Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
A Skopje c’è un quartiere famosissimo di cui fino ad adesso è stato impossibile trovare delle foto su Internet da mostrarvi, si chiama Šutka (Šouto Orizari) ed è il più grande insediamento Rom d’Europa.
Io ci sono stato ed è un brulicare di gente e di colori. Al mercato, come potete immaginare, si vende di tutto, e si possono trovare dei tessuti davvero bellissimi. Sul quartiere esiste un documentario davvero molto divertente, Knjiga rekorda Šutka, il libro dei record di Šutka, diretto da Aleksandar Manic.
Il film racconta la vita quotidiana del quartiere indagando sui recordman del quartiere, perché ognuno a Šutka è campione, ha un proprio record da raccontare. Noi lo abbiamo visto in lingua originale a casa mia ma credo ci sia una versione con sottotitoli in inglese. Se riuscite a trovarla fatecelo sapere, nel frattempo date però un’occhiata alle foto appena pubblicate da Transitions on line.
P.s. se volete immergervi completamente nel mood del quartiere, ascoltate la colonna sonora di Ciganska magija del grande Vlatko Stefanovski, volendo acquistabile su yuforyou!
(il post originale)
Di Fabrizio (del 24/03/2007 @ 10:22:30, in Europa, visitato 1750 volte)
Da
British_Roma
Artisti visuali Rom e Sinti cercasi. Stiamo discutendo una
cooperazione con un gruppo rom dalla Russia che lavora con artisti rom
"underground" per esplorare la cultura rom ed il suo contributo all'identità ed
alla cultura europea.
I nostri amici rom dalla Russia guardano all'arte rom moderna
e non si fossilizzano sulle forme tradizionali dell'espressione visuale entro le
comunità rom. Fotografia, scultura, pittura, disegno al computer - sono tutte
benvenute.
Quindi se siete interessati, fatemelo sapere quanto prima!
Jeanette
Buirski - European Dialogue
Di Fabrizio (del 24/03/2007 @ 09:49:11, in lavoro, visitato 2152 volte)
Studia all'università di Montreux, vuole diventare broker. E lotta contro pregiudizi e mancanza di soldi
Serena Spada ha un sogno: la City. Ce l'ha da quando era piccola e c'era chi da grande voleva fare il macchinista e chi la parrucchiera, il calciatore o la ballerina. Lei no, lei scriveva già nei temi in seconda elementare: da grande voglio fare l'agente di borsa. Non sa neanche lei come le venne questa fissa. Sa solo che per lei era come sognare la luna. Non solo perché la sua non è una famiglia di banchieri, e ha sempre fatto fatica ad arrivare a fine mese. Ma perché appartiene al popolo Rom. E questo è un marchio che brucia a fuoco sulla pelle. Sono duri a morire, i pregiudizi. E Serena già le conosce, le battute: un zingara che punta alla Borsa? Sarà per svuotarla del portafogli. È una vita che ci fa i conti, con gli stereotipi, la diffidenza, l'ostilità. Al punto che, anche adesso che studia alla European University di Montreux, nel cantone svizzero di Vaud, vicino a Ginevra, per diventare quello che ha sempre voluto fare, non perde mai di vista l'altra metà della sua vita. Certo, qualcosa è cambiato negli ultimi anni. In Italia ci sono Rom che fanno gli infermieri, Rom che fanno i vigili urbani, Rom che hanno delle concessionarie d'auto nella scia di un mestiere tradizionale quale il commercio di cavalli. Rom che fanno perfino i professori universitari, come Santino Spinelli, che dopo aver preso due lauree a Bologna (Lingua e letteratura straniere moderne e Musicologia) abbina oggi la docenza di Lingua e cultura Romanì all'università di Trieste a una frenetica attività musicale che, col nome di Alexian, l'ha visto comporre colonne sonore per il cinema, incidere vari dischi e tenere un'infinità di concerti. Dalle ultime elezioni, per la prima volta, c'è una Rom anche al parlamento europeo. Si chiama Livia Járóka, è ungherese, ha 32 anni, è laureata in antropologia e, figlia di un musicista gitano e di una sarta ebrea, porta nella carne le ferite di due popoli finiti nei lager. Dove, nella scia di secoli di pregiudizi riassunti dallo sventurato Cesare Lombroso («hanno tutti i vizi e le passioni: l'oziosità, l'ignavia, l'amore per l'orgia, l'ira impetuosa, la ferocia e la vanità…»), Joseph Mengele faceva sugli «zingari» esperimenti di ogni genere. In particolare, avrebbe raccontato Helmut Clemens, che allora era un giovanissimo fattorino del blocco malati di Auschwitz- Birkenau, «cercava gemelli per gli esperimenti. (…) Una volta per caso ero là con lui e ho visto che iniettava un liquido nei loro occhi, che diventavano enormi». Mezzo secolo dopo quella tragedia e certi racconti dolenti come quello di Primo Levi su una famiglia di scampati che si muoveva su un carro enorme «trainato da quattro cavalloni pelosi» («in quei giorni li sentivamo singolarmente vicini a noi, come noi trascinati dal vento, come noi affidati alla mutabilità di un arbitrio lontano e sconosciuto…»), Livia Járóka ha patito ancora il razzismo. Era in corsa per diventare «parlamentare dell'anno» quale appassionata combattente dei diritti umani per la rivista Parliament Magazine quando le caselle di posta degli euro-colleghi sono state invase da una lettera di un deputato bulgaro, Dimitar Stoyanov, che spiegava dove si potesse «comprare» per cinquemila euro «una bella ragazza Rom da trasformare in una moglie devota» e starnazzava: «Non votatela, ci sono delle zingare molto più belle di lei». E se è dura per un'euro-deputata, immaginatevi per le altre. Anche Serena è figlia di una coppia mista. Il papà, Antonio Spada, è un Rom la cui famiglia vive in Italia dal 1559, così come è italiana dal Cinquecento o addirittura da prima la larga maggioranza dei 45mila Rom che da molto tempo si sono stabilizzati, hanno smesso di girovagare e si sono inseriti (a volte con grande fatica) nella vita quotidiana degli altri italiani che spesso, spiega Spinelli, «non si accorgono neppure d'aver a che fare con quelli che i razzisti chiamano sprezzanti "zingari"». La mamma, Anna Iannattone, è una «cagè» e cioè, per dirla in lingua Romanì, una «civile». Originari di Gaeta, hanno in gestione il parcheggio dell'Asl di Venafro e dopo Serena hanno avuto altri tre figli. Il più giovane dei quali, deciso a dare lui pure un colpetto di piccone al muro degli stereotipi, studia Virgilio e Senofonte al liceo classico. Insieme con il razzismo, però, Serena ha un altro problema: i soldi. Lasciato il liceo scientifico al terzo anno per andarsi a diplomare all'Harrow College di Londra, dove si è mantenuta da sola lavorando nelle ore libere prima di essere costretta a rientrare in Italia perché la famiglia non era in grado di aiutarla a proseguire gli studi, qualche mese fa ha superato gli esami di ammissione alla European University di Montreux. Per scoprire subito dopo che non c'erano borse di studio alle quali poter ricorrere per superare uno scoglio altrimenti, per lei, insormontabile: una retta di 900 euro al mese. Cui aggiungere altri soldi per dormire, mangiare, comprare libri… Per un po' le ha dato una mano, di tasca sua, la senatrice Tiziana Valpiana: «L'avevo conosciuta così, casualmente, e mi aveva colpito per la sua determinazione. È raro trovare una ragazza così decisa a realizzare i suoi sogni. Così convinta. Ho visto i voti. Bravissima. È un peccato che non ci sia una struttura pubblica disposta a investire su di lei. Su quello che può rappresentare nella battaglia di ogni giorno contro gli stereotipi da cui siamo infettati». Ed è lì che la parlamentare di Rifondazione comunista è andata a scontrarsi con una realtà amara: «Mi sono detta, illusa: vuoi che i "miei amici ministri" non riescano ad aiutarla? Vuoi che non capiscano quanto possa essere importante lanciare un segnale su un tema come questo? Un governo di sinistra!». Macché, niente da fare. Non esistono gli «strumenti tecnici» per un intervento mirato. E così, lassù a Montreux, Serena Spada è rimasta appesa a una sola speranza. Che qualcuno abbia un'idea per aiutarla a uscire da queste strettoie. O sia così generoso da scommettere sul suo sogno. Che potrebbe aprire una piccola crepa nel muro del razzismo. E dell'indifferenza.
Gian Antonio Stella
22 marzo 2007
Di Sucar Drom (del 24/03/2007 @ 08:37:42, in blog, visitato 1812 volte)
Bolzano, Rom e Sinti: convivenza e discriminazioni
Al tema "Rom e Sinti: convivenza e discriminazioni" è dedicato il convegno
promosso dall'Osservatorio provinciale sull'immigrazione in collaborazione con
la Ripartizione provinciale Politiche sociali per giovedì 22 marzo a Bolzano. Si
discuterà di politica abitativa, inserimento sociale e scolastico con gli
assessori Gnecchi e Cigolla.
I temi discussi nel convegno sono di stretta...
Giornata Mondiale Contro il Razzismo
Il 21 Marzo è stato dichiarato Giorno Internazionale per l’eliminazione di tutte
le forme di discriminazione razziale dall’Assemblea Generale delle Nazione
Unite, come reazione all’omicidio di settanta dimostranti anti-apartheid a
Shaperville, in Sud Africa nel 1960.
Oggi in Italia i Sinti e i Rom, denominati “zingari” e “nomadi” in maniera
dispregiativa ed etnocentrica, sono ancora oggetto ...
Mantova, cittadinanze imperfette
Ieri sera dopo le 18.30 si è conclusa a Mantova la conferenza “cittadinanze
imperfette”, organizzata dall’Associazione Sucar Drom e dalla Provincia di
Mantova per celebrare la Giornata mondiale contro il razzismo. Folto il pubblico
che ha partecipato all’evento, ripreso da alcune emittenti televisivi.
Fausto Banzi, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova, ha
aperto al co...
Roma,
il Prefetto Serra chiede senso responsabilità ad Alleanza Nazionale
“Un aspetto importante del nostro incontro con il prefetto che non è stato
riportato dalle agenzie di stampa è la disponibilità del nostro partito ad
accogliere l’invito del prefetto a contribuire a mantenere la calma nei
quartieri investiti dall’emergenza nomadi”.
E’ quanto dichiara il presidente della Federazione romana di An, Gianni
Alemanno. “Questo appello lanciato dal prefetto e riba...
Roma,
rogo distrugge il "campo nomadi" di Tor Cervara
Trenta baracche sono state distrutte nella notte da un incendio divampato nel
campo nomadi di Tor Cervara. Secondo prime verifiche il rogo non sarebbe di
natura dolosa. Le fiamme sono divampate alle 2,20 di martedì e sono state domate
solo alle 7. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto con sei mezzi.
Nessuno è rimasto ferito.
«È uno dei tanti incidenti che hanno interessato campi no...
Mutu da
bravo zingarello romeno ha fatto il furbo...
«Uno zingarello romeno che ha fatto il furbino». Il presidente del Palermo,
Zamparini, deve aver pensato che definire Adrian Mutu uno zingaro poteva suonare
offensivo invece con l’uso del vezzeggiativo rimediava al pessimo gusto della
sua dichiarazione, come quando si nasconde con la maionese il pesce andato a
male. Naturalmente non è così.
Forse nelle intenzioni del dirigente rosanero il...
Firenze, adescano i ragazzini nel "campo" rom poi abusano di loro nell'hotel
Sotto accusa, un albergatore di Montecatini e un cameriere slavo per aver
adescato ragazzi rom indifesi in cambio droga. Il cameriere frequentava un campo
nomadi di Firenze. Secondo quanto ricostruito, era il cameriere slavo, che
gravita in un campo rom del capoluogo toscano, a fare da tramite tra
l'imprenditore alle Cascine.
“Le attuali criticità dell’insediamento rom di Sesto Fiorentino...
OsservAzione, l'Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni è inefficace!
«L’89% dei furti nelle abitazioni è opera degli zingari. L’unico posto dove non
rubano è la Sardegna, perché là sono stati educati dai pastori barbaicini che li
incaprettano. Non si fanno chiamare “figli del vento”? Via col vento, fora di
ball! Non sono zingari? Circolare, circolare!». Questa è una parte delle
dichiarazioni rilasciate al Giornale dal Vice Presidente della Regione
Lombardia, Gianni ...
Milano,
presentati i rapporti sulla multietnicità in Lombardia
Si è svolto a Milano presso il “Pirellone”, sede della Regione Lombardia
nell’Auditorium Giorgio Gaber, il VI convegno internazionale “Gli immigrati in
Lombardia, Evoluzione e prospettive dell’integrazione nel territorio lombardo”.
Questa iniziativa è promossa dalla Regione Lombardia, settore Famiglia e
Solidarietà Sociale, dall’Osservatorio regionale per l’integrazione e la
multietnicità ...
Da
British_Roma
Ustiben Report - DALE FARM:RUTH KELLY DA LUCE VERDE AI BULLDOZERS
By Grattan Puxon
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Eileen O'Brien è nata nell'ospedale di Basildon l'8 aprile, giorno in cui si
celebra in tutto il globo il Giorno della Nazione Rom
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"Perché" si chiede Eileen O'Brien, sei anni, "stanno spendendo due milioni di
£ per cacciarmi. Sono solo una bambina."
Mentre l'assedio a
Dale Farm entra nel suo quinto anno, è quella la domanda che si pone tutta
la comunità dei Viaggianti. Un totale di un milione e mezzo di euro è già
stato speso dal consiglio comunale di Basildon per la sua politica di pulizia
etnica.
Ma Malcolm Buckley, capo dei Tory, ha ancora molto da dire e da fare. La
maggioranza conservatrice ha votato un piano da cinque milioni di euro per
sbaraccare circa mille Nomadi e Viaggianti dalla propria terra.
In Gran Bretagna in totale, sono spesi annualmente circa 30 milioni di euro
in misure anti-Viaggianti. Durante gli ultimi dieci anni, dozzine di siti
privati e comunali sono stati chiusi e migliaia di famiglie mandate a vivere per
strada. Alcuni sono diventati vittime di attacchi di vigilantes, com'è successo
col recente incendio di caravans a Tamworth condotto da una cinquantina di
persone.
"Tutto ciò deve finire" dice Cliff Codona, che è uno dei due rappresentanti
UK nel Forum Europeo dei Rom e Viaggianti a Strasburgo. "Il danno a 350.000
della nostra gente in questo paese è tanto fisico che psicologico. E' una sorta
di lento genocidio. Vogliono distruggere il nostro modo di vita."
Eileen frequenta la Crays Hill Primary school, che è diventata una scuola
solo per i Viaggianti da quando gli altri genitori hanno ritirato i loro figli.
La scuola dovrà chiudere se Buckley riuscisse a sgomberare le 86 famiglie
in quello che definisce "l'accampamento illegale" di Dale Farm.
I Viaggianti hanno costruito lì le loro case, la maggior parte di un ettaro e
mezzo sono stati presi da una discarica che conteneva centinaia di carcasse di
auto. Nessuno se ne è lamentato, durante i quarant'anni di questa operazione,
nonostante i rifiuti e il rumore.
L'agitazione è iniziata soltanto quando una storica comunità zingara ad Oak Lane
si è estesa includendo Dale Farm, raddoppiando il numero di piazzole e
raggiungendo le cento yards. Più che un accampamento, Dale Farm è un villaggio,
con la sua strada privata d'accesso e i suoi vialetti. Giardini e recinzioni
circondano gli chalets e le mobile-homes, ciascuna con i suoi pittoreschi
rimorchi.
"Questa è una comunità modello," dice Richard Sheridan. "Sarebbe anche più
bella, se non avessimo questa demolizione sulle nostre teste."
L'insediamento è cresciuto, dice Sheridan, sotto l'influsso dei Viaggianti
sgomberati da altre aree. Con il passaggio al Criminal Justice Act, il modo di
vita dei Viaggianti si è fatto più duro. Secondo quanto disposto dalla Sezione
62, la polizia può rimuovere qualsiasi caravan sulla strada. Ora Ruth Kelly, la
nuova Segretaria di Stato per le Comunità, ha dato a Basildon segnale verde per
demolire Dale Farm e mandare 600 persone verso una disperata esistenza sulla
strada. A febbraio, Ruth Kelly ha rifiutato l'appello finale e deciso che è più
importante proteggere la cosiddetta "Cintura verde" che salvaguardare il futuro
dei bambini come Eileen O’Brien.
"Ciò che stanno facendo è buttare questa piccola ragazza nella spazzatura,"
dice sua zia, Kathleen McCarthy, istitutrice alla Crays Hill school.
"Questa terra ci appartiene, ma non vogliono che noi ci viviamo," si lamenta.
"Dove vogliono che andiamo?"
Puntualizza che delle circa 30 famiglie che hanno richiesto una situazione in
quanto "senza casa" dopo lo sgombero, nessuna è stata ascoltata. Il consiglio ha
trovato scuse e ragioni per dequalificare tutte le richieste, sostenendo che si
dichiaravano senza casa al solo scopo di accedere alle case popolari.
McCarthy è sprezzante su queste scuse e ritiene che il razzismo sia la causa
dell'estrema ostilità verso i Viaggianti. Trecento persone hanno preso parte ad
una marcia anti-Viaggianti, poco prima delle dichiarazioni di Ruth Kelly, e
circa 7.000 hanno firmato una petizione contro la presenza dei Viaggianti
nell'area.
Peggio ancora, gli abusi razziali stanno diventando più comuni mentre
l'assedio si prolunga. Il ventenne Patrick Egan, il cui zio detiene la proprietà
originale e legale di Dale Farm, girava con due amici quando è stato fermato ed
insultato da alcuni skinheads di Basildon.
Gli hanno gridato insulti e uno gli ha tirato un colpo violento. Un
elicottero della polizia era sulla scena e diede loro la caccia. Furono così
costretti a correre attraverso la pericolosa corsia della A127 e tra i campi
attorno a Dale Farm. Qui l'elicottero atterrò, e i ragazzi furono costretti a
terra. Patrick che, credetemi è un bravissimo ragazzo, fu trattenuto nella
stazione della polizia di Basildon durante la notte.
Furono accusati di furto di telefoni cellulari. Quando venne dimostrato che
era falso e con il reclamo dei loro genitori, assieme a quello di Bridie Jones
dell'Irish Travellers Movement 2006, furono rilasciati. Non venne presa contro
di loro alcuna misura. Nessuno degli skinheads fu mai interrogato o detenuto.
Gran parte del sentimento anti-Viaggianti è montato del deputato Tory locale
John Baron, che attualmente sta minacciando azione legale contro chi scrive qui,
che ha pregiudizi e agsce come un razzista. Non gradisce il termine "pulizia
razziale" usato per descrivere lo scopo della sua campagna.
Quindi, [...] l'impegno è quello di preservare la Cintura Verde e le
caratteristiche dell'Essex rurale. Ma nessuno spiega perché questa campagna non
sia stata lanciata quando Dale Farm era un enorme immondezzaio, che è stato
ripulito dagli stessi Viaggianti. E nessuno accenna al grande sviluppo
dell'adiacente Gardener Lane, quando sono state costruite 800 nuove case come
parte del programma governativo Thames Gateway.
Dovrà essere costruito un nuovo accesso alla A127. L'aumento delle strade
dovrebbe risolvere il "problema autostrade" sollevato dal rapporto di Kelly, è
la seconda grande ragione per l'abbattimento di Dale Farm.
English Partnerships, un'Agenzia Governativa, è coinvolta tanto in Gardener
Lane che in progetti viari sulla A13 a Pitsea, dall'altra parte di Basildon.
Questo secondo sito è stato proposto l'anno scorso come possibile alternativa a
Dale Farm dallo stesso vice Primo Ministro John Prescott.
La proposta è stata immediatamente rifiutata dai boss Tory John Baron e
Malcolm Buckley. Hanno protestato che la soluzione è improponibile come Dale
Farm, nonostante si tratti di terra brulla, non Cintura Verde, ed adoperato già
come sito legale di Viaggianti.
Basildon, come ammette Kelly, sinora non ha mai indicato come sistemare i
Viaggianti. Un recente rapporto commissionato dall'Assemblea dell'Inghilterra
Orientale dice che Basildon deve costruire 157 aree addizionali per i
Viaggianti, attualmente forzati a vivere illegalmente nell'area. Dale Farm
Housing Association, presieduta da Richard Sheridan, per questo ha proposto un
piano per costruire un'area sosta con 15 piazzole a Terminus Drive, Pitsea.
"Ovviamente, rifiuteranno," commenta Sheridan. "Ma ci rivolgeremo in appello
a Ruth Kelly. Avrà una seconda possibilità di considerare impossibile la nostra
situazione."
Sheridan dice che Basildon ha anche fallito nel designare una terra per i
Viaggianti, come richiesto dal 2004 Housing Act. Diversi Viaggianti hanno
acquistato la terra dove sistemarsi, ma in ogni caso il consiglio ha ottenuto
ingiunzioni di sgombero.
[...] Dale Farm, come l'altra comunità di Smithy Fen, Dale Farm è una grande
comunità. dove anziani e malati sono curati dalle giovani generazioni. Ma come
compromesso, dice Sheridan, è meglio che veder distrutte le proprie case, ed
alcuni residenti vorrebbero trasferirsi a Pitsea e nel nuovo sito a Colchester,
distante circa 35 miglia o di costruire in un'area di proprietà.
Tuttavia Sheridan, oltre a coinvolgere il proprio clan, sta facendo pressione
sull'opposizione per la montagna di denaro pubblico che sarebbe sprecato in
tutta questa operazione. Rimpiazzare Dale Farm non costerà "solo" cinque milioni
di euro, ma potrebbe salire a trenta o quaranta milioni per le spese legali e i
processi.
"Ha lo stesso senso di una compagnia di assicurazione che spinge un cieco
addosso ad un bus," dice Sheridan.
I residenti di Dale Farm non hanno intenzione di andare senza combattere.
Hanno ottenuto un appello, che non sarà pronunciato prima della fine
dell'anno. Gli avvocati dei Viaggianti, dicono che, tra l'altro, che uno
sgombero avrà effetti traumatici sui bambini come Eileen, e sarebbe contro
l'articolo 8 della Convenzione sui Diritti Umani, che garantisce l'integrità
della famiglia e della vita famigliare.
La locale Wickford Primary Health Trust ha ammonito che i bambini e i malati
potrebbero essere feriti durante l'operazione di sgombero. Un responsabile di
Essex Fire and Rescue ha espresso i propri dubbi sull'utilizzo per operazioni di
sgombero della compagnia privata
Constant & Co., che in casi analoghi si è macchiata di comportamenti
altamente discutibili.
Constant & Co. è stata chiamata dal comune di Basildon ed ha già sgomberato
una mezza dozzina di aree private di Viaggianti, alcune molto vicine a Dale Farm.
L'obiettivo principale è stato una serie di iarde su Hovefields Avenue, Wickford.
Piuttosto che rimuovere i caravan, alcuni sono stati schiacciati o distrutti col
fuoco.
La preoccupazione è che vengano adoperati macchinari pesanti troppo vicino a
bambini piccoli, con pericolo sulla sicurezza. I media sono stati esclusi da un
recente sgombero "per la loro stessa sicurezza" [...]
"Cosa stanno facendo è pulizia etnica" dice padre John Glynn, la cui diocesi
include Dale Farm ed Oak Lane. "Sto pregando perché non mandino i bulldozers ha
spianare tutte queste case."
Di Fabrizio (del 23/03/2007 @ 09:31:28, in media, visitato 2084 volte)
Da
Roma_Italia
Artnet News - 14 marzo 2007 - PADIGLIONE ROM A VENEZIA
Il profilo dei padiglioni nazionali alla 52a Biennale di Venezia
(giugno-10 novembre 2007) appare abbastanza noto (es.(i.e. Felix Gonzales-Torres
- U.S.A., Tracy Emin - GB., Sophie Calle - Francia, Isa Genzken - Germania). Una
nuova aggiunta è un padiglione dedicato alla cultura rom. Il progetto è
un'iniziativa dell'Open Society Institute fondato da George Soros, che ha
finanziato un continuo "Progetto Partecipazione Culturale Rom". Secondo un
comunicato stampa, il padiglione rom costituisce "il primo significativo passo
per dare alla cultura rom contemporanea il pubblico che si merita."
[...]
Ai Rom e ai Sinti in Italia. Carissimi, in questi mesi il Governo italiano ha intrapreso diverse iniziative con l’obiettivo di riconoscere alle popolazioni sinte e rom lo status di Minoranze Etniche Linguistiche. Per questa ragione è stato formato al Ministero dell’Interno un gruppo interministeriale che partendo dal lavoro del dottor Scalia, pubblicato su internet, ha prodotto una bozza di testo di legge che in queste settimane è presentato a diverso titolo negli incontri riservati tra Stato ed Enti Locali. Inoltre, è stato formato dal Ministero delle Politiche Sociali il Tavolo Rom e Sinti, dove sono state invitate alcune delle realtà associative che, a diverso titolo, si sono spese a favore delle popolazioni sinte e rom in questi anni. In questi mesi l’Associazione Sucar Drom ha stimolato il Governo ad invitare i Rom e i Sinti che in questi anni si sono occupati di far riconoscere a queste popolazioni i diritti di cittadinanza ma non tutti hanno potuto partecipare. Negli ultimi due mesi abbiamo molto riflettuto e abbiamo deciso che fosse importante offrire momenti di incontro informali a tutti i Sinti e i Rom che lavorano su queste tematiche. Abbiamo deciso di organizzare un primo incontro a Mantova sabato 24 marzo, dalle ore 10.30, con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale, per discutere insieme le diverse proposte di riconoscimento dello status di Minoranze ai Sinti e ai Rom con l’obiettivo di scrivere un testo condiviso da presentare al Governo. Bernardino Torsi Presidente dell’Associazione Sucar Drom Fausto Banzi Assessore della Provincia di Mantova Nazzareno Guarnirei Presidente dell’Associazione RomSinti@Politica Radames Gabrielli Presidente dell’Associazione Nevo Drom Yuri Del Bar Consigliere Comunale a Mantova Per informazioni e partecipazioni Associazione Sucar Drom, cellulare 338 8736013 telefono 0376 360643, fax 0376 318839 e-mail: sucardrom@sucardrom.191.it
In foto Bernardino Torsi e Radames Gabrielli
Dialogar(t)e
FESTA DI PRIMAVERA Venerdì 23 marzo 2007, ore 21:00 al Frida – via Pollaiuolo, 3 – Zona Isola - MILANO
SPAZIO ARANCIONE - via Guerzoni, 39 - Milano info@spazioarancione.it - www.spazioarancione.it
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Moresco (gruppo marocchino-italiano)
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Veronica e i suoi fratelli (gruppo rom)
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Strange Meeting (trio strumentale fusion italiano)
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Mostra fotografica
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Letture e storie dal mondo accompagnate dalla musica di Martina
Di Fabrizio (del 22/03/2007 @ 10:19:04, in Italia, visitato 1705 volte)
Recentemente a Roma e nel Lazio si sono riaperte le polemiche sui campi nomadi. Riporto questo articolo da TusciaWeb che, anche senza dire niente di nuovo, tenta di dare alcuni elementi di dialogo
Sono stato a guardare stupefatto ed incredulo la vicenda del possibile trasferimento d’alcuni rom sul nostro territorio.
Il Prefetto Serra ha dichiarato che non esisteva alcuna ipotesi di trasferimento forzato di campi nomadi, giudicabile negativamente dagli stessi rom (demonizzati senza essere a conoscenza di nulla), e che sarebbe stato considerato alla stregua di una deportazione, ma un’ipotesi appunto, d’inserimento di 10 persone per centro abitato, in abitazioni pagate dalla Regione e con inserimento scolastico dei bambini rom.
Sono stati semplicemente chiesti i pareri dei sindaci coinvolti, e quindi non si comprende il perché di tutta questa spirale d’odio, d’ignoranza e di paure, fomentata dalle destre, che mi ha personalmente indignato.
Il popolo rom è una popolazione indeuropea che parla una lingua di ceppo indiano, concentrato soprattutto nell'Europa dell'Est, in Spagna e in Sud America (specie in Brasile e in Argentina).
Nella loro lingua rom (o rrom, plurale roma o rroma) significa semplicemente "persona", "essere umano". I rom sono spesso chiamati zingari, zigani o gitani, tutti termini che derivano da Egitto e che fanno riferimento ad una presunta (ed erronea) origine egiziana dei rom. I rom sono spesso impropriamente chiamati nomadi, termine che in realtà si riferisce genericamente a chiunque conduca vita itinerante, e che quindi è improprio riferito ai Rom stanziali (la maggioranza) e, al contrario, potrebbe applicarsi a popolazioni che nulla hanno a che fare con i rom (fonte Wikipedia).
Può un popolo essere interamente criminalizzato e perseguitato?. In passato questo è accaduto, nei campi di sterminio nazisti non sono morti solo ebrei, ma anche rom.
Al pari della più nota Shoah (il tentativo del regime nazista di sterminare gli ebrei), il Porrajmos fu deciso sulla base delle teorie razziste che caratterizzavano il nazismo. Dato che le comunità nomadi dell’Europa orientale non erano organizzate come quelle ebraiche, il numero delle vittime non è esattamente definibile, ma si può approssimare tra le 400.000 e le 800.000 unità.
Solo recentemente i Rom hanno iniziato a chiedere di essere ufficialmente inseriti tra le vittime del regime nazista.
L'aspetto più terribile della loro detenzione è rappresentato soprattutto dagli esperimenti scientifici cui fecero da cavie, a partire dal 1943, ad Auschwitz e altri campi di concentramento.
A molti di loro furono inoculati germi e virus patogeni per osservare la reazione dell'organismo di fronte alle malattie, altri furono obbligati ad ingerire acqua salata fino alla morte. Particolarmente duro fu il trattamento riservato alle donne. Le più giovani venivano sottoposte a dolorose operazioni di sterilizzazione, mentre quelle mature erano utilizzate per riscaldare, nude, i corpi di coloro che erano stati soggetti agli esperimenti sul congelamento.
L’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite recita:
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Art. 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione potrà essere inoltre fondata sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
I diritti sono i diritti di tutti nessuno escluso e dichiarazioni come quelle del sindaco di Barbarano Montaccini “gli zingari sono portatori di malattie, come la scabbia”, sono gravissime e probabilmente anche al di fuori della legalità, oltre che una palese violazione dei diritti umani.
Il sindaco Montaccini, si è domandato perplesso perché un giornalista gli abbia chiesto se era cattolico……… la risposta signor sindaco è su di uno strano libro a lei probabilmente ignoto Matteo 5, 3-12…..Beati quelli che fanno cordoglio, perché saranno consolati.
Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che sono affamati e assetati della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio….
Tante volte, nell’agenda della politica, sentiamo amministratori locali parlare, devo dire spesso demagogicamente, di accoglienza, integrazione, dialogo, conoscenza…….ecco, io credo che dovremmo declinare questi concetti partendo, per esempio, dalla stessa etimologia del termine accoglienza, “ad cum lego”, che reca al suo interno il senso stesso di questo concetto, che deve necessariamente parlare di confronto, di scambio, di intercultura, di cose, persone e culture che si legano fra loro arricchendosi vicendevolmente.
Voglio farmi garante di un’iniziativa, portare ragazzi del nostro territorio in visita ad un campo rom, in modo che possano rendersi conto con i propri occhi, della condizione in cui versano degli esseri umani come loro. Mi farebbe piacere che fra questi ragazzi, ci fossero anche ragazzi di Barbarano che hanno partecipato alla “porchettata rom.
Giuseppe Picchiarelli (Assessore provinciale di Viterbo ndr)
Di Fabrizio (del 22/03/2007 @ 09:49:28, in scuola, visitato 1889 volte)
Da
Mundo_Gitano
Por: Silvia Torralba
Lavorare in rete per dar voce alle donne gitane e promuovere il loro
accesso alla scolarità, dalla scuola sino all'università. E' l'obiettivo per cui
sette anni fa nacque Drom Kotar, un'entità delle donne gitane di Barcellona.
08/03/2007, Circa poco più di un mese fa, l'Università di Lleida ha
ospitato l'ultima edizione dell'Incontro
delle Studenti Gitane che, dal 2002, è promosso dall'associazione
Drom Kotar Mestipen.
In tutti questi anni, l'entità ha organizzato quest'iniziativa in nove occasioni
con l'idea di fomentare la partecipazione di bimbe e donne gitane che sono nel
processo di formazione e scambiare esperienze per lottare contro l'assenteismo
scolastico.
L'obiettivo è "conoscere le cause dell'abbandono prematuro" della scuola,
conoscere le alternative per superare questa problematica e, nel contempo,
mostrare come molte giovani e donne gitane "stanno arrivando lontano o vogliono
farlo" studiando all'università e lavorando per la loro comunità [...].
Negli Incontri delle Studenti Gitane partecipano ragazze e donne che stanno
formando entità sociali in tutta la Catalogna,maestri ed associazioni di
quartiere, sempre sotto la coordinazione di Drom Kotar.
Questa organizzazione si formò nel barrio de la Mina a Barcellona più di
sette anni fa al fine di riunire donne di differente età, gitane e no, per
superare situazioni di esclusione di genere e precedenza, far conoscere alla
società il lavoro che molte donne gitane attive realizzano per la loro comunità
e promuovere l'accesso alla scolarizzazione ed alla formazione di bambine ed
adulte.
Per questo, Drom Kotar ha predisposto spazi di dialogo, come gli incontri tra
studentesse ragazze ed adulte e la Commissione delle Madri. Attraverso quest'ultimo
spazio, che funziona da vari mesi, le donne gitane arrivano alle famiglie per
sensibilizzarle sull'importanza dell'educazione per il futuro dei loro figli, e
lavorare passo a passo con le loro scuole per formare il corpo insegnante con
metodologie di intervento sulla storia e la cultura del popolo gitano.
Formarsi per aumentare la partecipazione
Oltre a lavorare per aprire spazi di dialogo e promuovere la scolarizzazione,
Drom Kotar appoggia processi di formazione occupazionale per aumentare
l'inclusione socio-lavorale. In questa maniera, donne gitane di oltre 45 anni si
sono formate per lavorare come controllore nelle mense scolari, nella pausa e
nel tempo libero.
Questo tipo di formazione, segnalano da Drom Kotar, permette alle donne di
sviluppare abilità e, soprattutto, presuppone "includere le voci gitane,
attraverso le donne, dentro la scuola, nei centri civici, centri giovanili,
ecc." per superare situazioni come l'abbandono scolastico e la mancanza di
partecipazione, e generare referenti positivi.
A tutto questo, si aggiunge anche l'iniziativa Educa Rom, che si coordina con
altre associazioni di gitani di paesi come Romania, Ungheria e Francia.
L'idea
Non è altro che lavorare in maniera coordinata per promuovere l'accesso alla
scolarità di gitane adulte nel territorio europeo e, mediante educatrici ed
istituzioni di appoggio, sensibilizzare la popolazione sulla storia e la cultura
gitana e registrare i contributi realizzate dalle organizzazioni gitane.
Io cosa posso fare?
Quanti vogliono collaborare con la Commissione delle Madri
dell'associazione Drom Kotar Mestipen possono scrivere a
ARROBA@dromkotar.org
Il 2 e 3 aprile si svolgerà a Valencia il Congresso Nazionale delle Donne
Gitane organizzato dalla Federazione Autonoma delle Donne Gitane della
Comunità Valenciana. Se desiderate informazioni o volete partecipare, potete
domandare all'associazione
Drom Kotar
Mestipen.
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