Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 02/09/2012 @ 09:18:30, in lavoro, visitato 1207 volte)
Mediaroma
C'è tensione tra i Rom lavoratori agricoli, che giungono a Karasu (distretto
Sakarya - Marmara) per la raccolta delle noci, ed il mukthar della Yeni Mahalla,
O.B. Gli abitanti si lamentano che le tende dei Rom creerebbero inquinamento
visivo. Il mukthar chiede che le tende vengano tolte dall'ingresso della
Yeni Mahalla. I Rom, che lavorano e vivono in condizioni estremamente dure,
hanno paura di perdere, causa la reazione dei residenti, l'unico lavoro che
hanno durante l'estate.
Le famiglie rom di vari insediamenti in Tracia e nelle regioni egee della
Turchia, migrano ogni estate in cerca di lavoro in campagna. Durante questi
periodi possono esserci problemi con i residenti delle zone agricole. L'ultimo
esempio è quello di Karasu.
I lavoratori agricoli rom sono invitati ad andarsene dall'area dove hanno
piantato le tende, a causa dell'inquinamento visivo. Quando il governatore
locale ha rifiutato di portare avanti la richiesta, alcuni residenti hanno
iniziato una campagna dentro di lui, dicendo che "difende i Rom invece dei
residenti locali". Il mukhtar si è unito alla protesta. Inoltre, ci sono
lamentele, e si dice che il tasso delle rapine in zona sarebbe aumentato
vertiginosamente con l'arrivo delle famiglie rom. Sembra anche che i residenti
vogliano unirsi per provocare una reazione comune contro i Rom.
Le famiglie rom aspettano con ansia che le autorità giochino un ruolo di
mediazione con i residenti locali. Altrimenti, se fossero costrette ad
abbandonare prematuramente la zona, potrebbero patire la fame, non avendo
redditi alternativi.
Source: Sakarya Rehberim
Di Fabrizio (del 01/09/2012 @ 09:12:44, in Italia, visitato 1312 volte)
Segnalazione di Giancarlo Ranaldi
Fanpage.it La ragazza rom accusata del tentato rapimento di una neonata torna
a Ponticelli, dove nel 2008 una folla inferocita aveva assaltato e incendiato i
campi della zona e costretto centinaia di persone a fuggire. Angelica racconta
ai microfoni di fanpage.it la verità su quello che accadde in quei giorni.
Angelica Varga torna per un giorno a Ponticelli. La giovane rom accusata del
tentato rapimento di un neonato nel maggio del 2008 quando aveva appena 15 anni:
episodio che scatenò la violenza razzista ai danni della comunità rom, gli
incendi e il pogrom di anziani, donne e bambini. Angelica è stata condannata a
quattro anni di reclusione, trascorsi tra il carcere minorile di Nisida e una
casa famiglia della provincia di Napoli. A fine maggio ha scontato la sua pena
ed è tornata libera. Ha deciso di parlare ai microfoni di fanpage.it e raccontare
la sua verità. Nega l’accusa di rapimento e racconta la sua versione dei fatti.
Lo fa tornando proprio in via Argine, per un giorno, davanti agli ex campi dove
vivevano centinaia di suoi connazionali.
Prova a cacciare le paure e guardare quei campi incendiati dall’ignoranza e
dagli affari criminali. In un italiano impeccabile, Angelica parla del suo
passato e del suo futuro, riannodando i ricordi che aveva provato scrivere in un
diario mentre era in comunità. Napoli, i magistrati che l’anno giudicata "era
solo una bambina", gli operatori sociali e i volontari che l’hanno accolta e
sostenuta, il popolo Rom, sono solo alcuni dei temi che affronta. E poi la "pena", quella
"dentro e fuori al carcere", afferma, "è la prima cosa che mi
viene in mente ricordando questi anni". Eppure Angelica non si arrende e guarda
al futuro. Tornerà in Romania per riabbracciare la sua famiglia e sua figlia che
oggi ha cinque anni. A nemmeno vent’anni, la giovane originaria della
Transilvania rivendica il diritto a una vita per "provare almeno ad assaggiare
la felicità".
Eppure, prima di partire, sa di lasciare un pezzo di sé in Italia. Il nostro
Paese non ha esitato a condannare una ragazzina di 15 anni e deve fare ancora i
conti con la xenofobia, con la povertà e con le paure verso culture diverse.
A cura di Giuseppe Manzo e Alessio Viscardi
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