Di Fabrizio (del 11/11/2012 @ 09:11:00, in scuola, visitato 1855 volte)
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plebeo e ad alto tasso di intolleranza (GRATUITA?)
Ricordate quel film di Mike Nichols? Il laureato è uno che vorrebbe un
matrimonio felice e magari una bella macchina e tanti figli, ma la potenziale (e borghesissima)
suocera, piuttosto che ammollare l'adorata figlioletta a qualcuno senza arte né
parte, è disposta a scoparsi lei il giovanotto, per ricattarlo e minacciarlo in
futuro. E non è che il giovanotto in questione resista più di tanto a queste
avances.
Qualche anno fa, davo una mano a traslocare i volumi del Centro
Documentazione dell'Opera Nomadi di Milano... a proposito, che fine avrà fatto?
(non l'Opera Nomadi, il centro intendo). Al centesimo scatolone,
bestemmiavo sulla mole di libri scritti su di un popolo tendenzialmente
ANALFABETA.
Da quando frequento Rom e Sinti, per forza ho iniziato a frequentare anche
laureati. Sempre di più. Probabilmente è dovuto al momento di crisi:
senza prospettive di lavoro e con un riconoscimento pubblico prossimo allo zero,
è probabile che nei campi trovino quel po' di considerazione che altrove viene
negata loro.
Dentro i campi, timidi, i laureati rispondono con sorrisi e magari fanno
qualcosa coi bambini. Quando ne escono, scrivono, convinti di aver scoperto un
filone che darà loro fama e importanza. E cosa scrivono di bello? Di cosa hanno
visto, di come provare ad instaurare un rapporto tra DIVERSI? Di solito invece
scrivono rimasticature di altri laureati (di più lungo corso), sulle origini
degli zingari, sul loro cammino, sulla loro miseria materiale ed intellettuale,
su quanto noi stanziali siamo razzisti e malvagi... insomma, cose risapute.
Il problema è che questo timbro di notizie, da parte di una classe che ha
studiato da dirigente, restituisce lo STATUS QUO, il perpetrarsi della distanza
che si è creata nel tempo. Mi son chiesto spesso se sia un comportamento
cosciente, mirare a mantenere lo STATUS QUO, o sia la reazione di chi col mondo
del lavoro (che continuo a considerare il motore universale del cambiamento) ha
pochi rapporti precari, ma alla fine abbia comunque una casa che lo attenda,
finita la corveé al campo nomadi. Altro punto su cui mi interrogo: quanto è
disposta ad imparare (a mettersi in discussione), una persona che spesso si
auto-considera già istruita?
Insomma: cosa si può pretendere da una situazione così socialmente
sfilacciata? Attualmente: di farsi una risata di tanto in tanto, senza perdere
la speranza che questo rapporto possa evolversi. L'esempio mi viene da una delle
ultime letture di Paul Polansky (anche lui è laureato, nessuno è perfetto...)
a cui ho assistito. Domanda, da parte di un laureato in antropologia:
Come sei riuscito a svolgere il tuo lavoro di
antropologo tra gli zingari?
Risposta:
Gli zingari non sanno neanche cosa sia, l'antropologia.
Hanno però dei bisogni, come tutti, e meglio degli altri sanno
riconoscere se qualcuno si interessa a loro con sincerità e con
impegno. Abbiamo costruito un rapporto, e così sono stato
facilitato nel mio lavoro di antropologo. Ma tutto ciò è venuto
dopo.
Di Sucar Drom (del 12/11/2012 @ 09:13:30, in blog, visitato 1285 volte)
Alexian Spinelli: "La cultura rimossa"
Intervista a un ambasciatore di una cultura millenaria, rispetto alla quale
l'Occidente è in debito. Ma è come se non riuscisse a ricordarlo. Docente
universitario, musicista e ambasciatore della cultura rom, Alexian Santino
Spinelli ha ricevuto in questi giorni un importante riconoscimento. Ha
presenziato all'inaugurazione a Berlino...
Mantova, dalla Strategia Nazionale alla Strategia Locale: partita l'annualità
2012
La Strategia Locale Men Sinti (Noi Sinti) nasce da una progettazione condivisa
tra Provincia di Mantova, Associazione Sucar Drom, Fondazione Marcegaglia Onlus,
ConsorzioProgetto Solidarietà, For.ma, Sol.Co Mantova, Caritas, Promoimpresa ed
ha l'obiettivo di promuovere condizioni di migliore interazione sociale e
lavorativa per i cittadini italiani, appartenenti alle minoranze linguistiche sinte e rom, e per i cittadini immigrati, appartenenti alla minoranza rom che
abitano la provincia mantovana...
Il Giornale alimenta credenze infondate e visioni stereotipate
Nella homepage dell'edizione online del quotidiano Il Giornale, in data 30
ottobre è comparso un articolo intitolato: «Rom rapisce una bambina e spara
all'eroe che la salva». Proseguendo nella lettura del resoconto dell'episodio di
cronaca che ha visto coinvolti un aggressore e una signora che portava in
braccio una bambina, al lettore vengono somministrate frasi dal seguente tenore:
«la paura degli "zingari che portano via i bambini". Un timore che, se per certi
versi può sembrare leggendario, per altri lo è molto meno. L'ombra mai dissipata
del coinvolgimento dei rom c'è stata infatti in casi notissimi e finora mai
risolti»...
Rom e Sinti, come costruire una strategia locale: l'esperienza di Mantova
Pubblichiamo le linee guida che ci hanno guidato nel costruire la Strategia
locale "MenSinti", presentata alla stampa venerdì scorso con una conferenza
stampa con i rappresentanti sinti e rom e tutti i partner coinvolti...
Martedì scorso la Comunità sinta mantovana, guidata dall'associazione Sucar Drom,
ha occupato pacificamente il Consiglio comunale di Mantova per chiedere
l'introduzione nel Piano di Governo dl Territorio (PGT), in discussione,...
Il Giornale e la scuola italiana del giornalismo xenofobo
Il Giornale ritorna sulla leggenda degli "zingari rapitori di bambini" con un
pezzo da scuola italiana di quel giornalismo xenofobo e razzista (vedi questo
caso) che vede appunto nel quotidiano diretto da Sallusti uno dei campioni in
assoluto...
Chiari (BS), Nadia Cari presenta il suo libro di poesie
Questa sera sarà presentato il libro di poesie "note di Prima vera" della
poetessa sinta Nadia Cari. L'evento, all'interno della manifestazioni "Il vento
dello spirito, ripartiamo dall'uomo" si terrà oggi, venerdì 9 novembre...
Di Fabrizio (del 13/11/2012 @ 09:15:59, in Italia, visitato 1534 volte)
Il problema sicurezza è stato spesso al centro del dibattito politico tanto da
segnare intere campagne elettorali e l'azione di molte amministrazioni locali.
Chi può dirsi veramente ed integralmente sicuro?
A Roma questo si è tradotto in una dizione molto presente tra gli ultimi
argomenti di conversazione della politica, della società civile e della
magistratura: Piano Nomadi. La questione non riguarda amministrazioni solamente
di destra, anche le politiche di Veltroni per i Rom della città non si sono
distanziate molto da ciò che accade oggi. La differenza è di genesi e
legittimità. Il progetto attuale trova la sua origine politica dal neologismo
berlusconiano Emergenza Rom, coniato nel 2009. Da quel momento nella Capitale si
sono succeduti 470 sgomberi, sono stati chiusi 10 grandi campi e sono stati
spesi 60 milioni di euro. Dopo più di tre anni, e nonostante le proteste da
parte delle associazioni che da sempre lavorano affianco dei Rom, siamo giunti
ad un giro di boa. La Repubblica esce con un dossier on-line che inquadra il
problema e ne evidenzia alcune problematiche, come:
1. l'esagerazione delle dimensioni del problema,
2. provvedimenti contrari al diritto internazionale,
3. mancato rispetto della volontà delle persone,
4. creazione di mega-campi incontrollati alla periferia della città.
Tale politica, come denunciano le associazioni di settore, fa oggi i conti con
un alto prezzo in termini di integrazione, risorse mal spese, sicurezza e
credibilità del nostro Paese in Europa sul tema dei diritti umani.
I dati sulla popolazione Rom a Roma fotografano però una situazione molto
chiara: sono circa 7000 i Rom della città (lo 0,002% della popolazione della
capitale) di cui il 50% di minori (il 35% non supera i 14 anni). Stiamo parlando
di una popolazione estremamente giovane, formata per lo più di bambini. Non
stupisce quindi che sono i bambini i più colpiti dal Piano Nomadi. I tanti
sgomberi che hanno interessato la capitale hanno di fatto impedito a molti
bambini di avere una continuità scolastica a spese di scolarizzazione ed
integrazione.
Il Piano Nomadi ha poi pesato per 60 milioni di euro sulle casse
dell'amministrazione comunale, anche se "con 35-40 milioni di euro", ha
commentato Stasolla, presidente di 21 luglio, associazione nata per difendere i
diritti dell'infanzia, "avremmo potuto dare casa a tutti i rom e sinti nei campi
del nostro Paese. Ne avanzavano 15" conclude Stasolla "per dare case agli
italiani". La Banca Mondiale ha dichiarato che "l'integrazione completa dei Rom
potrebbe garantire un incremento di circa 0,5 miliardi all'anno per le economie
di alcuni paesi" e in questo non è da escludersi l'Italia.
Molte persone continuano a legittimare gli atteggiamenti del Piano Nomadi con il
luogo comune che, essendo nomadi, non hanno bisogno di un'abitazione fissa e le
amministrazioni che si succedono non possono far altro che trovare soluzioni
provvisorie in campi sempre meno attrezzati e sempre più lontani dalla città.
Alcuni mettono avanti l'esperienza di persone che hanno subìto dei furti in casa
da parte di Rom.
A questi due differenti livelli di pensiero ha provato a rispondere il Ministro
per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione Andrea Riccardi parlando di
"superamento dei campi rom". In effetti è un tòpos diffuso che i Rom siano
nomadi. Oramai in Italia vi sono famiglie stanziali da più di tre generazioni.
Detto questo potremmo aggiungere che il primo limite del Piano Nomadi sia
proprio nella dizione: non si tratta affatto di nomadi. Ha affermato il
Ministro: "io non credo che bisogna santificare il popolo Rom. Ma non si può
criminalizzare un'intera comunità!". Il Ministro è convinto che "bisogna uscire
da una logica di emergenza verso i Rom" e che bisogna "passare ad una logica di
costruzione del futuro". Questo disegno non sarebbe nuovo per la città di Roma.
La Capitale ha già vissuto periodi di emergenza abitativa ai quali ha saputo
dare una risposta nel corso degli anni. Non tutti ricordano i baraccati del Mandrione o del Cinodromo; emigranti per la maggioranza del sud della Penisola
in cerca di una vita migliore. Vivevano in abitazioni di fortuna, arrangiate a
ridosso di un acquedotto o issate dalla lamiera. In condizioni miserevoli
crescevano i propri figli e sognavano un futuro diverso per sé e le generazioni
a venire. I piani di edilizia popolare degli ultimi decenni del '900 hanno
provato a dare una risposta a queste persone. Ancora oggi, recandovi a Spinaceto
nella periferia sud di Roma, è possibile che bambini e ragazzi di via Lorizzo
chiamino ancora "il Mandrione" quella fascia di palazzoni popolari dove, oramai
tre generazioni fa, sono stati trasferiti i loro parenti proprio da via del
Mandrione, dove avevano issato un'abitazione di lamiera a ridosso
dell'acquedotto Felice dopo essere fuggiti dalla miseria della loro provincia di
provenienza.
Esiste un riscatto per tutti! Perché non può essere vero anche per i Rom, esigua
minoranza nella nostra città?
Alla luce di questo, insieme al Ministro Riccardi possiamo affermare che "una
delle più grandi battaglie per l'integrazione sia cambiare mentalità".
Di Fabrizio (del 14/11/2012 @ 09:04:59, in Europa, visitato 1502 volte)
Cambridge newsAssessore si scusa per una mail "scherzosa" sui
Travellerby Chris Havergal
Ha causato delle scuse la mail che prendeva in giro i Traveller, inviata
dall'assessore incaricato della riapertura del sito di Meldreth.
Mark Howell, membro del gabinetto per l'alloggio del South Cambs District Council,
ha ammesso di aver fatto "stupidamente" circolare una foto di un falso segnale
stradale che mostrava una roulotte e le parole "F*** off gypos". Sotto,
chiedeva: "Pensate che la contea ne ordinerà un po'?"
La mail venne spedita sei anni fa ai colleghi del consiglio, quando era in un
gruppo indipendente, ma venne poi ripresa dagli oppositori al controverso piano
di riaprire il sito di Mettle Hill a Meldreth.
Il consigliere Robin Page, uno dei destinatari delle mail, dice che Howell
era d'accordo che i Traveller fossero a Meldreth, ma non lo era il reparto Papworth and Elsworth
da lui rappresentato, che ne chiese le dimissioni.
Dice Howell: "Quella mail di oltre sei anni fa non è stata altro che uno
scherzo privato tra amici di un gruppo indipendente di cui allora facevo parte,
ed ora viene usata per scopi politici. Chiunque mi conosca sa che non condivido
le opinioni lì contenute, e che ho lavorato senza sosta per tutti i residenti da
quando sono stato eletto consigliere. Col senno di poi è stata una cosa stupida
inviarla e posso solo chiedere scusa se qualcuno si è offeso."
Il consiglio si è riunito stasera (8 novembre, ndr.) per discutere
il progetto di acquistare e ristrutturare Mettle Hill, focolaio di criminalità e
vandalismo sino alla chiusura nel 1996.
Il consigliere Mark Howell
Oltre 500 abitanti si riuniranno in un'assemblea martedì (scorso. ndr.), e
tra loro i Traveller che vivono al lato opposto del sito e che sono, secondo
loro, a minaccia di sgombero.
Il consigliere Page, che rappresenta Haslingfield e The Eversdens, ha detto
che il comportamento di Howell è stato "intollerabile".
"Penso sia stato vergognoso," ha detto Page. "Penso che non solo avrebbe
dovuto lasciare la giunta, ma dimettersi da consigliere."
Diversi membri del consiglio negli anni recenti hanno fatto dichiarazioni
incandescenti sui Traveller. Il conservatore Mervyn Loynes disse di voler
"mettere un campo minato" attorno a Smithy Fen in Cottenham.
Il consigliere Loynes ha accettato di partecipare ad una commissione
d'inchiesta.
La consigliera Deborah Roberts ha detto che i Travellers di Smithy Fen
dovrebbero essere lasciati "a mollo" nelle acque di scarico e che si sarebbe
lanciata in un attacco suicida esplosivo sull'insediamento se avesse avuto il
cancro.
Nessuna consultazione su Mettle Hill
Il sito di Mettle Hill
Dice un consigliere che gli abitanti in prossimità di un ex sito di Traveller
vorrebbero dire la loro sulla riapertura.
In una riunione convocata sull'argomento a Meldreth, la consigliera Susan Van de Ven,
che rappresenta Melbourn,
Meldreth e Shepreth, ha lamentato la totale mancanza di consultazioni.
Oltre 500 persone si sono radunate in una saletta dopo che il consiglio
distrettuale di South Cams aveva fatto trapelare di voler acquistare e
ristrutturare i lotti del vicino Mettle Hill - che furono esposti a criminalità
e vandalismi sino alla chiusura nel 1996.
Ha detto Van de Ven: "Sono arrabbiata perché nessuno di noi ne sapeva niente
fino alle 10 di mercoledì 31 ottobre, ma il consiglio della contea ne aveva
parlato con quello di quartiere già dall'estate scorsa."
"Meldreth è una questione molto sentita, sono orgogliosa di vivere in questa
comunità che si è ben integrata con i Traveller, e la nostra campagna deve
riflettere questo spirito. E' un tema che suscita parecchia attenzione ed
è importante che sia data retta ai nostri punti di vista."
Il consiglio ha annunciato l'intenzione di spendere 500.000 sterline,
finanziate dal governo, per riaprire Mettle Hill con nuovi servizi e con un
numero di piazzole tra le 8 e le 10.
Un portavoce ha detto che l'apertura del sito aiuterebbe a mantenere i propri
obblighi di fornire sufficienti sistemazioni per i Traveller e ha promesso che
il sito verrà gestito con cura.
Il progetto verrà discusso dalla maggioranza stasera alle 18 e poi dovrà
essere votato dal consiglio il 22 novembre.
Di Fabrizio (del 15/11/2012 @ 09:15:39, in blog, visitato 1165 volte)
Nel disperato tentativo di riordinare le informazioni che
abitualmente (e distrattamente, credo) leggete sulla fascia a destra dei post, è
nata la pagina
WIKIMAHALLA, dove trovate:
Le produzioni di Mahalla
la sezioneDicono di noi
ed ilBollettino dei Naviganti
con alcuni suggerimenti per capire dove siete capitati.
Se non vi basta, provate a curiosare nella sezione
Autori.
Buona lettura.
Di Fabrizio (del 17/11/2012 @ 09:09:32, in Italia, visitato 1256 volte)
Il tema di questa quarta edizione è "Diverso da chi? Suoni, parole e
immagini della discriminazione in Italia".
In Europa milioni di persone sono ancora sottoposte a esclusione sociale,
povertà, maltrattamenti e violenza, per quello che sono, quello che si presume
siano o ciò in cui credono. Fino a quando l'Europa non affronterà seriamente
l'esclusione sociale, la violenza e i maltrattamenti, la povertà e il
pregiudizio, le persone continueranno a essere discriminate e a vedere violati i
loro diritti umani. Amnesty International, attraverso la campagna "Per un'
Europa senza discriminazione", chiede ai governi, alle organizzazioni e ai
privati cittadini di impegnarsi pubblicamente per rendere i Diritti Umani una
realtà per tutti.
Il tema di quest'anno è fortemente legato all'urgenza di visibilità di quanto
succede quotidianamente, in un momento in cui, anche in Italia, vediamo acuirsi
fenomeni e atti di violenza verso individui e gruppi di persone sulla base dei
pregiudizi più disparati.
Ed è a questi episodi che richiama l'attenzione il sottotitolo del concorso di
quest'anno:
"Suoni, parole e immagini della discriminazione in Italia".
Tutti gli artisti non professionisti in gara sono chiamati a ragionare sul tema
in maniera personale sul proprio territorio e a renderlo visibile attraverso la
loro arte.
Obiettivo del concorso, che si chiuderà il 10 Febbraio 2013, è
che anche l'arte, attraverso Amnesty International, possa fare la sua parte
nella denuncia di queste forme di discriminazione.
La premiazione del concorso si terrà il 23 Marzo 2013.
Di Fabrizio (del 18/11/2012 @ 09:04:47, in Regole, visitato 1681 volte)
In carcere l'ideologo di Stormfront Arrestati anche tre
attivisti del sito neonazista che sostiene "la superiorità della razza bianca".
Ipotesi di reato sono "incitamento all'odio razziale e diffusione di idee
antisemite" di FABIO TONACCI
ROMA - In carcere l'ideologo e tre attivisti di Stormfront Italia, il sito
neonazista e antisemita che sostiene la "superiorità della razza bianca". La
Polizia postale e la Digos hanno notificato le ordinanze di custodia cautelare
in carcere a Daniele Scarpino di Milano, amministratore del forum italiano del
portale stormfront. org e ideologo, Diego Masi di Frosinone, Luca Cianfaglia di
Teramo e Micro Viola di Cantù. L'ipotesi di reato, formulata dal pool
antiterrorismo della procura di Roma diretto da Giancarlo Capaldo, è di aver
costituito un'associazione dedita all'incitamento all'odio razziale e alla
diffusione di idee antisemite via Internet. Sono in corso 21 perquisizioni in
dodici regioni, tra cui Abruzzo, Calabria, Sicilia, Val D'Aosta, Lombardia,
Lazio.
Stormfront. org, "il più grande sito d'odio presente su Internet" come è stato
definito dai media americani, è comparso in rete già dai primi anni novanta come
bollettino di notizie. Diventa un sito vero e proprio nel 1995, quando viene
gestito dall'ex leader del Ku Klux Klan e pregiudicato Don Black (già membro del
Partito nazionalista socialista del popolo bianco, fu imprigionato nel 1981 per
aver partecipato al golpe fallito che doveva rovesciare il governo domenicano).
La base operativa dove sono installati i server è a West Palm Beach, in Florida,
da dove Don Black gestisce quindici forum in tutto il mondo, dal Portogallo alla
Nuova Zelanda. Nel 2008 aveva 80 mila utenti unici giornalieri, che aumentarono
di 2000 unità il giorno dopo che gli Stati Uniti elessero presidente Barack
Obama.
Nel forum italiano vengono citati passi del Mein Kampf, pubblicate foto delle Ss,
elencati nomi di presunti "poteri occulti giudaici". Gli utenti discutono della
superiorità dei bianchi e del "pericolo della contaminazione dei negri". Di
recente, dopo un articolo pubblicato sul neonato Huffington Post Italia, hanno
aggiornato la loro blacklist di ebrei italiani appartenenti al mondo della
cultura, della politica e dell'informazione. Quella condotta dalla procura di
Roma e che ha portato agli arresti di oggi è la prima grossa indagine in Italia
su Stormfront. Il forum italiano sarà oscurato a breve.
che tra i motivi della chiusura, c'era il rischio che questi fascistelli
programmassero l'assalto a qualche campo rom. Così di getto, 2 reazioni
contrastanti:
il ricordo di quello che è avvenuto negli anni recenti, a
Opera, Ponticelli, Torino, con le folle inferocite (da
chi? strano, ma i colpevoli non sono mai saltati fuori)
che davano fuoco a tende e baracche;
un altro ricordo, più tragicomico, di quando un gruppettino
di teste calde, senza nessuna folla alle spalle,
entrò in un campo per una spedizione punitiva. Se non
ricordo male gli adulti risposero con qualche parolaccia e un
po' di sputi, credo che i ragazzini circondarono la squadra di
arditi, i quali chiesero maschiamente soccorso ai vigili
urbani...
Di Fabrizio (del 19/11/2012 @ 09:14:34, in Italia, visitato 2146 volte)
Idea Rom Palermo è un'associazione di promozione sociale "mista", rom-gagè.
Nasce per volere di un gruppo di persone che condividono l'amore per il mondo
Rom, accomunate dalla convinzione che i Rom siano troppo discriminati
ingiustamente.
Scopo dell'associazione è abbattere tutti quei pregiudizi e stereotipi che
fanno dei Rom il popolo più perseguitato e discriminato.
L'associazione persegue i seguenti fini:
• favorire l’integrazione e la partecipazione attiva dei Rom, dei Sinti, dei
Kalè, dei gruppi e delle comunità viaggianti – di seguito denominati Rom anche
se appartenenti a popoli o gruppi di diversa origine – nella società italiana ed
europea, nel rispetto delle diverse identità, delle pari dignità e dei valori
fondamentali del vivere civile;
• ottenere il riconoscimento dei Rom come minoranza etnica e linguistica, con
pieni diritti di cittadinanza;
• contrastare i pregiudizi diffusi sulle popolazioni Rom e tutte le forme di
discriminazione, diretta e indiretta, verso questa popolazione;
• promuovere la mediazione interculturale e la convivenza civile, agevolando le
relazioni e le interazioni tra individui, comunità e culture, favorendo la
conoscenza, il dialogo, la comprensione e l’incontro, valorizzando le reciproche
differenze;
• promuovere incontri e discussioni sulla cultura Rom mediante l’organizzazione
di corsi e seminari;
• stimolare la diffusione della culture Rom nelle scuole;
• promuovere interazioni con le varie circoscrizioni cittadine.
L'associazione è gemellata con
Idea Rom Onlus di Torino.
Chiunque può diventare socio di Idea Rom Palermo.
Di Fabrizio (del 20/11/2012 @ 09:09:16, in media, visitato 1561 volte)
La testata si chiama
ILNORD.com, e se fossi prevenuto già il nome sarebbe una garanzia. Ma non lo
sono, e allora via con la lettura. Bell'articolo, dal titolo
Incredibile in Toscana: 13 milioni di euro per gli Zingari di etnia rom/sinti.
Che in Toscana ci siano Zingari (con la Z maiuscola) che non siano "di etnia
rom/sinti" sinora mi era sfuggito, mi sfugge se la cosa sia un
maldestro tentativo di politically correct o sia il primo di una serie
di corti circuiti mentali. Diciamo (per non far polemiche inutili)... un titolo
alla Wertmuller.
Il pezzo forte del titolo comunque è l'Incredibile iniziale.
Fatta una rapida ricerca, trovo un documento della Fondazione Michelucci (QUI
il .pdf del
2007) che conta circa 3/4000 presenze di Rom e Sinti nella regione. Quindi,
fatti due calcoli, la spesa (o meglio: l'investimento) sarebbe tra i 3.000 e i
4.000 euro a cranio; ovviamente in questa cifra c'è di tutto: scuola,
casa, lavoro, ed esigenze diversissime tra loro. Però come somma, tutto mi
sembra tranne che una cifra Incredibile.
Un qualsiasi paziente lettore gradirebbe quindi sapere a cosa serviranno quei
soldi ma (provate a leggere il pezzullo), non ci si capisce niente. Questa nella
prima metà dell'articolo.
La seconda metà si divide quasi esattamente in due:
un lungo (e burocratico) intervento di un consigliere del
PdL. Intervento che, per quanto corretto, non aggiunge e non
toglie niente alla confusione che ormai regna sovrana;
un pippotto finale, ed è l'unica parte che risulta
comprensibile al vostro paziente lettore, e che quindi riporto
interamente.
Tagliateli tutto, ma non i fondi ai loro protetti. Zingari e immigrati.
In una regione colpita, come e più di altre in Italia, da una profonda crisi
occupazionale, spendere 13milioni di euro delle tasse dei cittadini per
costruire delle nuove casette per gli Zingari, è scandaloso. Quando, il
governatore Rossi penserà agli Italiani residenti in Toscana, nessuna casetta
per loro? E’ deprimente pensare che, nei prossimo giorni, file di pecore
telecomandate si recheranno ai seggi delle primarie del Pd, per votare degli
esseri inutili in cerca di poltrone. Membri di un partito il cui unico scopo, è
dissolvere la nostra società e il nostro tessuto economico. Non siate pecore.
Andate alle primarie del Pd, in Toscana, e scrivete sulla scheda "13 milioni di
euro".
Sostituite la parole "in una regione colpita [...] da una profonda crisi
occupazionale" con qualsiasi altra emergenza, che può andare dal
terremoto
alle recenti alluvioni, e vedrete che un motivo per non spendere quei soldi lo
si troverà sempre. Nel senso che si risparmieranno 13 milioni, e ne spenderemo
altrettanti, se non di più, per rimediare POI ai ritardi di investimenti
strutturali su una situazione altrettanto emergenziale (la botte piena e la
moglie ubriaca in politica non funziona).
Per terminare, un accenno alle "pecore telecomandate": dopo tutto
quello spazio dedicato al PdL, perché il vostro lettore non dovrebbe pensare che
a questo punto prendersela col le primarie del PD, non è proprio un segnale di
testata indipendente?
Questi Rom! Se non ci fossero, dovrebbero inventarli.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
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