Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località
Di Fabrizio (del 02/08/2012 @ 09:16:41, in Kumpanija, visitato 1778 volte)
(immagine da ilpoetamaledetto.myblog)
La rassegna (totalmente
autoprodotta ed autofinanziata)HAI MAI PROVATO IN VIA IDRO?
affronta il deserto agostano. Refrigerio, atmosfere incantate e buona compagnia per gli esuli in città
Giovedì 9 agosto ore 20.00 Cena - a seguire, lontani
dalle luci della città, si guarda in cielo se ci sono ancora le stelle
cadenti. Ci terranno compagnia i violini e la fisa dei
FRATELLI GITANI, con un repertorio che spazia da Bach a Brahms, da
Astor Piazzola alle fantasie della musica rom. Comunità Rom Harvati -
via Idro 62, Milano
E se bazzicate poco
gli autori elencati sopra,
seguite le GOOD VIBRATIONS:
Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo e se... guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa. Bob Marley
Concerto ad offerta libera. Si cena all'aperto al
Marina Social Rom (in caso di maltempo, in luogo coperto), primi e
secondi, contorno, piatti freddi estivi e piatti
vegetariani - una bevanda a scelta. Cena SOLO SU PRENOTAZIONE, costo tra i 10 ed i 15 euro (confermare
le presenze
entro martedì 7 agostoQUI
o al 347-717.96.02). Grazie e buona serata a tutti!
"Sapevo che era una necessità a cui potevamo rispondere con pochi o
nessun finanziamento," dice Ludovic Rafi, 29 anni e rom laureato dalla Romania.
"Inoltre, ho pensato che i partecipanti avrebbero visto quanto fosse semplice
pulire l'area e seguire il nostro esempio." Laureato in economia e poi stagista
presso la direzione generale per l'Allargamento della Commissione Europea, Rafi
ha intrapreso un progetto comunitario volto a ripulire il suo quartiere nel
villaggio di Mintia.
Mintia ospita circa 100 famiglie rom, che vivono in una comunità compatta
alla periferia. Le famiglie occupano sei ex capannoni degli anni '70 e tre
blocchi di appartamenti più recenti. Gli edifici circondano un campo che serve
come parco giochi per i bambini, ma che col tempo è stato invaso dai rifiuti.
Imperturbabili. Rafi e quattro altri giovani soci hanno pianificato una
giornata dell'ambiente, che avrebbe coinvolto tra i 50 e i 60 membri della
comunità. Il progetto è stato avviato, condotto ed in parte finanziato dalla
stessa comunità rom. Rafi ed il suo gruppo hanno promosso l'evento ai vicini,
incollati i manifesti e ricevuto offerte da parte del governo locale per i
sacchi dell'immondizia, procurandosi guanti ed altro materiale.
I partecipanti arrivati sul posto una mattina agli inizi di marzo 2012,
avevano un'età tra i 10 e i 35 anni, con l'eccezione di un cinquantenne. "E'
stato interessante ascoltare le reazioni dei residenti che osservavano,"
riflette Rafi. "Alcuni erano d'accordo, altri dicevano che le autorità, non o
giovani, dovevano essere le responsabili di quel lavoro. Ma alla fine della
giornata, si erano uniti anche alcuni tra gli scettici. Penso che ogni azione di
questo tipo aiuterà a rendere più popolari il lavoro volontario ed il servizio
comunitario.
Per incoraggiare questo spirito volontaristico, Open Society Roma Initiatives
include aspetti del servizio comunitario nel programma di tirocinio per i
giovani rom che operano con la Commissione Europea. Ai partecipanti viene
chiesto di proporre un piccolo progetto di servizio comunitario, che riguardi
una questione importante per loro e la loro comunità rom locale. I partecipanti
i cui progetti passano il vaglio, vengono forniti di menzione e sostegno allo
sviluppo del progetto, da realizzare dopo la partecipazione allo stage o ad
altri programmi.
Sul merito di questi progetti, è meglio lasciare l'ultima parola a Rafi.
"Stiamo ricevendo una grossa opportunità, quindi dobbiamo applicarci e fare
qualcosa per la gente della nostra comunità, per chi non ha le medesime
opportunità. E col volontariato possiamo ispirare gli altri ad assumersi la
responsabilità delle loro situazioni."
Senada Lamovska in Macedonia
"Essendo stata lontana dalla mia città e non avevo più contatti con i Rom del
posto da 10 anni, fui molto felice di avere la possibilità dei ricollegarmi
facendo qualcosa per la comunità," dice Senada Lamovska. "Dopo un'assenza tanto
lunga, era difficile capire quale sarebbe stata la cosa più utile da fare per i
Rom della mia città, quindi feci ciò che sapevo meglio. So insegnare francese e
romanì, così decisi di insegnare la lingua romanì, perché nella mia città è una
lingua dimenticata. Il turco è la madrelingua. Ho voluto presentare la storia
romanì e le basi della lingua ai giovani rom e agli studenti delle superiori.
Nel contempo ero felice di poter conoscere i più giovani della comunità,
parlare con loro e vedere la loro comprensione della
romanipé,
vedere quale visione hanno del futuro - se vogliono continuare con l'istruzione
e come posso aiutarli con consigli o informazioni. In altre parole, volevo
condividere le mie esperienze e conoscenze.
Tra febbraio e marzo 2012, Lamovska, in collaborazione con l'organizzazione
locale Avena Kocani, ha dato sei lezioni introduttive di un'ora l'una in storia
e lingua romanì, agli studenti della scuola secondaria Koso Vikentiev di Kocani.
Con la sessione di storia gli studenti hanno avuto l'opportunità di cimentarsi
con temi fondamentali come "Da dove veniamo?" e "Chi sono oggi i Rom?" I corsi
di lingua hanno presentato l'alfabeto romanì, grammatica di base e il
vocabolario di tutti i giorni.
Lamovska è rimasta sorpresa del livello di entusiasmo da parte degli studenti
e della loro apertura verso l'apprendimento della storia e della lingua romanì.
Per molti di loro era il primo incontro con questi soggetti, in particolare
nell'ambito del normale insegnamento. "Sono stata contenta di scoprire che i
bambini rom nella mia città fossero interessati alla lingua," dice, "avendo il
turco come lingua madre, direbbero in molti, dovrebbero considerarsi Turchi.
Credo che imparare la storia, la lingua e la cultura rom sia molto importante
per la loro identità rom."
Riflettendo sui requisiti dei servizi di comunità, dice Lamovska: "Penso che
continuare con questa pratica sia una buona idea. Molti studenti finiscono
l'istruzione e si dimenticano della loro comunità. E' una buona idea ricordare
loro di fare ritorno a dove sono partiti e condividere le conoscenze
acquisite... Ho svolto molti progetti volontari nei posti dove ho vissuto e
lavorato, e penso che questo requisito mandi un messaggio positivo ai giovani: a
volte dobbiamo aiutare senza aspettarci di essere pagati."
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