Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 28/06/2006 @ 12:34:44, in casa, visitato 2640 volte)
Da Nadejda
Demeter
Secondo dati
raccolti dalla nostra organizzazione, l'amministrazione di Kalingrad (vedi
14/2/06) ha assunto la decisione dello scorso febbraio di demolire il
quartiere rom. La motivazione è la lotta contro il traffico di droga e l'assenza
dei documenti di proprietà delle case del villaggio di
Dorozhny, che è abitato dagli anni '60.
Secondo quanto a nostra conoscenza, i casi di
droga sono isolati, mentre l'assoluta maggioranza degli abitanti non ha niente a
che fare con essa.
Nel pratico, tutti gli abitanti di
Dorozhny hanno il permesso per
viverci. Sono case donate loro dalle autorità sovietiche alla fine degli anni
'60,al tempo del decreto che aboliva il nomadismo. Nel 2001 le autorità
regionali registrarono le proprietà, ma il decreto venne annullato dopo un
intervento di Georgy Boos, governatore della regione alla TV; durante il quale
promise di "sradicare la criminalità nel villaggio col fuoco". Riteniamo che la
vera ragione risieda negli appetiti commerciali che sollevano quelle aree.
Per preparare la popolazione locale alle
demolizioni i giornali e la TV ha da tempo aperto una campagna sul traffico di
droga nel villaggio. Il passaggio successivo è stata la decisione del tribunale
di demolire le case.Contemporaneamente le autorità hanno cominciato a vendere i
terreni espropriati.
Dopo la demolizione di 40 stabili, 150 persone,
inclusi bambini piccoli, si sono ritrovati per strada. Tutti cittadini della
Federazione Russa e tutti col permesso di residenza. Ci sono stati anche scambi
"legali" di passaporti, per cui i giovani sino a 14 anni hanno perso la loro
residenza. Alcuni hanno la fotocopia dei vecchi passaporti registrati a
Dorozhny. Non ci risulta che le
famiglie espulse abbiano avuto alcuna forma di compensazione, ma attualmente
siano sistemate in tende in un'area militare. Le autorità stanno tentando di
rilocarle in villaggi lontano, ma la fama di spacciatori di droga vanifica gli
sforzi. Al momento le aree della milizia sono poste a 2/300 km. da Kaliningrad,
mentre Dorozhny si trovava a solo 2 km.
Se questa non è deportazione, come chiamarla? Si
sta negando il principio costituzionale che garantisce a ogni cittadino un posto
dove vivere. Le immagini delle demolizioni, della presenza della milizia armata,
del rogo delle case, del disorientamento degli anziani, del pianto dei bimbi,
ricordanoil comportamento dei nazisti durante a II guerra mondiale.
Siamo sicuri che il problema dello spaccio di droghe possa essere risolto con
sistemi legali. I criminali vanno puniti, ma senza che le loro colpe ricadano su
un'intera etnia.
Nel contempo azioni simili stanno accadendo ad
Arcangelo, a Volgograd (dove recentemente sono stati uccisi due Rom) nella città
di Iskitim nella regione di
Novosibirsk (dove diverse case rom sono state date alle fiamme e ci sono stati
diversi morti, tra cui una ragazzina di 8 anni).
Lo stesso sta accadendo a
lianovsk and Yaroslval. DEputati, sindaci, governatori e giudici, tutti si
appellano alle procedure legali, richiedendo deportazioni, pogrom, massacri ed
incendi. Le espulsioni vengono mostrate in TV senza alcun commento, come misure
dettate da disperazione. Resta la speranza che i casi menzionati siano solo una
coincidenza e non una campagna pianificata contro questo gruppo etnico. Sono
comunque necessarie misure urgenti per fermare queste azione e speriamoche
vengano prese con urgenza.
Contact information:
Nadejda Demeter
Federal Ethnic-Cultural Russian Roma Authonomy
109428, RYAZANSKIJ Prospekt, 39, build 1.
Moscow. Russian Federation.
Tel.: +7-095-171-87-18 / +7-095-735-40-10
Fax: +7-095- 171-87-18
E-mail:
demetera@mtu-net.ru
Di Fabrizio (del 28/06/2006 @ 16:21:06, in sport, visitato 2329 volte)
Ricevo da: claudia.pizzi.60@alice.itIL 29 GIUGNO 2006 AL SAINI DI MILANO - comunicato stampa
Gent.mi
Con la presente vorrei comunicare questo evento etnico culturale che avrà luogo a Milano il 29 giugno 2006 presso il Centro Piscine Saini di Via Corelli, 136, a partire dalle h. 20.30.
L’iniziativa in collaborazione con Studio 3R - associazione di Mediazione Linguistica Culturale – è volta a proporre nelle serate, a partire da giovedì 29 e nei giovedì seguenti, uno spettacolo musicale-gastronomico per promuovere le culture di gruppi etnici africani e caraibici.
Allo spettacolo di giovedì 29 interverranno Dj Cannelle (già testimonial dell’advertisement Morositas e presentatrice di un’edizione di Sanremo), la Bantu Band, impegnata in iniziative di diffusione della cultura afro (www.centroculturalebantu.it) e Vhelade, cantante soul pop e ghospel attualmente impegnata nella trasmissione Markette della tv LA7.
Trait d’union di queste serate che prevedono ospiti dai diversi paesi africani e non, sarà TTB, cantante attore ballerino di origine congolese, che accompagnerà gli spettatori dalle musiche afro funk alla tribal disco.
Spero lo riteniate interessante tanto da inserirlo nelle segnalazioni del sito di vivimilano, cosa della quale vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
Claudia Pizzi
Di Fabrizio (del 30/06/2006 @ 19:01:39, in Europa, visitato 3118 volte)
Rromani Baxt Albania - Address: Rruga "Halit Bega", Nr.
28, Tirane - Tel/Fax: 00 355 4 368 324, E-mail
afurtuna@albaniaonline.net
SOS! Salviamo i bambini Rrom albanesi!
La realtà albanese con la sua dura transizione, con i noti problemi
economici, la disoccupazione, la violenza, ha scosso l'opinione locale e
straniera con i nuovi tragici avvenimenti che coinvolgono i bambini, come merce
di scambio.
Il traffico di minori si svolge principalmente verso la Grecia e l'Italia. Su
5000 bambini sono 510 quelli scomparsi senza alcun segnale.
Gran parte dei bambini Rrom, quelli cosiddetti "di strada" sono spariti dai
centri di rieducazione e si teme si siano trasformati in bambini cavie o schiavi
sperimentali del sesso. Passano in cliniche private, dove sono sottoposti a
trapianti d'organi gestite da reti criminali.
C'è stato lo scandalo di 200 bambini Rrom fotografati nudi, il cosiddetto
"scandalo pedofilo". Secondo le informazioni a disposizione, è maturato nel
centro "His children", dove vivevano abbandonati diversi bambini Rrom in
condizioni critiche socio economiche. Cresce il dolore e l'indignazione per le
condizioni in cui erano tenuti questi bambini. [...]
Oltre alla comunità Rrom albanese, sono coinvolte altre minoranze (greca,
macedone, Vlah, bosniaca, ecc) ma in nessuno di questi casi estremi viene
accennato alla loro origine. L'organizzazione "Romani Baxt Albania" ha
denunciato parecchie volte questo fatto, alle
istituzioni responsabili controllo albanese, alle organizzazioni
internazionali, alle organizzazioni locali numerose della società civile
specializzate nel controllo e nella difesa dei diritti dei Rrom.
Abbiamo informato, denunciato e fatto
appello sopra:
a) violenza estrema realizzata sui bambini Rrom dai segmenti
criminali differenti della società;
b) abuso di bambini effettuato tramite i
cosiddetti addestramenti di carità e gli aiuti alimentari;
c) rimozione dei
bambini dalla scuola obbligatoria iniziale e dal presentarli al donatore come
bambini di strada e illiterati.
Quei bambini sono curati dalle
organizzazioni criminali come oggetti di un commercio sicuro. La maggior parte
di quelle organizzazioni, hanno realizzato i loro profitti a nuocimento della
Comunità Rrom per più di dieci anni.
Parecchie volte è presentata questa situazione amara ai donatori stranieri.
Purtroppo, tutto è rimasto sotto silenzio, a causa della loro fede cieca ai
verso i cosiddetti soci di maggioranza nei programmi che collegano la Comunità di Rrom.
Hanno classificato la nostra reazione come di gelosia, mantenendo questa
associazione "nociva e corruttiva" assieme con le organizzazioni fantasma che hanno
usato con l'impunità, la Comunità di Rrom per gli obiettivi corruttivi.
Pellumb Furtuna (Gimi)
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