Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 31/08/2011 @ 09:09:26, in Italia, visitato 1975 volte)
Mi è stato suggerito da
Ernesto Rossi un provocatorio esperimento: prendere la seguente notizia di
cronaca e sostituire le parole rifugiati/profughi con zingari. Che
ve ne pare del risultato?
ACCOGLIENZA, NON EMERGENZA Il Comune di Milano primo caso in Italia di
gestione diretta dell'accoglienza degli zingari
Uscire dalla logica dell'emergenza ed offrire un'accoglienza umana ai tanti
disperati che cercano rifugio nella nostra città. Il Comune di Milano fa da
pioniere a livello nazionale nella gestione dell'assistenza zingari, ad oggi
affidata alla Prefettura. Sarà la sede della Protezione civile di via Barzaghi
ad ospitare a turni di 15 giorni fino al 20 settembre i circa 350 zingari- tra
quelli già presenti in città e quelli in arrivo- a costo zero per il Comune (Il
Governo mette a disposizione 46 euro al giorno per persona).
"Potevamo accettare che venissero messi in hotel a spese del governo e far
finta di nulla lasciandoli al loro destino - ha spiegato l'Assessore alla
politiche Sociali Pierfrancesco Majorino - invece abbiamo scelto di farcene
carico governando questo flusso di presenze grazie alla collaborazione con il
terzo settore". Nei 15 giorni di permanenza nel centro, ogni persona accolta,
dopo essersi visto riconosciuto lo status di rifugiato politico da una
commissione territoriale supplementare composta da rappresentanti della
Prefettura, della Questura, dell'assessorato alle politiche sociali e dell'Acnur
(Alto commissariato delle nazioni unite per irifugiati), verrà sottoposto a
visite mediche e colloqui psicologici. Saranno inoltre messi a disposizione
mediatori culturali e linguistici che aiuteranno queste persone nel percorso di
inserimento sociale o nel rimpatrio assistito e le indirizzeranno verso altre
strutture di accoglienza.
Sono diversi i ricoveri in cui gli zingari possono trovare asilo: la Cascina
Monluè, gli appartamenti delle associazioni Arca e Aspi, la casa di accoglienza
di via Ortles, si aggiungono oggi ai ricoveri offerti dalla parrocchia
Pentecoste, dall'associazione missionari Cuore Immacolato di Maria, dalla
Caritas di via Arici, da casa Silvana, da casa del Giovane, da casa Cardinal
Colombo e dal centro di prima accoglienza di via Saponaro. "Fino ad oggi a
Milano c'e' stata una grande assenza di coraggio sulla messa a disposizione dei
posti per gli zingari- ha sottolineato Majorino- è assolutamente necessario
aumentarne il numero perché le emergenze umanitarie non possono essere messe
sotto il tappeto della politica, una città come la nostra deve diventare pronta
per l'imprevedibilità di queste situazioni". Ogni 15 giorni l'assessorato alle
politiche sociali fornirà dati sulla situazione degli arrivi e sulla gestione
delle presenze nei vari quartieri. "Sarà una prima risposta accogliente ed
efficiente- ha affermato l'Assessore alla Sicurezza e Protezione Civile Marco
Granelli- degna di una città moderna europea che si fa carico delle conseguenze
della critica situazione internazionale nel mediterraneo e nel continente
africano".
(l'originale era di Giulia Cusumano NDR)
Di Fabrizio (del 31/08/2011 @ 09:34:31, in casa, visitato 3287 volte)
Su Facebook la
fotostoria commentata
Le prime notizie da Dale Farm, le tradussi dall'inglese in italiano circa 10
anni fa. La storia di questa lunga vertenza l'ho già indicata
altre volte, oppure le trovate sul
blog di Dale Farm in inglese.
Dopo tanto tempo di conoscenza solo virtuale era ora di conoscersi
personalmente, ed il
Big Weekend è stata l'occasione.
Ma, come mi sono poi reso conto quando ho cominciato a respirarne l'atmosfera,
la solidarietà è una comunicazione a due vie: la situazione per i Rom e i Sinti
in Italia è altrettanto difficile di quella dei fratelli Travellers in Gran
Bretagna, ed allora, quale posto migliore per imparare qualcosa, se non dove
resistono da 10 anni ai tentativi di sgombero?
Qualche particolare utile: la lunga lotta dei Travellers nella difesa dei loro
terreni sta vivendo una nuova fase. Circola voce (ma manca qualsiasi
comunicazione scritta) che venerdì 2 settembre
verranno chiuse le strade circostanti e che si taglieranno i rifornimenti di
acqua e di elettricità, mentre lo sgombero vero e proprio di 400 persone su
1.000 abitanti potrebbe avvenire attorno a metà settembre, con l'impiego della
compagnia privata
Constant & co.
che già in passato è stata messa sotto accusa per i metodi inumani impiegati.
Nel fine settimana ci sono stati incontri, aperti anche alla cittadinanza, in
cui sono state presentate la storia e la lunga lotta per i diritti dei
Travellers. Poi si sono susseguite innumerevoli riunioni e laboratori, che hanno
visto la partecipazione di molti dei residenti di Dale Farm, volte ad
organizzare la resistenza nella prossime settimane. I punti principali sono
stati le varie tecniche di resistenza non-violenta, la ricerca di posti
alternativi dove si riverseranno gli sfrattati, i vari aspetti legali e
giuridici della vicenda.
Molto interessanti, per chi segue vicende simili in Italia, i seminari legati
alla figura dell'Osservatore Legale. Su
Ldmg.org.uk potete trovare
informazioni in inglese, altrimenti ho intenzione di tradurre appena possibile
alcuni loro documenti in italiano.
Più complicata la questione, anche questa dibattuta a lungo, del rapporto coi
media (locali e nazionali) e i social network. Da una parte emerge la necessità
di aprirsi all'esterno, dall'altra nei fatti prevale la paura per quanto
potrebbe succedere, sia agli abitanti che ai sostenitori, per cui tutte le
comunicazioni verso l'esterno vengono molto accentrate. A tal proposito ho ripreso pochissime persone, proprio per proteggerne la sicurezza,
chiedendo loro permesso prima di scattare ogni foto. Ciononostante i giornali
locali hanno riempito le loro pagine di immagini riprese senza alcuna
autorizzazione.
Ulteriori notizie in questo
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