Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 10/06/2011 @ 12:59:37, in media, visitato 1875 volte)
Chi vuole e se la sente, legga quest'articolo su
Livecity.it. Un pezzo talmente medioevale e ignorante, che non si saprebbe
neanche dove iniziare a rispondere, se non invitando il povero autore a
togliersi le fette di prosciutto dagli occhi, e guardare alla realtà... o
magari, se la testata fosse onesta, dare la possibilità di replica ad un
Rom.
La spiegazione di tanto astio, sta nell'ultimo pezzo di quell'articolo:
all'autore non sembra vero di aver trovato un colpevole (i Rom, tanto per
cambiare) per spiegarsi il risultato delle ultime elezioni comunali, un pezzo
che non saprei se classificare colmo di comicità o disperazione.
Salverei una frase, proprio nell'ultima parte: "Proprio con delle scelte
chiare e delle regole, su cosa sia bene e cosa sia male, si può arrivare al
punto dove tutti sono fratelli..." aggiungendovi l'augurio che facevo ad
inizio mese, che finalmente tutti i cittadini (che siano Rom oppure no)
abbiano finalmente gli stessi diritti e doveri. E quindi che se un Rom commette
un delitto, non siano tutti gli altri a doverne pagare le colpe.
Di Fabrizio (del 11/06/2011 @ 09:02:04, in lavoro, visitato 1319 volte)
clikka sull'immagine per vedere il video
Emblematico e tagliente il titolo titolo dello spettacolo di Toni Zingaro e i suoi musicisti, messo in scena presso l'Associazione di promozione sociale
Fusolab.
Di Fabrizio (del 12/06/2011 @ 09:10:28, in Italia, visitato 1653 volte)
Le vicende di cronaca degli ultimi giorni (vedi
QUI ndr) hanno riportato alla ribalta la "questione rom", come se la
stessa dovesse diventare una priorità assoluta per la nuova Giunta milanese.
In realtà, il fatto accaduto due giorni fa (il grave incidente in cui ha
perso la vita un automobilista milanese), non ha alcuna relazione diretta
con la situazione sociale in cui versano le comunità rom e il tema dei campi
nomadi, su cui si attorciglia in modo forsennato ogni tentativo di ragionamento.
Eppure, ancora una volta, non solo è stato il pretesto per dare il via
all'ennesima campagna volgare e denigratoria contro la generalità degli zingari
di Milano, dimenticandosi del dolore dei parenti della vittima dell'incidente
stradale e di quelli dei giovani coinvolti, ma ha messo a nudo la povertà delle
strategie politiche e culturali degli ultimi anni.
Cosa ci aspettiamo ma, soprattutto, sapremo fare di meglio per il futuro?
Avrà il coraggio e il buon senso, il nuovo Assessore, di ripartire da un
riesame di quanto accaduto durante la Giunta Moratti e di chiedersi a cosa sono
servite la costruzione delle attuali politiche pubbliche comunali ricercando una
via diversa?
Di sicuro ripartiamo da un esito fallimentare su molti fronti: la politica
degli sgomberi senza una prospettiva di miglioramento, il peggioramento delle
condizioni sociali aggravate dall'imposizione di un patto di legalità e
socialità inefficace quanto discriminatorio, la stesura di un regolamento per i
campi comunali che andrebbe rapidamente archiviato e sostituito, la richiesta di
un utilizzo proprio, e non improprio come è avvenuto finora in gran parte, dei
finanziamenti previsti dal Piano Maroni per sostenere l'accesso alla casa e il
sostegno al lavoro.
OPERA NOMADI sezione di Milano - il Vicepresidente Maurizio Pagani
Il festival dei ragazzi che leggono, la manifestazione dedicata ai piccoli
appassionati di libri e letture. I partecipanti avranno la possibilità di
conoscere autori famosi e di scoprire nuove opere letterarie, il tutto
contornato da spettacoli, animazioni e dibattiti.
Evento n. 28 - Ore 16.30, Cortile della Biblioteca Gambalunga in Via Alessandro Gambalunga, 27
PRENOTA EVENTO
IL VENTO SPETTINA IL MONDO
Incontro con Alberto Melis e Pino Petruzzelli presentati da Christian
Mascheroni, scrittore e autore televisivo
Alberto Melis e Pino Petruzzelli hanno raccontato nei libri Il ricordo che non
avevo e Non chiamarmi zingaro le loro esperienze sulla discriminazione sociale e
culturale dei popoli Rom e Sinti. Il modo migliore per raccontare ai giovani che
l'unico modo per arrivare a una convivenza civile è sviluppare la conoscenza
reciproca per vincere luoghi comuni e pregiudizi. L'incontro è aperto dai
ragazzi del progetto La merenda del lettore della Scuola Media Bertola di
Rimini.
Evento sponsorizzato da Mondadori - Ingresso € 3 - Età consigliata da 13 anni
Education 2.0 di Livio Sossi | del 24/05/2011 |
Non c'è il bosco incantato, non c'è il panierino con il buon cibo, non c'è la
mantellina rossa, eppure... Il progetto culturale, pedagogico, didattico "Chi ha
paura di Cappuccetto Rosso?" comprende anche un cortometraggio, un racconto
fotografico, un laboratorio di giornalismo, ed è stato proposto in molte scuole,
suscitando domande e riflessioni sulla realtà dei popoli Rom e Sinti.
Attualizzazioni in nuovi contesti storici e geografici, contaminazioni, parodie,
rovesciamento dei ruoli, modifiche degli attributi, cambiamento dei punti di
vista narrativi oggi costituiscono altrettante modalità letterarie di intervento
sull'impianto delle fiabe di tradizione orale: modalità di intervento rese
possibili dalla a-temporalità e dalla a-spazialità che contraddistinguono, come
ha rilevato lo studioso svizzero Max Luthi questo genere letterario.
A questo filone letterario si ricollega anche questo "Chi ha paura di
Cappuccetto Rosso?" di Eva Ciuk (vedi
QUI precedenti ndr), fiaba attorno alla quale si sviluppa il
progetto descritto dal libro della giornalista triestina di madrelingua slovena,
alla sua prima pubblicazione per ragazzi.
Il tema è oggi di estrema attualità. Si dice, generalizzando, che i Rom rubano,
che i Rom praticano furti e rapine. Espressioni e idee che derivano da
stereotipi culturali e che possono originare atteggiamenti xenofobi. Il libro
della Ciuk si propone di combattere questi stereotipi e ci vuole far conoscere
la realtà della cultura Rom e Sinti per affermare una cultura del dialogo e
dell'accoglienza.
Il percorso didattico proposto dal libro è originalissimo per l'impiego di
diversi linguaggi: il cinema, il teatro, la musica, la scrittura, l'immagine
animata. Diverse sono le operazioni letterarie e gli impliciti messaggi che Eva
Ciuk ha voluto condurre e trasmettere ai lettori (bambini, ma anche adulti) in
questo lavoro.
Il testo teatrale di uno spettacolo messo in scena da un ricreatorio
(doposcuola), la simulazione di un notiziario, le fotografie scattate dei
bambini Rom e Sinti, i commenti pubblicati come post sulla pagina internet di
Trool fanno parte di un più
ampio progetto culturale, artistico, pedagogico e didattico che parte dalla
visione di un cortometraggio con inserti di cartoni animati, realizzato sempre
dall'autrice, e che ha per obiettivo la conoscenza e l'integrazione del popoli
Rom e Sinti.
Eva Ciuk utilizza lo stereotipo di Cappuccetto Rosso: lo stereotipo della
bambina graziosa, capricciosa, un po' viziata e, contro l'omologazione del
personaggio e della fiaba, lo mette a confronto con un altro Cappuccetto Rosso,
quello che è stato realmente rappresentato dai bambini Rom nel campo sfollati di
Plementine nel Kosovo, territorio sconvolto dalla recente guerra tra i Serbi e
gli Albanesi, una guerra che ha coinvolto anche le comunità Rom e Ashkaelia.
Ecco allora che la Cappuccetto Rosso romanzesca indossa una tuta di ginnastica
blu e una coroncina di fiori rossi di plastica. Ecco che la nonna non abita
nella casetta al di là del bosco, ma all'interno dello stesso campo sfollati. Il
bosco non c'è, portato via dalla guerra e dall'inquinamento. La fiaba
perraultiana viene attualizzata e così diventa strumento di conoscenza e di
lettura della realtà. "Le fiabe - scrive Italo Calvino - sono vere. Sono una
spiegazione generale della vita".
Dal confronto stridente tra i due personaggi il lettore potrà ricavare molti
spunti di riflessione. Potrà interrogarsi sulla diversità culturale, potrà
chiedersi perché non si possa passeggiare nel bosco.
La scrittura, ce lo ricorda anche Francesco D'Adamo, non deve fornire delle
risposte. Deve suscitare domande e interrogativi. Ma la Cappuccetto della fiaba,
incontrando Cappuccetto Rom, venendo a contatto con un mondo, con una realtà che
non conosceva, a poco a poco cambia le sue opinioni, modifica il suo pensiero in
un processo di formazione e di crescita che le consente di superare
l'egocentrismo e di conoscere e capire l'altro.
E il lupo? Qui il lupo è metafora dell'uomo che uccide. È metafora della guerra
e delle tante paure che durante la guerra del Kosovo hanno sofferto i bambini
Rom. Il finale è naturalmente aperto. Cappuccetto Rosso vorrebbe sistemare una
volta per tutte il Lupo, ma non è così facile: il lupo è una bestiaccia molto
furba!
giovedì 16 giugno alle ore 21.00
ARCI BELLEZZA Via Giovanni Bellezza, 16 - 20136 Milano
VI ASPETTIAMO PER BALLARE PAZZAMENTE E FESTEGGIARE L'USCITA DEL NOSTRO NUOVO
FRIZZANTE DISCO ''TUTTI FRUTTI''
ingresso gratuito con tessera Arci
2 comunicazioni di servizio: la prima riguarda l'orario, saremo (e siate!)
puntualissimi, perché alle 23 la musica deve finire...
la seconda è che se piove salta tutto, ma tanto non pioverà
impaziente di vedervi tutti quanti, a giovedì prossimo!
Di Fabrizio (del 14/06/2011 @ 09:20:15, in lavoro, visitato 2030 volte)
Da
Sintiitaliani.blogspot.com
Alberto Canterini, giostraio di Passo Corese (Foto: Cat. Fa.)
TevereNotizie.it
Una piccola e semplice realtà, nella complessità di un paese in via di
sviluppo
PASSO CORESE- "La più bella vita del mondo!" così esordisce Alberto
Canterini, giostraio, che vive a Passo Corese da ormai cinque anni. Alberto è
uno di quelli che generalmente chiamiamo "zingari", ma che in realtà è nato a
Rieti 46 anni fa ed è di origine marchigiana. La sua vita può davvero dirsi un
po' "zingara", perché in lui la componete nomade è presente e forte. "Esiste una
differenza tra quelli che in genere si definiscono zingari - spiega Canterini -
ci sono i rom che di norma si occupano di raccogliere ferro e lavorano il rame e
poi ci siamo noi, i sinti, quelli che fanno i mestieri, quelli che voi
considerate esercenti dello spettacolo viaggiante, giostrai". E da questo
momento si apre un mondo nuovo, un racconto di libertà ed emarginazione. Una
storia di vita, come tante altre, ma allo stesso tempo estremamente diversa.
LA SUA STORIA. Alberto Canterini, il cui vero cognome dovrebbe essere Cantarini,
è figlio e nipote di giostrai. Vive fisso a Passo Corese da qualche anno, per
amore dei suoi tre figli che così possono frequentare le scuole. Ma la sua vita
è stata per lungo tempo la vita nomade di coloro che portano divertimento alle
feste del patrono o nelle più diverse occasioni nei paesi. Con la sua famiglia
montano e smontano le loro autoscontro e i trenini, vivono di questo. Per lo
meno fino a poco tempo fa. La crisi ha toccato anche loro. Alberto si confida e
dice "Io, che sono nato libero, che ho vissuto dove il vento mi diceva di
andare, mi sono ritrovato a dover chiedere lavoro sotto padrone. Adesso faccio
il muratore. Non c'è più posto per noi con le nostre piccole giostre, adesso ci
sono i grandi parchi di divertimento. Stanno uccidendo la nostra tradizione".
Vivere alla giornata, come faceva prima di avere una famiglia a cui pensare, non
è più possibile. Anche il suo lavoro da giostraio è sempre più complesso. Le
piazze, un tempo luogo principale d'incontro non solamente durante le occasioni
festive, non ci sono più, sono state trasformate in parcheggi. Non c'è più posto
per loro, anche se la giostra è la festa, un punto di ritrovo soprattutto per i
giovani.
IL RAPPORTO CON GLI ALTRI. La vita dei nomadi non è facile, che essi siano rom o
sinti. Questo lo sappiamo; hanno la loro cultura particolare e spesso sono
protagonisti di spiacevoli episodi. Alberto lo riconosce, ma sottolinea anche
che "le mele marce sono dovunque. Noi ci troviamo bene, io ho tanti amici qui,
ma anche in tutta la Sabina, dal momento in cui ho passato la mia vita a girare
per tutti i vari paesi qui intorno. Mi conoscono, sanno che di me si possono
fidare". Ma ovviamente il pregiudizio accompagna da sempre la loro presenza. A
volte basta il fatto di vederli girare con la roulotte per far nascere il
pensiero che vivano in un ambiente sporco e promiscuo. Ma non è così. Perlomeno
in questo caso. Alberto spiega, infatti, come lui e la sua famiglia vivano in
una roulotte, ma che ognuno ha la sua camera con la porta e mantiene la propria
privacy. "Io ho anche una casa a Monterotondo, è di mia madre - racconta
Canterini - ma io sono nato in una roulotte. Questa è casa mia, l'unica che mi
dà la libertà di muovermi come e quando voglio."
L'UOMO. Alberto è un uomo segnato dalla vita intensa che ha condotto fino ad
ora, ma ha gli occhi vivi di un bambino. Sorride, ha le mani nervose. "Io vorrei
che i miei figli potessero scegliere la loro strada senza nessun ostacolo - dice
- non voglio che facciano i giostrai. Probabilmente noi siamo destinati a
sparire. Se non fosse per loro, non venderei mai la mia libertà alle regole
della società. Ma ho scelto l'amore per la mia famiglia e sto pagando con
l'omologazione ad un mondo che non mi appartiene".
di Caterina Fava
Vi aspettiamo Mercoledì 15 giugno alle ore 17 presso il Roma Scout
Center per l'evento finale del progetto "Profumi e sapori della
tradizione rom"!
Il progetto, che ci ha visto impegnati in un percorso di ricerca sulla cucina e
le tradizioni rom, si conclude con la pubblicazione del libro "Profumi e
sapori della tradizione rom". Il cibo, le fiabe e le nostre storie di vita
costituiscono il filo conduttore per raccontare la cultura romanì.
Durante la serata potrete assaggiare i piatti tipici della tradizione culinaria
rom e divertirvi insieme a noi con la musica e le danze tradizionali.
La Romà Onlus ha sostenuto l'iniziativa attraverso l'attività di coaching svolta
dal presidente Graziano Halilovic.
Il progetto è finanziato dal programma della Commissione europea Youth in
Action.
Vi aspettiamo in massa!
Gruppo Informale Giovani Insieme
PROGRAMMA DELL'EVENTO:
Profumi e Sapori della Tradizione Rom
15 giugno – Roma Scout Center
Largo dello Scautismo, 1 – Roma
Ore 17:00 – Presentazione delle attività del progetto e della pubblicazione
finale
Interviene il gruppo di giovani partecipanti rom e non rom
Saluti delle autorità locali
Ore 18:00 – Degustazione dei piatti tipici della gastronomia romanì
A seguire musica e danze tradizionali
Il progetto è stato ideato e realizzato dal gruppo informale di giovani rom e
non rom "Giovani insieme".
Associazione di Promozione Sociale
Via Altavilla Irpina, 34/36
00177 - Roma (Italy)
Phone +39 06 64 82 97 95
Fax +39 06 64 82 97 95
info@romaonlus.it
http://www.romaonlus.it
martedì 21 giugno, ore 18.30
La Feltrinelli, Piazza Piemonte, Milano
Presentazione del libro
NIENTE E’ PIU’ INTATTO DI UN CUORE SPEZZATO
Insieme all’Autrice Vanna De Angelis
interviene Moni Ovadia
Musiche di Jovica Jovic
Storie di vita vera, drammi e avventure, amori e orrori – dall’olocausto rom
alla rivolta degli zingari nello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau - si
mescolano a tradizioni, folclore e costumi in un’avvincente epopea che prende il
via negli ultimi anni della seconda guerra mondiale. E che parla di ieri per
raccontare anche l’oggi. Niente è più intatto di un cuore spezzato è la storia
vera di Dusan e Radmila Balval, due giovanissimi rom, genitori di Joviça Jovic,
il talentuoso fisarmonicista rom che collabora con Moni Ovadia, Dario Fo, Piero
Pelù, Vinicio Capossela, Goran Bregoviç e altri grandi musicisti internazionali.
Dusan e Radmila Balval, due giovanissimi rom, sono i protagonisti di un racconto
eccezionale che comincia quando Dusan, che ha poco più di quindici anni e un
incredibile talento per il violino, vive e viaggia con la sua famiglia e altre
affini - la sua kumpania - nella Serbia affidata dal Reich al generale
filonazista Nediç. La kumpania si sta spostando verso sud, con la speranza di
sfuggire alla violenza razzista al momento riservata agli ebrei, in una
rocambolesca peregrinazione da un paese all’altro in cui i rom portano musica e
abilità di calderai, maniscalchi, acrobati. Intanto, l’apocalisse della guerra
incalza. Storie di vita vera, musica e miseria, amori e orrori, dall’olocausto
rom alla rivolta dello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau dove, alla fine di
aprile del 1944, quattromila zingari (fra cui il giovanissimo Dusan) lottano
contro i tedeschi per non finire nelle camere a gas. Drammi e avventure si
mescolano al racconto vivido di tradizioni, folclore e costumi, in un’odissea
indimenticabile.
Vanna De Angelis
Vive a Milano. Narratrice e saggista, sceneggiatrice per la radio e la
televisione, ha pubblicato con successo saggi divulgativi sui processi alle
donne accusate di stregoneria e sull’amazzonato e, con il nome collettivo di
Gordon Russell, quattro romanzi sulla gladiatura. Tra i suoi titoli, La bambina
del bosco degli elfi (Piemme 2010).
Di Sucar Drom (del 15/06/2011 @ 09:23:41, in blog, visitato 1640 volte)
SISTRI, rinviata l'entrata in vigore
Una intesa per rimodulare l’entrata in funzione del Sistri, il sistema di
tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi è stato raggiunto ieri a tarda
sera fra il ministero dell’Ambiente e le principali organizzazioni
imprenditoriali Confindustria e Rete Imprese. Lo comunica una nota del ministero
dell...
Storie di donne rom fra tradizione e cambiamento
Luciana Tufana Editrice (distribuita da Mursia) ha dato alle stampe il libro di
Paola Galli "Storie di donne rom fra tradizione e cambiamento" che registra la
voce dalle donne rom, profughe dalla ex Yugoslavia, che vivono a Firenze nel
villaggio del Poderaccio. Il libro tratta tematiche estremamente attuali
all’interno del contesto della vita i...
Roma, presentazione del report "La casa di carta"
Lunedì 30 maggio 2011, alle ore 16:30, presso la Facoltà di Architettura
dell'Università Roma Tre (via Madonna dei Monti 40, Roma), l'Associazione 21
luglio presenterà il report "La casa di carta", una ricerca approfondita...
Milano, Commissario Hammarberg: "sono rimasto scioccato"
Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha
così commentato il suo recente viaggio in Italia: "Sono rimasto scioccato
dall'uso fatto durante la campagna elettorale a Milano di messaggi xenofobi
contro i rom, ma anche contro i musulmani"...
Milano, Giuliano Pisapia è il nuovo Sindaco e la gente in piazza canta: siamo
tutti zingari
La vittoria di Giuliano Pisapia a Milano ha entusiasmato, ha commosso e ha
accesso una luce di speranza in tutti i sinti e rom italiani. La Milano
dell'odio, della paura, della violenza contro chi è diverso e in part...
Roma, il Papa riceve in udienza rom, sinti, manuches, kale, yenish e travellers
d’Europa e d’Italia
Sabato prossimo, 11 giugno, alle 12 il Papa riceverà in udienza privata in
Vaticano una delegazione di rom, sinti, manuches, kale, yenish e travellers
europei. Lo rende noto il Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e
degli itineranti. A...
Papa Benedetto XVI: mai più vessazioni contro i rom e i sinti
Il Papa nel discorso pronunciato di fronte ai circa 2mila sinti, kale, manouche,
rom, jenisch ricevuti nell'aula Paolo VI in Vaticano: ''Mai più il vostro popolo
sia oggett...
Seguire la strada indicata da Benedetto XVI
Ieri 11 giugno 2011 papa Benedetto XVI ha ricevuto la delegazione europea delle
comunità rom, sinti, manuches, kale, jenish e travellers, in tutto circa 2 mila
persone - in occasione di un pellegrinaggio di due giorni a Roma organizzato...
Benedetto XVI: la Chiesa cammina con voi
Venerati Fratelli, cari fratelli e sorelle! o Del si tumentsa! [il Signore sia
con voi!] È per me una grande gioia incontrarvi e darvi un cordiale benvenuto,
in occasione del vostro pellegrinaggio alla tomba dell’Apostolo Pietro.
Ringrazio l’Arcivescovo Mons. Antonio Maria Vegliò, Presid...
Sinti e Rom in Udienza da Papa Benedetto XVI
Domenica undici giugno il Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza 2000 sinti,
rom, manouche, kalè e jenisch provenienti da tutta l'Europa. Per tutti hanno
parlato tre persone: Pamela Suffer, Ceija Stojka (in foto) e Carlo Mikic...
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