Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 24/10/2006 @ 09:52:09, in media, visitato 1662 volte)
Siamo zingari, ma saliamo in cattedra a darvi una lezione
di Massimiliano Melilli Faceva freddo quella notte, ad Auschwitz. Eppure era agosto. L’agosto del 1944. Freddo, a volte, significa terrore. In otto ore, fu compiuta una strage. Una delle tante, in verità. Ma questa è “speciale”. Fa parte di un altro Olocausto, dimenticato e nascosto. Quattromila zingari - il più piccolo aveva sette anni e si chiamava Jan Holomek - furono uccisi con il gas, quella notte. Cinquecento esecuzioni ogni ora, un record dell’orrore. A Jan, quella sera, dissero che lo portavano dai genitori. Il bambino non vide più mamma e papà. Non poteva sapere che un’ora prima, anche a loro, avevano detto la stessa cosa: vi portiamo da vostro figlio. A morire, tutti.
Seicentomila morti. Tante furono le vittime della ferocia nazista. Erano tutti zingari. Da sempre minoranza in ogni Paese che li ospita (spesso, malvolentieri) gli zingari sono ormai parte fondante di un vasto repertorio di qualunquismi e giustizialismi sempre più radicati nelle nostre società: “Mi sembri uno zingaro”; “Fai il bravo piccolino, altrimenti gli zingari ti portano via”; “Sono bravi a leggere la mano e a rubare nei supermercati”.
La crescente generalizzazione (con relativa colpevolizzazione) sugli zingari, in Italia e in Europa, nasce dalla non-conoscenza della cultura e della tormentata storia di questo popolo. Lucidissima l’analisi di Daniell Soustre de Condat, autrice di un saggio illuminante: Rom, una cultura negata (Palermo 1997). “Davanti a colui che vuole introdursi con forza nel mondo Rom, lo zingaro si occulta. Perché questa società perseguitata dalla notte dei tempi, - spiega la saggista - si è organizzata così affinché le sollecitazioni che vengono dall’esterno, siano controllate da lei stessa al fine di non intaccarne la coesione sociale”. E’ per questo motivo che gli zingari hanno un nome per i non-zingari, “Gagi Kano Nav” e uno per loro, “Romano Nav”
Di Fabrizio (del 24/10/2006 @ 10:05:11, in Italia, visitato 1629 volte)
Sabato 28 ottobre 2006 - ore 15.00 p.zza San Gerolamo (inizio cavalcavia Buccari)
MILANO
MANIFESTAZIONE – CONCERTO con LES AMBASSADEURS (Sound Sistem dal Senegal) LES ANARCHISTES
PERCHE’ SI ROMPA IL MURO DI SILENZIO CHE COPRE LE ESPULSIONI E I TRATTENIMENTI DEI CITTADINI STRANIERI
PER CHIUDERE I CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA
PER USCIRE DALLA POLITICA DELLA REPRESSIONE E AFFERMARE LA NOSTRA VOLONTA’ AL RISPETTO DI TUTTI E TUTTE
In allegato il volantino e l'appello, da diffondere e far girare!
per adesioni citta.pertutti@yahoo.it
ROMPIAMO IL SILENZIO
CHIUDIAMO I CPT
Sono ormai oltre 3 milioni gli uomini e le donne immigrati in Italia, di cui un quarto circa in Lombardia, arrivati per cercare un lavoro e un futuro migliore. Sono profughi di un sistema economico internazionale che ingabbia la maggior parte dell’umanità nella povertà, mentre consegna sempre più ricchezze a una ristretta minoranza.
L’Italia è già multietnica e la costruzione di una società multiculturale potrebbe essere una grande opportunità. Invece, le politiche sin qui praticate trattano i cittadini stranieri esclusivamente come un problema di ordine pubblico e come manodopera a basso costo e senza diritti. Così il 75% delle risorse pubbliche spese in Italia in materia di immigrazione sono destinate a misure repressive, mentre non esistono canali di regolarizzazione, se non l’attesa dell’ennesima sanatoria, dichiarata o mascherata. Il risultato non è certo la diminuzione dei flussi migratori, bensì l’allargamento della condizione di clandestinità, la diffusione di situazioni di abuso e sfruttamento e l’assenza di politiche di accoglienza e di diritti di cittadinanza. Una negazione di diritti che colpisce specificamente i cittadini stranieri, ma che provoca una progressiva erosione dei diritti e delle tutele per l’insieme della società italiana, a partire dai ceti popolari e dai lavoratori.
Simbolo e paradigma di questo approccio securitario e del doppio binario giuridico che ne consegue sono i cosiddetti Cpt, i centri di permanenza temporanea, dove cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno possono essere segregati fino a 60 giorni, senza aver commesso alcun reato e senza mai vedere alcun giudice ordinario. Sono delle vere e proprie carceri amministrative su base etnica, dove vigono delle regole che si collocano al di fuori dalla nostra Costituzione. A Milano ce n’è uno in via Corelli, nascosto alla vista della città dal ponte della tangenziale e da alti muri.
Dicono che i Cpt non sono carceri, chiamano i detenuti “ospiti” e affermano che sono strutture “necessarie” e che non c’è nulla da nascondere. Eppure, sono coperti da segretezza più di un supercarcere. Un’omertà istituzionale che fa sì che la stragrande maggioranza dei cittadini non sappia cosa siano, cosa vi accada e quanto costino.
Siamo convinti che strutture del genere non siano compatibili con i principi democratici e che vadano chiusi insieme alla stagione delle leggi repressive, cominciando con l’abrogazione della Bossi-Fini.
E siamo altrettanto convinti che occorre urgentemente porre fine all’omertà istituzionale, permettendo così ai cittadini di poter sapere. Ecco perché avevamo chiesto al Prefetto di Milano di rendere pubblici tutti i dati relativi al Cpt di via Corelli, ricevendo però un diniego totale di fonte ministeriale.
Riteniamo sia inaccettabile continuare a negare la trasparenza e pretendere poi di assumere decisioni politiche sulla base di una presunta “necessità”. Invitiamo quindi le organizzazioni sociali, i movimenti, le forze politiche, i cittadini e le cittadine a partecipare alla mobilitazione presso il Cpt di via Corelli.
SABATO 28 OTTOBRE - ORE 15.00
appuntamento in p.zza San Gerolamo (inzio cavalcavia Buccari)
MILANO
prime adesioni:
Arci Milano - Arciragazzi Milano – Ass. Al Qafila - Ass. Azad – Berretti Bianchi Lombardia - Comunità Kurda Milano - Attac Milano - Bastaguerra Milano - Centro delle Culture - Comitato Intercomunale per la Pace del Magentino - Coordinamento Immigrati Bergamo - Coordinamento nord sud del mondo – CRIC - Fiom Milano – Naga – Leoncavallo spa - Opera Nomadi Milano - Rivista Guerre&Pace – SinCobas – Todo Cambia - Giovani Comunisti Milano - Associazione Sinistra Rossoverde – Mov. per il PCL Milano - Partito della Rifondazione Comunista Milano - Partito Umanista - Franco De Alessandri (segr. gen. Fillea-Cgil Lombardia) - Tommaso Vitale, Alberto Giasanti (Università di Milano Bicocca) - Andrea Membretti (Università di Pavia) - Bruno Cousin (dottorando in Sociologia) – Fabrizio Casavola (Mahalla) - Gigi Malabarba (ex senatore Prc) – Franco Vanzati (Cgil Pavia) – Mario Agostinelli, Luciano Muhlbauer, Osvaldo Squassina (cons. reg. Lombardia, Prc) – Giorgio Roversi (resp. dip. immigrazione Cgil Lombardia) - Vittorio Agnoletto (europarlamentare Prc-Gue) – Piero Maestri (cons. prov. MI, Prc) – Paolo Limonta (insegnante elementare)
info e adesioni: cittapertutti@yahoogroups.com
Di Fabrizio (del 25/10/2006 @ 10:16:59, in blog, visitato 1648 volte)
E' il titolo di alcune interessanti riflessioni, dal blog Rom Sinti @ Politica.Nel mese di Ottobre alcune organizzazioni hanno promosso eventi pubblici a carattere nazionale per riflettere sulla problematica di Rom e Sinti, sono emerse proposte, stimoli e contraddizioni, ma un dato certo in comune è la carente partecipazione attiva e propositiva a tutti i livelli di Rom e Sinti. Non si tratta di un caso isolato ma è la "normalità", tanto che quello che più sorprende è l’assenza di una riflessione in merito e la messa in opera di strategie per realizzarla, quasi che la partecipazione attiva e propositiva di Rom e Sinti non sia determinante nella scelta di un progetto politico per questa minoranza.
Di Fabrizio (del 25/10/2006 @ 10:57:41, in casa, visitato 2809 volte)
TULCEA - Il Centro Europeo per i Diritti dell'Etnia Rom e l'Associazione Rom "Egalitatea de Sanse" (Pari Opportunità) segnalano preoccupati le drammatiche conseguenze di uno sgombero da Tulcea, Romania Orientale, avvenuto l'11 ottobre 2006.
Per questa ragione, un gruppo di 150 cittadini, la maggior parte di etnia Rom, hanno perso la loro dimora come conseguenza di una decisione del tribunale di Tulcea. Ledue organizzazioni chiedono alle autorità locale di porre rimedio alla situazione che vede molti diritti messi in discussione.
Fonte: Roma_Daily_News
Di Fabrizio (del 25/10/2006 @ 12:40:32, in Italia, visitato 2437 volte)
Succede anche questo, verrebbe da dire. Cosa si prova ad essere accusati solo per il colore della pelle, ne parla Lameziaweb.biz: "Sono una zingarella, mi chiamo Nada e ho 18 anni. L'altro giorno davanti all'ospedale un "italiano" mi ha accusato di avergli rubato il telefonino. S'è arrabbiato e s'è messo a gridare. Gli ho ripetuto tante volte che non sono stata io a prendere il suo telefono, ma lui ha continuato ad urlare e a dirmi tante brutte parole". A parlare è Nada Bevilacqua, ragazza Rom che abita nell'accampamento di Scordovillo, e che fino a qualche giorno fa era solita fermarsi davanti all'ospedale in attesa di Karin Faistnauer, ... [cut] Troppo facile puntare il dito contro i Rom che «non vogliono lavorare e per questo vanno a rubare; su di loro non puoi fare nessun affidamento». Questi i commenti più "soft" che si sentono in giro comunemente, le espressioni e i pensieri ripetibili insieme ai quotidiani atteggiamenti di vero razzismo perché «gli zingari sono brutti, sporchi e cattivi e tali resteranno. Per sempre». Ma il pregiudizio è il peggior male sociale: gli zingari rubano auto nel parcheggio, e chiedono in cambio soldi per restituirle ai proprietari. È vero. Ma è pure vero che la responsabilità penale di un furto è di chi lo commette, non di un'intera etnia.
Ustiben Report -
By Grattan Puxon
Una azione di protesta viene richiesta dalla famiglia di Danny Rooney a seguito
della sua recente morte in prigione.
La vedova, Ann Rooney, chiede ulteriori investigazioni dopo che un rapporto
afferma che Danny, 39 anni, si è impiccato mentre attendeva la sentenza.
Il giudice istruttorio ha aperto un'inchiesta.
"Non crediamo che si sia suicidato" dice la sorella, Mrs Margaret Rooney.
"Non era da Danny -non ne aveva ragione."
Danny lascia la moglie Ann e otto figli, l'ultimo di nove mese.
MANIFESTAZIONE
I membri della famiglia chiamano ad una manifestazione all'esterno della
prigione di Bullingdon, Bicester, Oxfordshire alle 12.00 am di venerdì 27
ottobre.
"Chiamiamo a protestare tutti i Viaggianti e chi li appoggia," - "E'
importante per tutti noi."
L'Irish Travellers Movement 2006 e Gypsy & Traveller Affairs
terranno un'udienza pubblica giovedì presso Stow-on-the- Wold Fair per
appoggiare la manifestazione.
Nomadi e Viaggianti sono molto agitati per la morte di Danny Rooney,"
dice Richard Sheridan, presidente di ITM. "Non è la prima volta che in prigione
accadono casi simili."
Dice che dopo il recente assalto a Tamworth da parte di un gruppo di
vigilantes, dove due Viaggianti furono bruciati, cresce l'atmosfera di sfiducia
nella comunità.
CONTACTS:
Margaret McCann 07765384449
Bridie Jones (IRM) 07765174141
Bullingdon Prison
01869353100
Governor: Phil Taylor
Di Sucar Drom (del 26/10/2006 @ 10:48:34, in blog, visitato 2367 volte)
Firenze, DOPO la Scuola A Firenze è iniziato ad ottobre il corso di formazione per operatori e volontari di doposcuola rivolto a minori stranieri. Il percorso formativo è organizzato dall'ArciSolidarietà Toscana e dal CESVOT (centro servizi volontariato toscana), in collaborazione con ARCI Toscana, Accoglienza Toscana, Amalipé Romano. Il corso vuole rispondere all’esigenza di creare possibilità di confronto e di
Mantova, incontro dei tre Presidenti Sinti Il 21 ottobre, a Mantova, prima delll'inizio del concerto di Negrita si sono incontrati i tre Presidenti Sinti: Radames Gabrieli di Nevo Drom, Bernardino Torsi di Sucar Drom e Vladimiro Torre di Them Romanò. L'incontro si è tenuto nella spazio kampina "Hantigo Sinto". I tre Presidenti hanno discusso sulle strategie da ado
Chiari (BS), la stampa locale sulla questione dei sinti Negli ultimi giorni la stampa locale di Brescia ha dato spazio alla vicenda delle nove famiglie sinte di Chiari che sono state "invitate" dall'Amministrazione Comunale, dopo una "buona uscita" di 18.000 euro, ad andarsene dall'area di via Roccafranca. L'area era stata attrezzata con finanziamenti della Regione Lombardia di oltre 170 mila euro (330 milioni di lire) a metà e a fi
Vicenza, il Vescovo riceve bambino rom L’archivio della Curia di Vicenza, può vantarsi di possedere il primo mini-vocabolario rom-italiano, scritto a Vicenza. A compilarlo in copia unica per farne omaggio al Vescovo Cesare Nosiglia nel corso di un incontro ha provveduto Antonio Halilovic che vive con la famiglia, mamma, papà e cinque fratelli, nell'area di via Cricoli. Quella di Antonio e del suo vocabolarietto rom è una storia
Exils, grazie a tutti voi! Exils, la festa sinta a Mantova, si è conclusa ieri sera con la proiezione del film "Gadjo Dilo". Tantissime le persone che hanno partecipato ai diversi eventi succeduti in quattro giorni, indimenticabile il concerto di Negrita. Questa sera ci sarà nuovamente la proiezione del film "Exils", in prima visione a Mantova. L'Istituto di Cultura Sinta, l'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantov
Milano, formazione per Mediatori e Mediatrici Culturali Il Consorzio SIS Sistema Imprese Sociali, ente accreditato dalla Regione Lombardia per la formazione e l'orientamento, in collaborazione con la cooperativa sociale Progetto Integrazione organizza un corso di formazione per Mediatori e Mediatrici Culturali. Il corso, che rientra nel catalogo regionale per la formazione individuale e per la frequenza al quale è dunque possibile fruire del vou
Stereotipi e pregiudizi in rete Siamo rimasti colpiti da un commento di Simona, postato all'articolo "Guerra ai bambini" su liberoblog. L'articolo, di Rocco Biondi, porta all'attenzione dei blogger la denuncia dell'Unicef: "i piccoli ammazzati senza pietà, in Libano e nella Striscia di Gaza. Come sempre sono loro a pagare il prezzo del conflitto. Dì la t
Roma, Nando Sigona riceve il premio don Luigi Di Liegro Siamo felici di annunciarvi che alcuni giorni fa Nando Sigona, attivista e ricercatore di OsservAzione ha ricevuto il premio don Luigi Di Liegro per la ricerca sociale. L'iniziativa è stata promossa congiuntamente dalla Fondazione Internazionale don Luigi Di Liegro e dalla Provincia di Roma, questa prima edizione del Premio è stata dedicata al
Foggia, il Comune chiede un tavolo di concertazione con Governo e Regione L’Assessore alle politiche sociali del comune di Foggia, Assunta Pinto, ha presentato alla sottosegretaria ai diritti e alle pari opportunità Donatella Linguiti le problematiche relative alla situazione "campo nomadi" e all’emergenza abitativa che interessa la città di Foggia. A tal riguardo ha chiesto, a nome del Comune la convocazione di un tavolo di concertazione con la Regione e il G
Di Fabrizio (del 27/10/2006 @ 10:16:55, in media, visitato 2729 volte)
Carissimi,
Vorrei annunciare che dalla scorsa settimana ho lanciato un'emissione TV da
satellite con annunciatori/ospiti Rom. L'autore dei programmi è Asmet Elezovski,
per la produzione Evropakiri Romani
Televizija (TV SUTEL).
Me kamav te dav tumen informacija kaj kotar naklo kurko lija starto Tv
emisija pe satelito e Romane misafiriencar.
O autori pe emisije si o Asmet Eleozovski, productija si pe Evropakiri Romani
televizija (TV SUTEL).
Potete visionare ogni settimana a partire dalle 20.00 il programma "AMEN E ROMA
'" via satellite
Intel sat 10-20 1 w
Frek. 12607
Sim.rate. 10127
Fec 3/4
Tumen situmen saipe te diken i programa sako luine-ponedelnik- monday katar 8
h caso pe rach : AMEN E ROMA" ko sateliti
Intel sat 10-20 1 w
Frek. 12607
Sim.rate. 10127
Fec 3/4
I primi ospiti sono stati Samir Mile da Parigi che ha parlato della
storia dei Rom e Adam Andrasz dalla Polonia, precisamente dal Roma Muzei a Tarnow,
sulla cultura romani
Avdive misfairi si o Samir Mile from Paris France thaj Adam Andrasz Poland.
Pe nagluno kotor ka ovel intervju e Saimir Milesa
pe histoprija thaj cacimata vi chib. Pe dujto kotor ka ovel sikavimos pe
historija thaj kultura katar o Muzejo kotar Poland Warsaw.
Vi informeremo sulle prossime trasmissioni e sui prossimi ospiti.
Pe vaver emisia ka das tumen informacija ko ka ovel misafiri, gosto.
Devlesa
Asmet Elezovski
Di Fabrizio (del 28/10/2006 @ 10:03:40, in casa, visitato 2280 volte)
Ricerca sui siti per Nomadi e Viaggianti
Una REVISIONE per valutare quanti siti siano necessari
I dati di gennaio scorso indicano che circa un quarto delle famiglie di
Nomadi e Viaggianti vivono all'est, tuttavia lì esistono solo il 16% dei siti
ufficiali. Ora la ricerca di East of England Regional Assembly (EERA) vuole
identificare i bisogni della comunità nomade e quali passi compiere
Nel Cambridgeshire ci sono attualmente 13 siti ufficiali, inclusi Oxney Road,
a Parnwell e Paston a Peterborough. Ma le comunità Nomadi e Viaggianti dicono
che c'è bisogno di ulteriori luoghi di sosta e individuano un ulteriore sito a
The Embankment.
Gli ultimi dati del Governo mostrano che il 24,7% di Nomadi e Viaggianti vive
in aree senza autorizzazione e sono considerati senza dimora.
John Reynolds, presidente dell'Assemblea Regionale per la Pianificazione, dice:
"Speriamo che i risultati di questa indagine diminuiscano il numero delle aree
non autorizzate, diminuendo così i costi delle azioni di sgombero e
mantenimento."
La prossima primavera verranno anche effettuate consultazioni pubbliche su
questi dati.
Di Fabrizio (del 29/10/2006 @ 10:15:08, in casa, visitato 3244 volte)
Il Commissario per i Diritti Umani intervistato sugli sgomberi di Rom a Patrasso
By Niki Kitsantonis
(printed issue dated 24 October 2006)
PATRASSO - La casa di Antonis Georgopoulos, 23 anni, sua moglie e dei loro sei figli è sempre stata una tettoia senza elettricità e acqua corrente su un terreno incolto a Patrasso, il porto greco e la città scelta come capitale culturale europea dell'anno.
Ma l'agosto scorso, Georgopoulos, ritornando dal lavoro ha trovato la casa rasa al suolo dopo che le autorità avevano deciso la "ripulitura" dei due accampamenti rom, Riganokambos e Makriyiannis.
La sua famiglia da allora dorme in un furgone. Sono circa 400 i Rom che da luglio hanno perso le loro case a Patrasso, vivace centro commerciale di circa 250.000 abitanti a 220 km a ovest di Atene, conosciuto come l'ingresso occidentale della Grecia.
Quando l'Unione Europea scelse Patrasso come capitale culturale d'Europa, le autorità locali si sono impegnate nel "celebrare la diversità culturale.". Ma durante quest'anno, gli sforzi si sono focalizzati nell'attrarre artisti e musicisti stranieri, non nel promuovere la tolleranza verso una minoranza stigmatizzata.
L'opposizione pubblica ai Rom si è dipanata con le elezioni comunali di questo mese [...] Uno striscione con lo slogan "Mai più Rom a Riganokambos" emergeva tra i tanti della campagna elettorale. In molti credono che gli sgomberi siano avvenuti nei due turni elettorali, che si sono conclusi domenica, per ottenere il voto di cittadini riluttanti a condividere la loro città con i Rom e i loro alloggi di legno grezzo.
Mentre i Socialisti vincevano le elezioni, gli sfidanti Conservatori dichiaravano la loro intenzione di ripulire la città dai Rom.
I gruppi dei diritti umani, invece, hanno protestato, anticipando una visita il mese scorso del commissario europeo sui diritti umani, Thomas Hammarberg, per ispezionare i siti.
"C'è a Patrasso un problema reale" dice Hammarberg in un'intervista telefonica. "Molte famiglie sono state sfrattate senza essere state adeguatamente informate o con una reale alternativa." Le espulsioni avvenute a Patrasso quest'estate, sono un "modello" comune a tutta la Grecia. Nel 1997, circa 2.000 Rom furono espulsi da un quartiere di Salonicco, la seconda città della Grecia, dov'erano accampati sulle rive del fiume Gallikos per tre anni prima di essere rilocati in un'ex caserma. Nel 2003, circa 200 Rom furono rimossi dal quartiere periferico di Maroussi ad Atene, per costruire il complesso olimpico dei giochi 2004.
Attualmente circa 200 Rom si trovano di fronte a un vasto sgombero a Votanikos, nel centro di Atene, un'area destinata alla costruzione di uno stadio da calcio e della prima moschea della capitale nel 2009.
Hammarberg aggiunge che altrove in Europa, 109 Rom sono stati espulsi a luglio dal villaggio albanese di Elbasan e 200 dal villaggio di Dorozhny a Kaliningrad, Russia occidentale, a giugno.
Dato che non esistono dati ufficiali sui Rom in Grecia, le OnG e il Consiglio d'Europa stimano che ce ne siano tra i 200.000 e i 300.000 in centinaia di accampamenti nel paese, e almeno la metà in stato di estrema povertà. Le condizioni sono altrettanto precarie per molti tra gli 8 e i 10 milioni di Rom in Europa, un terzo di questi in Romania e Bulgaria.
Hammarberg enfatizza la necessità di un intervento statale per assicurare che i Rom a Patrasso e altrove siano trattati equamente.
"Il fatto che decisioni abusive siano prese a livello locale non assolve il governo centrale dalle sue responsabilità," dice.
Abet Hasman, vice sindaco di Patrasso e a capo dell'unità dei servizi sociali municipali che ha ordinato i recenti sgomberi, dice che accoglierebbe con favore una mediazione governativa.
La municipalità sta affittando appartamenti per 18/22 delle 70 famiglie sgomberate, dice Hasman "nell'attesa che il governo approvi le rate perché possano acquistare una casa loro."
Questa versione è contestata da Panayiotis Dimitras, del Greek Helsinki Monitor [...]. "La maggior parte dei Rom autoctoni dorme all'aperto, ha lasciato Patrasso o sta cercando casa," dice, "quindi dove sono questi che sono stati rilocati?"
Alla famiglia Georgopoulos, per esempio, non ha è stato offerto nessun alloggio. Invece, dicono, le autorità hanno offerto loro €200, o $250, per la perdita della loro casa.
Nel contempo, le pattuglie di polizia stanno controllando l'area e forzando gli ultimi residenti a lasciare il sito. Durante una visita a Riganokambos di 30', un reporter ha visto due camion che caricavano quello che rimaneva dell'accampamento.
Ci hanno minacciato di arresto se non lasciavamo le nostre tettoie," dice Brigis Danopoulos, 16 anni, dopo una notte di detenzione. [...]
Per le famiglie sgomberate, le difficoltà finanziarie non sono l'unico problema. Georgios Michalakopoulos e la sua famiglia ora sono nella quarta casa in due mesi da quando sono stati allontanati da Riganokambos. "Gli affittuari non vogliono Zingari nelle loro case," dice Michalakopoulos, 50 anni, che ora divide un appartamento a Patrasso con sua moglie e le tre figlie.
Secondo Yiannis Halilopoulos, presidente dell'Unione degli Zingari Greci, l'ignoranza accresce il problema. "Le radici del razzismo contro gli Zingari non sono profonde" dice Halilopoulos, che ritiene che una campagna per educare i bambini a scuola sui Rom eroderebbe i pregiudizi, "Chiamarci Rom ci fa sentire stranieri," dice. "Noi siamo Greci."
L'elemento Tzigano o Zingaro, dice, "si collega alla nostre tradizioni, la nostra musica, non alla nostra nazionalità."
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