Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ricevo da Watching the Sky Group
COMUNICATO STAMPA - Gruppo EveryOne: "I dati che diffonde sono immaginari
e rientrano in una vergognosa propaganda. Siamo costernati di fronte alle
esternazioni xenofobe del Pd milanese, basate su vili pregiudizi nei confronti
di una minoranza tutelata nell'Unione europea. Presenteremo un esposto alla
Procura per istigazione all'odio razziale".
Milano, 22 maggio 2009. La sezione milanese del Partito Democratico, in
controtendenza rispetto alla sinistra europea, scaglia un attacco contro i Rom a
Milano, giudicando le azioni di polizia e le innumerevoli espulsioni attuate
durante la giunta Moratti come "una politica per la sicurezza inesistente".
"Il sindaco, dopo la visita di Maroni," afferma la consigliera del PD Carmela
Rozza, "ha sostenuto che i Rom a Milano, sarebbero scesi da 5.000 a 3.500 in un
anno. Non è vero, perché sono ancora più di 5.000". Ma al Pd non basta
contestare i numeri. "Violando le Direttive europee e la stessa Carta dei
diritti fondamentali nell'Ue," spiegano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario
Picciau, leader del Gruppo EveryOne, " gli esponenti del Pd milanesi, per bocca
del loro capogruppo Pierfrancesco Majorino, sollevano ancora riguardo ai Rom
un'emergenza sicurezza che è solo una vile strumentalizzazione politica. I Rom a
Milano sono meno di 2.500 e sono in continuo calo. I dati forniti dal sindaco
sono molto più vicini alla realtà. Il Pd dovrebbe protestare contro le azioni
poliziesche simili a pogrom, che colpiscono a un ritmo quotidiano famiglie
innocenti, mettendole in mezzo alla strada e causando una morìa di esseri umani,
soprattutto fra i bambini, donne incinte, malati". In effetti, visitando gli
insediamenti autorizzati e quelli cosiddetti "abusivi", si fa fatica a
raggiungere le 1.500/2.000 unità. "Ma non è tutto, " prosegue EveryOne, "perché
almeno mille fra i Rom che sopravvivono a Milano circondati da odio razziale,
violenza e abbandono, vorrebbero rientrare in patria, ma non hanno il denaro per
rinnovare i documenti e pagarsi il biglietto. Abbiamo chiesto personalmente,
durante incontri faccia a faccia, all'onorevole Gianfranco Fini, Presidente
della Camera, e all'onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario del ministro
dell'Interno, di stanziare fondi per rendere possibili i rimpatri volontari. A
Milano, bastavano 150 mila euro. Li hanno negati, ma ne hanno stanziati 10
milioni per mettere in sicurezza i campi-ghetto e sgomberare brutalmente e senza
alternative sociali gli insediamenti ancora esistenti". I dati sulla presenza
dei Rom sul territorio milanese derivano da un attento e preciso monitoraggio,
confermato nel corso delle visite che il Gruppo EveryOne ha condotto
recentemente a Milano, accompagnando due delegazioni di studiosi, politici e
attivisti con il massimo grado di competenza sulla cultura e la vita del popolo
Rom nell'Unione europea: da Viktoria Mohacsi a Istvan Fenyvesi, da Katalin
Barsony alle rappresentanze dell'OSI, dell'ERRC e del Coordinamento Sa Phrala.
Il Gruppo EveryOne ha inviato una lettera di protesta ai vertici del Pd italiano
e del Pse contro le dichiarazioni degli esponenti del Pd milanese, improntate
alla calunnia etnica e all'istigazione all'odio razziale. Contemporaneamente,
hanno presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Milano
prefigurando gli estremi degli stessi gravi reati contro l'umanità.
Gruppo EveryOne
roberto.malini@everyonegroup.com
www.everyonegroup.com
www.annesdoor.com
331 3585406
Di
Fabrizio (del 25/05/2009 @ 09:10:16, in
Europa, visitato 1616 volte)
Da
Nordic_Roma
Helsingin Sanomat
First published in print 16.5.2009 Il sindaco Pajunen vuole una nuova legge per proibire
l'accattonaggio By Jussi Pajunen (sindaco di Helsinki)
Un libro
di Kimmo Oksanen pone il fenomeno nel contesto europeo
Un nuovo libro del giornalista Kimmo Oksanen, Kerjäläisten valtakunta – Totuus
kerjäävistä romaneista... ja muita valheita (Il Regno dei Mendicanti - la
Verità dei Rom Mendicanti e Altre Bugie) è un libro di mio gradimento.
Non è una proclamazione. Non contiene alcuna singola verità.
Pone un fenomeno che esiste di fronte ai nostri occhi nel quadro europeo di
riferimento. E, soprattutto, racconta dei Rom che mendicano, che sono tra noi.
Sta al lettore tirare le conclusioni. Il testo si divide in due parti: Finlandia
ed estero.
Per me, gli eventi ad Helsinki ed in Finlandia sono riportati circa nella
stessa maniera che ho sperimentato nel mio ruolo di Sindaco di Helsinki.
Gli eventi partono dall'inizio del 2007, quando Romania e Bulgaria diventano
membri della UE. Un gruppo di Rom mendicanti dalla Romania ha fatto sbarco ad
Helsinki.
Nelle nostre strade siamo costretti a testimoniare ad un fenomeno estero.
Qualcosa che è familiare a chi ha viaggiato, ma nel contempo è strano vederlo
sui nostri marciapiedi.
Molti sentono che è un affronto alla società del welfare che noi
apprezziamo così tanto. "Qui nessuno deve mendicare."
Oksanen da una faccia ai mendicanti Rom. Sono persone proprio come noi. Persone
che hanno sviluppato il loro proprio modello per sopravvivere nei secoli.
Mendicare è la loro professione. Mendicare non è illegale in Finlandia.
Non tutti i Rom sono mendicanti. La maggior parte di loro sono cittadini
ordinari che soffrono povertà e discriminazione.
Questo appare nella parte del libro che riguarda la Romania. Ci sono anche
gruppi di Rom che commettono crimini.
Secondo Oksanen, non ci sono segni di una più vasta invasione di crimine Rom. In
altri paesi europei è norma.
Una parte interessante del libro riguarda un paragone tra le nostre
azioni e la realtà di certi paesi europei. Si stima che ci siano circa 200
mendicanti Rom in Finlandia. In Italia, le stime parlano di 70.000 Rom dalla
sola Romania.
Paura e fenomeni razzisti contro gli immigrati scuotono le fondamenta della
democrazia in quel paese. Qui in Finlandia, e ad Helsinki, siamo molto lontani
[da quei fenomeni].
I mendicanti nelle nostre strade sono una parte minima rispetto all'Italia.
Fortunatamente per noi.
Il libro dettaglia la storia dei mendicanti nelle nostre strade. Da una
parte, la storia della gente che mendica e dall'altra, le reazioni ufficiali a
questo fenomeno.
I diversi dipartimenti della Città di Helsinki sono perciò in una posizione
chiave. Posso dire di provare un tiepido senso di orgoglio che molti incaricati
cittadini hanno reagito prontamente alla forte crescita della popolazione
migrante nella nostra città.
E' una buona idea di essere proattivi. Così agendo, possiamo essere preparati a
confrontarci con un aumento dei crimini. D'altra parte, tenere la questione in
forte considerazione può avere un effetto diretto nel prevenire l'aumento
ulteriore del fenomeno dell'accattonaggio.
Oksanen descrive le reazioni dei vari gruppi ai mendicanti che arrivano
nel nostro paese. Da molti quartieri inaspettati arrivano resistenze.
Il fatto che loro stessi non vogliano avvalersi dei nostri servizi di welfare,
per molti è duro da capire.
Ho smesso di pensare quanto del nostro modello di welfare si è inavvertitamente
mutato dall'essere un benefattore ad essere sistema chiuso.
Kimmo Oksanen offre una vasta considerazione nel suo libro alla domanda
su come aiutare i Rom nel loro paese. E' facile concordare col suo pensiero. Il
Consiglio Cittadino di Helsinki recentemente ha approvato la strategia per
l'attuale termine elettorale, richiedendo la progettazione di una responsabilità
globale della città.
Il mio personale punto di vista sull'accattonaggio per strada è chiaro.
Non voglio che questo tipo di professione si radichi qui. Non è parte della
nostra cultura.
Sarebbe bene se l'accattonaggio fosse contro la legge. Sfortunatamente non
abbiamo cercato e testato le ordinanze cittadine a nostra disposizione .
Sarebbero uno strumento più flessibile. "Non si può mendicare o sollecitare".
Ma... ogni mendicante Rom deve avere lo stesso valore di ogni altro essere
umano. Potrebbe essere uno di noi. Ognuno di noi potrebbe essere uno di loro.
Di
Fabrizio (del 25/05/2009 @ 09:50:52, in
media, visitato 2136 volte)
Da
Roma_Benelux
Link e video su
Euronews.net (ulteriori notizie
QUI)
La televisione pubblica ceca ha ritirato la trasmissione di uno spot della
campagna del Partito Nazionale di estrema destra. Questo spot per le europee
parlava di una soluzione finale alla questione rom. Il governo l'aveva
condannato come un incitamento all'odio razziale. Il presidente della
Commissione per i media si felicita di questo ritiro:
"Proporre una soluzione finale, evidentemente ricorda qualcosa. E penso che
nonostante la legge, in questo caso debba applicarsi una legge superiore, la
legge morale. sono molto felice che oggi si sia messo da parte questo annuncio",
ha spiegato.
In questi ultimi mesi, gli episodi di violenza contro la comunità rom si sono
moltiplicati nella Repubblica Ceca. Il Partito Nazionale non è il solo ad
alimentare il razzismo. I neonazisti del Partito Operaio organizzano
regolarmente marce anti-rom e sperano di passare anche loro alle elezioni
europee.
La comunità rom del paese rappresenta dall'1,6 al 3% della popolazione e si
dice vittima di discriminazioni in materia di alloggio, istruzione, impiego o di
cure.
Di
Fabrizio (del 26/05/2009 @ 08:58:59, in
media, visitato 1512 volte)
Da
Roma_Francais
L'artista fotografa serba Tijana Pakic Feterman in questo momento espone a
Belgrado le sue foto di giovani zigane che Bajram Haliti ha visitato e
apprezzato:
Tijana PAKIC-FETERMAN espone attivamente dal 2000 in Serbia e nel mondo
(Austria, Danimarca, Francia, Russia). Questo ultimo lavoro intitolato ČAROLIJE
è una serie di ritratti-foto di giovani zigane dai 7 ai 15 anni, realizzate
all'interno delle bidonville di Belgrado dove vivono.
Čarolije è una parola serba che si traduce letteralmente per magie. In questo
preciso contesto, Čarolije designa l'incanto, il carisma e l'aura di queste
giovani donne che trapassano l'obiettivo.
L'apparenza e la postura di queste damigelle zigane fanno direttamente
riferimento alle foto delle riviste di moda. Si evitano così gli stereotipi dei
foto-reportage sulla rappresentazione delle minoranze zigane (cattive condizioni
di vita, povertà, discriminazione). L'artista porta avanti il paradosso delle
foto di moda, dell'elitismo e del glamour, confrontato alla bellezza naturale e
magiche di queste ragazze gitane. Il gioco continua con la scelta di utilizzare
la luce naturale e dei decori imperfetti (drappi ripassati male, mal piazzati)
per accentuare il fatto che non si tratta di vere foto di moda, ma di ritratti
realizzati in uno studio fotografico improvvisato in mezzo alla bidonville, e
che rappresentano le ragazze come sono.
Le questioni di nazione, d'appartenenza etnica e religiosa, particolarmente
nelle regioni dell'ex-Jugoslavia sono sempre alla frontiera del tabù, e
fotografare la popolazione rom, come comunità che non è particolarmente
integrata in queste società è una tematica sfruttata unicamente attraverso degli
stereotipi. La novità che l'artista apporta col suo lavoro è giustamente di
trasporre queste giovani rom nel glamour del mondo della moda, propone così di
interrogarsi abbordando elementi di riflessioni sulla tematica proposta.
Queste giovani non sono mai sposate, condizione obbligatoria perché possano
essere fotografate in questa maniera, cosa che le rende, loro ed il progetto
nell'insieme, ancora più esclusivo.
Sito:
http://tijanapakicfeterman.free.fr/carolije.html
Da
Roma_Daily_News
Grazie al lavoro dell'UNICEF in Uzbekistan, i membri della comunità
rom conoscono ora i pericoli dell'HIV e chiedono attivamente il parere medico -
By Matthew Taylor
TASHKENT, Uzbekistan, 20 maggio 2009 – Yurunatuz è una comunità rom a
Margilan, Uzbekistan. L'uso di droghe per endovena è comune, come la mancanza di
conoscenza sull'HIV. Su una popolazione di 810, 10 sono morti recentemente di
AIDS.
Halida, che lavora con l'UNICEF, sta aiutando attivamente la comunità nella
prevenzione dell'HIV/AIDS. Sogna che un giorno i residenti di Yurunatuz
affrontino apertamente la questione dell'HIV e pongano fine all'uso di droghe
per endovena. Lavora per la Clinica Numero Quattro e recentemente ha ricevuto
formazione per la campagna sponsorizzata dall'UNICEF. I Rom una volta andavano
dai guaritori tradizionali per curare le loro malattie. Ora vanno da lei.
"Sono un gruppo molto unito ed ora credono in me, singolarmente e come
gruppo," dice.
Partner nella qualità di vita
Yurunatuz è una comunità tra le tante in cinque regioni che stanno ricevendo
appoggio dall'OnG "Hayot Sifati Hamrohi" (che significa Partner nella qualità di
vita) assistita dall'UNICEF. L'OnG aiuta persone come Halida ad aumentare la
consapevolezza sull'HIV e cambiare gli atteggiamenti per fermare la sua
diffusione.
L'UNICEF sta anche lavorando in tutto il paese per combattere i recenti
scoppi di HIV che si ritiene siano il risultato di pratiche mediche insalubri.
Ha spedito equipaggiamento medico nella provincia orientale del Namangan.
L'equipaggiamento è anche sulla strada per la vicina provincia di Andijian.
Risposta immediata
Il nuovo equipaggiamento- inclusi kit medici monouso che riducono il rischio
di trasmissione accidentale dell'HIV - è parte della risposta immediata
dell'UNICEF in appoggio agli sforzi del governo per combattere l'HIV/AIDS in
queste regioni, migliorando la sicurezza dei pazienti nelle istallazioni
sanitarie.
"Il kit monouso è il primo passo vitale nel rendere più sicura la sanità e
combattere l'HIV/AIDS nell'est. La nostra risposta comune è stata rapida.
Naturalmente siamo qui per aiutare in tutte le aree per fermare la diffusione
dell'HIV in Uzbekistan," ha detto Mahboob Shareef, rappresentante locale
dell'UNICEF.
Una serie di misure più ampie sono state concordate per affrontare l'HIV e le
tematiche relative nelle regioni. Includono un piano d'azione con le autorità
regionale per la prevenzione dell'HIV tra le donne, bambini ed adolescenti, come
pure per un miglior trattamento e cura delle donne e dei bambini affetti da HIV.
Fiducia stimolante
Nel frattempo, la fiducia che Halida ha stimolato nella comunità rom, ha
portato a diagnosticare e trattare nuovi casi.
"Una madre era preoccupata perché suo figlio aveva l'HIV, dato che si drogava
parecchio," dice. "Mi ha chiesto di aiutare suo figlio a fare un test HIV, ed il
ragazzo è risultato positivo. Da allora è stato seguito e curato."
Di
Fabrizio (del 26/05/2009 @ 20:46:15, in
media, visitato 1599 volte)
del 25/05/2009 di La redazione
Cultura e Spettacolo: Cinema
[...]
Mercoledì 27 maggio è (invece) in programma un evento speciale: "Voci
fuori campo. Storie di adolescenze fuori da un campo nomadi". Seguirà un
dibattito con Sergio Bontempelli di Africa Insieme e Daniela
Lucatti, autrice del libro "Romantica gente" (Magi edizioni
scientifiche). Il Progetto minori romeni e sinti di Lucca (gestito dalla
Caritas diocesana, in collaborazione con la Cooperativa sociale "La cerchia"
e il Comune di Lucca) da anni si occupa degli adolescenti residenti nei due
campi nomadi di Lucca, con un intervento di sostegno educativo e scolastico.
Da questo lavoro quotidiano nasce l'esperienza documentaria di "Voci fuori
campo", nella quale i ragazzi stessi raccontano la loro verità su di sé, le
loro vite, le storie, i sogni, le aspettative.
Un lavoro accorato, attento e sincero che introduce con delicatezza e rispetto
in un mondo pregiudicato. Il punto di inizio per cominciare una discussione
onesta e scartare lo sguardo dalle facili comprensioni.
Di
Fabrizio (del 27/05/2009 @ 09:06:21, in
Europa, visitato 2274 volte)
Da
Roma_Francais
PARIGI (AFP) - La morte di un ragazzino sabato in occasione dell'incendio di
un deposito abbandonato a Bobigny (Seine-saint-Denis), dove s'erano installati
un centinaio di membri della comunità della gens du voyage, illustra le
difficoltà di alloggio e di vita quotidiana di questa comunità in Francia.
"Questo dramma spaventoso era prevedibile, è un incendio della precarietà e
dell'indifferenza", ha dichiarato domenica ad AFP Malik Salemkour, vice
presidente della Lega dei Diritti dell'Uomo ed uno degli animatori del
collettivo Rom-Europe.
Ha ricordato che un incendio sempre a Seine-saint-Denis, nel settembre 2008,
aveva fatto due feriti leggeri tra gli 80 occupanti di un campo rom situato
sotto l'autostrada A86 a Saint-Denis.
Il corpo del piccolo Diego, 7 anni, è stato ritrovato sabato tra i resti del
deposito dai pompieri, che si erano mobilitati in un centinaio per venire a capo
del sinistro.
Ci sono da 2.000 a 2.500 Rom rumeni e bulgari a Seine-saint-Denis, dove le
espulsioni dalle occupazioni abusive si moltiplicano, ha precisato Salemkour.
"Abbiamo domandato, con altre associazioni, che il problema dell'alloggio dei
Rom sia trattato a livello regionale", ha detto il vice presidente della LDH che
auspica d'altra parte che siano regolate le condizioni d'accesso al lavoro di
questi Rom rumeni e bulgari perché "si sa che vogliono lavorare".
Sabato, il sindaco (PCF) di Bobigny, Catherine Peyge, aveva espresso la sua
"collera" di fronte ad una situazione che "non poteva che finir male".
"Sono stati respinti da una città all'altra per terminare in questo hangar, a
volte soltanto per guadagnare soltanto qualche centinaio di metri su non si sa
che", aveva poi aggiunto.
"Ho scritto mercoledì al prefetto per allertarlo sulla situazione e chiedere
una tavola rotonda per mettere in atto tutte le soluzioni umani e materiali,
sono sempre in attesa di una risposta", aveva affermato.
Dall'inizio di aprile, l'Alta Autorità di Lotta contro le Discriminazioni e
per l'Eguaglianza (HALDE) aveva lamentato che le sue raccomandazioni sulle
discriminazioni, come l'alloggio, riguardando le circa 400.000 persone recensite
come "gens du voyage e rom" in Francia "non hanno ancora avuto effetto".
A febbraio, la Difensora dell'Infanzia, Dominique Versini, aveva denunciato
le condizioni di habitat e di scolarizzazione dei rom e della gens du voyage, in
un rapporto di valutazione dell'applicazione della Convenzione Internazionale
dei Diritti dell'Infanzia (CIDE). Versini aveva allora rilevato che "come le
carovane non sono assimilate ad un alloggio, i loro genitori non accedono agli
aiuti per l'alloggio".
Questi migranti vengono da Romania e Bulgaria, paesi membri dell'Unione
Europea, per fuggire dalla miseria. In Francia, sei ore di accattonaggio
fruttano 15 euro, quattro volte di più di quanto possano sperare di guadagnare
in una giornata in Romania.
I Rom sarebbero circa 10 milioni in Europa, ossia la più grande minoranza. La
comunità conterebbe più di 2 milioni di persone in Romania, 800.000 in Bulgaria
ed altrettanti in Spagna, secondo le cifre più recenti.
[...]
Di
Sucar Drom (del 27/05/2009 @ 09:13:50, in
blog, visitato 1739 volte)
Marsala, si chiude l'inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone
Si avvia a conclusione la lunga e infruttuosa indagine sulla scomparsa di Denise
Pipitone, sparita nel nulla mentre giocava di fronte alla casa della nonna, all'eta
di quattro anni, il 1° settembre del 2004. Denise Pipitone è stata cercata
ovunque,...
Il rischio che si stia sviluppando una cultura xenofoba c’è tutto
"Il rischio che si stia sviluppando una cultura xenofoba c’è tutto". Lo dichiara
don Federico Schiavon (nella foto di Hidden Side), responsabile della pastorale
per i Rom e i Sinti della conferenza episcopale italiana, che aderisce alla
Giornata di preghiera e digiu...
Napoli, il Sindaco: «Hanno colpe anche gli italiani»
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italiana. Questo ragazzo arrestato è stato sfruttato anche sessualmente.
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reazioni negative alle critiche dell’Unhcr verso la linea di Roma in materia di
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Battista Alberti(*) a Mantova, verrà presentata l’antologia di racconti “Il
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Roma, ritorna in servizio il carabiniere che uccise Fabio Halilovic
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imputato di omicidio colposo e condannato in primo grado a tre anni di
reclusione per aver ucciso un ragazzo rom, Fabio Halilovic di 16 anni che si
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Torino, appello in merito al nuovo regolamento delle aree sosta per rom e sinti
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Praga, il Partito nazionale ceco chiede la "soluzione finale" dei Rom, dure le
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Il Partito nazionale ceco (Ns), di estrema destra, ha diffuso un video
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Roma, la lotta all'abusivismo inizia dalla casa di una famiglia rom
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Immigrati, le vittorie negate
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sconfitta. Basti considerare l’insieme delle misure su sicurezza e immigrazione,
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Sull’iniziativ...
La macchia della razza
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macchia della razza in uscita da Ponte alle Grazie (pp. 96, euro 8): in forma di
lettera aperta a un bambino rom, uno di quelli cui si vogliono prendere le
impronte digitali, spiega come e perché ...
La belva umana
«Devono solo provare a darmi fastidio. Non si devono permettere. Se toccano la "robba"
mia, se toccano mia madre, mia sorella o la mia ragazza, mi faccio giustizia da
solo. Tanto la polizia che viene a fare. Oggi li mettono in galera, domani
stanno fuori. Io s...
Gambolò (PV), il Naga e i Sinti hanno vinto una causa strategica contro le
discriminazioni
Il Naga comunica con soddisfazione la decisione del Tribunale Amministrativo
Regionale per la Lombardia - Milano di sospendere lo sgombero di cittadini
italiani di origine sinta residenti, da gener...
Bolzano, una targa commemorativa in memoria dei Sinti vittime dell’olocausto
Domani 27 maggio 2009, alle ore 11.00, sarà scoperta la targa commemorativa in
memoria dei Sinti vittime dell’olocausto, presso il muro del lager di Via Resia.
L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Nevo Drom. Questo sarà un evento
di grande impo...