Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 09/08/2006 @ 15:23:17, in media, visitato 1938 volte)
Il tour "Sotto la stessa luna", annunciato febbraio scorso, ne ha fatta di strada. L'Unità online scrive dell'arrivo al Festival di Locarno:Sotto la stessa luna: vite da rom sullo schermo Lorenzo BuccellaAlla periferia settentrionale di Napoli, strisciando quel quartiere dormitorio imbavagliato dai controlli camorristici che nel gergo comune passa via come «il più grande supermercato di droga a cielo aperto». In altre parole, la Scampia che ha trovato impennate di popolarità attraverso il sangue della cronaca, andando in breve tempo ad accentuare il carattere off-limits con cui viene marchiato l'intero territorio. Fino ad assurgere a quel grado di «prototipo del degrado» che continua a calamitare sguardi e attenzioni per cercare di tener alto il volume della denuncia. Tanto più che ora si va persino oltre, visto che il nuovo film di Carlo Luglio, passato al Locarno nella sezione competitiva dei Cineasti del presente, non si limita a sostare nelle screpolature urbane e sociali del quartiere, ma le oltrepassa, se così si può, per spingersi ai margini della stessa marginalità. E più precisamente, in quelle bolle di pantano senza acqua corrente ed elettricità su cui s'installano i campi nomadi del luogo con il loro tradizionale armamentario: infilate di baracche di legno, rinserrate le une contro le altre come le scaglie di una pigna e scontornate ai bordi dai cumuli di un'immondizia che diventa la «neve sporca» del paesaggio. Proprio là, insomma, dove i conflitti diventano la frizione quotidiana di una microdrammaturgia che pone tutti «sotto la stessa luna» come recita lo stesso titolo del film. Rom, capetti mafiosi o manovalanza criminale, non importa, perché i surriscaldamenti da «convivenza ravvicinata» non possono che alimentare la perenne sensazione di una guerriglia capillare. Qualcosa da cui nessuno può astrarsi, se non nei sogni d'emigrazione, trasportata com'è da una violenza fisica e psicologica che gira nell'aria come l'ossigeno, andando a fomentare divisioni persino nei gradini più bassi di quest'umanità di confine. Un contesto che i due giovani protagonisti del film, gli zingari Oliver e Pavel, sentono tatuato sulla propria pelle, pur nelle scelte di vita che divaricheranno i loro percorsi: il primo rimane in alvei legali facendo il lavavetri o il venditore ambulante di rose, il secondo invece rischia carceri e rapine senza soluzione di continuità. Schegge inserite in uno sbando sociale più generale che il film di Luglio intercetta senza volontà di trascinarle verso rigide griglie narrative, proprio perché l'intero racconto cerca e trova ibridazione con una salda traccia documentaristica. E non è un caso infatti che ai pentimenti post-detenzione di piccoli camorristi e riunioni Rom per la stipulazione dei contratti matrimoniali s'intrecciano i fondali delle lotte intestine reali che agitavano le famiglie camorriste ai tempi delle riprese (2004). E allo stesso modo, anche l'accesso al finale del film si sviluppa attraverso le immagini che «rubano in diretta» l'esodo a cui sono costrette le famiglie Rom dopo aver subito un doppio omicidio. Scandagli narrativi pronti al graffio sociale che ieri si sono riversati anche nella sezione principale del concorso, decretandone un certo risveglio qualitativo. Nessuna vetta alpina, per carità, ma alcune pellicole non disprezzabili come Das Fräulein («La signorina») della regista Andrea Staka che è riuscita ad albergare negli angoli di una Zurigo invernale la storia di una triplice immigrazione femminile proveniente dai diversi paesi dell'ex-Jugoslavia. Incontro in terra straniera che mette a confronto generazioni differenti in un cortocircuito fatto di diffidenze e gesti di solidarietà. A questo si aggiunge, al di là del tedesco Der Mann von der Botschaft («L´uomo dell´ambasciata») che affronta «sospetti» di pedofilia in un modo laconico e delicato, l'argentino Agua di Veronica Chen che s'immerge in vasche agonistiche per dar vita a un viaggio esistenziale in cui il nuoto con le sue bracciate ipnotiche diventa il motore simbolico dei cambiamenti in atto. Pubblicato il 08.08.06
Di Fabrizio (del 12/08/2006 @ 11:41:31, in media, visitato 1721 volte)
Il 10 agosto ERRC ha inviato una lettera a Nikolay Zaikov, editore in capo del giornale Vechernij Novosibirsk, esprimendo la propria preoccupazione sull'incremento di discorsi anti-Rom pubblicati sul giornale e sull'insistenza nell'identificare la comunità Rom col crimine e lo spaccio di droga. La lettera si riferisce a numerosi articoli pubblicati l'anno passato [...] che spesso citano pareri di funzionari astraendoli dal contesto e senza commenti editoriali. ERRC chiede con urgenza a Zaikov un fermo passo contro i discorsi che istigano all'odio e di moderare il linguaggio adoperato verso i Rom.
Ulteriori informazioni: http://www.errc.org/cikk.php?cikk=2241
Contatti: To: Mr Nikolay Zaikov, Editor-in chief, newspaper "Vecherniy Novosibirsk" Russia, Novosibirsk, Nemirovicha-Danchenko, 104 Tel./fax: +7 (383) 3141488 Mr Gennady Popriga Director, Siberia region administration of Rosohrancultura Russia, 630091, Novosibirsk, Krasniy prospect 82, kab. 45 Fax: +7 (3832)173911
Di Fabrizio (del 18/08/2006 @ 10:20:48, in media, visitato 1829 volte)
Anche l'articolo soffre di questo difficile rapporto, elencando solo alcuni aspetti e personaggi... diciamo che può essere un punto di partenza per una discussione:
Il Cinema ha descritto gli Zingari in tante maniere By David Elliott
10 agosto - Gli Zingari non hanno mai ottenuto grande rispetto dal cinema, né mai l'hanno richiesto.
Gente libera e senza limiti, non vive dell'opinione altrui. I nazisti imposero loro l'Olocausto (venivano chiamati "ebrei da spazzatura"), ma persino l'odio di Hitler.non poté definire un popolo che dal Medioevo è rimasto estraneo all'Europa.
Ingabbiati nel loro ruolo di ladri, truffatori e vagabondi, gli Zingari sono finiti nei film come nota di colore: flamenco! paprika! violini zigani!
Nei film dell'orrore appaiono come gargoyles, e nel 1947 Mitchell Leisen mise nei panni della Zingara Marlene Dietrich: una visione kitch mentre il nazismo li aveva messi nei campi di concentramento [...]
Maria Montez è stata la vamp di una vicenda che girava attorno ad un'omicidio, girata da James M. Cain col titolo "Gypsy Wildcat" (1944). Sempre a loro tocca la musica, per aromatizzare le notti di Mosca ne "I fratelli Karamazov". E poi la violenza e la lotta zingaresca nel 1963 con "Dalla Russia con amore". Attori non protagonisti come Maria Ouspenskaya ed Akim Tamiroff avevano un DNA zingaresco.
Pseudo zingara la variante di "Carmen," di Bizet, che ne ripropone molti stereotipi.
Rita Hayworth strega Glenn Ford, membro della "Gay Police," negli "Amori di Carmen" (1948)
Tentativi più moderni di raggiungere ad un'autenticità portano al melodramma di Peter Maas' "King of the Gypsies" (1979), con Eric Roberts e Sterling Hayden che conducono la loro virilità in un New Jersey esotico.
Più vicino all'organizzazione del clan della tribù fu "Travellers" del 1997 con Bill Paxton che affronta la perdita dei valori familiari nelle Carolinas. E c'è il tributo di Robert Duvall in "Angelo My Love" un docudramma del 1983 del 1983 su una famiglia di Rom americani con la storia del protagonista Angelo Evans e del suo sradicamento.
Il top dello spirito nei film di Emir Kusturica, a partire dagli anni '80 con "Il tempo dei Gitani" che si sviluppa in 3 grandi città europee, con uno spirito come nei quadri di Breughel racconta la diaspora di quel popolo.
Qualcosa di più carino? Lo Zingaro irlandese di Johnny Depp in "Chocolat" un personaggio come un candito e probabilmente più libero di Jack Sparrow.
Di Fabrizio (del 26/08/2006 @ 10:54:03, in media, visitato 2690 volte)
Ricevo e porto a conoscenza:
Mi chiamo Zeljko Mirkovic, regista serbo, membro di European Documentary Network. Sono lo sceneggiatore, co-produttore e regista del documentario MUHAREM MUSIC THE EYES OF LIFE.
Il film ha ottenuto 5 premi internazionali:
- GRAND PRIX- Kosice Slovakia- International Film Festival for Broadcasters;
- Award of National TV Romania-Ethnographic International Film Festival Slatioara, Romania,
- The Best National Film- Ethnographic International Film Festival Belgrade, Serbia
- First award for directing in treatment national minorities- Serbian Documentary Film Festival "GoldenJug" in Velika Plana-Serbia
- First award for photography- Serbian Documentary Film Festival "Golden Jug" in Velika Plana-Serbia
E' stato anche presentato con successo a Izola-Slovenia, Graz-Austria.
Il film è la storia di Muharem, musicista Rom cieco e anche profugo dal Kosovo. Attraverso le intemperie della vita, compie il suo destino suonando nei treni dei Balcani, questo talentuoso artista si fa guidare dal suo banjo, lo strumento che adopera per comunicare col mondo. E' un film sulla costante lotta per la sopravvivenza, un film sulla speranza.
Durata: 27 minuti
Cerco cooperazione ee aiuto per distribuire il film. Chi fosse interessato, mi può contattare e gli spedirò una copia su DVD o vi fornirò le informazione che desiderate. film and tv ditector, Zeljko Mirkovic Film and video production KRUG +381 64 228 47 67
Di Fabrizio (del 28/08/2006 @ 10:25:09, in media, visitato 2360 volte)
Budapest, 19 agosto (MTI) - Janos Daroczi, ex direttore di un
programma televisivo Romani ha detto sabato durante una tavola rotonda che i Rom
sono sottorappresentati nei media.
I mezzi di informazione non aiutano a migliorare gli standard di vita né
smantellano i pregiudizi verso i Rom.
Jozsef Ignacz, già editore di Radio C - canale radio sulle tematiche romani -
nota che attualmente il pubblico dei programmi Rom è composto esclusivamente da
Rom. Occorrono nuovi programmi su questi argomenti che raggiungano l'intera
popolazione.
Altri, tra cui alcuni giornalisti Rom, chiedono che radio e televisioni
impieghino un maggior numero di Rom, che possano rappresentare il loro gruppo in
maniera credibile.
L'integrazione dei Rom è stato il tema principale del giorno di azione civile
contro l'indifferenza, tenutosi al Parco Cittadino di Budapest. [...]
Source:
English - Hungarian News Agency Corp.
Di Fabrizio (del 30/08/2006 @ 10:07:09, in media, visitato 2518 volte)
18 agosto: Volen Siderov (vedi
ndr) in un'intervista a Der Standard ha chiesto che l'Austria accetti di
ospitare 100.000 Rom bulgari.
Apparentemente irritato per una domanda sul ruolo del suo partito nelle
tensioni etniche nel quartiere Fakulteta di Sofia (vedi
ndr), Siderov ha risposto al giornale che l'Austria dovrebbe provare ad
integrare 100.000 persone di quel gruppo di minoranza.
La conversazione è continuata in un tono abbastanza teso, Siderov si è
lamentato che lo si volesse descrivere in una luce distorta (sarà, mi ricorda
qualcuno ndr) e ha chiesto di non pubblicare l'intervista, minacciando
persino di denunciare il giornale.
Siderov ha confessato di sentirsi perseguitato, di aver subito minacce,
particolarmente perché Ataka, il suo partito "ha rotto i piani dell'oligarchia
politica".
Commentando la scadenza dell'adesione della Bulgaria alla EU il prossimo
anno, il leader nazionalista ha detto di essere a favore, se questo non
significhi la chiusura di Kozloduy, l'unico impianto nucleare del paese.
Di Fabrizio (del 01/09/2006 @ 10:29:18, in media, visitato 1646 volte)
Roma Rising/Romské obrození è un foto-documentario del fotografo americano Chad Evans Wyatt, che aveva precedentemente pubblicato il libro 101 artisti nella Repubblica Ceca (premiato come "Miglior Album Fotografico Tematico al Festival Del Libro - Praga 2001). Il sito presenta oltre 100 Rom della Repubblica Ceca in 87 ritratti, mostrandoli in diversi aspetti dell'educazione scolare, lavoro, approccio professionale, impegno e stile di vita che escono dai comuni stereotipi di un gruppo incorreggibile che non approfitta delle opportunità offerte.
A parte le sue vedute artistiche (Chad Wyatt non stilizza le persone in posa, ma le cala nel loro ambiente) il libro ha un enorme valore socio-politico ed è il primo nel suo genere. Il padre di Chad Wyatt è di pelle scura, anche per questo il fotografo è sensibile ai problemi delle minoranze. I ritratti di questi Rom per lo più sconosciuti, che hanno ottenuto successo, senza perdere l'orgoglio delle proprie origini, sono accompagnati da brevi biografie.
Se qualcuno naviga fuori dalle solite rotte (metti caso che finisca in Lituania):
Esposizione a Kaunas il 6 settembre dalle 18.00 Kauno ivairiu tautu kulturu centras Šv. Gertrudos g. 58, LT-44261 Kaunas
Esposizione a Vilnius il 12 ottobre dalle 18.00 Vilniaus rotuše Didžioji g. 31, LT - 01128 Vilnius
Di Fabrizio (del 04/09/2006 @ 10:13:45, in media, visitato 2237 volte)
BUCAREST - Il Gruppo per il Dialogo Sociale ha tenuto un seminario per giornalisti all'interno della campagna per prevenire e combattere il pregiudizio e la discriminazione contro l'etnia Rom "DIFFERENTI - LO STESSO SANGUE". Il progetto è stato finanziato attraverso il Programma Phare per lo Sviluppo della Società Civile - Democrazia e Diritti Umani, [...]
Partners del progetto (Centro Risorse per le Comunità Rom a Cluj-Napoca - Agenzia Nazionale per l'Etnia Rom - Consiglio Nazionale contro la Discriminazione e l'Associazione "Pari Opportunità) hanno sviluppato nei mesi precedenti una campagna d'informazione (radio commerciali, volantini, TV show) [...]
Il seminario includeva un monitoraggio dei media, con discussione sui casi concreti di discriminazione. I partecipanti hanno potuto analizzare sequenze che riproponevano sequenze che presentavano punti di vista tendenziosi verso l'etnia Rom. Viceversa, sono stati premiatii giornalisti della carta stampata che hanno pubblicato articoli e fotografie "positivi" dal 1 ottobre 2005 al 30 giugno 2006.
Il vincitore è risultato Daniel Tomozei (Rondul de Sibiu) per l'articolo "XXI secolo, il mondo sommerso". Secondi a pari merito Zoltan Petru (Jurnalul National) e Maria Bercea (Revista 22), terza Elena Stan (Jurnalul National). Hanno ottenuto menzioni anche Nicoleta Butnaru (Obiectiv Vocea Brailei), Daniel Ganga e Alina Constantinescu.
da Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 09/09/2006 @ 11:03:18, in media, visitato 1663 volte)
Grazie a Vita, rivista d'informazione no-profit, l'immigrato potrà raccontare la propria storia
di Enrico De Grazia
L'informazione sul tema degli immigrati oscilla tra buonismo melenso davanti al dramma delle centinaia di disperati sulle carrette del mare e l’allarmismo esasperato davanti al ripetersi di episodi di criminalità. È necessario, dunque, che anche lo straniero si faccia sentire e Vita, rivista di informazione del no-profit, attraverso l'iniziativa "Speciale immigrazione: giornalista per un giorno", da questa opportunità a chi ha voglia di raccontare la sua storia d’integrazione in Italia. Basta inviarla a...
Di Fabrizio (del 10/09/2006 @ 14:12:42, in media, visitato 1729 volte)
Siamo lieti di annunciare che TV Sutel dal 10 settembre sarà ricevibile da satellite, un'opportunità ulteriore per entrare in contatto. Vi saremo grati se vorrete fornirci informazioni sulle vostre attività con i Rom. Vogliamo essere una voce dei Rom di tutta Europa. Non chiediamo di pagare, perché riteniamo che l'informazione debba essere libera e gratuita. Intel sat 10-20 1 wFrek. 12607Sim.rate. 10127Fec 3/4
Per entrare in contatto con noi: tvsutel@yahoo.com
Europe's Roma Television. Chegevara str. 37. 1000 Skopje, Macedonia.
Con i migliori auguri di buon lavoro.
Mustafa Asanovski and Sali Memed,
Coordinator of the Satellite Programme TV Sutel
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