Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 21/07/2005 @ 01:11:52, in casa, visitato 3786 volte)
RADIO ripresa da Dzeno
Il comune di Belgrado sta provando a risolvere il problema della numerosa comunità Rom, che vive in baracche sotto il Ponte di Gazela (vedere http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?id=113 ndr) Dovrebbe sorgere un nuovo complesso edilizio a Nuova Belgrado, che soddisferà i criteri civili di abitabilità, comprenderà anche strutture scolastiche e un presidio di polizia.
Di fronte alle proteste dei cittadini, il portavoce del comune ha affermato: "Probabilmente non basteranno un mese o sei, ma è tempo che anche i Rom facciano parte del tessuto urbano e civile. Se non offriamo loro la possibilità di vivere in condizioni decenti, saranno sempre più esclusi".
I cittadini del quartiere per il momento sono in agitazione. I Rom, dal canto loro, dicono di non essere stati interpellati da nessuno in proposito, e di non avere argomenti su cui esprimersi. [15 luglio 2005]
Di Fabrizio (del 21/07/2005 @ 14:02:49, in Europa, visitato 1936 volte)
In merito a quanto scritto da Roma Press Agency (http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?id=142), la presidente della Croce Rossa Slovacca, Helena Kobzova, ha detto che la manifestazione non intendeva essere offensiva "Ci spiace se qualcuno ha inteso la cosa in quella maniera. Mi scuso con tutti i cittadini di origine Rom che l'hanno giudicata offensiva e di cattivo gusto".
La Croce Rossa, d'altra parte, insiste sul carattere non-razzista della manifestazione. L'ideatore della scena "Matrimonio Rom", Vasil Grundza, è lui stesso di origini Rom. In un'intervista al giornale SME, si è giustificando dicendo che quella era la semplice ricostruzione della realtà dei Rom. "Se qualcuno vuole dipingere la Croce Rossa come un'organizzazione razzista, sappia che quella scena riprendeva un tradizionale matrimonio Rom come accadevano 70 anni fa. Come Rom, non mi sento offeso da quella scena."
Le dichiarazioni di scusa sono state accolte con favore da Roma Press Agency e dalle organizzazioni che avevano guidato la protesta. Kristina Magdolenova, direttrice di RPA, ha affermato "Siamo contenti che la Croce Rossa Slovacca abbia ammmesso il suo errore."
(Dzeno Association)
Di Fabrizio (del 21/07/2005 @ 16:13:36, in media, visitato 1929 volte)
di Kristína Magdolenová
"Finalmente questi Zingari se ne vanno" dice la signora anziana accanto all'ascensore. Non nota un collega che sta scendendo le scale. Lui la sente, ma... come comportarsi? Lei si volta al nostro passaggio. Noi stiamo spostando dei mobili.
La nostra agenzia da due anni si trova in un blocco di palazzi popolari. Cinque impiegati si trovano lì regolarmente; tre sono Rom e altri due no. Noi ci muoviamo in silenzio come mosche, attente a non fare rumori inutili. Per la verità, il nostro tempo passa parlando e rispondendo al telefono. La maggior parte del tempo siamo fuori sede per i servizi. Puntualmente portiamo via la spazzatura e puliamo il nostro spazio. Uno dei vicini - che ha sempre mostrato simpatia nei nostri confronti - la mette così: "Finalmente anche qui ci sono persone che agiscono come esseri umani", anche se credo che la maggioranza dei coinquilini non condivida.
Ci sono vicini che non ci hanno mai salutato e scappano quando ci affacciamo sulle scale, brontolando qualcosa come "Phew, che paura con questi Zingari...!" Quasi tutti nell'ufficio siamo studenti. Tre si sono laureati o frequentano l'università. Per la strada o durante il nostro lavoro, questo è un titolo di merito, ma non nel nostro palazzo: "Bisogna fare qualcosa con questi Zingari. Devono andarsene" li sentiamo sussurrare o chiedere una riunione del comitato di condominio in tal senso.
I più giovani, tentano di instaurare un contatto con noi, quasi scusandosi: "Dovete capire, è gente fatta così. Sono preoccupati da tutto, ma voi siete a posto. Noi non facciamo caso a voi" A volte, quando abbiamo visite, i vicini si affacciano "Chi è là?" così spieghiamo che sono componenti delle ambasciate, giornalisti stranieri, il Consiglio d'Europa... a volte si presentano con le telecamere e la troupe televisiva al seguito. Ecco che allora gli stessi vicini si sciolgono a chiacchierare con loro e a difendere la nostra presenza.
Mi ricordo che alla televisione stavamo aspettando "La Forza di una Donna", dove veniva presentato il nostro staff. Ho suggerito agli altri: "Secondo me, questa gente non sa niente di noi. Mettiamo un volantino nelle loro caselle della posta e invitiamoli ad incontrarci e guardare la trasmissione. Forse così il nostro rapporto cambierà..." E' seguito un silenzio assoluto. "Devi capire, non ne posso più di dover dimostrare ogni giorno a questa gente che non rubo e sono una persona normale. Pensi veramente che siano ansiosi di guardare la trasmissione?" mi ha risposto il collega più vicino. Ho dovuto ammettere che probabilmente aveva ragione. Se fossero interessati, non ci terrebbero così a distanza.. Ci guarderebbero in faccia e ci saluterebbero... ma non lo fanno.
Una volta, siano rientrati in ufficio per terminare alcuni lavori. Ho aperto il cancello, di fronte a me una coppia, marito e moglie di mezza età. Mi hanno salutato, ma quando si è affacciato dietro di me il collega Rom, gli hanno intimato: "Dove vai, chi cerchi?" E lui "Veramente, io vivo qui..." La coppia si è guardata in faccia, chiedendosi a voce alta: "Uno Zingaro che vive qui? Da Quando? Com'è possibile?"
Ecco la nostra domanda: cosa deve fare un Rom per essere accettato? Se ha terminato gli studi, lavora quotidianamente, guadagna per il proprio sostentamento, è educato, gentile, lavora nell'informazione, non beve e non fuma... ma cosa deve fare ancora perché la gente non fugga spaventata quando lo vede e provi almeno a salutarlo? Continuiamo a dire che i Rom devono integrarsi ma, qual'è il limite di questo tipo di integrazione? Io ritengo che il mio collega sia ben integrato e pure orgoglioso di essere Rom... più integrato anche di molti altri, ma sembra che in Slovacchia questo non venga inteso. [...] L'integrazione non può basarsi su una patina irremovibile di colore della pelle, o degli occhi o dei capelli... O sì?
Intanto, ogni giorno mi reco a lavoro, saluto i vicino e aspetto che qualche volta mi guardino in faccia. Altrimenti, metterò un biglietto sulla nostra porta: Ingresso vietato. Solo di razza pura! così che capiscano quanto sono patetici.
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Di Fabrizio (del 21/07/2005 @ 22:12:40, in sport, visitato 4337 volte)
In redazione:
da Milano Fabrizio Casavola, da Edimburgo Filippo Podestà - Articolo precedente
La situazione a Edimburgo? Il clima è ottimo, sia nella squadra che con gli altri team. Abbiamo ritrovato vecchie conoscenze degli anni scorsi e ci ritroviamo dentro e fuori dal campo di gioco. Venerdì appuntamento in discoteca con musiche latinoamercane, per la gioia dei nostri. Il campus dove siamo alloggiati è bellissimo, non c'è paragone con la Svezia dell'anno scorso: piscina gratis per tutti e colazione da star male.
Unico neo la "sala stampa": ci sono solo due computer sempre affollati. Ieri non funzionava Internet. Appena possibile, proverò a inviare qualche foto. In questa situazione, abbiamo saputo per caso di un attentato a Londra, dopo una telefonata ricevuta dall'Italia. Nessuno ne sapeva niente.
Ieri l'inizio è stato massacrante, con tre vittorie in cinque partite. Giochiamo con la squadra ridotta all'osso (anche la Russia è nella nostra situazione e deve contare sui rincalzi scozzesi). Le autorita non hanno avuto alcuna indulgenza con i nostri giocatori dal Peru dalla Croazia e dalla Romania, sappiamo che sono arrivati in Italia, c'è amarezza ma meglio in Italia che persi senza una lira negli aeroporti europei e con l'ufficio immigrazione a fiatargli sul collo. In questo torneo è indispensabile fare sempre affidamento su giocatori freschi, e rischiavamo di uscire in anticipo.
Gli inglesi
Oggi, prima che si sapesse di cosa era successo a Londra, abbiamo giocato una sola partita, ma importante, contro l'Inghilterra, che aveva già affrontato in precedenza una forte Ucraina (come noi, del resto ). La partita era iniziata male e al primo minuto abbiamo sbagliato un rigore. La squadra però ha mantenuto la concentrazione. Hugo Alonso, il nostro portierone argentino si è dovuto sdoppiare e giocare anche all'attacco: suo il primo gol della partita. E' uscito in barella dopo un'entrata durissima, poi nel secondo tempo, richiamato dagli applausi del pubblico, è rientrato in campo. Alla fine la partita è finita 3 a 0 per noi, con tutti i ragazzini a dare pacche sulle spalle al nostro Hugo.
Con questa vittoria, siamo rientrati tra le otto squadre che si disputeranno le finali. Ieri sembrava tutto più difficile, oggi ci stiamo tranquillizzando, anche se la strada sino al 24 rimane lunga e i giocatori devono rimettersi da botte e lividi. Aprire la sfilata inaugurale di ieri, portando la coppa, è una bella responsabilità.
Nel pomeriggio siamo andati a vedere Olanda Scozia (3 a 3). Sono tra gli avversari più forti che incontreremo nelle finali, insieme all'Irlanda, che sinora è la squadra con la forma migliore e l'Ucraina, la vera sorpresa del torneo.
Domani, su Tuttosport ci sarà un articolo di Alessandro Baretti, che già ci aveva seguito per il torneo dell'anno scorso.
In vista dei futuri colloqui sullo status, la Germania e altri paesi d’accoglienza aumentano le pressioni per il rimpatrio dei profughi del Kosovo. La difficile situazione delle minoranze, la posizione dell’Unhcr e i protocolli segreti. Da Transitions Online
Di Karin Waringo, Transitions Online, 11 luglio 2005
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Letizia Gambini - continua
La petizione
Di Fabrizio (del 22/07/2005 @ 01:48:51, in media, visitato 3667 volte)
Questa volta Tikla non ha avuto scampo. Durante il "lavoro" russava così forte che trovarlo è stato uno scherzo!
Mentre ora si beve il meritato caffé, ecco il caso giornalistico della settimana (http://snowdog.splinder.com/post/5310502). Sulla Padania, è sparita la lettera del ministro Castelli (recupero dalla rassegna stampa del comune di Ferrara) che sino a pochi giorni fa, faceva bella mostra di sè, addirittura in home page. In compenso, la Padania rilancia.
Il teorema di Tikla (no... non l'ha inventato lui...) è che non importa se quello che si racconta è vero o no... Il fatto è che la verità non fa male, mentre se racconti una bugia, sei sicuro che continuerà a fare danni. Sembrerà incredibile, ma la stessa notizia, ripresa da Libero.blog, ha avuto oltre 760 commenti, prima che si scoprisse che era una bufala.
Dov'eravamo rimasti?
Il Diavolo si riempì d'aria i polmoni, chiuse gli occhi ed emise un grido terribile. Il soffio fu così potente che mi scaraventò sul tetto del carro. Quando riaprii gli occhi, il Diavolo mi guardava stupito:
"Cosa fai lassù appollaiato?"
"Avevo dimenticato di scopare il tetto del mio carro" risposi. "Ma quando ti decidi dunque a gridare?"
"Ma come, non hai sentito niente?"
"No, neanche il più piccolo rumore. Aspetta un istante, scendo per gridare! Ma prima, bendati gli occhi con un fazzoletto, perché rischierei di farteli saltare, e non si mai visto un diavolo cieco".
Mentre si bendava gli occhi, discesi dal tetto del carro e presi il fucile. Senza perdere un istante, sparai vicino all'orecchio del demonio.
Basta, basta, il tuo grido mi ha attraversato le orecchie da parte a parte"
Posai il fucile, e quello scoprì gli occhi e mi disse:
"Ora lotteremo uno contro l'altro per vedere chi di noi due è il più forte"
Ci prendemmo per la vita. Sentivo le mie ossa scricchiolare. Sotto l'effetto del dolore, alzai la testa al cielo.
"Cosa cerchi lassù?" mi chiese.
"Sto chiedendomi fino a che altezza posso lanciarti"
Lui allentò la stretta: "No, questo no! Ho troppa paura del mio nemico che abita lassù! Ti dichiaro mio vincitore nella lotta" Dopo avermi lasciato andare, mi disse ancora:
E poi, com'è andata? Racconta Tikla!
Ragazzo, sono di nuovo stanco. Continuo la prossima volta e vediamo se qualcuno indovina
tratto da: Tikla e il Diavolo
Chiudo ancora con la Padania:
Il senatore trevigiano ha usato parole dure anche nei riguardi della comunità musulmana che già vive e lavora in Italia. «Cosa devono fare? - ha detto - Se ne devono stare a casa loro. Io parlo da un punto di vista concettuale. Non è possibile l’integrazione dell’Islam con il nostro modo di vivere. Leggete la Fallaci e anche l’ultimo libro della cognata di Bin Laden. Leggete e rendetevi contro di cos’è l’Islam».
Secondo l’esponente del Carroccio l’unica soluzione al problema dei clandestini è quella di: «"Eliminarli" gradatamente, il più possibile, rimandandoli a casa loro».
Ecco, da qualche settimana quel giornale ha riscoperto l'Oriana e il suo grido di dolore sull'Islam che vorrebbe conquistare l'Occidente, con le cattive, ma anche con le buone (infiltrandosi e mimetizzandosi nella società). Se davvero è una questione di LOTTA PER LA DIFESA DELLA CIVILTA', che problema volete ci sia nel raccontare anche qualche bugia? Il nodo, forse, è questa nostra famosa identità da difendere. Esiste o no? Nel dubbio che sia un'identità virtuale, un po' come la Padania, la via d'uscita sembra dipingere a tinte fosche l'identità altrui.
Di Fabrizio (del 22/07/2005 @ 18:37:24, in casa, visitato 1858 volte)
Secondo il gionale "El Norte de Castilla", 14 famiglie Rom della città di Leon saranno sfrattate a settembre dalle loro case, dove hanno vissuto per trent'anni. Le famiglie coinvolte hanno concordato di spostarsi dopo alcuni violenti incidenti culminati con due arresti e quattro ricoverati in ospedale.
Il comune di Leon si sta impegnando per trovare sistemazioni alternative, ma per il momento è stata individuata una soluzione solo per due famiglie.
Gli incidenti di Leon fanno eco a una situazione quasi simile, accaduta a Valencia all'inizio di quest'anno. A causa della costruzione di una nuova strada, erano state sgomberate 10 famiglie Rom, alloggiate regolarmente e in regola con i pagamenti. A causa dell'alto costo degli affitti, la loro situazione non è stata ancora risolta.
[...]
(Dzeno Association)
Di Fabrizio (del 22/07/2005 @ 19:28:46, in Regole, visitato 2134 volte)
Consiglio comunale di importante città del Nord, approva a grande maggioranza (34 a 11) il voto alle elezioni amministrative per gli immigrati residenti da almeno 6 anni.
Un ministro per le Riforme, da Roma, chiede l'invalidazione del voto e il commissariamento della giunta.
Di Fabrizio (del 22/07/2005 @ 21:52:52, in sport, visitato 4753 volte)
In redazione:
da Milano Fabrizio Casavola, da Edimburgo Filippo Podestà - Articolo precedente
Il mondiale continua di gran carriera, con gol e colpi di scena.
I forti olandesi hanno perso per 5 a 1 contro la Polonia; mentre la Russia, nonostante gli infortuni, è riuscita a battere il Galles 4 a 2. Invece la Namibia, che era diventata la beniamina del pubblico per il gioco e le performance dei primi due giorni, paga un pesante 9 a 1 contro un Portogallo in gran forma e il più classico degli incontri di calcio, Brasile - Argentina, finisce 3 a 0 per i primi.
Queste sono solo alcune delle partite giocate oggi. All'Italia toccava affrontare l'Irlanda, sinora imbattuta e che ci aveva sconfitto 3 a 2 nella partita d'esordio. Gli irlandesi si sono presentati sul campo facendo sfoggio di fiducia e sicurezza. Anche questa partita, come quella precedente, è stata molto accesa e mentre l'Italia manteneva le idee lucide, la sicurezza irlandese si mutava in falli e proteste. Un nostro giocatore rimedia un brutto colpo all'occhio e deve essere ricoverato in ospedale. Alla fine, 3 a 2 per l'Italia e risultato dell'andata ribaltato. Una grande iniezione di fiducia, mentre le finali si avvicinano. Nonostante gli infortuni e la mancanza di organici, rimangono la determinazione e la concentrazione degli anni scorsi. Comunque, i ritmi sono tirati per tutti e dopo tre giorni di partite sono molte le squadre con valori simili.
Da destra: Bogdan Kwappik (allenatore di Multietnica2001), Vintila (scrittore e carpentiere Rom rumeno) e quello vestito di nero potrebbe essere Direktor, sullo sfondo Milano, via Barzaghi.
Per gli "intenditori" e i fan del nostro allenatore: da non perdere questo articolo
E' uscito su Tuttosport l'articolo di Alessandro Baretti:ecco alcuni stralci interessanti
...si parte subito con qualche defezione (imposta): le compagini africane invitate alla manifestazione sono state respinte alla frontiera. La motivazione? Non avrebbero avuto con loro abbastanza soldi per potersi sostentare per sei giorni, ossia il tempo di partecipare alla competizione e poi tornare a casa propria. Superfluo ma necessario sottolineare l'incongruenza della decisione assunta.[...] paradossale il fatto che vengano respinte rappresentative che, per definizione, sono composte da giocatori con situazioni di vita problematiche e che certo non navigano nell'oro. Grottesco pensare inoltre al fatto che la terza edizione della Homeless World Cup si sarebbe dovuta disputare a New York, poi si ripiegò su Edimburgo ritenendola Scozia più adatta degli Stati Uniti (nella contingenza storica) ad ospitare un campionato di tale natura. In tutta risposta il governo britannico si sta comportando come, nella peggiore ipotesi, si aveva paura potesse comportarsi il governo statunitense. [...]
Problemi anche per la rappresentativa statunitense, alla quale all'aeroporto sono staticonfiscati i passaporti per la durata del soggiorno. Quando si presenteranno al terminale per tornare a casa verranno riconsegnati loro i documenti di viaggio. Mille problemi insomma, come capita ogni qual volta a muoversi sono gli ultimi di quella "cosa" triste chiamata scala sociale; ma anche mille colori, mille differenze, mille lingue e un'umanità infinita come in poche altre manifestazioni sportive sul pianeta. "Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare, sulla propria vita e le passioni che l'hannosegnata, per poterla rinarrare e sottrarre all'oblio", si legge sul retro copertina di "Camminando - incontri di un viandante -", testo di Pino Cacucci che riprende situazioni di viaggio tragiche, comiche, assurde... da corte dei miracoli, proprio.
COMUNICATO STAMPA AMNESTY INTERNATIONAL AI Index: EUR 70/011/2005 (Public) News Service No: 189 13 July 2005 Kosovo: Proteggere il diritto alla vita e alla salute
La salute di centinaia di Rom, Ashkali ed Egizi, attualmente rifugiati in un ex discarica di rifiuti tossici in Kossovo, è in serio pericolo. Dal 1999 sono sistemati nel terreno della compagnia mineraria Trepca a Zvecan, presso Mitrovica, dopo essere stati costretti ad abbandonare il loro quartere a seguito del conflitto. Nel sangue dei 531 adulti e bambini si sono registrati alti livelli di piombo.
Amnesty International ha inviato una richiesta alla missione ONU (UNMIK) e all'autogoverno provvisorio (PISG), perché si ponga rimedio alla seria minaccia che grava su questi tre gruppi minoritari. La mancanza di provvedimenti in tal senso è una violazione del diritto alla vita sancito dalle leggi internazionali.
Sian Jones, collaboratore di Amnesty International per Serbia e Montenegro (incluso Kossovo): "L'alta concentrazione di piombo nell'aria e nel terreno, come pure nel sangue della popolazione locale, erano provati dagli studi condotti ben prima del 1999. L'UNMIK era a conoscenza di questa situazione almeno dal 2000. In tutto questo tempo, niente è stato fatto per trovare una sistemazione altenativa".
In due rapporti del luglio e dell'ottobre 2004, la sezione di Pristina dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ammoniva che circa in un terzo dei bambini esaminati i livelli di piombo nel sangue erano inaccettabili e in 12 di loro erano addirittura eccezionali. Concludeva "Il caso è urgente. La vita e gli sviluppi futuri dei bambini sono a rischio".
L'alta esposizione all'inquinamento da piombo porta a disfunzioni circolatorie negli adulti e nei bambini a deficit nel sistema nervoso centrale, che possono degenerare in convulsioni, coma, sino al decesso. Anche bassi livelli di esposizione portano a una diminuzione delle facoltà intellettive, alle capacità di crescita e dell'attenzione.
Il rischio per la salute è progressivo e cumulativo. Ma si presume che allontanando i bambini dalla fonte di inquinamento, è possibile ridurre in qualche settimana del 50% l'avvelenamento da piombo.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha richiesto la rilocazione dei rifugiati nel campo. [...]
Amnesty International è conscia che nelle comunità di Rom, Ashkali ed Egizi si teme di essere continuamente spostati da un campo all'altro, senza possibilità di tornare alle proprie case. Sappamo anche che molti degli interessati sono stati informati completamente sui rischi che corre la loro salute.
Chiediamo quindi un'azione immediata per:
- evacuare immediatamente il campo in una posizione più salubre;
- assicurare la partecipazione della comunità alle decisioni da prendere;
- controllo dei livelli di avvelenamento e sui conseguenti effetti;
- attenzione alle donne incinte e ai bambini;
- assicurare che la rilocazione dei rifugiati non comprometta il diritto alle loro residenze di prima della guerra;
- assicurare che la rilocazione sia rispettosa dei diritti di vita, libertà, dignità e sicurezza;
- fare in modo che il reinsediamento della comunità assicuri ai membri stessi possibilità di impiego.
Public Document **************************************** For more information please call Amnesty International's press office in London, UK, on +44 20 7413 5566 Amnesty International, 1 Easton St., London WC1X 0DW. web: http://www.amnesty.org
For latest human rights news view http://news.amnesty.org
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