Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Conoscere non significa limitarsi ad accennare ai Rom e ai Sinti quando c'è di mezzo una disgrazia, ma accompagnarvi passo-passo alla scoperta della nostra cultura secolare. Senza nessuna indulgenza.

La redazione
-

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 03/05/2005 @ 23:54:36, in Italia, visitato 1893 volte)
E' il terzo appello che mi arriva oggi. In realtà avevo già visto le foto il 29 e non mi sembravano tanto chiare. Certo che non capita tutti i giorni che la polizia ti faccia spogliare per strada...

Venerdì pomeriggio 29 aprile è pervenuta alla redazione di Radio Sherwood una telefonata, da parte di una studentessa che ha voluto denunciare un abuso nei confronti di alcune ragazze rom a cui ha assistito di persona.
La ragazza ha raccontato quello a cui ha visto in stazione a Padova, assieme ad altre persone, tra cui una giornalista allontanata dai carabinieri.
I fatti, come raccontati alla radio, riguardano un fermo da parte dei carabinieri di alcuni rom sospettati di avere della cocaina. In particolare le ragazze fermate sarebbero state spogliate, denudate e? visitate? dalle mani dei militari per tutto il corpo...
A testimonianza delle sue parole, la studentessa ha spedito a Radio Sherwood delle foto, fatte con telefono cellulare, che alleghiamo sia alla notizia, sia alla testimonianza audio della studentessa.

[QUI] o [QUI]
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 04/05/2005 @ 13:39:52, in media, visitato 3269 volte)
da Adrian Marsh

Cari amici e colleghi,
Nel link indicato qui sotto, trovate un'eccellente selezione di film della durata di un minuto, realizzati da giovani Rom durante un laboratorio di settembre 2004.

Proscenia

Adrian Marsh, MA
International Romani Studies Network
romanistudies@mac.com

Riferimenti: Gruppo Romani_Cinema
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 04/05/2005 @ 15:41:41, in Europa, visitato 1735 volte)
[QUI] e [QUI] le precedenti puntate. Segnalato da passaporto.it:



Torniamo a parlare della Cap Anamur: durante questa settimana sono accadute due cose importanti. La prima è che uno dei trentacinque immigrati espulsi illegalmente dall'Italia nello scorso mese di luglio è stato rintracciato: si chiama Sylvester Weah, ha 21 anni, è originario della Sierra Leone. Ne racconteremo la storia. La seconda è che alcuni lettori hanno espresso incredulità rispetto alla vicenda dei riconoscimenti di nazionalità "a vista" di cui avevamo parlato sette giorni fa a proposito della storia di Fatawu Lasisi, l'unico ex della Cap Anamur che ancora vive (da clandestino) in Italia. Li capiamo, non è facile credere che uno Stato come il nostro possa affidare il destino di un uomo al parere di un funzionario consolare che, dopo un colloquio di pochi minuti, ne stabilisce la nazionalità: nigeriano, sudanese o ghanese. Anche noi abbiamo sperato che fosse un caso isolato. Purtroppo non era così. E quel che è accaduto a Sylvester Weah lo dimostra.

Chi volesse saperne di più troverà la storia di Fatawu (e della guerra che l'Italia gli ha dichiarato) nell'indice di questa rubrica. Ma per seguire la storia del suo compagno di sventura, Sylvester Weah, basterà ricordare che dei trentasette naufraghi della Cap Anamur, ben trentacinque nel luglio del 2004 furono espulsi dall'Italia prima che la magistratura si pronunciasse sul loro ricorso. E che quando la pronuncia dei giudici arrivò - a loro favorevole - erano ormai stati rispediti in vari paesi africani. Quelli dove, secondo il riconoscimento "a vista", avevano la cittadinanza.

Sylvester, dopo lo sbarco a Porto Empedocle, aveva detto di venire dalla Sierra Leone. Ma, esaminato dal console del Ghana su incarico del nostro ministero, era stato dichiarato appunto ghanese. S'era disperato. Aveva spiegato di aver vissuto in Ghana, ma solo dopo essere fuggito dalla Sierra Leone, dove la sua famiglia era stata vittima di feroci persecuzioni politiche. In definitiva, aveva dato una spiegazione credibile, quanto meno da verificare, di quelle inflessioni che avevano indotto il console ghanese a dichiararlo suo connazionale. Fatica inutile. Il verdetto era stato ormai pronunciato. E, a quanto pare, non prevedeva appello.

Anche questo, temiamo, potrebbe apparire incredibile. Eppure fu compiuto veramente il tentativo di impedire agli avvocati di entrare nel Centro di permanenza temporanea di Caltanissetta per parlare coi loro clienti. Ricorda la senatrice Tana De Zulueta: "Telefonai al prefetto e gli feci notare che in quel modo l'Italia si esponeva al rischio di una sanzione per violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Dopo un quarto d'ora gli avvocati finalmente ebbero il permesso di entrare. Era stato, si scusarono i responsabili del Centro, uno spiacevole equivoco".

Qualche giorno dopo, i trentacinque naufraghi della Cap Anamur furono espulsi e caricati sulla forza su alcuni aerei. Sylvester si ritrovò ad Accra.

Evidentemente, quanto all'individuazione della nazionalità, le autorità consolari e la polizia di frontiera del Ghana applicano criteri diversi. Infatti, Sylvester, che in Italia era stato dichiarato ghanese dal console del Ghana, all'aeroporto di Accra non fu riconosciuto come tale dalle guardie di frontiera ghanesi. Sì, può sembrare uno scioglilingua, ma è una tragedia. Per un attimo la polizia ghanese pensò di rispedirlo in Italia. Ma come, visto che l'Italia l'aveva appena mandato via? Fu così che Sylvester - precipitato nel limbo dei senza patria grazie all'incontro tra la burocrazia mediterranea e quella africana - fu lasciato libero. Che si arrangiasse, insomma, e andasse dove gli pareva.

In tasca non aveva né un documento valido né un soldo. Ma aveva un oggetto prezioso, un telefonino, che un giornalista gli aveva fatto avere di nascosto mentre si trovava recluso nel Centro di Caltanissetta. Quel cellulare era il suo unico contatto col mondo.

Il giornalista, senza grandi speranze, il giorno dopo la partenza dell'aereo per Accra compose il numero del cellulare. In quel momento Sylvester era appena uscito dall'aeroporto di Accra e, a piedi, vagava alla ricerca di un passaggio per arrivare a Kumasi, una città del Ghana dove era transitato durante la fuga verso l'Europa e sperava di trovare qualcuno che gli desse un posto per dormire e qualcosa da mangiare. Lo squillo del cellulare gli parve un sogno. Rispose subito e raccontò con la voce rotta dal pianto quel che gli era capitato. Capì che non era rimasto solo.

Cominciò un rapporto che non si è mai spezzato e che è anche la ragione per cui di Sylvester, unico tra i trentacinque espulsi della Cap Anamur, non si sono perse le tracce.

E' una forma un po' speciale di adozione a distanza. Neanche tanto speciale, a pensarci bene, visto che Sylvester da bambino è rimasto orfano di madre e del padre da anni non ha alcuna notizia. Dall'Italia non solo gli è arrivato un aiuto economico ma anche un appoggio per proseguire la battaglia legale per il riconoscimento del diritto d'asilo. A settembre è riuscito finalmente ad avere dalla Sierra Leone un passaporto e un certificato di nascita. Le prove, credeva definitive, che il console ghanese, l'esperto in riconoscimenti 'a vista', aveva preso un abbaglio. Ha fotocopiato i documenti e li ha inviati al suo avvocato italiano che li ha portato fino all'ufficio del giudice.

Ma c'era un errore. Uno di quelli che si chiamano "errori materiali". Sul passaporto i funzionari della Sierra Leone avevano sbagliato il nome di famiglia. Anziché Weah, cognome paterno dichiarato in Italia, c'era scritto il cognome del nonno, Seth. Tutti gli altri dati corrispondevano perfettamente. Era appunto un errore materiale, evidente, uno di quegli errori che una volta rilevati vengono semplicemente corretti.
Almeno quando colpiscono i diritti di un cittadino italiano. Nel caso di Sylvester è bastato perché il ricorso venisse respinto e l'espulsione confermata.

Gli è rimasta la speranza, cioè quel cellulare che continua a funzionare. L'ultima telefonata è di pochi giorni fa. Sylvester sta seguendo un corso di informatica e non ha perso la speranza di raggiungere l'Europa. Sta anche studiando una lingua. Il tedesco.

(La storia di Sylvester Weah ci è stata raccontata da Karl Hoffmann).

(4 maggio 2005)

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 04/05/2005 @ 16:45:06, in blog, visitato 1772 volte)
Leggo su MediaEducation.bo:
Ho chiesto a uno dei tantissimi operatori coinvolti nel progetto ISIS, Cosimo Avigliano, di scrivere un articolo per questo blog relativo al progetto, a questa esperienza che si sta facendo grande e importante per l'inclusione sociale dei minori a rischio seguiti dai tribunali dei minori di alcune regioni del sud Italia. E' un'impresa notevole e faccio i miei complimenti a tutte le persone coinvolte, dagli organizzatori agli operatori fino ai ragazzi che attraverso il loro blog iragazzidiisis stanno dando spazio al loro notevole lavoro! In bocca al lupo!
Amelia

(Continua) basta seguire il link di sopra.

Ho visitato il loro blog. Quello che avevo tentato di fare con Il vento e il cuore edizione online. Per il momento, il mio progetto è fermo. Per fortuna, vedo che qualcuno ce la fa.

ragazzi di isis
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 06/05/2005 @ 12:06:35, in lavoro, visitato 1943 volte)
da Bruno Bartolozzi

La Cgil Milano: "Lavoro-nero e immigrati, controlli nelle aziende non alle frontiere"
Si accende il dibattito dopo le affermazioni del generale Pollari (Sismi) secondo il quale per combattere l'immigrazione clandestina occorre debellare la piaga del lavoro nero. Per la Camera del lavoro di Milano è necessario spostare "i controlli dai confini dello Stato al territorio per verificare se le aziende favoriscono l'illegalità". Le reazioni di Ds, Caritas e An

MILANO - "Maggiori diritti per tutti, anche per gli immigrati, equivale ad avere una maggior sicurezza per tutti, residenti italiani compresi. E se lo dice anche il Sismi possiamo stare tranquilli". Marida Bolognesi, deputata Ds, presidente della commissione Affari sociali della Camera nella passata legislatura, commenta l'intervento di Nicolò Pollari (capo del Sismi) apparso sulla rivista del Sisde a proposito di immigrazione. "Va colpito il lavoro nero - sostiene il generale - solo così spezzeremo il legame che alimenta l'immigrazione clandestina". Il dibattito pubblicato da Gnosis e rilanciato da ilPassaporto.it crea attenzione e reazioni.

Bolognesi (Ds): anche i minori penalizzati dalla Bossi-Fini
"E' stato messo il dito sulla piaga. Il vero problema è il governo dei flussi e della manodopera - insiste la deputata livornese - Abbiamo una domanda più alta delle offerte regolari. Ed è interessante che chi si occupa di sicurezza veda questa come soluzione. I diritti di cittadinanza , il diritto più in generale nel lavoro, diventa una soluzione ai problemi di sicurezza. E significa che vanno cambiati i termini della questione dei flussi migratori gestita dalla legge Bossi-Fini", insiste Marida Bolognesi che esprime una preoccupazione. "Proprio ieri in commissione infanzia abbiamo saputo del continuo invio alle polizie di altri paesi dei minori non accompagnati. C'è un'applicazione ulteriormente restrittiva della Bossi-Fini fra il comitato minori stranieri e il ministero degli Esteri. I ragazzi di 10-12 anni invece di essere accolti in case-famiglia vengono rispediti ad un mittente. E' un mittente che non offre loro nessun tipo di garanzia. Un altro caso di diritto negato che alimenterà nuove fughe e nuove clandestinità".

Don Colmegna (Caritas): snellire la burocrazia
Persino don Virgilio Colmegna della Caritas Ambrosiana è d'accordo con quanto sostiene il generale Pollari: "Io sono convinto che il problema sia quello del lavoro nero. Colpire il lavoro nero significa impedire la moltiplicazione delle cause degli arrivi e delle permanenze irregolari. In generale il problema è quello dell'efficienza degli strumenti legislativi. C'è una differenza importante fra effettive richieste di lavoro e situazione burocratica. A Milano ci vogliono 12 mesi per un permesso di soggiorno, lo rilascia assurdamente la questura che dovrebbe invece occuparsi semplicemente della cause che impediscono il rilascio di un permesso. Va cambiata la legge non tanto in termini ideologici, ma in termini di funzionalità. L'econonia reale trova delle strade che l'ingessamento delle procedure impedisce di tradurle in diritto".

La Cgil: controlli nelle aziende non alle frontiere
La Cgil di Milano, dopo aver letto i contenuti del dibattito promosso dai servizi di sicurezza, interviene con una propria posizione politica. E propone. Controlli ispettivi sulle aziende, spostando l'azione di polizia dalle frontiere al territorio. Maurizio Crippa illustra la posizione della Camera del Lavoro milanese: "E’ vero. Il lavoro nero sta alla base dell’illegalità. Siamo favorevolmente impressionati dall’analisi di Nicolò Pollari che individua nel lavoro nero la causa principale dell’illegalità. Se abbandoniamo la visione esclusivamente ideologica e politica della Bossi-Fini (l’immigrazione si controlla bloccando i confini e quindi l’entrate) ci rendiamo conto che la necessità di manodopera a buon mercato favorisce un flusso migratorio parallelo ai flussi (con quote per altro scarse ed irrilevanti rispetto alla domanda).
Occorre quindi un controllo ispettivo rigoroso sulle aziende, spostandolo dalle frontiere al territorio, e soprattutto serve una maggiore consapevolezza delle imprese e delle associazioni di categoria, nel ricercare intese con le parti sociali atte a tutelare i diritti delle persone nei luoghi di lavoro applicando i contratti nazionali e favorendo azioni positive nei confronti dei lavoratori di altre culture. Inoltre sarebbe importante intervenire sui criteri di ingresso nel Paese pensando a permessi di ingresso di almeno sei mesi per ricerca lavoro. Così si potrebbe eliminare il mercato nero delle braccia e il conseguente sfruttamento della manodopera gestito da caporali e malavita organizzata".

Prosperini (An): ognuno a casa propria
Il consigliere regionale di Alleanza nazionale, Gianni Prosperini, quasi ventimila preferenze in Lombardia nelle ultime elezioni, uno degli uomini che ha raccolto più voti per sostenere il progetto-Formigoni, rappresenta i duri e puri contro gli stranieri. "Io sono contro l'immigrazione, ognuno stia a casa sua. L'immigrazione è eticamente e praticamente dannosa: sia per chi vede arrivare gente di tutti i tipi, sia per chi si muove. E poi questi stranieri vengono solamente per vivere alle spalle degli italiani. A Milano ci sono 200.000 immigrati. Quanti lavoreranno davvero? Mah, non più di 30.000. Il lavoro nero? Lo fanno anche gli italiani e lo promuovono gli imprenditori che guardano al loro profitto. E praticano la delocalizzazione del lavoro. Spostano le fabbriche dove si paga meno la gente. Del resto è un'Europa allargata degli imbecilli. Se si pensa che un mungitore di vacche italiano costa dieci volte un mungitore di vacche polacco... Vediamo alla fine chi ci rimette. Comunque il problema è semplice. C'è lavoro? Quei pochi stranieri che vengono qui a lavorare devono avere un permesso di soggiorno rapido, non aspettare mesi e mesi come accade ora. Più che un permesso di soggiorno deve essere un ticket. Scaduto il contratto, scaduto il ticket e... fuori dalle scatole".
(05 maggio 2005 - ore 16.04)

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 06/05/2005 @ 16:27:52, in Italia, visitato 1813 volte)
Essere occidentali significa, prima che un'espressione geografica o una scelta ideologica, far parte di una CASTA, che si identifica nel processo storico che ha generato:
- rivoluzione borghese;
- industrializzazione;
- accumulazione capitalista;
- socialismo e lotte di classe;
- stati nazionali;
ed essere convinti che tutti gli altri popoli, ovunque si trovino nella loro storia, economia, ideologia, prima o poi rifaranno la stessa strada. Magari con qualche errore di percorso: se Cina o Iran (faccio due esempi a caso tra i tanti) usano il carcere e la violenza contro i diritti d'opinione, si pensa che lo facciano perché siano ancora incrostati di vecchie ideologie illiberali.

A volte (lo confesso) anch'io leggo qualcosa di intelligente, da quando ho scoperto che la difficoltà di comprensione non c'entra con la stupidità o l'intelligenza del testo. Subito dopo, sono andato a ricontrollare Reporter sans frontiers, che nel suo barometro 2005 indica:
- 22 giornalisti uccisi dal 1 gennaio a oggi;
- 105 gli imprigionati;
- oltre a loro, in prigione 3 assistenti dell'informazione e 76 "cyberdissidenti";
- è il quinto mese che sono stati rapiti Florence Aubenas e Hussein Hanoun al-Saadi... che nell'Iraq odierno, rappresentano meglio di tante parole lo stato dell'informazione indipendente: da zittire o da sbeffeggiare. Non per niente, l'unico punto d'accordo tra i tanti contendenti in quel paese è: i giornalisti possono restare solo se addomesticati.

In casa nostra, Indymedia è minacciata di sequestro a causa di un fotomontaggio sul papa. Dire che il papa è nazista, ha la stesso valore che ironizzare sul capo del governo perché è un tappo. Il mese scorso è stato un fiorire di battute sul "pastore tedesco", il "papa nero", "Giovanni Paolo III Reich".
Perché Indymedia no e tutti gli altri sì?

Procreazione assistita, il 12 giugno si avvicina. Come è capitato a suo tempo coi referendum sul divorzio o sull'aborto, non sento la necessità di ricorrervi, ma non capisco perché dovrei impedire a chi ne abbia la necessità, di fane uso. Quindi, so benissimo come voterò, anche per questo non me ne sono occupato più di tanto (lo so, è COLPA MIA).
Ditemi, è vero che non se ne parla affatto? Sapreste indicarmi un sito, una trasmissione, dove si possano confrontare le ragioni del sì e quelle del no, senza scadere nelle solite risse? Insomma, un confronto democratico, come diciamo di essere.
Seconda domanda: e se la soluzione rimanesse andare all'estero, che valore morale avrebbe essere contrari, visto che il "peccato" rimane, ma accessibile solo a chi può pagarselo?

Non avete l'impressione, che da "occidentali" ci stiamo trasformando in quegli esempi che a parole vogliamo combattere?

Aggiornamento di sabato 7 maggio: pessimismo e ottimismo
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 01/05/2005 @ 00:00:01, in blog, visitato 3244 volte)

Benvenuto in dBlog 2.0 CMS Open Source, la piattaforma Open Source per il tuo Blog. Grazie a dBlog puoi disporre di moltissime funzionalità e vantaggi tra cui:

  • Tecnologia diffusa
    dBlog CMS Open Source utilizza la collaudatissima coppia Microsoft ASP 3.0 + DataBase Microsoft Access, è pertanto molto facile trovare un hosting che ne permetta l'utilizzo ed altrettanto semplice reperire informazioni per eventuali modifiche.

  • Installazione semplice
    dBlog CMS Open Source non richiede installazioni particolari, è infatti sufficiente scaricare il file, scompattarlo e pubblicare l'ambiente cosí com'è (contiene già l'utente amministratore).

  • Contenuto flessibile: testo e foto
    dBlog CMS Open Source è sia un Weblog che un Photoblog infatti è organizzato in due aree che prevedono la possibilità di pubblicare sia articoli che fotografie.

  • Feed RSS, Atom e PermaLink
    In dBlog CMS Open Source sono state integrate due delle più comode funzionalità tipiche dei blog il Feed RSS 0.91 e Atom 0.3 per la condivisione degli articoli ed il PermaLink che permette un link diretto verso il contributo.

  • Commenti degli utenti
    dBlog CMS Open Source permette di associare i commenti dei navigatori ai singoli articoli o fotografie (sia in popup che nella pagina), l'amministratore può disabilitare questa funzionalità con un clic.

  • Filtro parolacce
    dBlog CMS Open Source permette all'amministratore di filtrare alcuni termini nei commenti da parte degli utenti.

  • Classifiche dei contenuti
    dBlog CMS Open Source prevede una classifica degli articoli più letti e delle fotografie più visitate. L'amministratore può disabilitare questa funzionalità con un clic.

  • Upload integrato
    Un componente per l'upload permette di utilizzare dBlog CMS Open Source da qualsiasi computer dotato semplicemente di browser, ma di sfruttare anche la possibilità di pubblicare un file multimediale o un allegato.

  • Header dinamico
    dBlog CMS Open Source permette di gestire in maniera dinamica le fotografie e le citazioni che compaiono nell'intestazione, lasciando all'amministratore la scelta dei contenuti da mostrare

  • Stampa ottimizzata
    dBlog CMS Open Source permette ai navigatori di visualizzare e stampare i post e le fotografie in un formato adatto, senza la grafica del sito

  • Utenti online
    dBlog CMS Open Source permette di abilitare la visualizzazione del numero di utenti collegati in un determinato momento. L'amministratore può disabilitare questa funzionalità con un clic.

  • Calendario perpetuo
    dBlog CMS Open Source dispone di un comodo calendario perpetuo che permette di visualizzare a colpo d'occhio i giorni in cui sono stati pubblicati dei contributi.

  • Ricerca interna
    dBlog CMS Open Source è corredato di una funzione che permette di reperire velocemente informazioni effettuando una ricerca per parola chiave sia tra gli articoli che tra le fotografie. L'amministratore può disabilitare questa funzionalità con un clic.

  • Sondaggi interattivi
    dBlog CMS Open Source permette di effettuare sondaggi a risposta chiusa tra i visitatori, di visualizzare graficamente la situazione attuale dei voti e di mantenerne lo storico. L'amministratore può disabilitare questa funzionalità con un clic.

  • Compatibilità con gli standard
    Nella versione standard dBlog CMS Open Source funziona allo stesso modo su tutti i principali browser disponibili grazie al supporto XHTML e CSS W3C compliant.

  • Meta tag dinamici
    dBlog CMS Open Source è orientato all'indicizzazione sui motori di ricerca, le Keyword per i post e le fotografie vengono generate in automatico per ogni pagina

  • Gestione remota completa
    dBlog CMS Open Source è interamente gestibile online grazie ad un Pannello di controllo ad accesso riservato da quale è possibile controllare l'intera piattaforma ed ogni sua funzionalità: per utilizzare la piattaforma dBlog sia come utente che come amministratore serve solo ed esclusivamente un browser web.

  • Multi-utente
    dBlog CMS Open Source prevede tre tipologie di utenza ovvero gli utenti, i collaboratori e gli amministratori. Rispettivamente gli utenti sono coloro che visitano il blog e scrivono/leggono i commenti, i collaboratori sono coloro che possono pubblicare articoli e fotografie, mentre gli amministratori sono coloro che gestiscono il sistema.

  • Testi dinamici ed esterni
    Tutti i testi, i messaggi, gli errori, i colori, etc visualizzati nella piattaforma sono personalizzabili dinamicamente ed in maniera visuale tramite un apposito pannello dettagliato, è quindi possibile localizzare (tradurre) il software in ogni lingua.

  • CMS ed editor visuale
    dBlog CMS Open Source dispone di un Content Management System grazie al quale è possibile gestire tutto il contenuto ed il materiale relativo senza nessuno strumento aggiuntivo oltre al browser e senza disporre di alcuna conoscenza ASP. Grazie ad un potente editor WYSIWYG integrato è inoltre possibile produrre testi multimediali e formattati senza scrivere codice HTML.

  • Scheduling dei contenuti
    La pubblicazione del contenuto prevede la possibilità di schedularne l'uscita per una data futura, il sistema si preoccuperà in automatico di gestire la visualizzazione ai navigatori.

  • Statistiche interne
    dBlog CMS Open Source dispone di un piccolo sistema di statistiche che a colpo d'occhio permette di comprendere i numeri del blog.

  • Moderazione dei commenti
    dBlog CMS Open Source permette di moderare e cancellare i commenti inviati dagli utenti, ad esempio per limitare fenomeni di spam.

  • File manager integrato
    dBlog CMS Open Source integra uno strumento per la gestione delle fotografie e dei file multimediali, è dunque sempre possibile cancellarli anche dopo l'upload sul server.

  • Manutenzione del DataBase
    dBlog CMS Open Source dispone di uno strumento per la compressione periodica del database Access, in maniera tale da garantire nel tempo un corretto funzionamento e uno storico dei backup

  • Template personalizzabili
    dBlog CMS Open Source permette di modificare agevolmente il template grafico del sito, separando il layout dal codice di programmazione, in questo modo ogni web designer può rivedere (anche completamente!) l'impostazione del sito senza modificare per nulla la programmazione. Inolte, grazie a questa caratteristica, i futuri aggiornamenti saranno completamente trasparenti poiché non andranno ad intaccare i layout modificati.

Requisiti
Per l'utilizzo della piattaforma non è necessario acquistare alcuna licenza, ma semplicemente sottoscrivere la licenza GPL relativa a dBlog. Il servizio di Hosting invece dovrà disporre di un server Windows 2000 o Windows 2003 con supporto ASP, di almeno una cartella con i permessi di scrittura ed eventualmente di un componente per l'invio delle mail (dBlog contiene già il codice di Persist ASPEMail, Microsoft CDONTS e Microsoft CDOSYS). dBlog è già predisposto anche per l'utilizzo su Aruba che offre ai suoi clienti in hosting caratteristiche strutturali abbastanza particolari.

Licenza
dBlog Open Source è distribuito sotto licenza GPL standard (il testo completo è disponibile nel pacchetto del software) può quindi essere utilizzato negli ambiti previsti dalla licenza stessa, il copyright rimane in qualsiasi caso di mia proprietà.

Ringraziamenti e consigli
Un grazie particolare a Visuddhi, Spidergirl, Salvatore e tutti quelli che hanno collaborato in qualche modo a dBlog. Se desideri dare maggiore visibilità al tuo blog utilizza i servizi di Blogitalia.it "la directory italiana dei blog".

Contatti
Per qualsiasi dubbio, per contribuire o per semplici richieste di informazioni fai riferimento al sito ufficiale.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 01/05/2005 @ 00:28:58, in Kumpanija, visitato 2388 volte)

di Dusan Ristic


Amalipen - Amicizia

Carissimi, per 5 anni ho ricevuto tonnellate di lettere che mi chiedevano come entrare in contatto con Rom, Sinti, Viaggianti di tutto il mondo.
E' per questo che ho deciso di creare una comunità che possa riunirci. Potete mettere le vostre foto, indicare un vostro profilo e cercare persone che condividano i vostri interessi. Scambiare esperienze, storie ed informazioni. Potete creare forum di discussione e blog. Ascoltare musica in streaming.
Naturalmente, l'iscrizione è gratuita!

Romalen.
Ka' si tumaro than. Kate shaj te pindzaren tumare phralen thaj phenjan pe sasti Luma. Shaj te putaren tumaro muj thaj muken tumaro glaso savorenge, Vi Romenge vi Gadzenge.
Phenen neso katar tumende, tumari organizacija, festivali vaj so godi mangen. Shuven tumaro gindo pe Romengi situacija Roden thaj arakhen buci, arakhen tumare amalen thaj amaljinan, sikaven tumare personalne vaj fotografie kathar tumare aktivitetura, bijava, manifestacije thaj konferencije.

Articolo Permalink Commenti Oppure (1)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 02/05/2005 @ 02:05:54, in media, visitato 4567 volte)

E' il titolo di un libro di Claudio Fracassi, che ho riletto da poco. Descrive come una cosa siano le notizie e un'altra i fatti.

La recente vicenda del bambino Rom rapito da un centro dell'infanzia, è un esempio di come giornali e tv (gli stessi blog) costruiscono le notizie, lasciando a "noi consumatori" appena un vago sentore di realtà virtuale. Lo affermo polemicamente, ma con tutta l'innocenza di cui dispongo: ho letto, ho visto la tv, aggiungiamoci Internet, non saprei raccontare effettivamente cosa è successo e soprattutto il come e perché.

Ci provo lo stesso, come milanese, a ricostruire una parte di cosa sta succedendo. In questa realtà, purtroppo il caso di quel bambino è soltanto il piccolo pezzo di una storia più grande, più complicata, più noiosa (almeno, siete avvisati).

Dove nasce questa storia:
Attorno a Cimitero Maggiore e Quarto Oggiaro i primi Rom (Harvati) appaiono a metà anni '60. Lo sviluppo successivo dei campi sosta, dove si spostano i primi gruppi, trasformano quella zona in centro di arrivo, per i Khorakhané 15 anni fa e oggi per i Rumeni. Le strutture comunali assicurano una capienza di 100 persone, ma attualmente le presenze girano stabilmente tra i 500 e i 2000. Per non dilungarmi troppo, [QUI] in risposta a un primo "tentativo d'inchiesta" giornalistico.

Scandali, miseria e giornali:
Non bastassero questi problemi, anzi forse proprio per questi, a fine luglio 2004 iniziano a girare voci di un'indagine su traffico minori e prostituzione infantile tra i Rom rumeni di un campo "satellite" clandestino. Ne scrive anche il Corriere, è agosto, periodo morto per i giornali.

Indiscrezioni, pareri personali e indagini
- Da una parte, la mia personale opinione è che non esista un popolo di solo angeli o demoni, e che se ci fossero Rom o gajè implicati in storie simili, nessuno li vorrebbe in un campo, ma dovrebbero nascondersi in una qualche baraccopoli sotto i piloni dell'autostrada.
- Dall'altra, il sospetto, sempre personale, che il Corriere abbia cercato il solito scoop, perché tempo due giorni la notizia sparisce. Non so, può anche essere dovuto al fatto che indagini così delicate siano "secretate".

Per chi si fosse perso la notizia, le indiscrezioni dell'estate scorsa riguardavano un giornalista rumeno che per un'inchiesta si era spacciato per pedofilo, e aveva fatto richieste in questo senso ad alcuni Rom in quella zona. Da lì, sembra iniziare l'indagine poliziesca.
Quasi contemporaneamente (leggendo i giornali del mese scorso), una pattuglia trova da quelle parti un piccolo in stato di apparente abbandono (non ne farò il nome, dopo spiego perché), lo accompagna in un Centro per l'Infanzia e denuncia i "presunti" genitori.
Se le due cose sono collegate alla medesima indagine, o siano due fatti separati, non lo sapremo.


Mentre forse prosegue l'indagine
Provo a tenermi informato. Scrivendo sui Rom e sapendo quanto l'argomento sia insidioso, io per primo devo verificare quanto scrivo.
Conosco qualcuno che risiede in quei campi, sia comunali che "clandestini" e qualche operatore.
Però la situazione tra il Cimitero Maggiore sino ai margini della tangenziale, è quella di una bomba sempre pronta ad esplodere.
Alcuni "informatori" li ho persi da un anno. A febbraio (proprio a cavallo del + famoso caso di Lecco), riporto la notizia (ripresa anche dai giornali) della ritirata di Opera Nomadi dalla gestione di quell'area. Una polemica che covava dallo scorso autunno: [QUI] e [QUI] le due campane.
Polemica che contrappone Comune, Opera Nomadi e volontari vari (tra cui un agguerrito centro sociale) e che in parole povere sancisce la "cantonalizzazione" (o balcanizzazione?) di quegli insediamenti (e i Rom stessi) tra chi si appoggia a un gruppo piuttosto che all'altro.
Con spiacevoli effetti collaterali per l'informazione: l'interesse dei vari contendenti diviene difendere il proprio orticello, enfatizzando i lati negativi del proprio "impegno". Nessuno o quasi presta più attenzione a quelle realtà che anche in quella Stalingrado operano nello sport, nell'associazionismo, nel mondo del lavoro, perché la situazione sia meno infernale e la parola "integrazione" non diventi una sigla vuota.

Il bimbo rapito:
Non mi sono potuto fare un'opinione se la storia riguardi un bambino sottratto ai genitori, o siano disattenti/colpevoli i genitori, o se effettivamente ci sia dietro un racket.
Per chi come me ha provato a tenersi estraneo ai giochi politici o di bande di cui scrivevo prima, è impossibe ricostruire i fatti al di sopra delle parti: uno smentisce l'altro (Rom o organizzazioni, non fa differenza) e recarsi da quelle parti, di questi periodi, è altamente sconsigliato se non c'è chi garantisce la tua presenza.
Il Corriere, a notizia calda, spara un'intervista a un sedicente rappresentante della comunità.
In pratica, questo rappresentante dice che il bambino non era maltrattato, ma è stato sottratto a forza dalla famiglia, quindi i suoi genitori l'hanno rivoluto con loro. Per terminare, visto il trattamento subito, quei genitori non si fidano della giustizia italiana, e si appoggiano alla giustizia e all'omertà degli altri Rom.

Non mi interessa giudicare quelle affermazioni, anche se possono avere una loro logica, come è notato QUI.

Noto solo che il Corriere ha fatto quello che dovrebbe fare qualsiasi organo di informazione: ascoltare tutte le parti in causa, tenere separatii giudizi dalle cronache. Ma quello che nell'articolo è solo accennato, cioè la contrapposizione nasce "anche" dalla miseria, nasconde un altro fatto: su questa situazione di miseria stanno litigando quanti offrono assistenza.
Creando di fatto una situazione di "tutti contro tutti": la persona citata nell'intervista, che rappresenterebbe la comunità, se va bene rappresenta se stesso e i suoi interessi.

Il bambino torna in istituto:
E'la fine di questa storia. Se la polizia ci sia arrivata da sola, se avesse già dei sospetti sul mediatore del caso, o se l'omertà tra i Rom non abbia funzionato - insomma, come è stato risolto, sembra non interessare più.
E chissà se è mai interessato a qualcuno, primi fra tutti gli organi di informazione che ne hanno scritto: da una parte giocando sull'orrore per un bambino rapito da genitori e schiavisti (l'orrore è dato dal mettere assieme quei due termini che la nostra logica rifiuta di accomunare), dall'altra, con le foto di quel minore, di sua sorellina, dei genitori, "dimenticandosi" di aver sottoscritto un accordo, la Carta di Treviso, che proibisce, nell'interesse del minore, questi comportamenti lesivi della sua privacy, passata, presente o futura.

Allora, per lo stesso rispetto, il nome di quel minore non me lo ricordo, ma tra i mezzi d'informazione poco seri elenco: Corriere, Giorno, Panorama, Ansa, TGCOM, Repubblica

Rimane da scoprire cosa cambierà in quel Far West che TUTTI hanno contribuito a creare. Ma di questo ne scriverò un'altra volta.

PS: Comunque, il libro di Fracassi, può servire anche a capire, meglio di 500 commenti, qualcosa sulla vicenda Calipari, se poi può interessare, date anche un'occhiata [QUI]

Immagine: Maternità (di Paolo Calvino)

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 03/05/2005 @ 19:45:57, in Europa, visitato 2039 volte)
 
postato da Marije Goinga

Studio sulla discriminazione di Rom e Sinti
contenuto nel progetto quadro Monitor racisme en extreem-rechts


Rom e Sinti non sono particolarmente inclini a rivelare la loro esperienza con le discriminazioni. Gli "incidenti" non vengono riportati e qualche volta la polizia compila rapporti ufficiali. Esiste una comune diffidenza tra Rom e Sinti e la società olandese. Oltre al linguaggio, contribuisce la paura di peggiorare la propria situazione invece di migliorarla. Secondo i ricercatori, tutto ciò è profondamente radicato ed è vitale rompere il ciclo vizioso della mutua diffidenza. Un ruolo centrale nelle relazioni interetniche è dato dalle agenzie governative. I ricercatori ritengono che per ottenere risultati il governo deve approntare una politica di lungo termine nel cooperare con quanti stiano già lavorando con Rom e Sinti a livello locale o nazionale.

Riguardo allo status sociale di Rom e Sinti, la loro posizione nella società può essere definita problematica e quasi disperata la loro situazione nella scolarizzazione e nel campo del lavoro, peggiore di tutti gli altri gruppi minoritari. Mancano siti di sosta temporanea per quanti vivono nei caravan. Il maggior problema è dato dalla persistente sfiducia reciproca tra Rom e Sinti dauna parte e la società olandese dall'altra. Questo ha portato a una situazione di stabile pregiudizio e di trattamento differenziato. Le stesse politiche governative ne soffrono. Il governo mostra di richiedere agli stati esteri un trattamento per Rom e Sinti, che non vuole offrire in casa propria. Comunque sono ancora risibili gli sforzi governativi per ridurre la marginalità di Rom e Sinti.

Il rapporto fa parte del progetto Monitor racisme en extreem-rechts che Anna Frank House ha redatto con l'Università di Leida.
Può essere richiesto a:

Anne Frank House, Research & Documentation Department,
P.O. Box 730, 1000 AS Amsterdam,
Tel: +31 (0) 20 5567100 Fax: +31 (0) 020 4272703
documentatie@annefrank.nl
Al costo di 8 euro (più spese di spedizione)

Riferimenti:

Gruppo Roma_Benelux

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


21/11/2024 @ 12:44:47
script eseguito in 219 ms

 

Immagine
 Usten Romalen!... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 6792 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source