Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Khanchi Dos (Nema problema)
è un gruppo musicale ungherese, formatosi quasi 20 anni fa a Nagyecsed presso la locale comunità zigana. La loro carriera è ricca di riconoscimenti artistici, sia in patria che all'estero. Vorrebbero organizzare una tournee anche in Italia.
In ogni caso, altre informazioni e una selezione dei loro brani musicali, dal loro sito
International Gypsy Music Festival ''IAGORI'' - Oslo, Norvegia, dal 2 al 4 settembre
Kulturkirken Jakob
Partecipano:
- ROMANS (Ukraina)
- Janka Sendrei e KOKAVAKERE LAVUTARA (Slovacchia)
- RAYA (Norvegia)
- ILO (Russia)
- BASILY e TCHAVOLO Schmitt (Olanda/Francia)
- Orkestar AGUSEVI DJAMBO (Macedonia)
- Trio GYPSY LEGACY (Norvegia)
Info: www.iagori.com
E-mail: natbiel@hotmail.com
[...] Iagori (che significa piccolo fuoco) è un Festival di grande importanza non solo per i Rom, l'anno scorso assistette al concero finale anche il principe Haakon Magnus.
Il Festival è organizzato dalla famosa cantante Raya. Cantante Rom dell'ex Unione Sovietica, divenne celebre alla fine degli anni '50, esibendosi nel primo teatro Rom mondiale, il Teatro Romen. Alla fine degli anni '60, migrò in Norvegia dove iniziò la sua carriera internazionale, che la portò in Europa, Stati Uniti, Arabia e India, con differenti gruppi musicali. Sino all'anno 2000 è stata nel Parlamento della International Romani Union (IRU).
[...] (Dzeno Association)
Qui la foresta man mano cede alla palude, l’acqua si mischia alla foglie e alla poca terra. Il mondo doveva essere così, quando arrivammo la prima volta a Macondo.
La storia appartiene a chi sa scrivere, ma noi fummo qui prima che José Arcadio Buendía e la sua gente fondassero il villaggio. Ma allora giravamo, e nessuna traccia è rimasta di quei tempi così lontani.
Presto, anche il ricordo di Melquíades sparirà, come quei petali che la mattina volano sulla palude appena il sole si è alzato. Melquíades, che conosceva la giungla palmo a palmo, come conosceva la mente degli uomini. Lui è stato rispettato da tutti, senza mai aver combattuto nessuna guerra e ha portato qui benessere e felicità. Lui ci guidò sino a qui, dai porti della Grecia e dell’Egitto, risorgendo ogni volta. Scampando a tutti gli eserciti.
Questa volta, dovremo farcela da soli. La palude è circondata dai soldati e non ci permettono di andar via. Per il nostro bene e per proteggerci, dicono loro.
Il figlio “dilo” di José Arcadio, il grande colonnello Aureliano Buendía, ha combattuto tutte le guerre, e tutte le ha perse. Ora l’esercito è sulle sue tracce, e dice che l’ultima guerra il colonnello Aureliano l’ha dichiarata contro noi Zingari.
Non sarebbe la prima volta che succede questo. Siamo cresciuti assieme, c’era un patto di sangue tra la sua gente e la nostra, quando suo fratello José Arcadio fuggi con una delle nostre donne. Ma i Gagé non hanno mai rispettato il sangue, e José Arcadio, che era tanto forte, fu ammazzato da loro.
Ogni volta che uno Zingaro risorgeva, moriva uno dei figli di Aureliano Buendía. Furono l’esercito e gli squadroni della morte, ma fu facile dare la colpa a noi. Così, per proteggerci, l’esercito ci disse che avremmo dovuto rimanere nella palude senza poter più girare.
Confinata tra i rifiuti e la malaria, la mia gente muore piano piano di fame e malattia.
Deepali sta leggendo nelle foglie del the. Quando anche l’ultimo Zingaro morirà, nascerà l’ultimo erede dei Buendía, e avrà una coda di maiale. Quel giorno, si onorerà il vecchio patto di sangue. Senza più Zingari, sparirà anche la sua stirpe.
(Macondo XIX secolo - Europa XX secolo)
da
Torino: 4° Festival Internazionale Jazz Manouche “Django Reinhardt”
La cultura Manouche sarà al centro della rassegna che si svolgerà dal 15 al 18 settembre 2005
(Comunicato Stampa) Lí'ASSOCIAZIONE JAZZ MANOUCHE "DJANGO REINHARDTî" presenta 4° FESTIVAL INTERNAZIONALE JAZZ MANOUCHE "DJANGO REINHARDT" Dal 15 al 18 settembre 2005 a Torino RASSEGNA CINEMATOGRAFICA ESPOSIZIONE LABORATORI LIUTAI CONCERTI E JAM SESSION Per quattro giorni il cuore di Torino si colorerà delle atmosfere della tradizione Manouche. il centro della movida torinese, in via Borgodora (BalÚn) e nella suggestiva cornice del Cortile del Maglio (ex Arsenale Militare, ingresso da via Andreis 18), si trasformerà in un immenso palcoscenico, una prestigiosa scena su cui si presenteranno artisti di calibro internazionale. |
Il chitarrista manouche Django Reinhardt, a cui è dedicato il festival
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Unico appuntamento europeo interamente dedicato alla musica Manouche, il 4° Festival internazionale Django Reinhardt è intitolato allo straordinario personaggio che ha fatto da collegamento fra la tradizione musicale di uno dei ceppi più antichi del popolo zingaro, i Manouche appunto, e il Jazz dellíanima nera americana. Il risultato è uníalchimia perfetta e coinvolgente conosciuta come ìJazz Manoucheî o ìGipsy Jazzî proprio perchÈ coniuga le sonorità del jazz degli Anni Trenta e la sua libertà di espressione con il valzer Musette francese e la virtuosità tzigana del fraseggio. Il Jazz Manouche è una musica in evoluzione che si è sviluppata per tutto il Novecento e che oggi, a più di cinquantíanni dalla morte di Django Reinhardt, continua a rinnovarsi ad affascinare un numero sempre crescente di appassionati. A riprova del grande interesse suscitato dalla tradizione Manouche, la scorsa edizione del festival ha riscosso un notevole successo: tra le presenze più prestigiose dell'edizione 2004, basta citare Mandino Reinhardt, anche protagonista del film "Swing" di Tony Gatlif, Samuel Beker, prodigioso diciassettenne, David Reinhardt, nipote del grande Django Reinhardt e altri favolosi gruppi che hanno ammaliato e coinvolto centinaia di visitatori. Il programma dellíedizione 2005, invece, propone altri grandi nomi del Jazz Manouche, che si esibiranno in concerti e jam session emozionanti, tanto da riuscire a far vibrare il cuore del pubblico. Ovviamente, non possono mancare i torinesi ìManomanoucheî, divenuti ormai una sorta di ìsiglaî di presentazione del festival sia in quanto Torinesi quindi particolarmente cari al pubblico della città, sia perchè simbolo dellíanima manouche che vive a Torino tutto líanno. Per líoccasione i Manomanouche si presenteranno con una performance díeccezione esibendosi insieme al pianista Alessandro Ambrosoli e al Coro dellíUniversità degli Studi di Torino diretto dal Maestro Sergio Pasteris. Tra i grandi artisti che danno vita allíemozione del jazz manouche, il 4° Festival Internazionale di Torino si vanta di ospitare i francesi ìAlma Sintiî con il chitarrista Patrick Saussois, i ìMontmartreî, gli ìHot Quartetî con Fiorenzo Zeni, il ìTolga Emilio Trioî, il gruppo ìDorado Schmitt Quartetî e Peter Beets con gli olandesi ìBasilyî, il più famoso sestetto di cugini dei Paesi Bassi che suonano insieme sin dallíinfanzia proponendo originali interpretazioni di Swing Gipsy come se fossero un unico elemento. Ai concerti e jam session che animeranno le strade torinesi, si aggiunge líappuntamento con una rassegna cinematografica dedicata alla tradizione zingara. Tra le pellicole che verranno proiettate si segnalano i film ìLatcho Dromî di Tony Gatlif, ìAppuntamento a Belvilleî di Sylvain Chomet e il film-documentario ìDjango Legacyî di John Jeremy. Da non perdere, infine, líoccasione di vedere allíopera alcuni maestri liutai di fama internazionale che, per tutta la durata del festival, saranno presenti nel Cortile dei Ciliegi con uníinteressante esposizione di chitarre manouche e laboratori a cielo aperto in cui mostreranno le particolari tecniche di lavorazione dello strumento. Breve storia del Jazz Manouche I Manouches sono giunti in Europa occidentale tra il XV e il XVI secolo. Dopo un viaggio durato circa un millennio, hanno scelto come sede di permanenza la Francia, l'Olanda, la Germania e il Belgio. La loro origine indiana trova conferma nel nome "manus", appartenente al ceppo linguistico indo-europeo. E' entrato nel linguaggio corrente francese come Manouches che dall'antico Hindi deriva dal termine "manusa": essere umano. Tra i contributi più significativi allo stile manouche figura quello del chitarrista e compositore Django Reinhardt che, nel 1934, creÚ con il violinista StÈphane Grappelli il Quintetto a corde dellíHot Club de France: nasce così un nuovo ed interessante jazz Europeo. Il jazz Manouche, perÚ, prende forma ufficialmente nella Germania del 1967 attorno allíemblematica figura del violinista Schnuckenak Reinhardt, con il quale molti musicisti impararono il loro mestiere prima di formare i propri ensembles. I musicisti Sinti scoprirono Django attraverso i dischi e attraverso la pratica musicale, propria delle loro famiglie. Amando suonare tra loro e per loro stessi una musica nella quale si riconoscono, ancora oggi si tramandano di padre in figlio il loro immenso patrimonio culturale. Nelle comunità Manouche, la tradizione si trasmette oralmente in occasioni di festa ed incontri familiari dove la musica occupa sempre un posto preponderante. Senza dubbio líinvenzione di questo nuovo folklore risale alla fine degli Anni Sessanta. Il fondamentale riferimento per il suo sviluppo fu il primo quintetto a corde di Django, quello formatosi prima della guerra. I Manouche ne impararono il repertorio e acquisirono padronanza con gli strumenti: due chitarre da accompagnamento e un contrabbasso per assicurare una imperturbabile sezione ritmica (da loro chiamata "la pompe" manouche), una chitarra solista, un virtuoso violino e talvolta una fisarmonica. I chitarristi, fedeli ai propri maestri, danno priorità alla ricerca del virtuosismo e dello spettacolare.Il punto di partenza dei loro studi è rappresentato da un certo numero di composizioni di Django (quali Nuages, Minor Swing, Manoir de me Rèves…), dagli standards suonati da Django prima del 1940 e da alcuni valzer musette (influenza dei fisarmonicisti swing come Gus Viseur, Tony MurÈna o Jo Privat). Questo fenomeno sia di natura estetica sia di natura sociologica è stato denominato, forse impropriamente, Gypsy Jazz: i Manouche non aderirono affatto al Jazz, ma allo stile di Django con il desiderio di affermare la loro appartenenza etnica. Il Gypsy Jazz o Swing Manouche possono essere meglio descritti come movimento folcloristico, folklore vivente aperto a influenze esterne nel quale è possibile ogni sorta di scambio, abbracciando un ampio spettro di stili pur rimanendo nel proprio contesto musicale. Da una buona decina díanni líinfluenza di Django sembra non diminuire affatto: sono stati organizzati nuovi festival a lui dedicati in Francia (Django Memorial Festival – Samois Sur Seine, Festival di Angers e Strasburgo), Belgio, Germania (Django Reinhardt Festival di Augsburg), Svezia (Gypsy Jazz Festival di Thorshalla), Inghilterra (UK Gypsy Fest), Norvegia (Django Festival in Oslo), Canada, Stati Uniti (Django Festival di New York al Birdland, North West Django Fest a Washington), Islanda (Django Jazz Festival di Akureyri), Giappone e Italia proprio con il Festival Jazz Manouche Django Reinhardt di Torino. Diversi gruppi composti da zigani o da gadjès (termine zigano per definire la popolazione non zigana) stanno conferendo un nuovo look alla musica dellíHot Club suonandola sui palchi, registrando in studio, viaggiando e facendo rivivere questa tradizione e riscontrando un successo popolare sempre crescente. La chitarra manouche La chitarra manouche si differenzia da altri strumenti simili, come la chitarra elettrica o quella classica, sotto vari aspetti che la rendono un pezzo assolutamente originale sia per la struttura che per le sonorità che crea. Eí possibile cercare di definire la manouche come una creatura ibrida che unisce alcuni elementi della chitarra acustica, dellíelettrica e del violino: rispetto allíacustica ha una cassa più grande mentre il manico si restringe avvicinandosi alle dimensioni dellíelettrica. Ora sul manico è montata una barra díacciaio, una sorta di ferro a ìTî che i costruttori degli Anni 20 non utilizzavano. Successivamente è stata montata anche una vite per compensare le corde. Le sei corde della chitarra manouche, anzichÈ essere in nylon come nella classica, sono in argento o in acciaio; la cordiera è mobile e il ponte appoggia sulla tavola allo stesso modo del violino. La buca puÚ assumere due forme tipiche: ad ellisse oppure a ìDî. Sono queste caratteristiche che rendono le sonorità della chitarra manouche inconfondibili. PROGRAMMA 4° Festival internazionale JAZZ MANOUCHE "Django Reinhardt" Martedì 14/9: Rassegna cinematografica presso il Cinema Romano: Proiezione Film/Documentario Django Legacy di John Jeremy. Orario degli spettacoli: ore 20:00 – 22:30 Giovedì 15/9 - 1° giorno: Rassegna cinematografica presso il Cinema Romano: Proiezione del film ìLatcho Dromî di Tony Gatlif, Proiezione Film ìAppuntamento a Bellevilleî di Sylvain Chomet. Orario degli spettacoli: ore 20:00 – 22:30 Cena di gala inaugurale e concerto presso il ristorante Arcadia Alle 21:00 incontro con sponsor e Istituzioni Alle 22:30 concerto con gruppo di fama europea. Venerdì 16/9 - 2° giorno: Dalle 21:30 alle 24:00 Concerti e Jam-session in Via Borgodora e Piazza Andreis con i gruppi: Alma Sinti Trio, Montmartre, Tolga Emilio ed altri gruppi a sorpresa. Sabato 17/9 - 3° giorno: Dalle 11:00 alle 14:00 Esposizione dei liutai in Piazza Andreis; Concerti e Jam-session in Via Borgodora e Piazza Andreis con i gruppi: Hot Quartet & Fiorenzo Zeni, Montmartre, Alma Sinti Trio, Tolga Emilio Trio ed altri gruppi a sorpresa. Dalle 15:00 alle 19:00 Jam-session e Esposizione dei liutai nel Cortile dei Ciliegi. Alle 21:00 Concerto del gruppo Stringology (ITA) nel Cortile del Maglio. Alle 22:15 Intervento del gruppo Manomanouche (ITA) con la partecipazione del pianista Alessandro Ambrosoli e il Coro dellíUniversità degli Studi di Torino diretto dal maestro Sergio Pasteris nel Cortile del Maglio. Alle 23:00 Concerto del gruppo Patrick Saussois & Alma Sinti (FRA) nel Cortile del Maglio. Domenica 18/9 - 4° giorno: Dalle 11:00 alle 19:00 Jam-session e Esposizione dei liutai nel Cortile dei Ciliegi. Dalle 14:00 alle 15:30 Palco aperto per gruppi esordienti. Dalle 16:00 alle 17:30 Concerti e Jam-session in Via Borgodora e Piazza Andreis con i gruppi: Hot Quartet, Tolga Emilio Trio e Basily. Alle 21:00 Concerto del gruppo Dorado Schmitt Quartet (FRA) nel Cortile del Maglio. Alle 22:30 Concerto del gruppo Basily e Peter Beets(OLA) nel Cortile del Maglio.
Ho sentito la voce del mare
Di uccelli e sirene
Le voci del bosco e del fiume
Tamburi e chitarre di Spagna
Le orchestre profane
E l’organo in chiesa
Ho sentito la voce dell’uomo
Anche quando è bugiarda
E tradisce il fratello
La voce dell’uomo
Quando parla gli rispondo
Ho sentito l’urlo di belve
In gabbia e in catena
E il passero in cerca di pane
Il silenzio della prigione
E il grido degli ospedali
Chi nasce e chi muore
Ho sentito la voce dell’uomo
Che canta per fame
Per rabbia ed amore
La voce dell’uomo
Quando canta io l’ascolto
Ho sentito fanfare di guerra
E passi in cadenza
Per le strade imbandierate
Le canzoni dei soldati
Di trionfo di dolore
Chi vince e chi perde
Ho sentito la voce dell’uomo
Anche quando è violenta
E uccide il fratello
La voce dell’uomo
Quando parlo mi risponde
È più forte della tortura
E dell’ingiustizia
Delle fabbriche e dei tribunali
Più forte del mare e del tuono
Più forte del terrore
Più forte del male
È più forte la voce dell’uomo
Più forte del vento
Della vita e del tempo
La voce dell’uomo
Quando chiama gli rispondo
Sergio Endrigo 1933-2005
(thanks to ONEMOREBLOG)
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con Sergio Franzese a fare da Virgilio!
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Patrick Saussois: chitarra
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Dominique Vernehs: fisarmonica e clarinetto
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Youenn Derrien: chitarra
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Victorine Martin: chitarra
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Lorenzo Muccio: chitarra
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Jean Clode Beneteau: chitarra
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Aperitivo Musicale:
e se avete già mangiato, il digestivo è dei Manomanouche Quartet:
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SEGNALAZIONE:
Rom e Sinti in Piemonte - A dodici anni dalla Legge Regionale 26/93 "interventi a favore della popolazione zingara" scaricabile qui in formato PDF (1145 Kb)
autori della ricerca: Sergio Franzese e Manuela Spadaro (ASGI)
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Associazione Thèm Romanó ONLUS COMUNICATO STAMPA:
Al via la XII edizione del Festival Internazionale di Musica Romaní
I conduttori RAI Lorena Bianchetti e Gianni De Berardinis presenteranno l'evento
Lanciano (Chieti), 28 settembre 2005
A Lanciano presso il Teatro Fedele Fenaroli avrà luogo la 12° edizione dellla Manifestazione Princkarang, Conosciamoci - Incontro con la Cultura Romaní nata per la valorizzazione della cultura del popolo Rom attraverso il Concorso artistico internazionale "Amico Rom" ed il Festival Internazionale di Musica Romaní - "Alexian and International friends". Quest’anno sono 1.108 i lavori - letteratura, arti figurative, video — inviati da autori Rom e non Rom di 34 Paesi i premi, oltre cinquanta, saranno consegnati nel pomeriggio di sabato 8 ottobre nel corso di una cerimonia al Teatro Fenaroli di Lanciano, dove la sera (ore 21.30) si concluderà il festival musicale, inteso come testimonianza del viaggio millenario della musica rom dal Rajasthan alla Spagna, attraverso i Balcani e l'Italia. L'organizzazione dell'evento è curata dal presidente dell’associazione "Them Romanò" Onlus (Centro culturale romanò), il musicista Santino Spinelli, in arte Alexian, ambasciatore dell'arte e della Cultura Romaní nel mondo, fondatore dell’Alexian Group, docente all’Università di Trieste e direttore artistico del Festival. Presenteranno l'evento i conduttori Rai Lorena Bianchetti (Al Posto Tuo - Rai 2) e Gianni De Berardinis. Per l’edizione 2005 il Premio Presidente della Repubblica Italiana del Concorso "Amico Rom" è stato assegnato a Marius Vernescu (Romania), primo classificato nella categoria "Musica" . Il Premio alla Carriera, istituito per un Rom, Sinto o Kaló distintosi per l’intensa attività culturale, pedagogica e politica a favore del suo popolo, è andato Bajram Haliti (Jugoslavia), il Premio Phralipé è stato assegnato a Roberta Sangiorgi (Bologna) e a Federica Zanetti (Lanciano), per la loro disinteressata attività in favore del popolo Rom. L’intera manifestazione è organizzata dall’Associazione Them Romanò con la Commissione delle Comunità Europee, la Presidenza della Repubblica Italiana, la Regione Abruzzo, la Provincia di Chieti, il Comune di Lanciano, il Ministero della Pubblica Istruzione, la Croce Rossa, l'Arci e la Coop. Arkè, oltre a numerosissime associazioni operanti nel settore a livello nazionale ed Internazionale. Maggiori dettagli ed informazioni sul sito ufficiale dell'evento http://www.concorsoamicorom.it infoline 0872 714760 / 340 6278489
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NEW YORK SALUTA IL PRIMO GYPSY FEST
Una dozzina di bande, DJ Set e gruppi di ballo in 8 giorni di
spettacolo dal 29 ottobre al 6 novembre 2005 La città che è
universalmente considerata il punto d'incontro di tutte le culture,
presenterà una larga selezione di talenti nazionali e internazionali. Informazioni
e richieste:
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da Gjulner Abdula e Marc Constandse - "Rromani
Emancipacija" tari Holandija
Il progetto culturale "Bizoagor" si è concretizzato in un CD,
unico sinora nel suo genere per la combinazione di musica e poesia Romani.
I testi sono di Gjunler Abdula e le musiche di Marc Constandse accompagnato
dall'orchestra "Parne Gadje". Il titolo è "Bizoagor/Infinitamente"
e all'interno del CD si trovano i testi bilingue delle poesie.
Sul progetto potete trovare informazioni sul nostro sito www.roma-emancipatie.org
e invece potete ordinarlo via web da www.smokedrecordings.com
. Il CD sarà anche messo in vendita dal 26 ottobre a Skopje (Macedonia); i
fondi raccolti serviranno a finanziare gli studi dei giovani Rrom di Sutka (Skopje)
Pakjivale rajalen thaj rajnalen,
Isiamen tumengje jek loshajmo nevipe, a-adavaj tano so ko barabar keripe buti ko projekti e lileske
"Bizoagor" e orkestareja "Parne gadje",
Iklilo amaro CD. Akava CD si jek bari unikatno buti mashkaro o Rroma, adaleske so avgune fareste si kerdo
asavko projekti koja so sila kombinacija Rromane muzikaja thaj Rromane poezijaja.
I Poezija si hramimi katar o rajo Gjulner Abdula, a e muzikakere kompozicije si kerde taro rajo o Marc Constandse
kojek e orkestareja Parne gadje. Ko jek akava CD akharelapes "Bizoagor". Andre ko CD isi jek tiknoro lil kova so
si i poezija hramimi ki Rromani chib, thaj irimi ki anglikani chib, te shaj haljovena vi e javera manusha so najsi Rroma.
Ako kamena butere te djanen basho akava projekti ka shaj te diken ki amari websaid rig: www.roma-emancipatie.org
ki rubrika nevipe, a te maglen te kinen jek asavko unikatno CD musaj te kinen ki websaid rig: www.smokedrecordings.com.
I promocija akale CD -ske kerasala ki them Makedonija ko foro Skopie ko 26 oktobri akava bersh.
O love so ka bikinelpes akava CD ka djal ki edukacija e Rromane terne chavengje kotar i Sutka.
Ko agor kamas tumengje bah,
Devlesa,
Gjulner Abdula-Abdulaskoro thaj o Marc Constandse
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