Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 05/09/2006 @ 13:15:07, in Europa, visitato 1885 volte)
Alla prossima edizione del Festivalettaratura di Mantova sarà presente una delle autrici della casa editrice ferrarese Tufani. Mariella Mehr, scrittrice svizzera di origine zingara, ha pubblicato con la Luciana Tufani Editrice il romanzo "Il marchio" che, in forma onirica ed esasperata, racconta dell'amore tra due ragazze: una di origine zingara e l'altra ebrea. Il luogo claustrofobico in cui si svolge la vicenda...
Di Fabrizio (del 05/09/2006 @ 10:13:13, in scuola, visitato 1846 volte)
Da Slavica Curcinska - National Roma Centrum di Kumanovo
Le scuole elementari di Skopje, Kumanovo e Prilep dal 1 settembre aprono le porte a circa 2000 scolari Rom, l'iscrizione sarà allargata a quei bambini che non hanno documenti o le cui famiglie non hanno soldi per mandare i figli a scuola. Il National Roma Centrum di Kumanovo ha fatto appello ai sindaci e ai presidi delle scuole elementari. Il Roma Educational Center di Budapest ha appoggiato questo appello e spera che le autorità locali vi prestino ascolto. Le analisi di Budapest hanno mostrato che 400 dei 2000 bambini Rom che il 1 settembre sono andati a scuola, non sono registrati all'anagrafe e non hanno documenti. La maggior parte delle famiglie non vuole mandare i figli a scuola, perché mancano dei mezzi per farlo. Il difficile approccio alla scuola, la scarsa qualità delle classi per i bambini Rom, come pure la tradizionale attitudine di far sposare presto i bambini, sono tra le principali ragioni, secondo il National Roma Centrum per cui sta diminuendo il numero di scolari Rom. L'anno scorso soltanto 145 bambini si sono iscritti alla prima elementare.
Molto è stato detto sull'abbandono scolastico e sui diversi progetti tuttora in atto che dovrebbero aiutare il recupero scolastico. Il problema va affrontato già dalla scolarizzazione prima della fascia dell'obbligo. Per questo si chiede alle autorità civili e scolastiche di accettare tutti i bambini all'atto dell'iscrizione. Di conseguenza, il National Roma Centrum, afferma Asmet Elezovski, intende collaborare con le autorità perché vengano forniti tutti i documenti necessari.
Dragan Nedeljkovic, direttore dell'Ufficio per lo sviluppo e la promozione della scolarizzazione delle comunità etniche, conferma che quello dei documenti è uno dei problemi più grandi [...]
Stiamo provvedendo alla registrazione dei cittadini di nazionalità Rom. Ma l'altro scoglio è che lo stato non ha soldi per aiutare lo sviluppo scolastico. Le OnG Rom possono però accedere a finanziamenti esteri e raccogliere più facilmente i fondi - considera Nedeljkovic.
Ljubica Grozdanovska
Da Macedonian Roma
Di Fabrizio (del 04/09/2006 @ 10:13:45, in media, visitato 2245 volte)
BUCAREST - Il Gruppo per il Dialogo Sociale ha tenuto un seminario per giornalisti all'interno della campagna per prevenire e combattere il pregiudizio e la discriminazione contro l'etnia Rom "DIFFERENTI - LO STESSO SANGUE". Il progetto è stato finanziato attraverso il Programma Phare per lo Sviluppo della Società Civile - Democrazia e Diritti Umani, [...]
Partners del progetto (Centro Risorse per le Comunità Rom a Cluj-Napoca - Agenzia Nazionale per l'Etnia Rom - Consiglio Nazionale contro la Discriminazione e l'Associazione "Pari Opportunità) hanno sviluppato nei mesi precedenti una campagna d'informazione (radio commerciali, volantini, TV show) [...]
Il seminario includeva un monitoraggio dei media, con discussione sui casi concreti di discriminazione. I partecipanti hanno potuto analizzare sequenze che riproponevano sequenze che presentavano punti di vista tendenziosi verso l'etnia Rom. Viceversa, sono stati premiatii giornalisti della carta stampata che hanno pubblicato articoli e fotografie "positivi" dal 1 ottobre 2005 al 30 giugno 2006.
Il vincitore è risultato Daniel Tomozei (Rondul de Sibiu) per l'articolo "XXI secolo, il mondo sommerso". Secondi a pari merito Zoltan Petru (Jurnalul National) e Maria Bercea (Revista 22), terza Elena Stan (Jurnalul National). Hanno ottenuto menzioni anche Nicoleta Butnaru (Obiectiv Vocea Brailei), Daniel Ganga e Alina Constantinescu.
da Romanian_Roma
Homepage: www.nomada.hu Demo: http://www.nomada.hu/hun/zenek.html Arrangement, CD: nomada@nomada.hu
Il gruppo conta attualmente 5 elementi ed è stato fondato nel 2003 dal cantante/chitarrista Balogh Gusztáv. La musica dei Nomada deriva dalla tradizione rom ungherese, creando un suono unico con il mischiarsi di diversi stili. Il bidone del latte, i bassi, il ritmo della chitarra e le voci si mescolano coi caratteristici ritmi zingareschi, che aggiungono la fisarmonica e il violino, senza i quali il suono sarebbe monco. Così la musica risuona di elementi spagnoli, arabi o serbi.
Un suono originale, istintivo ed elettrico. Musica potente ed estatica, che ha radici molto lontane nel tempo. Le canzoni sono tutte in romanés, la maggior parte riguarda la vita zingaresca, mescolando gioie, tristezze e dolori.
Di Sucar Drom (del 02/09/2006 @ 16:55:59, in blog, visitato 1896 volte)
Piovene
Rocchette, sassi contro le famiglie sinte
Ieri notte verso le 23.00 delle persone non identificate, sembra che
viaggiassero su una fiat uno grigia, hanno lanciato dei sassi da via Preazzi di
Sopra verso le roulotte delle famiglie sinte, ferme nel loro terreno.
Il grave episodio di chiara matrice intimidatoria e razzista è stato
immediatamente denunciato all'autorità di polizia. Durante la serata sono
intervenuti i Carabinieri della...
Opera
Nomadi a Mantova, convocata l'Assemblea Straordinaria dei Soci
Il Consiglio Direttivo dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova convoca
l'Assemblea Straordinaria dei Soci per discutere le Nove Tesi di riforma
dell'Ente da porre in mozione d'ordine all'Assemblea Nazionale dei Soci del 30
settembre e 1 ottobre 2006.
L'Assemblea Straordinaria dei Soci è convocata a Mantova, il 25 settembre 2006,
presso il Palazzo del Museo Diocesano (Sala Azione Ca...
Matricola Z1963, è tutto finito
Z 1963 era il numero tatuato sul braccio di Barbara Richter, una delle ultime
sinte sopravvissute al Porrajmos. Nata in Cecoslovacchia, proveniente da una
famiglia di Sinti Boemi commercianti in stoffe, era stata catturata adolescente
ed inviata ad Auschwitz e a Ravensbrück.
Barbara, detta Barka, era sopravvissuta agli esperimenti del dottor Mengele che
le ha inoculato malattie di ogni gene...
Casalmaggiore (CR), i progetti Sucar Plaza e Mengro Kher
Il Comune di Casalmaggiore, in collaborazione con i Comuni del Piano di Zona,
alla Provincia di Cremona e all’Associazione Sucar Drom, ha presentato alla
Regione Lombardia due progetti a favore della Minoranza Nazionale dei Sinti
Lombardi, residenti sul territorio comunale.
I progetti sono stati finanziati dalla Regione Lombardia all’interno di un
programma per la realizzazione sia di inter ...
La mia
Famiglia è Colorata
Pubblichiamo un'interessante iniziativa promossa a Roma dal blog
Afroitaliani/e
curato dalla nostra amica Flora. L'iniziativa è pubblicizzata anche dal...
Matricola Z 1963
Era il numero tatuato sul braccio di Barka, nome sinto di Barbara Richter. Nata
in Cecoslovacchia, proveniente da una famiglia di sinti boemi commercianti in
stoffe, finita appena adolescente nei lager nazisti, da Auschwitz a Ravensbrück,
sopravvissuta agli esperimenti del dottor Mengele che le ha inoculato malattie
di ogni genere. Solo la sua tempra forte le ha permesso di potere raccontare,
ann...
(visto da Singapore - newpaper.asia1.com.sg/®)
ANCORA NESSUNA SPERANZA dopo 7 anni di guerra razziale Presa in mezzo tra Serbi e Albanesi, la minoranza zingara del Kosovo diventa la nuova vittima in una vecchia guerra By Ng Tze Yong August 26, 2006 |
Il giorno che le bombe smisero di cadere e i mezzi della Nato rombarono in città, la madre di Ibro Suleimani lo vestì per tornare alla scuola.
Con due humvees della Nato di scorta Ibro, Rom di 7 anni, prese il bus scolastico delle Nazioni Unite.
Non gli era mai piaciuto sedersi accanto al finestrino. Spesso era a mira dei sassi che gli Albanesi gettavano contro il bus.
Questo nel 1999, subito dopo l'intervento Nato per concludere la campagna di pulizia etnica dei Serbi contro gli Albanesi. Ci furono almeno 6.000 morti e un 1,4 milione di profughi in cerca di rifugio.
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Ibro che sogna spesso di essere una rock star, ama esercitarsi alla sua chitarra.
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Durante il conflitto, la minoranza Rom del Kosovo venne presa nel mezzo. Alcuni aiutarono i Serbi come informatori [...]
Dopo la guerra, tornarono i rifugiati Albanesi con l'intento di prendersi la rivincita. I Rom divennero le nuove vittime di una vecchia guerra.
Da allora sono passati sette anni. La fragile pace ha tenuto.
Ma nel quartiere Rom, la "mahalla", ben poco è cambiato.
A differenza di Singapore, non c'è nessuno sforzo per integrare le differenti razze. In breve, nessuna Educazione Nazionale a scuola. I bambini sono diventati giovani adulti, ma rimangono paura e sosetti reciproci.
[...] Ibro oggi ha 14 anni. Sfoggia un taglio di capelli che vorrebbe renderlo simile a Kurt Cobain, l'ex cantante dei Nirvana. Ogni mattina si affaccia all'uscio e gioca con i suoi amici
Demo Lamici ricorda quando si nascose sotto il letto per fuggire alla violenza albanese.
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Gli adulti siedono al margine delle loro case e chiacchierano di fronte a tazze di caffé turco.
Di 200 Rom, solo in 10 lavorano.
Sadete Suleimani, 40 anni e madre di Ibro, dice: "Se il Kosovo diventerà indipendente, noi partiremo. Non si discute".
I ricordi della guerra sono tuttora freschi. Anche i più giovani nella mahalla hanno lo sguardo stanco di chi ne ha viste troppe e troppo presto
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Gli Zingari non vogliono essere una minoranza in un Kosovo guidato dagli Albanesi.
Soltanto due anni fa, il Kosovo eruttò di nuovo violenza. Gli Albanesi attaccarono le truppe ONU, frustrati della mancanza di progresso verso la completa indipendenza.
Così le strade si riempirono del fumo dei SUV dell'ONU e il rimbombo degli elicotteri dappertutto, la violenza raggiunse l'ingresso della mahalla.
Ciò che li fermò furono le barricate di casse, pneumatici e pali erette dagli Zingari.
Dice Demo Lamici, 19 anni: "Ero nascosto sotto il letto con mia sorella. Mia madre pregava e piangeva."
La liberazione avvenne in maniera inaspettata. Un gruppetto di Albanesi, che abitavano ai margini della mahalla, sbucarono d'improvviso sulle barricate, per mandare via gli assalitori.
Alla fine della rivolta, 28 persone erano state uccise e più di 600 ferite.
Cinque anni di lavoro di riconciliazione dell'ONU, sembrano scivolate come acqua lungo uno scolo.
[...]
Il senso di pessimismo nella mahalla è profondo. La gente ha iniziato ad impacchettare le sue cose.
Sei mesi fa, Ibro salutò il suo miglior amico, che andava in Svezia. Piangeva, ma ora quando ne parla, accompagna il racconto con una scrollata di spalle. "Forse un giorno tornerà a visitarci" continua. Ma dentro di sé, Ibro sa che non succederà.
Tornare in Kosovo? Cosa c'è qui?
"Anch'io vorrei partire" ammette. "In Serbia o in Svezia. Magari in Germania... dovunque. Qui non c'è niente per me."
Ibro trova serenità nella moschea.
"In moschea, non ci sono Albanesi o Zingari. Siamo tutti fratelli," afferma.
Ma fuori, le distinzioni rimangono.
Nel suo tentativo di trovare corde per la sua chitarra in città, un ragazzo albanese gli grida: "Majup, tornatene a casa!"
"Majup" è un peggiorativo per dire Zingaro.
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Questa bambina ha lo sguardo stanco di chi che ha visto troppo troppo presto.
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Ibro si scrolla, Ogni volta che entra nel settore albanese le urla e le minacce riprendono.
Con nonchalence, continua sulla sua strada.
Nella sua borsa, tiene un piccolo blocco dove scrive le parole inglesi che non capisce. Sa di aver bisogno dell'inglese, per un biglietto dal Kosovo, e lo sta studiando furiosamente.
La sera, attacca con la chitarra -che ha tre sole corde attaccate con chiodi, provando a rifare i pezzi dei Nirvana.
Ha sogni, ma se non riuscirà a partire al più presto, slitteranno via.
"Un giorno" ci dice colmo di speranza "Sarò una rock star."
Il reporter è stato volontario in Kosovo nel 2003. Il mese scorso vi è ritornato per una visita.
Di Fabrizio (del 01/09/2006 @ 10:29:18, in media, visitato 1654 volte)
Roma Rising/Romské obrození è un foto-documentario del fotografo americano Chad Evans Wyatt, che aveva precedentemente pubblicato il libro 101 artisti nella Repubblica Ceca (premiato come "Miglior Album Fotografico Tematico al Festival Del Libro - Praga 2001). Il sito presenta oltre 100 Rom della Repubblica Ceca in 87 ritratti, mostrandoli in diversi aspetti dell'educazione scolare, lavoro, approccio professionale, impegno e stile di vita che escono dai comuni stereotipi di un gruppo incorreggibile che non approfitta delle opportunità offerte.
A parte le sue vedute artistiche (Chad Wyatt non stilizza le persone in posa, ma le cala nel loro ambiente) il libro ha un enorme valore socio-politico ed è il primo nel suo genere. Il padre di Chad Wyatt è di pelle scura, anche per questo il fotografo è sensibile ai problemi delle minoranze. I ritratti di questi Rom per lo più sconosciuti, che hanno ottenuto successo, senza perdere l'orgoglio delle proprie origini, sono accompagnati da brevi biografie.
Se qualcuno naviga fuori dalle solite rotte (metti caso che finisca in Lituania):
Esposizione a Kaunas il 6 settembre dalle 18.00 Kauno ivairiu tautu kulturu centras Šv. Gertrudos g. 58, LT-44261 Kaunas
Esposizione a Vilnius il 12 ottobre dalle 18.00 Vilniaus rotuše Didžioji g. 31, LT - 01128 Vilnius
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