulla cittadinanza che è troppo restrittiva". È quanto chiede il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo al Quirinale in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale dell'infanzia”, in coincidenza con l'anniversario della Convenzione Onu sui diritti dei minori. Per il capo dello Stato, "bis..

Razzisti in doppiopetto, dov'è la differenza dai colleghi di destra?
Un tempo erano di sinistra. Oggi sono democratici che scimmiottano gli avversari ignari di alimentare pulsioni oscure che primao poi gli si rivolteranno contro. Il razzismo non è appannaggio esclusivo dei reazionari. Lombroso e de Lapouge erano socialisti. L'avevo definito razzismo "democratico" o "rispettabile", quel razzismo subdolo e ipocrit...

Roma, la squadra di calcio degli "Ercolini"
“Il nostro motto è essere educati”, ci tiene a precisare Salvatore Paddeu, arbitro di calcio e allenatore di una squadra di ragazzi rom del "campo nomadi" di Tor di Quinto. La sua avventura è cominciata tre anni fa, quando decise di mettere in piedi la squadra degli “Ercolini”, dal nome del presidente della squadra, Don Giovanni D’...

Accordo UE-Serbia: un evento storico
Lo scorso 25 ottobre è stato un giorno importante per le relazioni Belgrado-UE. Il Parlamento europeo ha infatto approvato un rapporto a favore di una rapida integrazione della Serbia in Europa. Questa sembra ormai essere una priorità sia a Strasburgo che a Bruxelles. “Il futuro della Serbia è nell'Unione europea”. Questo il messaggio chiave suggellato il 25 ottobre sco...

Identità negate: l’alba di Federica
Sorgerà
mai
l’alba
di Federica
in una società
sgomenta,
ostile e
nemica?!

Il chiaro
di un mattino
in cui...

 
Di Fabrizio (del 01/12/2007 @ 08:41:00, in blog, visitato 1769 volte)

Da Nazione Indiana

di Laura Nobili e Imma Tuccillo Castaldo

Pochi giorni fa, ai primi di novembre 2007, l’Alto Commissariato dell’Onu per i Diritti Umani ha richiamato l’Italia per il mancato rispetto delle norme internazionali in materia di diritti delle popolazioni rom. In particolare, sono state messe sotto accusa le azioni di sgombero forzato degli insediamenti ‘legali’, oltre che di quelli abusivi, a Roma e in alcune altre città italiane. In questi insediamenti vivevano comunità ‘storiche’ rom, insieme ad altre di più recente immigrazione. Si tratta di una vera e propria ‘ripulitura del territorio’ ai fini del decoro pubblico, come sembra sostenere il sindaco Walter Veltroni. La condanna dell’Onu segue quella dell’aprile 2006, sancita dal Comitato Europeo per i Diritti Sociali (CEDS): con questa l’Italia viene accusata di sistematica violazione del diritto delle popolazioni rom ad un alloggio adeguato, in riferimento all’art. 31 e art. E della Carta Sociale Europea Revisionata .
Il progetto di ‘restauro’ del centro e delle periferie romane depresse è stato inaugurato il 22 febbraio 2007. Le agenzie di stampa hanno battuto la notizia del lancio delle operazioni di sgombero, distruzione indiscriminata e ‘delocalizzazione’ dei cittadini rom. Questa è la conseguenza dell’azione pianificata dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Roma, l’organo collegiale di consulenza dell’ex Prefetto capitolino, Achille Serra.

Nel marzo 2007, per rafforzare le politiche di eugenetica urbana, il Ministero dell’Interno e l’Associazionie Nazionale dei Comuni Italiani hanno siglato il Patto per la Sicurezza, a cui sono seguiti, pochi mesi dopo, a maggio, i Patti per Roma sicura e per Milano sicura, imitati con poche varianti da altri capoluoghi di provincia.
Il Patto per Roma Sicura, che prevede notevoli contributi finanziari da parte di Regione, Provincia e Comune, oltre che l’indispensabile collaborazione della Prefettura, promuove «interventi risolutivi delle esigenze di contenimento delle popolazioni senza territorio, nonché inclusione sociale, attraverso, rispettivamente: la costruzione di quattro villaggi della solidarietà in aree attrezzate in grado di ospitare circa 1000 persone – ciascuno da realizzare su aree comunali o demaniali – disciplinati da specifici regolamenti di gestione; programmi di abbattimento di insediamenti abusivi, con successiva riqualificazione delle aree liberate».
Il primo risultato conseguito dal varo del Patto per Roma Sicura è stata la legittimazione della sistematica distruzione dei beni materiali, già esigui, di migliaia di persone, confermando la propensione del centro-sinistra veltroniano a spacciare per umanitarismo e solidarietà il mero tentativo di cavalcare la deriva populista dell’Italietta odierna, priva di nerbo e di idee politiche.
Si conferisca pure il beneficio del dubbio e si consideri come fine di questi sgomberi forzati la creazione di una città ‘vivibile e disinfettata’ e un migliore destino per gli sgomberati; ci si interroghi allora sul significato e sull’efficacia dell’integrazione ‘modello Roma’.

Ora, se Veltroni & Co. dovessero spuntarla, I villaggi della solidarietà potrebbe diventare un bellissimo titolo per un film di fantascienza a carattere sociale, e, senza troppi sforzi di immaginazione, Quentin Tarantino potrebbe metterlo in scena: da una parte, villaggi collassati di poveri umani da salvare e, dall’altra, un collegio di saggi che sputa direttive e impartisce ordini all’armata aliena degli operatori cosmici. Allora sì, il film sarebbe perfetto, candidato al festival del cinema perbenista di veltroniana invenzione: una sceneggiatura impeccabile in cui la Società dello Spettacolo e il Circo del Sociale si confermano i più efficaci strumenti di visibilità politica per associazioni, partiti e ominidi portaborse e portatessera. I villaggi della solidarietà non sarebbero nient’altro che dei megacontenitori per merce umana, ora sparpagliata su tutto il territorio romano: un concentrato di esseri umani rigettato su qualche chilometro quadrato. Ecco che ‘Roma città aperta’ si trasfigura in Rom città chiusa (è il titolo di un documentario prodotto nel 2001 da Manfredi, Marchetti e Pasquini) e l’emarginazione sociale si fa topica oltre il Raccordo Anulare, alla faccia della tanto agognata integrazione.

I media non utilizzano tutti i dati che hanno a loro disposizione: per esempio, sono in pochi a ricordare che dei circa 160.000 rom censiti in Italia, il 60% sono in realtà cittadini italiani. La maggior parte dei giovani di terza e quarta generazione sono nati e cresciuti in Italia; se si sono trasformati in cittadini stranieri o in cittadini invisibili, apolidi de facto, è soltanto a causa del bizzarro funzionamento di un preciso dispositivo di legge, quello cioè sulla cittadinanza (Legge n. 91/92). Prima di riuscire a garantire il diritto, questa legge crea infatti delle assurde quanto inestricabili trame burocratiche, in cui restano impigliate le vite di migliaia di persone.

Entrata in vigore nel 1992, con essa si stabiliscono le modalità di naturalizzazione per le persone nate in Italia da cittadini stranieri. Riassumiamo. Lo straniero nato in Italia acquisisce la cittadinanza italiana solo nel caso in cui ‘vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età’ e dichiari di volerla acquisire entro un anno a partire da questa data. Sembrerebbe, quindi, che ‘manifestare la propria volontà’ possa bastare al soggetto richiedente per poter ottenere la cittadinanza. Contrariamente a qualsiasi logica, però, il Decreto di Attuazione (DPR 572 del 1993) relativo a quella disposizione dispone che il soggetto, oltre a dover manifestare questa volontà, debba altresì dimostrare di aver risieduto legalmente sul territorio; ma il soggetto potrà dimostrare di risiedere legalmente sul territorio soltanto se i suoi genitori avranno a loro volta potuto mantenere la propria posizione regolare, vale a dire: permesso di soggiorno e residenza ininterrotta per l’intero periodo dei diciotto anni. Detto in altre parole: se i genitori di un bambino nato in Italia non avevano il permesso di soggiorno al momento della sua nascita, anche se il bambino viene iscritto nel registro dell’ufficio anagrafico, di fatto questa iscrizione non basta. Solo l’iscrizione del bambino nel permesso di soggiorno di uno dei genitori garantisce, infatti, la ‘legalità’ della residenza. Migliaia di quei bambini, oggi ormai adulti, pur avendo frequentato le scuole italiane e pur avendo vissuto tutta la loro esistenza in Italia, sono diventati ‘irregolari’ o apolidi al compimento del loro diciottesimo anno di età. È bastato semplicemente che i genitori al momento della loro nascita non avessero un permesso di soggiorno o che, pur avendolo, non avessero formalizzato l’iscrizione anagrafica con l’inserimento del bambino nel permesso di soggiorno, perché il ‘gap’ legale della residenza, di qualche mese o di un anno, fosse sufficiente al rigetto delle domande di cittadinanza.

Per anni è mancata una legge organica sull’immigrazione che regolasse lo status dei cittadini stranieri in Italia. Il progressivo inasprimento delle procedure di regolarizzazione, legate per lo più al possesso di un lavoro, ha molto rallentato il percorso di regolarizzazione per tutti i migranti stanziali di prima generazione (nati tra la seconda metà degli anni ’70 e la seconda metà degli ’80). Una situazione drammatica per chi avesse scelto di vivere in Italia, ma altrettanto drammatica per quasi tutti bambini che sono nati in Italia alla fine degli anni ’80, quindi prima del varo della legge sulla cittadinanza del 1992.

In uno Stato di diritto non dovrebbero vigere le buone intenzioni, soprattutto quando si devono sanare oltre venti anni di segregazione forzata (in tuguri) di quelli che, per comodità filosofica o politica, siamo soliti definire nomadi.
Se si leggono le delibere e i piani di intervento per l’istituzione dei campi approvati negli ultimi 6/7 anni dalle amministrazioni capitoline, si scopre che lo Stato di diritto è stato praticamente sospeso e trionfano, purtroppo, le buone intenzioni. L’enorme sforzo intellettuale di quelle amministrazioni ha partorito, nei confronti di queste popolazioni, un progetto residenziale fondato su tre livelli di ‘integrazione sociale’:
– i campi sosta, definiti aree di sosta temporanea;
– i villaggi attrezzati, cioè strutture fornite di moduli abitativi prefabbricati;
– gli inserimenti abitativi, vale a dire l’assegnazione di case popolari per tutti i cittadini rom italiani e per i cittadini rom stranieri legalmente soggiornanti sul territorio italiano.
Il primo livello prevede i servizi di base e un tempo massimo di permanenza di 12 mesi. Il secondo prevede l’inserimento nei villaggi attrezzati per una durata massima di 36 mesi, prorogabile, ma sempre in funzione della successiva assegnazione di case.
Infine, l’inserimento e la permanenza nei campi sosta, così come nei villaggi attrezzati, può avvenire soltanto sulla base della provata ‘buona condotta’ dei rom. I rom, essendo nomadi nell’immaginario collettivo dei loro detrattori e di molti untori dei diritti umani, dovrebbero comportarsi secondo norme che le amministrazioni municipali redigono sotto forma di ‘Patti sociali’. In queste strane scritture viene persino prescritta una sorta di codice di condotta della vita privata, a cui le persone dovrebbero attenersi per essere degne di integrazione: è come se il proprietario di casa ci facesse stipulare un contratto d’affitto solo a condizione che i bambini vengano mandati a letto presto, o che la presenza di qualsiasi ospite venga tempestivamente ‘denunciata’ al corpo di Polizia Municipale.

Di solito, nei Patti sociali sono anche accennati i doveri che l’amministrazione assume nei confronti dell’assegnatario di un posto in un campo sosta o di un prefabbricato nei villaggi attrezzati: si tratta di servizi minimi e del rispetto delle più elementari garanzie di sicurezza sociale: acqua potabile, sistemi antincendio, manutenzione straordinaria, ecc., come si addice a luoghi destinati alla pubblica convivenza. Il fatto è che le amministrazioni non assolvono quasi mai a tali espliciti doveri, oppure lo fanno in maniera soltanto parziale, cavalcando e sfruttando la serie dei soliti pregiudizi metropolitani (mascherati da discorsi d’opportunità politica) per giustificare le loro stesse inadempienze.

È importante sottolineare come tutti i progetti di sgombero seguano sempre le stesse modalità e rendano sempre conto degli stessi processi politici e sociali; in essi, ricorrono le stesse tipologie progettuali di allestimento, di gestione e di manutenzione dei campi ‘attrezzati’ per i rom. È tutto un copia e incolla di delibere, regolamenti, piani di intervento, ordinanze, ecc. A cambiare sono solo gli importi che vengono versati per gli appalti di messa in opera, rinnovati continuamente ed aumentati esponenzialmente a fronte di proroghe e autorizzazioni che altro non fanno che rendere di fatto ‘eccezionale’, e perciò ancor più precaria, ogni soluzione prospettata per la ‘sistemazione’ dei rom: una manna(ia) dall’alto.

Era il 2005 quando il campo di Vicolo Savini, dove da quasi trent’anni abitavano 770 persone, viene sgomberato per ‘emergenza sanitaria’. Trent’anni di emarginazione non possono che produrre emergenze sanitarie. Al km 24 della via Pontina, nei pressi di via di Trigoria, fu allestita dalla Protezione Civile una tendopoli: 200 tende, ognuna per gruppi di 4 o 5 persone, 100 gabinetti chimici, 3 serbatoi d’acqua, 2 tendoni per le cucine, e una trentina di docce. Il più grande campo d’Europa fu distrutto e Walter Veltroni, in compagnia dell’Assessore alle Politiche Sociali Raffaella Milano, illustrò alla stampa progetti e prospettive cui sarebbero state destinate quelle vite, sradicate da un terreno di proprietà dell’Università Roma Tre. Dopo due mesi di permanenza, la comunità avrebbe dovuto essere spostata in sistemazioni più confortevoli, composte da moduli abitativi prefabbricati, e presso aree che l’amministrazione comunale avrebbe individuato, garantendo altresì il rimpatrio facilitato nei paesi d’origine per alcuni o l’accesso ai fondi destinati all’emergenza abitativa per altri. Il megacampo di Castel Romano, prototipo dei famosi villaggi della solidarietà, nasce così da un un lancio di dadi sulla Pontina, nell’area di Decima Malafede.

Decima Malafede è una Riserva Naturale, sottoposta a vincolo ambientale; una serie di norme regionali ne garantiscono – o dovrebbero garantirne – l’inviolabilità del territorio, del suolo, delle specie animali e vegetali e delle falde acquifere. Un Ente Autonomo della Regione Lazio (Roma Natura) ha il compito di renderle esecutive. I rom del campo non hanno acqua potabile, ma l’amministrazione comunale, oltre ad aver davvero fornito ai rom dei moduli abitativi prefabbricati installandoli in un’area sottoposta a vincolo ambientale, ha provveduto immediatamente al riequilibrio del disagio idrico: le autobotti riforniscono le persone di acqua nera e maleodorante, che deve bastare a tutti per lavarsi, pulire, cucinare – e per bere. (*1)

Il divieto di utilizzare le acque della riserva naturale (DL n.152 del maggio 1999) ha come conseguenza almeno due altre fondamentali omissioni di gestione che rendono inaccettabile la qualità della vita nel campo: l’impossibilità di allestire un sistema fognario e l’impossibilità di rendere funzionante un impianto antincendio. Le ditte appaltate per la messa in opera del campo hanno provveduto alla fornitura delle attrezzature antincendio; il dubbio potrebbe sorgere qualora si scoprisse che non vi sono schede tecniche di collaudo delle stesse. E il dubbio si rigenererebe da sé se volessimo chiedere di verificare le schede di manutenzione ordinaria che ogni sei mesi vanno compilate dalla ditta che se ne occupa. Per capirci: ci sono le manichette per gli idranti, ma non possono essere collegate alla rete idrica.

E i bambini, tanto cari alle amministrazioni comunali? Per i bambini sono previsti progetti di scolarizzazione e innumerevoli altri progetti e progettini, gestiti da varie associazioni sinistroidi o pseudoumanitarie che inghiottiscono, disperdono e volatilizzano il denaro pubblico senza mai arrivare alla realizzazione degli impegni assunti. Per esempio, i progetti di scolarizzazione prevedono pulmini per portare a scuola i bambini. Ma a scuola i bambini ci andrebbero molto più volentieri se, anziché fare un tragitto di circa un’ora e mezza per raggiungere la scuola assegnata da un Protocollo di Intesa ormai vecchio e non più adeguato alla realtà dei fatti, potessero accedere alla molto più vicina scuola di Pomezia. (*2) Dove sta allora l’origine di quel grave fenomeno che sociologicamente viene chiamato ‘dispersione scolastica’?

Per il campo attrezzato di via dei Gordiani, il Patto sociale firmato nel 2002 dall’ex presidente del VI municipio, il dott. Vincenzo Puro, e dai capofamiglia assegnatari dei moduli abitativi prefabbricati, ribadiva il carattere transitorio della sistemazione in containers per le persone che da quasi 35 anni vivono in Italia. Le tragedie che hanno investito le famiglie residenti in quel campo sono innumerevoli. L’ultima si consuma il 30 ottobre 2007. Appena il giorno prima, agenti della polizia municipale avevano consegnato a cinque capofamiglia, assegnatari di altrettanti containers, un invito ad allontanarsi dal campo. Poche ore dopo, alle 7.30 del mattino, una ruspa agli ordini di Antonio Di Maggio, Comandante del Gruppo Sicurezza Urbana della Polizia Municipale, ha fatto molto più che rendere esecutivo l’invito di allontanamento. Accusati di varie malvivenze, tra le quali il possesso di stupefacenti ai fini di spaccio, uomini, donne e bambini sono stati cacciati dal campo, e i loro averi distrutti. Eppure, in uno Stato di diritto esiste ancora un codice penale e uno civile; il dubbio si insinua: chi ha violato le leggi italiane e chi quelle internazionali? Ad una giovane donna, per esempio, nemmeno è stato notificato l’invito ad allontanarsi dal campo: era in ospedale, affetta da broncopolmonite. Dimessa qualche giorno dopo, si è trovata improvvisamente per strada; lo stesso è successo alla madre, malata di cancro. Suo nipote, cittadino italiano, seguiva un corso di inserimento professionale dopo il diploma di terza media: è costretto ora a ricominciare daccapo e a ricomprarsi i libri, andati tutti distrutti assieme al resto, sotto i colpi di mandibole d’acciaio obbedienti agli ordini impartiti.

Qualche ora dopo, in un altro tugurio della capitale italiana, si consumava l’omicidio Reggiani: la violenza è aberrante, non ha connotazioni etniche. La morte di qualcuno, la sua sofferenza, l’immaginarne il dolore non possono che indurre pudore e rispetto. Le riflessioni sono sempre successive, il pensiero si organizza sì, ma questo avviene sempre un attimo dopo. Invece la razionalità utilitaristica degli uomini che ricoprono alte cariche istituzionali ha dato prova del suo cinico opportunismo: un decreto ad hoc che scuote anche quella minima, irrisoria percezione dell’uguaglianza formale di tutti i cittadini europei davanti alla legge europea. La Sottosegretaria al Ministro dell’Interno, Marcella Lucidi, nella puntata de L’Infedele del 7 novembre, spiega che il Ministero dell’Interno è contro ogni forma di discriminazione e che pertanto è giusto non criminalizzare l’intera comunità romena per l’omicidio Reggiani. Le sue parole, caute ed educate scatenano un altro dubbio: è possibile che sia ignara dell’operazione di polizia e pulizia etnica condotta con perizia e disciplina a Roma, nei campi rom? Il consenso costruito sulle e contro le miserie che la nostra società genera è pericoloso. Chissà se Walter Veltroni e gli uomini del suo gabinetto ricordano di aver studiato la storia italiana, soprattutto quella che va dalla fine della prima guerra mondiale ai giorni nostri. Ma certo, che stupidaggine è mai questa, Veltroni ogni anno va in pellegrinaggio ad Auschwitz. Solo, a questo punto, non è ben chiaro che cosa ci vada a fare.

Note
1. Il manifesto - Riccardo Iori, 4/11/ 2007.
2. Il Messaggero – Claudio Marincola, 7/11/2007.

 

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