BalkanInsight - La polizia albanese criticata dopo un attacco al campo romBy Besar Likmeta Famiglia rom a Laprake. Photo by: UNHCR
Tirana, 11/03/2011 - La polizia albanese è stata accusata di razzismo dai
media locali, dopo che tre giorni fa un campo rom alla periferia di
Tirana è stato bruciato, da attentatori che non sono ancora stati trovati.
Alcuni residenti del campo, che ospitava circa 40 famiglie, hanno detto ai
media locali che gli assalitori arrivavano di notte e li malmenavano con dei
bastoni, mentre appiccavano il fuoco alle loro baracche; questo per diversi
giorni, spingendoli a sloggiare.
I residenti dicono che la polizia non è riuscita ad impedire gli attacchi e
fornire protezione alle famiglie, che ora si sono trasferite a vivere in altri
insediamenti a Tirana e altrove.
Rimane dubbio se l'attacco è stato il risultato del razzismo, oppure è stato
istigato da interessi finanziari immobiliari di chi cerca di costruire
nell'area.
Venerdì la polizia ha negato di aver violato le leggi anti discriminazione
sulle minoranze e la protezione dei bambini, mentre il caso rimane sotto esame.
Secondo il comunicato della polizia, i Rom "hanno dato inizio al conflitto"
coi loro vicini, da cui l'escalation.
"Abbiamo chiesto ai Rom riguardo al fuoco che ha travoltole loro abitazioni,
ma si sono rifiutati di testimoniare," si legge nel comunicato.
Secondo l'Unione dei Rom Albanesi, una OnG di Tirana, vivono in Albania sino
a 150.000 Rom, parte di una comunità che lotta contro le discriminazioni, bassi
tassi di alfabetizzazione e disoccupazione di massa.
Di Fabrizio (del 18/03/2011 @ 09:00:24, in sport, visitato 1604 volte)
Segnalazione di Marco Brazzoduro
Rom, Romani, Rumeni,
concittadini di tutto il mondo,
inizia la Primavera..... camminiamo?
Camminare ci piace, ci fa incontrare gli altri e ci rende consapevoli di dove
viviamo...
Quest'anno vorremmo camminare anche per la Costituzione, davanti ai non più
tollerabili soprusi del potentato politico, economico e mafioso.
Camminiamo perché la nostra esperienza si trasformi in proposta, il nostro
sdegno in protesta, il nostro stupore in progetto.
Camminiamo perché è ora di cambiare il mondo.
Quest'anno camminiamo anche in Sicilia.... sulle tracce della
Marcia della Sicilia Occidentale che ebbe luogo dal 6 all'11 marzo 1967
promossa da Danilo Dolci e che vide la vasta partecipazione delle popolazioni
del Belice e di molti intellettuali italiani.
Mercoledi 16 Marzo ore 18.00
ESC. Via dei Volsci 159. San Lorenzo
incontro pubblico di presentazione, discussione e condivisione della Marcia per
un Mondo Nuovo per i diritti e i beni comuni. che si terrà da Menfi a Palermo dall'11 al 17
aprile
promossa da Stalker con Associazioni, Comuni e Movimenti siciliani
con videodocumenti della marcia del '67 e la partecipazione di Carola Susani
Oggi so che la mia voce è la voce di ciascun siciliano sensato, di ciascun
italiano di buon senso di ciascun uomo al mondo consapevole se dico: Non si può
continuare così.
Il vecchio mondo è finito, (...) non possiamo non vedere che un nuovo mondo ci
occorre, nel quale possiamo svilupparci da uomini veramente vivi, cioè tutti
coraggiosamente, attivamente, organicamente fratelli tra noi. (...)
Sappiamo che un enorme lavoro attende ciascuno di noi se vogliamo riuscire - con
l’attenzione, l’intelligenza e l’impegno necessari - ad essere vivi come ci
occorre a farci un mondo nuovo. (...) Sappiamo che dobbiamo produrre ciascuno
fatti nuovi, costruire ciascuno un sano rapporto con gli altri, il suo pezzo di
mondo nuovo.(...) Se noi riusciamo ad essere la vita, chi ci può fermare? (Danilo Dolci, sabato 11 marzo 1967 piazza Kalsa, Palermo)
Di Fabrizio (del 17/03/2011 @ 09:29:50, in Europa, visitato 1788 volte)
Giornata della memoria, protagonisti i popoli nomadi europei
LUGANO - In occasione della Giornata cantonale della memoria, che come ogni anno
cadrà il 21 marzo, l'Associazione Ticinese degli Insegnanti di Storia ha
organizzato nelle scuole una serie di appuntamenti dedicati ai popoli nomadi
europei (Rom, Sinti, Jenish).
"Oggetto da secoli di periodiche persecuzioni, tra le principali vittime del
tentativo di sterminio delle "razze inferiori" perpetrato dal nazismo durante la
Seconda guerra mondiale, le comunità Rom, Sinti e Jenish sparse per l'Europa
stanno diventando di nuovo, in questo ultimo decennio, bersaglio privilegiato
dell'intolleranza e della diffidenza; un fenomeno, questo, che non risparmia né
la Svizzera né il Ticino".
Per l'occasione sono previsti molteplici eventi nelle scuole, oltre ad una
serata pubblica. Presso le scuole medie di Gravesano (la mattina) e le scuole
medie di Camignolo (il pomeriggio), agli allievi delle classi quarte sarà
rivolto un incontro così articolato: Visione del documentario "Liberi dentro…
zingari e svizzeri" di Fabio Calvi, regista, che sarà presente in sala.
Testimonianza di Ursula "Ushi" Waser, esponente della comunità Jenish e vittima
del programma di rieducazione della Pro Juventute, ed intervento del trio
musicale "I Muzikanti di Balval" che proporrà alcuni brani di musica rom.
Presso il Liceo Lugano 1 (la mattina) e il Liceo Lugano 2 (il pomeriggio) è
prevista un'attività destinata agli studenti suddivisa in due parti.
La prima ha l'obiettivo di inquadrare il contesto storico in cui si delinea lo
scontro tra civiltà sedentarie e nomadi e l'esito di tale scontro nel secondo
conflitto mondiale. La seconda parte si prefigge di conoscere meglio le civiltà
nomadi contemporanee nel contesto svizzero e italiano. E' previsto l'intervento
di vari ospiti.
La sera di lunedì 21 marzo, alle 20.15, presso il Centro evangelico di Lugano
(via Landriani 10), si terrà infine l'evento "Alle porte della città, parole e
musiche nomadi" con la partecipazione di Giorgio Bezzecchi, di Maurizio Pagani e
del gruppo «I Muzikanti di Balval».
Le tre famiglie non volevano lasciare il campo. Costantin Ventila, rom
romeno: "Comune e Casa della Carità mi hanno offerto 1000 euro per andarmene e
altri 5 mila quando avrei trovato un appartamento. Ma io ho rifiutato"
MILANO - Sgomberate tre famiglie rom che vivono all'interno del campo rom di
Triboniano. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia di stato e
della polizia locale che hanno bloccato le vie d'accesso al campo dove è stato
vietato l'accesso a giornalisti e operatori della Casa della carità. Gli
abitanti del campo si sono opposti allo sgombero. "Mi vogliono buttare in strada
con i miei figli, non so dove mi vogliono mandare", denuncia Costantin Ventila,
rom romeno, contattato telefonicamente. "Il comune e la Casa della carità -
aggiunge Ventila - mi hanno offerto 1000 euro per andarmene da Triboniano e
altri 5 mila quando avrei trovato un appartamento. Ma io ho rifiutato". Ventila,
geometra sessantenne, è presidente dell'associazione "Avena Amenza Savale", da
vent'anni in Italia e da sette anni abitante del campo comunale di via
Triboniano. "Secondo me questa è una truffa: io sono un rom e se vado a cercare
un appartamento non lo trovo - prosegue Ventila -.Tra l'altro, ci hanno
sgomberato senza notificarci nulla: non abbiamo in mano nulla di scritto". In
attesa che qualcuno, comune o Casa della carità, gli offrisse un'alternativa,
Costantin Ventila si è rifugiato con la sua famiglia nella chiesa dei frati
cappuccini davanti al Cimitero Maggiore. Ma ha poi lasciato quel rifugio. (dp/ar)
Di Fabrizio (del 16/03/2011 @ 09:10:05, in sport, visitato 1842 volte)
I Mondiali Antirazzisti si svolgeranno quest'anno dal 6 al 10 luglio, ma dopo
tre anni infatti i Mondiali Antirazzisti salutano Casalecchio di Reno e
traslocano a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, nella località nota
come Bosco Albergati (...).
Come ogni anno saranno cinque giorni di sport – con tornei di calcio, basket,
pallavolo, rugby e cricket e possibilità di praticare yoga, pilates e giochi
tradizionali dal mondo – e musica, cultura e dibattiti in nome dell'antirazzismo
e a difesa del valore di tutte le diversità, siano esse di provenienza, di
genere, di etnia o di abilità.
Bosco Albergati è una sorta di ritorno al passato con una situazione un po' più
intima che assomiglia ad un vero e proprio villaggio dello sport contro le
discriminazioni. Abbiamo avuto questa idea anche per ritrovare dei ritmi meno
frenetici e maggiore intimità tra i partecipanti ai Mondiali. C'è dietro però
anche una riflessione di carattere economico: montare un intero villaggio nello
spazio di Casalecchio, che non era attrezzato, comportava costi altissimi. Bosco
Albergati dà invece la possibilità di usufruire di attrezzature già presenti,
per tentare di rendere economicamente più sostenibile la festa, soprattutto in
tempo di crisi quando le sponsorizzazioni di enti, istituzioni e privati si
riducono. Si tratta di un'edizione che vuole mantenere lo spirito originario di
una festa popolare che accoglie, include e non esclude e che però ogni anno deve
sempre più fare i conti con la crisi e i tagli delle sponsorizzazioni.
Come sempre, oltre al divertimento con sport e musica per tutti e a costo zero,
i Mondiali Antirazzisti mettono al centro i contenuti, con riflessioni sui temi
dell'integrazione, della multiculturalità e della lotta a qualsiasi forma di
fobia del diverso. In linea di massima si cercherà di seguire con maggiore
attenzione i piccoli segnali di cambiamento delle edizioni passate approfondendo
il rapporto con le cooperative sociali per creare laboratori educativi. Temi
primari saranno la lotta contro la discriminazione su Rom e Sinti, il tema della
diaspora anche alla luce della carta dei migranti elaborata all'ultimo Social
Forum Mondiale di Dakar, e l'attenzione alle diversità di genere e contro
l'omofobia.
Pensiamo che ci sarà un rapporto molto proficuo con le comunità di migranti del
territorio modenese e non e che si potrà riflettere a modo nostro sulle recenti
rivoluzioni nei paesi nordafricani e sulle loro conseguenze migratorie.
Continueremo l'impegno sul fronte europeo con il coinvolgimento di gruppi,
associazioni e singoli in rappresentanza di ogni cultura e paese, per far sì che
questa festa dello sport dimostri ogni anno di più il valore positivo
dell'incontro e dello scambio attraverso il gioco.
Di Fabrizio (del 16/03/2011 @ 09:07:05, in Europa, visitato 1552 volte)
Il sindaco di Šurice, gli zingari vengano a noi
Zoltán Végh, il sindaco del villaggio di Šurice, nella regione di Banská
Bystrica, ha sostenuto che sarebbe felice di veder aumentare il numero di
abitanti di etnia Rom nel suo villaggio.
Il sindaco Végh non è comunque un apostolo della fratellanza fra genti diverse
ma piuttosto un uomo pratico e concreto ufficialmente consapevole del fatto che
ad un maggior numero di zingari corrisponderebbe, per la municipalità di Šurice
una maggiore allocazione di fondi pubblici anche in proporzione al numero di
abitanti.
Alla prosperità del villaggio manca, insomma, un maggior tasso di natalità ed
una bella e prolifica comunità Rom. “L’anno scorso sono morte 11 persone ed è
nato un solo bambino. Il fattore principale è la mancanza di cittadini Rom, che
normalmente hanno famiglie numerose”.
Végh vorrebbe vedere la sua gente, invece, crescere e moltiplicarsi perché se ci
fossero bambini ci sarebbe anche un asilo ed una scuola. Con solo 13 ragazzini
sotto i 15 anni questo non è ovviamente, ne economico e neanche possibile.
Zingari o meno occorre un miracolo, la popolazione di Šurice è attualmente
composta da 500 anime in rapida diminuzione.
Di Fabrizio (del 15/03/2011 @ 09:27:39, in Italia, visitato 1867 volte)
Segnalazione di Stojanovic Vojislav
Consiglio Comunale CITTÀ DI TORINO
MOZIONE N. 8 PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CASTRONOVO, CASSANO, FERRANTE E
SILVESTRINI IN DATA 14 APRILE 2009
Approvata dal Consiglio Comunale in data 3 marzo 2011
OGGETTO: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NAZIONE ROM.
Il Consiglio Comunale di Torino,
PREMESSO CHE
- l'8 aprile si celebra in tutto il mondo il "Romano Dives", la Giornata
internazionale della nazione Rom, in ricordo di quell'8 aprile del 1971 quando a
Londra si riunì il primo Congresso internazionale del popolo Rom e si costituì
la Romani Union, la prima organizzazione mondiale dei Rom riconosciuta dall'ONU
nel 1979;
- tale giornata è un momento importante per il popolo Rom e per l'umanità intera
che può dirsi civile soltanto se a tutti i popoli è riconosciuta la pari
dignità;
RICONOSCE E FA PROPRIA
la ricorrenza dell'8 aprile, impegnandosi a diffonderne il valore e il
significato alle istituzioni e alla cittadinanza attraverso tutti i mezzi a sua
disposizione;
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta a:
1) attivarsi affinché venga divulgata, al di là dei pregiudizi, la conoscenza
della storia e della cultura di Rom e Sinti;
2) vegliare affinché questa parità venga fattivamente realizzata e non rimanga
un mero proclama, avviando politiche attive anche per il superamento della
ghettizzazione nei campi, per il contrasto di ogni forma di xenofobia e per il
miglioramento della coesione e dell'inclusione sociale.
FAVOREVOLI BONINO GIAN LUIGI
BRUNO GIUSEPPE MAURIZIO
CASTRONOVO GIUSEPPE
CENTILLO MARIA LUCIA
CUGUSI VINCENZO
FERRANTE ANTONIO
GALLO DOMENICO
GALLO STEFANO
GENISIO DOMENICA
GENTILE LORENZO
GIORGIS ANDREA
LAVOLTA ENZO
LO RUSSO STEFANO
OLMEO GAVINO
PETRARULO RAFFAELE
RATTAZZI GIULIO CESARE
SALINAS FRANCESCO
TEDESCO GIULIANA
TROMBINI CLAUDIO
ZANOLINI CARLO
CONTRARI BRESCIA MARIO
SAVINI MANUELA
ASTENUTI BOERO VALTER
CUNTRÒ GIOACCHINO
SCANDEREBECH FEDERICA
VENTRIGLIA FERDINANDO
NON PARTECIPANTI ANGELERI ANTONELLO
FIORINO SALVATORE
SALTI TIZIANA
Desideriamo invitarvi a partecipare alla serata "CHI SONO I NUOVI
ITALIANI?", organizzata, in occasione del 150° anniversario
dell'Unità d'Italia, dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Olgiate
Molgora LC, in collaborazione con l'Associazione La Conta, che
ci sarà alle ore 21,00 di sabato 19/03/2011, con ingresso libero e
gratuito, presso la sala Civica di Viale Sommi Picenardi a Olgiate Molgora
(Lecco).
In particolare la serata sarà dedicata alla conoscenza della cultura del popolo
Rom in Italia, attraverso la loro musica, i loro canti e le loro danze, in una
ritrovata unità multiculturale ed inclusiva dei rom che abitano i nostri
territori. Parteciperà alla serata Ernesto Rossi, studioso dei Rom
e Sinti nonché presidente dell'Associazione "Aven Amentza - Unione di Rom e
Sinti" e dell'Associazione "ApertaMente di Buccinasco" che ci
parlerà delle condizioni di vita dei Rom e dei Sinti in Italia e della loro
cultura. Parteciperà altresì La Nuova Untza! un gruppo canoro/musicale
rom di quattro musicisti (fisarmonica, chitarra, violino e clarinetto) più
alcuni ballerini, diretto da Marian Badeanu, "Director" che
animeranno una vera e propria festa Rom con splendidi canti, danze e musiche
tradizionali/popolari Rom. La serata si concluderà con un buffet, offerto a
tutti i presenti.
[...]
La Nuova UNTZA! Gruppo canoro/musicale rom, costituito
normalmente da 4 elementi (una fisarmonica, un violino, una chitarra ed una
tromba o sassofono) ma che nelle feste tradizionali può comprendere fino a circa
10 musicisti/cantori/ballerine/i, condotta da Marian Badeanu, "Director",
violino solista e direttore del complesso, erede dell'associazione musicale "Untza!",
fondata anni fa da musicisti immigrati a Milano, per far conoscere le musiche ed
i canti tradizionali/popolari rom in particolare e più in generale dell'area dei
balcani. Marian Badeanu 'Director' ha ispirato, e partecipato con Loredana
e Ciprian, figli d'arte, al film/documentario "Miracolo alla
Scala" di Claudio Bernieri, originale remake del "Miracolo
a Milano" di De Sica e Zavattini, definito da Ermanno Olmi
"un utile e bel documento".
Vi saremo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziata di cui
sopra e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono esservi
interessate. Vi ringraziamo in anticipo.
Ci sono quasi 2,2 milioni di persone rom che vivono in Romania, il 75%
dei quali vive in povertà. Poiché l'UE dichiara il 2010 come l'anno per
combattere la povertà e l'esclusione sociale, la fondazione Proton inizia ad
esplorare nuove opportunità di trasformare la vita per la comunità rom.
È ampiamente accettato che c'è un grande bisogno, tra i rom, d'istruzione,
alloggio, assistenza sanitaria e identità. Senza un miglioramento di queste
quattro grandi aree di necessità, il ciclico problema della povertà non può
essere superato. Nel dicembre 2009 il dipartimento della commissione europea per
l'occupazione, affari sociali e pari opportunità, ha pubblicato
il seguente video ed articolo sul proprio sito web.
"I rom hanno i stessi sogni e speranze per il futuro come tutti gli europei:
ad esempio, avere una buona educazione ed una carriera appagante e d'integrarsi
nella società. Sebbene la discriminazione contro i membri di questa importante
minoranza è ancora diffusa, ci sono esempi che i rom possono realizzare i propri
sogni. Gli stati membri della UE insieme con le istituzioni della Comunità
Europea, promuovono l'inclusione sociale dei rom e danno loro supporto per
accedere all'istruzione, per trovare un lavoro e per partecipare alla vita
pubblica. Questo cortometraggio si concentra sul caso dell'Ungheria e mostra
esempi di iniziative che aiutano i rom a partecipare attivamente al
miglioramento delle loro vite."
La fondazione Proton ha lavorato da diversi anni al fianco della
King's Contruction, una
società di sviluppo immobiliare che mette a disposizione una terra ed alloggi a
prezzi accessibili nella zona di Costanza. Usando questa conoscenza ed
attraverso la sua rete, la fondazione Proton ha recentemente iniziato a
dialogare con i potenziali partner e con le organizzazioni per esplorare modi di
lavorare insieme per fornire una risposta ai bisogni del popolo rom che vive in
Romania.
Nel gennaio 2010 Amnesty
International ha pubblicato il seguente rapporto nel proprio sito web:
"Ci sono quasi 2,2 milioni di rom in Romania – che costituiscono circa il 10%
della popolazione totale. Come conseguenza di una diffusa discriminazione, il
75% dei rom vive in povertà, rispetto al 24% dei romeni e al 20% degli
ungheresi, la più grande minoranza in Romania. I livelli di salute fisica e
delle condizioni di vita dei rom, sono tra i peggiori del paese.
Anche se alcuni rom vivono in strutture permanenti con diritto di locazione,
molte altre abitazioni di vecchia data rom, sono considerate dal governo come
"temporanee" e non ufficiali ed i loro abitanti non hanno nessuna prova di
locazione, il che aumenta la loro vulnerabilità allo sfratto.
Gli sgombri forzati violano gli standard legali regionali ed internazionali
della Romania come quelli contenuti nella Convenzione internazionale sui diritti
economici, sociali e culturali e la Convenzione europea sui diritti dell'uomo
che esige che tutte le persone debbano avere un livello minimo di sicurezza nel
diritto di proprietà, garantendo loro la tutela legale nei confronti degli
sfratti, delle molestie e di altre minacce.
"Siamo zingari ed è per questo che non ci ascoltano" - Monika, maggio
2009.
Più di cento persone rom - incluso famiglie con bambini – vivono in baracche di
metallo vicino ad una fabbrica di depurazione in Romania, dopo che sono stati
sfrattati con la forza dalle loro case, secondo un nuovo rapporto di oggi di
Amnesty.
Il rapporto, Trattati come rifiuti: case dei rom distrutte e salute a rischio
in Romania, racconta come il popolo rom è stato sfrattato con la forza dalle
autorità comunali da un edificio nel centro di Miercurea Ciuc – il capoluogo
della provincia di Harhita nel centro della Romania. La maggior parte sono stati
riaccolti dalle autorità in capanne di metallo alla periferia della città,
dietro un impianto di depurazione. Alcuni hanno deciso di trasferirsi in una
discarica vicino, piuttosto che vivere vicino al depuratore.
Erszebet, che vive accanto agli impianti di depurazione con il marito e nove
figli, ha riferito ad Amnesty International com'è la vita in una capanna di
metallo: "E' stretta, quando tutta la famiglia va a dormire non ci entriamo. Non
possiamo fare il bagno, non ci possiamo lavare. E' troppo piccola. Non vogliamo
che le ragazze più adulte fanno il bagno davanti al loro padre."
Le capanne di metallo temporanee e le baracche sono vicine al depuratore, nei
300 metri di protezione stabiliti dalla legge romena per separare le case da
potenziali rischi di tossicità. La mancata tutela del diritto alla salute è
un'altra violazione degli obblighi nazionali ed internazionali della Romania.
Ilana ha raccontato ad Amnesty International: "Le case si riempiono di
quell'odore. Di notte... i bambini si coprono la faccia con i cuscini. Non
vogliamo mangiare quando sentiamo l'odore... ho avuto un altro bimbo che è morto
a quattro mesi... non voglio perdere gli altri miei figli."
Le autorità romene devono fermare lo sgombero forzato delle famiglie rom e
riposizionare immediatamente quelli che vivono da anni in condizioni pericolose
vicino a discariche di rifiuti, impianti di depurazione o aree industriali alla
periferia della città, ha dichiarato Amnesty International. L'organizzazione
chiede al governo della Romania di riformare la propria legislazione sugli
alloggi per incorporare gli standard internazionali sui diritti umani e con
particolare attenzione agli alloggi.
Halya Gowan, Direttore del programma europeo di
Amnesty International,
ha dichiarato: "In tutto il paese le famiglie rom sono state sfrattate dalle
loro case contro la loro volontà. Quando questo accade, non solo perdono le loro
case, perdono i loro averi, i loro rapporti sociali, i loro accessi al lavoro ed
ai servizi dello stato.
"Questo modello di sgomberi forzati, senza un'adeguata consultazione,
comunicazione o sistemazione alternativa, perpetua la segregazione razziale e
viola gli obblighi internazionali della Romania. Il calvario delle famiglie rom
è proseguito per sei anni, ora è il momento per le autorità locali di fornire
loro un alloggio adeguato vicino a servizi e strutture e in un luogo sicuro e
sano. Qualcosa deve accadere adesso. Un esempio dev'essere impostato – gli
sgomberi forzati devono essere fermati ed il diritto alla casa dev'essere
garantito. E questo può e dovrebbe essere fatto dalle autorità di Miercurea Ciuc".
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