Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Sucar Drom (del 05/05/2011 @ 09:45:43, in blog, visitato 1375 volte)
Roma, Settimana Santa: settimana dolorosa per rom e immigrati, inadeguata la
risposta della Città
Nel cuore della Settimana Santa che precede la Pasqua, alla vigilia della
beatificazione di Giovanni Paolo II, la Comunità di Sant'Egidio esprime stupore,
preoccupazione e disappunto per le recenti scelte dell’Amministrazione di Roma
Capitale nei confronti dei Rom e dei profughi giunti in quest...
Roma, le tre giornate di San Paolo
Hanno vinto i Rom. Sì, hanno vinto i Rom. È importante. Ed è importante che
siano stati loro in gran parte gli artefici della vittoria, opponendo sino alla
fine un pacato ma fermo rifiuto alla consueta proposta del Comune di Rom...
Brescia, tutti uniti: dosta!
Circa 500 persone, nonostante il maltempo e la giornata prefestiva, si sono
ritrovati in piazza Loggia a Brescia sabato 23 aprile per poi muoversi in
corteo nel centro di Brescia e partecipare alla manifestazion...
Gyöngyöspata (Ungheria), "gite pasquali" per difendere i rom...
E’ cominciata un po’ come da noi, con la nascita di un partito xenofobo e
nazionalista sottovalutato e considerato come un caso di folklore. Ad ottobre
l’equivalente del nostro termine...
Vicenza, + respect: pringiarasmi, percorso di formazione
L'associazione Sucar Drom terrà nel mese di maggio a Vicenza il corso di
formazione “PRINGIARASMI, percorso di formazione per la conoscenza della cultura
rom e sinta”. Il corso è all'interno del progetto “+ RESPECT”, fina...
Milano, il record razzista di De Corato: 501 sgomberi contro le famiglie rom e
sinte
Cinque anni di tolleranza zero e di scarsi risultati. Per arrivare al record i
vigili hanno mandato via 55 romeni dal cavalcavia Buccari e da altre due
baraccopoli che rinasceranno altrove...
Milano, c'era una volta Triboniano
Tra poche ore sarà chiuso definitivamente lo storico campo rom regolare di via
Triboniano: secondo gli agenti di Polizia municipale presenti sul posto, entro
domani le famiglie dovranno lasciare il campo. Le operazioni, precluse ai
giornalisti, stanno avvenendo sott...
Giovanni Paolo II, i migranti, i rifugiati e i rom
E' difficile in poche righe raccogliere e sviluppare il magistero di Papa
Giovanni Paolo II sui migranti, rifugiati e i rom, tre volti contemporanei di
esclusione e di povertà nelle nostre città, dal 16 ottobre 1978 al 2 aprile
2005, in un lungo periodo...
Maroni non capisce e sfida la Corte costituzionale
Il Ministro Maroni ci riprova a trasformare l'Italia in uno stato di polizia
anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Maroni a Milano ha affermato:
"Presenterò un decreto legge sulla sicurezza urbana - ha spiegato Maroni - per
ovviare al problema della sentenza della Corte costituzionale" che ha bocciato
il potere di ordina...
Di Fabrizio (del 04/05/2011 @ 09:16:32, in Europa, visitato 1679 volte)
Da
Roma_Shqiperia
Notizie inquietanti da Tirana, la capitale, dove una casa occupata da cinque
trans ed una famiglia rom di sette membri (tra cui cinque minori) è stata
deliberatamente data alle fiamme nelle prime ore di mercoledì 27 aprile.
Fortunatamente tutti i dodici occupanti sono vivi e vegeti, anche se la casa non
è più abitabile.
Come risposta è stato emesso da
Pink Embassy
il seguente comunicato:
PINK Embassy, un'organizzazione che lavora per la protezione della
comunità LGBT in Albania, intende esprimere la propria preoccupazione per un
evento accaduto stamattina 27 aprile 2011, quando la vita cinque persone
transgender è stata seriamente messa a rischio perché la casa dove si
trovavano è stata data alle fiamme da ignoti.
Erano alloggiate in una casa abbandonata in via Durres, adiacente
all'edificio dell'ambasciata della ex Jugoslavia a Tirana. Circa alle 4,30,
si sono accorte del fumo e delle fiamme, che avevano bloccato quasi tutte le
entrate e le uscite della casa. Nello stesso edificio viveva una famiglia
rom di sette membri, di cui cinque erano minorenni.
Anche se fortunatamente non ci sono state altre conseguenze, la
comunità transgender ritiene che l'atto vandalico sia stato commesso da un
gruppo di omofobi, che in precedenza avrebbe individuato la località. La
polizia ed i pompieri sono arrivati immediatamente sulla scena per
estinguere le fiamme e fornire i primi aiuti alle vittime. Però l'Autorità
di Polizia di Tirana non ha rilasciato alcun comunicato stampa sull'evento.
I crimini d'odio sono severamente puniti in tutto il mondo civilizzato
e l'Albania non può essere un'eccezione. L'evento in questione mostra ancora
una volta che, mentre l'Albania ha adottato la legge contro le
discriminazioni, la vita e la dignità della comunità transgender continua a
non essere rispettata e messa a rischio.
Il fatto che alla comunità comunità transgender non è stata fornita,
né dal comune di Tirana o dal ministero del lavoro, affari sociali e pari
opportunità, nessuna opportunità di alloggio, impiego e sicurezza, indica
che l'omofobia è radicata nella mentalità di governo in Albania. Questo per
noi è inaccettabile! La vita e la dignità di ogni persona transgender è
uguale a quella di ogni cittadino albanese!
Prendendo in considerazione questo evento, vorremmo sollecitare il
comune di Tirana ed il ministero del lavoro, affari sociali e pari
opportunità, a reagire contro quest'atto, fornendo alla comunità transgender
nel minor tempo possibile il completamento dei loro diritti minimi alla
sicurezza, alloggio e cibo. Questi diritti meritano una risposta urgente
quindi ci aspettiamo azioni immediate da parte delle istituzioni pubbliche
albanesi.
Episodi simili danneggiano la vita della comunità e della società in
generale. I diritti umani sono uguali per tutti.
Appoggio pienamente la richiesta di Pink Embassy che le autorità condannino
questo attacco e proteggano i diritti di transgender e Rom in Albania
—————
Grazie a Maria, membro del tavolo di
RFSL per l'head-up.
Di Fabrizio (del 03/05/2011 @ 09:52:40, in Italia, visitato 1477 volte)
Le Acli, in collaborazione con altre associazioni, organizzano dal 2 al 7
maggio la settimana dedicata ai popoli zigani. Cinema, cultura, gioco e anche un
"open day" della formazione professionale nel campo sinti
Popolazioni dalla storia antica e tormentata, senza una patria ma orgogliose
delle loro tradizioni: per conoscere le etnie zigane, le Acli organizzano la
settimana "Rom e Sinti, vivere ai margini". Si tratta di una serie di eventi -
dal 2 al 7 maggio 2011 - che da un lato puntano a far conoscere storia e
tradizioni delle popolazioni zigane (di origine italiana o estera), dall'altro a
favorire la reciproca conoscenza e percorsi di integrazione positiva e
rispettosa.
L'iniziativa è promossa da Acli provinciali di Varese, Acli Zona di Gallarate,
circolo Acli, in collaborazione con Agesci, Opera Nomadi Milano, Caritas
Ambrosiana, Comunità pastorale San Cristoforo di Gallarate, UISP, Padri Somaschi,
Vip Verbano Onlus, Enaip, CTP - Centro Eda.
Lunedì 2 maggio si parte con la proiezione del film "Un'anima divisa in due", di
Silvio Soldini, che racconta l'incontro tra un uomo italiano e una ragazza
zingara. Una pellicola per riflettere anche sui problemi, senza sermoni e con un
po' d'ironia. Alle 21, al Circolo Acli di Gallarate (via Agnelli 33), Sala Rimoldi.
Mercoledì 4 maggio l'iniziativa si trasferisce al campo Sinti di Gallarate (in
fondo a via Lazzaretto, rione di Cedrate): dalle ore 16 Scuola Eda e l'ente di
formazione Enaip Lombardia offrono il loro open day. La presenza delle due
scuole all'interno vuole cercare un dialogo e una opportunità di avvicinamento
dei giovani del campo perché - completato il percorso nella scuola dell'obbligo
frequentata in istituti gallaratesi - possano proseguire nella formazione
professionale.
Giovedì 5 maggio lo sguardo si allarga ad esperienze positive nell'integrazione
e tutela delle comunità nomadi: sarà presentato il libro "I rom e l'azione
pubblica", di Giorgio Bezzecchi e Maurizio Pagani dell'Opera Nomadi di Milano,
introdotti da Valerio Pedroni della comunità dei Padri Somaschi di Milano. Nella
stessa serata sarà presentata l'interessante esperienza lavorativa della
Sartoria Taivè, promossa dalla Caritas Ambrosiana per favorire l'occupazione
delle donne rom.
Sabato 7 maggio, infine, si conclude con una iniziativa di gioco che punta a
coinvolgere soprattutto i più piccoli. Il "Party-tone" di calcio farà incontrare
scout, ragazzi del campo sinti e dell'oratorio. Il "mini-torneo a squadre
(molto) miste" è organizzato in collaborazione con le parrocchie della Comunità
San Cristoforo e con "Vivere in Positivo Verbano onlus" e si terrà a partire
dalle 14.30, all'oratorio di Cedrate.
1/05/2011 - redazione@varesenews.it
Di Fabrizio (del 02/05/2011 @ 09:11:20, in Europa, visitato 1626 volte)
Da
Roma_Daily_News (su Ataka,
articoli precedenti)
La debolezza dei movimenti radicali è che il punto di vista dei partiti di
governo può essere altrettanto estremo, scrive DANIEL McLAUGHLIN
DENUNCIANDO LA RICHIESTA TURCA di aderire all'Unione Europea, chiedendo ad
Ankara i danni per la I guerra mondiale ed inveendo contro i Rom - il partito di
estrema destra Ataka è la voce più stridente della politica bulgara.
Anche se è stato fondato ufficialmente solo pochi mesi prima delle elezioni
generali del 2005, Ataka ottenne oltre l'8% dei voti al ballottaggio e 21 seggi
al parlamento, una posizione che si consolidò nei sondaggi del 2009.
Ataka è la creatura di Volen Siderov, che prima ha attirato un seguito di
pubblico con un programma televisivo dallo stesso nome, in cui dava la colpa di
molti dei mali della Bulgaria alla sua minoranza turca, alla vasta comunità rom,
alla corruzione e alla venalità dei principali politici.
I gruppi dei diritti umani l'hanno accusato di virulento antisemitismo, ma
Siderov descrive il programma di Ataka come "nazionalismo difensivo... un
sistema immunitario che salva la nazione dall'estinzione".
Questo approccio non solo ha dato ad Ataka una presenza significativa
nell'assemblea bulgara, ma anche due seggi al Parlamento europeo, dove nel 2006
uno dei suoi rappresentanti ha sollevato polemiche per una presunta email
razzista e sessista su di una deputata rom.
Fu l'anno in cui Siderov arrivò ad una maggiore attenzione internazionale,
quando andò al ballottaggio per le presidenziali contro Georgi Parvanov, che poi
vinse, un evento che molti collegarono alla sfida di Jean Marie Le Pen in
Francia nel 2002 contro Jacques Chirac.
Gran parte dei suoi tuoni anti-corruzione sono stati rubati da Gerb, il nuovo
partito di governo gestito dalla spiccia ex guardia del corpo Boiko Borisov, che
ora gode del vasto supporto dei deputati Ataka. Alcuni analisti si chiedono se
Siderov stia cercando di ottenere il supporto di Borisov per un altro attacco
alla presidenza nelle elezioni presidenziali di quest'autunno ma, nel contempo,
i sondaggi mostrano che il consenso ad Ataka è sceso ad appena il 3%.
Nella vicina Romania, la sfida in stile Siderov/Le Pen all'elite politica è
stata posta nel lontano 2000 dall'ultra-nazionalista Corneliu Vadim Tudor,
leader del partito Grande Romania.
Ex "poeta di corte" del dittatore Nicolae Ceausescu, Tudor divenne
un'importante figura politica negli anni '90. I suoi appelli all'orgoglio
nazionale e al patriottismo e la denuncia delle minoranze rom ed ungherese
toccarono una corda in un paese in lotta contro la povertà, l'instabilità e
profondi divisioni sociali dopo la rivoluzione del 1989.
Il partito Grande Romania venne estromesso dall'assemblea nazionale nelle
elezioni del 2008 ma, un anno dopo, Tudor ottenne un seggio nel Parlamento
europeo assieme allo scomodo alleato Gigi Becali, un uomo d'affari che fece
scandalo per aver insultato Ebrei, Zingari e Ungheresi tra tanti altri.
Fanno appello agli elettori come cani sciolti, ma non formano una forza politica
unitaria.
Alcuni esperti dicono che la debolezza dei partiti radicali in Romania è
dovuta in parte al fatto che i partiti tradizionali conciliano punti che altrove
sarebbero considerati estremi, come un forte conservatorismo morale, profonda
riverenza per la chiesa ortodossa ed antipatia verso gruppi minoritari come Rom,
gay e lesbiche. "Il nazionalismo non è così forte come negli anni '90... ed il
populismo è così diffuso che i nazionalisti sono stati esclusi," dice Alina
Mungiu-Pippidi, presidente della Società Accademica Rumena.
Di Fabrizio (del 01/05/2011 @ 09:43:53, in blog, visitato 2058 volte)
Segnalazione di Elisabetta Gaudino
27 aprile 2011 -
Interessante provocazione online: un sito mostra il potere delle parole quando
sono usate in modo cattivo. Ma rievocando vecchi errori davvero se ne
scongiurano di nuovi?
Poco più di un esercizio, a dire il vero, volto a illustrare il razzismo contro
gli zingari, i rom e i nomadi. Un sito, riferisce il Guardian, provvede a
sostituire, nei titoli che citano in modo dispregiativo alcune minoranze
etniche, la parola Ebreo. Il sito si chiama
jewify.org e sostituisce titoli come
quello del Daily Express che dice "Rabbia contro l'invasione degli zingari" con
il titolo "Rabbia contro l'invasione degli ebrei". Il sito, creato da
Dale Farm
Solidarity, vuole puntare l'attenzione contro il razzismo mostrato dai
quotidiani e dai giornali contro Rom e Nomadi in generale.
CONDANNA – Dicono i fondatori del sito: "Se un ebreo commette un crimine, i
quotidiani dicono che è il crimine di un ebreo? No di certo, ma è normale, se un
crimine è commesso da un rom, definirlo il crimine di un rom. Questo condiziona
la percezione di queste minoranze da parte dell'opinione pubblica, anche se non
c'è alcuna prova che certi crimini debbano per forza essere commessi solo dai
rom. Perché se uno sbaglia deve essere condannata tutta una comunità?"
MACABRO – Il razzismo contro gli ebrei ha un suono macabro, disturbante, ed
evoca persecuzioni e sterminio di massa. Le autorità inglesi vogliono oscurare
il sito, forse anche per via di queste considerazioni. "Il razzismo di ogni
genere e tipo, incluso l'antisemitismo, è vivo e sta bene" sostengono i
fondatori del sito. Noi cerchiamo solo di mostrare come sia odioso l'odio contro
i nomadi attraverso la lente dell'antisemitismo, appunto." Certo veder
trasformati i titoli dei giornali con frasi contro gli ebrei è scioccante.
Vedere per credere.
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