Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 29/01/2007 @ 09:57:00, in Europa, visitato 2490 volte)

Lettera aperta da European Roma Information Office (ERIO)
I partiti dell'estrema destra costruiscono un blocco contro l'Europa democratica

vedi anche:

Il 15 gennaio 2007 i partiti orientati all'estrema destra hanno ufficialmente lanciato la loro piattaforma nel Parlamento Europeo. I membri del Parlamento dei seguenti partiti: Attack (Bulgaria), România Mare (Romania) Front National (Francia), Alternativa Sociale e Movimento Sociale Fiamma Tricolore (Italia), Vlaams Belang (Belgio) e due parlamentari indipendenti hanno annunciato la fondazione della piattaforma Identità, Tradizione e Sovranità (ITS). Secondo i suoi stessi rappresentanti, questa piattaforma intende difendere "i valori Cristiani", "mantenere l'identità Europea" e le "identità nazionali" dei loro paesi. Il fatto è che l'agenda di questi partiti e i loro principi politici sono molto distanti dal promuovere un'Europa tollerante e democratica.

European Roma Information Office (ERIO) esprime la propria preoccupazione per tale piattaforma di intolleranza nel Parlamento Europeo. I partiti coinvolti in Identità, Tradizione e Sovranità (ITS) promuovono valori ultra-nazionalisti e contro la diversità culturale.Anti-ziganismo, antisemitismo, discorsi contro i migranti e le minoranze appartengono ai programmi dei partiti di estrema destra che costtuiscono questa piattaforma. Questi partiti usano le istituzioni democratiche per promuovere valori e obiettivi anti-democratici. Negano i più importanti pilastri dei sistemi democratici e i diritti delle minoranze.

I membri di ITS hanno assunto importanza a causa delle loro dichiarazioni razziste contro i Rom. Dimitar Stoyanov, osservatore del Parlamento Europeo del partito bulgaro Attack, ha disseminato insulti contro la comunità Rom tramite il network di email del Parlamento Europeo. Corneliu Vadim Tudor, leader di România Mare, è noto per i suoi discorsi di odio contro i Rom in Romania. Movimento Sociale Fiamma Tricolore ha supportato lo sgombero dei Rom a Trento. Bruno Gollnisch, del Front National, è accusato di aver messo in dubbio l'esistenza delle camere a gas nei campi di concentramento nazisti, dove furono uccisi  migliaia di Rom. Questa lista di dichiarazioni razziste e di odio non è esaustiva.

ERIO chiede ai partiti democratici del Parlamento Europeo di non cooperare con questa nuova piattaforma di estrema destra o con nessuno dei suoi membri e di riaffermare il loro impegno per una società libera dalla discriminazione e dal razzismo. ERIO ritiene che i partiti democratici debbano assumere un ruolo guida nella lotta contro il razzismo e la xenofobia in tutte le sfere della società.

European Roma Information Office (ERIO)
Address: Avenue Eduard Lacomble 17. 1040, Brussels. Belgium.
Phone: 0032 2 733 34 62
Fax: 0032 2 733 38 75
Website: www.erionet. org

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Di Sucar Drom (del 29/01/2007 @ 13:26:41, in blog, visitato 2383 volte)

Verona, Convegno internazionale all'Università
L’Università degli Studi di Verona, il Dipartimento di Romanistica e il Dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale presentano il Convegno internazionale “ALLE RADICI DELL’EUROPA. MORI, GIUDEI E ZINGARI NEI PAESI DEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE (SECOLI XV-XVII)”.
Le giornate di studio si svolgeranno a Verona, 15-16 febbraio 2007 presso il Polo Zanotto, Viale dell’Università Aula 1.1...

Porrajmos, il Giorno della Memoria 2007
Quanti oggi conoscono la parola Porrajmos? Pochissimi. Questo è l’indizio più significativo di come la memoria dei popoli che ci ostiniamo a chiamare "zingari" e "nomadi" fatichi a trovare ascolto e cittadinanza in Italia. Porrajmos è la parola che nelle lingue sinte e rom definisce il “divoramento” subito in Europa tra il 1934 e il 1945.
I Rom e i Sinti, fin dall’arrivo in Europa nel 1400,...

Porrajmos, uno sterminio dimenticato
Nel 62° anniversario dell'apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz si celebra la giornata della memoria. Un giorno per ricordare e non ripetere gli orrori del passato, eppure anche in questa giornata ci sono le vittime dimenticate dell'olocausto e ancora oggi periodicamente ci troviamo a parlare di pulizia etnica, leggi raziali, apartheid, persecuzioni di minoranze o degli opposit ...

Bolzano, sintengre laidi
Si è tenuta a Bolzano, dal 22 al 26 gennaio, presso il Foyer del Comune di Bolzano la mostra fotografica e documentaria dal titolo “Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz”, realizzata dall’associazione Nevo Drom e dall’Istituto di Cultura Sinta.
Il 26 gennaio si è tenuto l'incontro "sintengre laidi", presso la sala di rappresentanza del Comune di Bolzano. Negli interve...

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Di Fabrizio (del 30/01/2007 @ 10:22:10, in scuola, visitato 2674 volte)

Ricevo da Edda Milagros

Ciao a tutti
Vi giro il progetto Università Migrante che abbiamo presentato come associazione Todo Cambia in collaborazione con la Revista El Carrete e le associazioni Cultural de Chile, Movimento Cittadini dal Mondo, Al Qafila Onlus, Dimensioni Diverse, Naga, Centro regionale di intervento per la Cooperazione (CRIC), NuestrAmerica - per il Socialismo del XXI Secolo.
Il corso è aperto a tutti e inizia il 03 aprile.
Università Migrante è un viaggio che parte dalla scoperta delle basi del pensiero antirazzista e dei movimenti di liberazione dal colonialismo per muoversi verso una presa di coscienza dell’eredità colonialista dei “nativi europei” e dell’eredità da colonizzato dei “non europei”. Studieremo insieme la storia, in modo informale e divertente, per ripensarla nell’attualità. Parleremo di:
- le teorie razziste e il colonialismo, nel mondo e in Italia;
- le teorie, le pratiche antirazziste e i movimenti di decolonizzazione;
- i modelli di convivenza delle società di accoglienza e i motivi del loro fallimento;
- le pratiche e le teorie dell’associazionismo migrante;
- l’idea della “cittadinanza globale”.

Per ricevere la scheda con maggiore informazione

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Di Fabrizio (del 30/01/2007 @ 11:53:16, in casa, visitato 2605 volte)

Milano 26 gennaio 2007

Rompiamo il silenzio sulle persone dimenticate volutamente dal comune di Milano e dai mezzi di informazione.

A Triboniano sono arrivati 33 container per 300 persone circa, gli altri sono fuori. Molte delle oltre 250 persone elencate nel censimento a cui fa riferimento il comune non sanno ancora che alloggio li aspetta e per le decine di famiglie che non sono rientrate nella conta non è prevista nessuna sistemazione.
Tra queste - molte con bambini di meno di un anno di età - stanno dormendo in auto, all’aperto o in posti di fortuna da 25 giorni, cioè da quando il campo si è incendiato.

Da alcuni giorni si stanno sistematicamente abbattendo le baracche, spesso senza lasciare il tempo di recuperare le poche cose che contenevano. Una modalità violenta e irragionevole, non nuova. L’ emergenza freddo è largamente “inevasa” dal comune, e a Triboniano molti bambini rimarranno senza un tetto sopra la testa. Per questo non potranno più continuare a frequentare la scuola, come invece da anni fa la maggior parte di loro.

Da tempo il comune si muove solo a fronte di un’emergenza: a Triboniano ha approfittato dell’incendio delle roulotte per mettere in atto di fatto un’azione di riduzione di spazio abitabile, non permettendo di mettere tende provvisorie per far fronte alle notti all’addiaccio.

Le persone senza un container e senza un posto dove vivere (degnamente) vengono consapevolmente dimenticate e non ascoltate, anche dalla stampa.

Questo a fronte del fatto che:

- la situazione di Triboniano è conosciuta da tempo e il comune non ha mai pensato a un progetto da discutere con gli interessati
- I rumeni sono cittadini europei
- una risoluzione del parlamento europeo “ritiene che la ghettizzazione esistente in Europa sia inaccettabile e invita gli Stati membri ad adottare misure concrete per procedere alla deghettizzazione, combattere le pratiche discriminatorie nell'assegnazione di alloggi e assistere i Rom nella ricerca di alloggi alternativi e in buone condizioni igieniche”; (Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei Rom nell’Unione europea. Bruxelles, aprile 2005. Punto 19);
-Le persone interessate vanno coinvolte in prima persona per un progetto che sia efficace

Chiediamo al comune di parlare con urgenza con le persone escluse e senza tetto per trovare insieme una sistemazione dignitosa, e ai mezzi di informazione di occuparsi anche dell’altra parte, la più numerosa, del campo.

Contatti:
Dimitru Nitu: 329 16 23 471
Ivan Moschetti: 328 968 77 62
Anna Franzetti: 333 211 47

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Di Fabrizio (del 31/01/2007 @ 09:44:57, in Europa, visitato 2800 volte)

I Rom sono la più grande minoranza dell'Unione Europea. Con l'ingresso di Bulgaria e Romania, ci sono oltre 10 milioni di Rom che vivono negli Stati Membri. Le tematiche dei Rom sono state nell'agenda delle istituzioni europee nell'ultima decade, e secondo la Commissione Europea oltre 270 milioni di € sono stati investiti tra il 2001 e il 2006 [...] in progetti destinati esclusivamente alle comunità rom. Sfortunatamente, i risultati non sono stati proporzionali alla mole degli investimenti. Le comunità rom continuano a fronteggiare forti modelli di esclusione sociale e discriminazione in tutti i paesi EU.

La posizione di estremo svantaggio dei Rom mette in questione la compilazione dell'agenda sociale della EU. L'inclusione sociale e il pari trattamento dei Rom devono essere entrambe una priorità delle istituzioni EU e dei governi nazionali. La realizzazione di questa meta richiede sforzi nelle varie aree e necessita l'impegno dei decisori ai livello nazionale e della Commissione Europea. La meta ultima delle politiche EU verso i Rom devono garantire eguale accesso al lavoro, educazione, alloggio, sanità e il necessario quadro per esercitare i diritti civili e partecipare ai processi decisionali. In questo contesto, ERIO ritiene che la Presidenza tedesca della EU debba giocare un ruolo chiave nel miglioramento delle politiche europee verso i Rom.

Politiche anti-discriminatorie e di Inclusione Sociale

La maggior parte dei Rom sono in posizione svantaggiata nei settori dell'impiego e della casa come nei sistemi scolastici e della sanità e non hanno l'opportunità di partecipare ai relativi processi decisionali. Le istituzioni europee ed i governi nazionali devono fare una priorità dell'incorporare nelle loro agende politiche il miglioramento delle condizioni di vita dei Rom e l'eliminazione della discriminazione costante. Per raggiungere questo obiettivo, ERIO richiede alla Presidenza EU:

  1. Rafforzare gli sforzi per sradicare tutte le forme di razzismo e discriminazione contro i Rom. A livello EU la campagna comunitaria "Per la Diversità, contro la Discriminazione" deve essere più efficace tramite una miglior allocazione dei fondi, focalizzandosi su progetti con obiettivi chiari, rivolti a gruppi definiti e con gli indicatori di successo. Dev'essere assicurata la partecipazione delle organizzazioni dei Rom e l'implementazione di campagne a livello nazionale.
  2. Promuovere lo sviluppo di politiche volte all'inclusione dei Rom a livello EU e nazionale. Comprendendo la consultazione delle organizzazioni dei Rom nella selezione, progettazione, implementazione e valutazione del Fondo Strutturale dei progetti diretti ai Rom e migliorando l'uso di questi fondi a livello EU.
  3. Assicurare che la prevista Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali si focalizzi con forza sulla lotta contro il razzismo verso i Rom. Dev'essere creata all'interno dell'Agenzia un'unità di lavoro che affronti le specifiche tematiche rom e dev'essere assicurata la partecipazione delle organizzazioni dei Rom nella Piattaforma delle OnG.
  4. Incoraggiare gli Stati Membri a seguire i principi della Risoluzione sui Rom del Parlamento Europeo del 28 aprile 2005.

Bambini Rom e Giovani nel Sistema Educativo

Molti bambini e giovani Rom affrontano discriminazione nel sistema educativo in Europa e non hanno accesso al sistema educativo [...] frequentano scuole segregate e per disturbi mentali. La segregaziome avviene su basi discriminatorie, e come risultato di questo sistema non sviluppano le necessarie abilità nell'accesso al mercato del lavoro o all'auto-impiego. Quindi la loro integrazione è perciò una delle maggiori sfide che attendono la EU e i governi nazionali nel garantire pari opportunità ai Rom. Per raggiungere questo obiettivo, ERIO richiede alla Presidenza EU:

  1. La promozione di politiche onnicomprensive di desegregazione scolastica. Nei paesi dove a scolarizzazione segregata viene praticata,i governi nazionali devono essere incoraggiati a sviluppare strategie nazionali che rafforzino la desegregazione. I governi devono essere anche galvanizzati nel portare avanti campagne di testimonianza sulla discriminazione nelle scuole per assicurare che i bambini e i giovani Rom siano trattati al pari dei loro coetanei della società maggioritaria.
  2. Assicurare che le azioni volte ad abolire la discriminazione affrontata dai Rom nelle scuole, diventino prioritarie nei Programmi della Commissione Europea, particolarmente nei campi dell'anti-discriminazione e dell'inclusione sociale. I progetti che promuovono e appoggiano la desegregazione devono essere fortemente focalizzati sui bambini e sui giovani Rom.

I Rom nel Mercato del Lavoro e dell'Auto-Impiego

Secondo diverse ricerche condotte da istituti riconosciuti, istituzioni europee e organizzazioni dei diritti umani, i Rom affrontano grandi difficoltà nel mercato del lavoro e nelle opportunità di auto-impiego. Altissimi tassi di disoccupazione e sotto-impiego, come pure lavori sotto-qualificati e sottopagati, caratterizzano la situazione dei Rom nel mercato lavorale tanto nei paesi membri che in quelli candidati. Secondo i ricercatori e come ampliamente documentati, questa situazione è il risultato dei bassi livelli di scolarizzazione e delle discriminazioni affrontate nel mercato del lavoro. Garantire ai Rom un pari accesso all'impiego e alla retribuzione è fondamentale per promuovere la loro inclusione sociale e combattere gli alti tassi di povertà. Per ottenere questo obiettivo, ERIO richiede alla Presidenza EU:

  1. Di incoraggiare la Commissione Europea e i governi nazionali nello sviluppare programmi di formazione vocazionale che forniscano ai Rom le capacità richieste per accedere a un lavoro adeguato e ad opportunità di auto-impiego. Dato che le donne Rom sono le più soggette alla disoccupazione, devono essere creati programmi specifici indirizzati ai loro bisogni particolari e l'inclusione della comunità Rom nella progettazione, sviluppo e valutazione. Occorre favorire l'accesso a misure di micro-credito per l'auto-impiego e dev'essere tenuta in conto l'importanza che questo può avere nell'integrazione. Dev'essere assicurata la focalizzazione su queste tematiche da parte della CE, specialmente attraverso i Programmi di Progresso e i Fondi Strutturali.
  2. Affrontare chiaramente la discriminazione nel mercato lavorale. Occorre assicurare che la Comunità promuova campagne di consapevolezza e anti-discriminatorie con attenzione ai Rom, particolarmente nel quadro Programma Progresso della CE. Queste campagne devono indirizzarsi a lavoratori e amministratori, in particolare a quanti lavorano nelle agenzie per l'impiego. [...]

I Rom nel Processo di Allargamento della EU

Grandi comunità di Rom vivono nei Paesi Candidati: Turchia, Macedonia e Croazia. Rapporti intergovernativi e delle organizzazioni dei diritti umani - tra cui il Rapporto sui Progressi dei Paesi Candidati all'Accesso della Comunità Europea - rivelano che i Rom affrontano forti modelli di esclusione sociale e povertà diffusa nei paesi summenzionati. Diffuse violazioni dei diritti umani, demolizioni degli insediamenti rom, condizioni di vita sotto gli standards ed ampli tassi di disoccupazione e assenteismo scolastico sono la prominente caratteristica della situazione dei Rom nei Paesi Candidati. E' vitale facilitare un miglioramento delle condizioni di vita dei Rom in questi paesi. Per raggiungere questo obiettivo, ERIO richiede alla Presidenza EU:

  • Che nei Paesi Candidati prevalga lo stabilizzarsi di un quadro legale e materiale di condizioni necessarie a sviluppare la situazione dei Rom. Il progresso delle condizioni di vita dei Rom in questi paesi dev'essere un parametro per ottenere l'accesso nella EU. L'agenda per l'accesso nella EU dev'essere sviluppata nello stabilirsi (e rafforzarsi) gli standard minimi di protezione e rispetto dei diritti umani.

Rom Rifugiati e Richiedenti Asilo

La situazione dei rifugiati dell'ex Yugoslavia, tra loro quanti di origine Rom, è allarmante in diversi Stati Membri nell'Europa Occidentale. In molti Stati Membri, questi rifugiati non possono esercitare i basici diritti civili, sono spesso esclusi dal lavoro e non possono continuare gli studi. In aggiunta alla sperimentazione dell'esclusione sociale nei paesi d'asilo, i Rom sono spesso forzati a tornare nei paesi d'origine, nonostante le inadeguate condizioni per un ritorno. Le ragioni per cui i Rom sono forzati a lasciare i loro paesi d'origine nell'ultimo decennio non si differenziano molto da quelle affrontate dalle popolazioni maggioritarie: conflitti armati, violenze etniche, collasso della coesione e delle strutture sociali, povertà economica e sociale. Per garantire la sicurezza ai Rom rifugiati, ERIO richiede alla Presidenza EU:

  1. Il richiamo degli Stati Membri a rispettare appieno quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra e alla predisposizione di misure attive a fermare le espulsioni e i ritorni forzati dei Rom verso l'ex Yugoslavia, fintanto che la situazione rimane pericolosa e non  ci sono condizioni adeguate al ritorno.
  2. Fare in maniera che gli Stati Membri semplifichino le procedure burocratiche per definire lo status legale dei Rom rifugiati, facilitando quindi la loro integrazione e facilitando la loro integrazione e contributo al pari accesso nei campi dell'impiego, educazione, alloggio e sanità per quanto riguarda i loro diritti civili. Le disposizioni legali applicabili ai rifugiati ed agli stranieri dovrebbero rispettare sempre il principio della non-discriminazione.

I Rom in Kosovo

La situazione delle minoranze in Kosovo, particolarmente i Rom Serbi e Kosovari, è ancora molto precaria e si sovrappone ai problemi relati agli spostamenti interni. Sperimentano inoltre condizioni alloggiative inumane, povero o inesistente accesso alla sanità, scolarizzazione e impiego. I Rom sono regolarmente bersaglio di violenze e crimini razzisti. Non è stato sviluppato alcun Piano d'Azione indirizzato alla situazione dei Rom in Kosovo. Un'importante condizione per stabilizzare la regione assicurare l'attuale pericolosa situazione dei Rom Kosovari è il chiarimento dello status del Kosovo - che dev'essere raggiunto il prima possibile dall'amministarzione ad interim dell'UNMIK, assieme alle autorità Serbe e Kosovare. Testimoniando così il ruolo che la EU può giocare, non soltanto nel processo negoziale, ma anche nell'amplificare lo sviluppo umano nella regione e la stabilizzazione della situazione sociale, ERIO richiede alla Presidenza EU:

  1. Di promuovere la partecipazione dei rappresentanti delle comunità Rom nei negoziati sullo status del Kosovo. Il pieno rispetto dei diritti delle minoranze dovrebbe essere argomento dei dialoghi sullo status del Kosovo.
  2. Appoggiare le iniziative per progettare un Piano d'Azione per migliorare la situazione dei Rom in Kosovo. Questo Piano d'Azione deve contenere misure volte all'eliminazione di tutte le forme di discriminazione e razzismo contro i Rom, ed incoraggiare lo sviluppo di un effettivo sistema giuridico che protegga i diritti delle minoranze. Devono essere incluse misure per lo sviluppo delle opportunità si scolarizzazione ed impiego per i Rom e per assicurare la loro partecipazione nel processo decisionale.
  3. Fare pressione verso l'UNMIK e le autorità perché scrutinino accuratamente le condizioni dei Rom nei campi rifugiati, così da determinare potenziali rischi per la salute e migliorare i servizi per gli abitanti. Dev'essere data particolare attenzione a quei campi dove c'è rischio di contaminazione da piombo (i campi situati a Mitrovica Nord, come Camp Osterode). Indipendentemente da ciò, la EU deve ricordare all'UNMIK e agli amministratori locali che la sistemazione nei campi rifugiati è soltanto una soluzione temporanea, e questi insediamenti per nessuna ragione devono diventare definitivi. Per quanto rimangano le condizioni che forzano i bambini Rom a rimanere nei campi rifugiati, dev'essere data particolare attenzione ai loro bisogni educativi. Dev'essere inoltre confermata la ricostruzione dei quartieri Rom in Serbia e Kosovo andati distrutti.
European Roma Information Office (ERIO)
Av. Edouard Lacomblé 17, Brussels 1040 Belgium
Phone: +32 (0) 2733 34 62 Fax : +32 (0) 2733 38 75
ivan.ivanov@erionet.org, guillermo.ruiz@erionet.org
www.erionet.org
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Di Sucar Drom (del 31/01/2007 @ 11:39:38, in blog, visitato 2383 volte)

Autodafé. L’Europa, gli ebrei e l’antisemitismo
Oggi sul Corriere della Sera è stata pubblicata la prefazione di Magdi Allam (in foto) al primo libro di Emanuele Ottolenghi "Autodafé. L’Europa, gli ebrei e l’antisemitismo". Un libro che premetto non ho letto e quindi non posso giudicare ma voglio intervenire sullo scritto di Allam che introduce un testo che sicuramente scatenerà diverse polemiche in Italia. "Auto da fe", dal portoghese "...

Il Porrajmos su Aprile
E' stato pubblicato da Aprile, quotidiano di sinistra on line, un intervento sul Porrajmos di Maurizio Pagani, Vice Presidente dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Milano. L'articolo è già stato ripreso da diversi spazi web e quindi lo segnaliamo soltanto per chi eventualmente lo avesse perso. Rimaniamo comunque stupiti dall'uso disinvolto di alcuni termini, quale: "zingari", dispreg...

Bari, in rete le musiche dai lager
E' stato presentato un archivio musicale con 300 opere scritte nei ghetti e nei campi di concentramento tra il 1933 e il 1945. Il progetto consta di un catalogo generale consultabile nel sito web della Teca del mediterraneo, biblioteca del consiglio regionale pugliese. L’Archivio Musicale dei Ghetti e Campi (1933-1945) è stato realizzato da Paolo Candido e Francesco Lotoro ed è una filiazio...

Milano, si prosegue con il patto di legalità e solidarietà
Un modello da esportare. Via Triboniano segna il destino di altre baraccopoli ad alta tensione. Sono almeno una decina le situazioni più critiche, ma il vicesindaco Riccardo De Corato anticipa che «si partirà dal campo nomadi di Chiaravalle», l’accampamento di via San Dionigi che «è cresciuto oltre misura, sarà la prossima situazione che affronteremo». Le operazioni però, afferma, «richiedono temp...

Una legge e un tavolo interministeriale a favore delle popolazioni Sinte e Rom
Una legge a favore dei Rom e dei Sinti, mai avuta in Italia, l’apertura di un tavolo interministeriale per mettere a punto le iniziative più urgenti dopo le recenti emergenze scoppiate nei campi di alcune città (Milano per esempio), la prosecuzione del dialogo aperto con i diretti interessati e le associazioni più rappresentative e infine la convocazione di un coordinamento nazionale delle Region...

Roma, documento finale sulla pastorale per i Sinti e i Rom
Nei giorni 11 e 12 dicembre si è tenuto in Vaticano un Incontro per i Direttori Nazionali della Pastorale per i Sinti e i Rom, dedicato al tema dei rapporti con queste popolazioni, che contano 36 milioni di persone sparse in tutto il mondo, per lo più in India (18 milioni). In particolare, è stato approfondito lo studio e incoraggiata un’appropriata applicazione degli "Orientamenti pe...

Sassari, i Rom hanno lasciato Truncu Reale
Oltre 160 persone hanno occupato i container dei due nuovi campi dei musulmani e degli ortodossi. I Rom hanno lasciato il campo «provvisorio» di Truncu Reale. Dopo sei anni trascorsi in condizioni estreme, senza luce né acqua, le famiglie ortodosse e musulmane lunedì scorso hanno incominciato il lungo trasloco a Piandanna, che ormai è quasi concluso. Oltre 160 persone hanno occupato i due...

Carpi, gli studenti ad Auschwitz per dialogare sulla Shoah e sul Porrajmos
Da Carpi ad Auschwitz, ripercorrendo in treno lo stesso viaggio compiuto più di sessanta anni fa da migliaia di deportati ebrei ed oppositori politici del vicino campo di concentramento di Fossoli. E' l’esperienza che vivranno circa 600 studenti degli istituti superiori modenesi dal 25 al 30 gennaio 2007, grazie all’iniziativa promossa dalla Fondazione ex campo Fossoli a cui hanno collabor ...

Firenze, la "razza" degli "zingari"
A Firenze, domani 1 febbraio 2007, in occasione delle celebrazioni per "Il Giorno della Memoria", serata di incontri e proiezioni sulla persecuzioni e lo sterminio subito dalle popolazioni sinte e rom ad opera del nazismo e del fascismo. La serata di terrà al Cinema Teatro Castello, in via Reginaldo Giuliani n. 374. Si inizia alle ore 21.30 con la proiezione del filmato "Porrajmos - una pe...

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Di Fabrizio (del 01/02/2007 @ 09:27:20, in Europa, visitato 2116 volte)

Da Roma_Francais

Nella bidonville rom di Radnevo, costruito con lamiere piantate nel fango, quasi tutti gli abitanti sono disoccupati. Molti bambini  si divertono attorno alle donne che penano sotto il peso dei secchi di biancheria o riserve d'acqua, in mezzo ad uomini giovani. Radnevo di cui la Comunità rom rappresenta il 10% della popolazione - la media nazionale in Bulgaria -, offre l'immagine peggiore che si ha dei Rom. Tuttavia questa città di 26.000 abitanti garantisce il 12% del prodotto interno lordo del paese grazie alle sue miniere di carbone, ed il suo tasso di disoccupazione è inferiore a 6 %.

In questi giorni di gennaio, dove la Bulgaria ha raggiunto l'Unione europea con una popolazione rom valutata dal Consiglio d'Europa in 700.000 persone, la questione di questa Comunità si impone all'Europa in tutta la sua complessità, religiosa, etnico e sociale.

In previsione dell'entrata nell'Unione, le Comunità locali bulgare hanno sviluppato politiche d'integrazione dei Rom, resi sedentari dal 1958. Ma, nonostante i programmi debitamente enunciati e votati n vigore nei nove paesi dell'Europa centrale, come il decennio d'integrazione dei Rom 2005-2015, i, i risultati sono poco visibili.

I Rom della Bulgaria non vivono tutti nelle stesse condizioni misere di quelli della Comunità di Radnevo, c'è anche un'elite rom a Sofia, ma queste zone al margine delle città sono ancora numerose in Bulgaria.

La visualizzazione politica spesso, come a Radnevo, è stata molto poco seguita con effetto. Così, dopo le dichiarazioni del sindaco, Nontcho Vodenitcharov, "l'integrazione dei Rom è una priorità", solo sei case sono state costruite tra il 1992 ed il 1997, mentre 70 erano previste inizialmente. E queste opere murarie sono già danneggiate, non avendo i Rom altri mezzi che le loro assegnazioni per mantenerle. Il sindaco è tuttavia fiero della sua politica e presenta come un successo il fatto che, "dal 2005, i Rom iniziano a pagare l'elettricità e l'acqua". Ma ci si lagna del resto.

"ABBIAMO POCA SPERANZA"

Per Rosa, 45 anni e cinque bambini, Rom di Radnevo, "La Bulgaria non fa nulla per noi, l'Europa... si vedrà."

"Il miglioramento delle infrastrutture nelle città beneficerà i Rom come gli altri." Per il resto, in base a ciò che è avvenuto in Ungheria ed in Repubblica ceca, abbiamo poca speranza ", spieghia Margarita Matache dell'associazione Romani Criss, in Romania, dove i problemi si pongono in modo simile."

Infatti, per integrare la Comunità rom, in Bulgaria come altrove, la volontà politica non è l'unica condizione necessaria. Uno degli obiettivi di Sofia era in particolare di fare partecipare i Rom alla politica d'integrazione, ma l'eterogeneità della Comunità ha creato un problema di rappresentatività. In Bulgaria, i Rom sono cristiani - ortodossi o evangelisti -, musulmani o atei. Cinque secoli d'occupazione ottomana ed alcuni decenni di sovranità sovietica hanno lasciato i loro segni.

A Fakulteta, la zona rom di Sofia, i 40.000 abitanti sono per lo più cristiani. Svetanka una pensionata di 60 anni, che vive lì da trenta anni è sempre stata cristiana. Ortodossa all'origine, partecipa oggi ad una delle otto chiese evangeliche che vi sono nate in quest'ultimi anni. A Plovdiv, la seconda città della Bulgaria, "su 44.000 Rom, 40.000 sono musulmani" indica Teodora Krumova, attivista dell'associazione Amalipe, a Sofia.

I Rom, che si raggruppano in Yerlis, Kardarashs, Rudaris o Millets, parlano bulgaro, romani, rumeno o turco. Alcuni di lingua turca, i Millets (musulmani di lingua turca) si rivendicano del resto piuttosto turchi che Rom.

Di fronte a questo mosaico di identità, si comprende meglio il fallimento delle parti politiche roms da federare ai loro elettori. Così, i Kardarashs, che sono i più attivi nella politica, non sono sempre riconosciuti dagli altri gruppi. È del resto sotto l'etichetta socialista che si riunisce l'unico deputato rom, Toma Tomov, del Parlamento bulgaro.

Dal 1989, il migliore risultato ottenuto da una parte rom che si presentava come tale è stato di un po' più dell'dell'1% per Euroroma nel giugno 2005. "Le divisioni sono così tanto forti tra i gruppi, che i Rom non ottengono mai rappresentanze parlamentari (come Comunità rom)", spiega semplicemente Tchetin Kazak, della parte "turca" della coalizione governativa - movimento dei diritti e libertà, che conta numerosi Rom nelle sue file. I Turchi che rappresentano il 10% della popolazione hanno 34 deputati al Parlamento di Sofia.

Anne Rodier
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Di Fabrizio (del 02/02/2007 @ 09:53:53, in Europa, visitato 2048 volte)

Da Roma_und_Sinti

Le associazioni Rom e Sinti in Europa affermano che continuano le discriminazioni razziali che portarono alla morte circa 500.000 appartenenti ai due gruppi nell'Olocausto della II guerra mondiale.

Le associazioni chiedono a Ban Ki-moon, Segretario Generale ONU, un rappresentante speciale che difenda e sviluppi misure pratiche per proteggere i diritti dei Rom e Sinti che attualmente vivono in Europa.

Sono tra i 10 e i 12 milioni i Rom e Sinti sparsi nei diversi paesi europei, dalla Polonia all'Olanda. I loro rappresentanti hanno assistito alla commemorazione internazionale presso la sede ONU.

Durante una conferenza stampa hanno affermato che Rom e Sinti continuano ad essere "vittime di pogroms, uccisioni a sfondo razziali ed altri atti di violenza."

"Spesso, attacchi simili sono emanati dalle stesse forze dell'ordine," dice Romani Rose, una dei rappresentanti. "Solo di rado gli autori di questi atti vengono perseguiti."

Rose appartiene all'associazione dei Rom e Sinti di Heidelberg, in Germania.

Laila Weiss dice che i Rom e Sinti in Olanda sono "seriamente" discriminati a scuola, soffrono di alti tassi di disoccupazione e non sono considerati minoranza etnica.

Una dichiarazione del Consiglio Centrale dei Sinti e Rom Tedeschi e di altre organizzazioni afferma che le minoranze etniche sono tuttora marginalizzate e discriminate in diversi paese europei.

"E' uno scandalo, indegno degli stati europei, che sono fondati sulla protezione dei diritti umani" dice la dichiarazione.

© 2007 DPA

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Di Fabrizio (del 03/02/2007 @ 09:44:55, in Italia, visitato 2159 volte)

Ricevo e porto a conoscenza:

Mi chiamo Giuseppe Spinelli. Sono direttore volontario di un centro studi che si interessa di educazione ambientale (www.cseaam.org).

Vorrei proporre di lavorare insieme per:
1. scambi internazionali di giovani in campo culturale per fare conoscere meglio l'identità europea e il rispetto verso l'ambiente e le culture
2. festa di primavera in Calabria

Al punto 1: organizzare in Calabria scambi giovanili di rom, sinti provenienti dall'Europa. Fine incontrarsi e fare vedere ai rom locali cosa si può fare ed è stato fatto per farsi conoscere, e partecipare alla vita degli stati di cui si fa parte. Se va bene, allora aiutatemi ad inoltrare un programma a diverse associazioni rom e sinti (o altri) europee per vedere se presentando il progetto all'unione si possono avere i fondi per i viaggi.

al punto 1 ci sono anche i viaggi in altri paesi stranieri:
invio quanto ho richiesto ad altre associazioni di giovani:
Cari amici,
ho due possibilità di inviare giovani:

5-8 marzo ad Ankara su ecologia (seminario di approfondimento per animatori dei gruppi giovanili). Ho due posti disponibili.
7-13 marzo ad Ankara su musica popolare (si tratta di suonare uno strumento e collaborare alla festa che si farà). ho due posti disponibili.

Non occorre passaporto. Il visto di ingresso costa 10 euro rimborsabili. età: 18- 26 anni.

In ambedue i casi il rimborso è del 70% sul biglietto di viaggio classe economica. Lo stare è a carico dell'organizzazione.

Fammi sapere subito. Gius

Fammi sapere subito se qualcuno vuole partecipare. Infatti se si pagano i biglietti subito si spende di meno.

al punto 2. Ho un pezzo di terra a Seminara in Calabria. Potrei pensare di metterlo a disposizione per una festa di primavera per tutti coloro che volessero parteciparvi e permettere una conoscenza reciproca tra rom, sinti e non.

Se la cosa può interessare, facciamoci vivi. altrimenti, arrivederci in altre migliori occasioni.
Giuseppe Spinelli (mi conosce Alex Spinelli).

contattare per email: cseaam3@libero.it

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Di Sucar Drom (del 03/02/2007 @ 09:57:52, in blog, visitato 1667 volte)

Offanengo (CR), don Oreste Benzi dalle famiglie giostraie
Lo abbiamo visto tante volte in tv, quell’anziano prete romagnolo, un telefonino cellulare per tasca, rosario sempre tra le mani, lunga tonaca nera e lisa, sguardo trafiggente e parlantina sciolta: è don Oreste Benzi che mercoledì 24 è stato a Offanengo nel pomeriggio a celebrare una messa nell'insediamento delle famiglie dello spettacolo viaggiante.
Don Oreste ha accettato l’invito di "Qu ...

Milano, giornalista di Repubblica per due giorni con i Rom di via Triboniano
Fabio Gatti fa scuola (policlinico e viaggi della speranza) e Sandro De Riccardis, giornalista di Repubblica, tenta di emularlo senza grande convinzione. Infatti il buon De Riccardis non vive un mese in un "campo nomadi" ma solo due giorni e quindi cade inevitabilmente in alcuni stereotipi.
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Mantova, presentato il periodico giovanile d'informazione sinta
Oggi pomeriggio a Mantova, alla presenza della stampa locale, è stato presentato "Learco Guerra News - Mengar Papieri": il periodico giovanile d'informazione sinta, realizzato dai bambini e dagli adolescenti sinti mantovani. Il periodico sarà distribuito gratuitamente nelle scuole e negli uffici pubblici.
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Bolzano, continua la polemica sul quartiere Firmian
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Roma, anche i ciclisti chiedono lo sgombero dei Rom
In questi giorni sembra che nel quartiere Magliana di Roma ci sia un problema molto serio: la ciclabile! Pubblichiamo la lettera di un cittadino che è stata ripresa in questi giorni da Fausto Bonafaccia di Bici Roma. Bonafaccia ha scritto un articolo, pubblicato da ...

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Colpevoli! È questa la sentenza del Tribunale d’Appello di Venezia nei confronti dei sei militanti leghisti veronesi (Flavio Tosi, Matteo Bragantini, Luca Coletto, Maurizio Filippi, Enrico Corsi e Barbara Tosi) che avevano chiesto, con una raccolta di firme, lo sgombero dell’insediamento dei Sinti Italiani, residenti a Verona.
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Roma, seminario dell'Opera Nomadi
Il seminario "I Rom/Sinti e le Metropoli", organizzato dall'Opera Nomadi che si doveva tenere il 15 e 16 dicembre 2006, si terrà a Roma il 10 e 11 febbraio 2007.
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