Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 03/01/2006 @ 09:30:33, in media, visitato 3214 volte)
Qualcuno mi ha scritto per sapere com'è andato il Veglione al campo di via Idro. A loro ho già risposto, così vi racconto un po' di fatti miei, per alcuni rospi che dopo 2 giorni mi sono rimasti in gola.
La festa quest'anno è stata sottotono: alcune famiglie non hanno festeggiato a causa di un lutto. In passato, tutto il campo avrebbe tenuto il lutto, ma un gruppo ha deciso di festeggiare lo stesso. Mi ero aggregato alla festa, perché approfittando di un'iniziativa di Radio Popolare (vedi 1 e 2) c'era possibilità di far festa Rom e non-Rom assieme. Ognuno portava qualcosa da bere o mangiare, e così si socializzava. Come abitudine in questo tipo di feste, non c'era un orario definito per iniziare a finire: di solito i parenti arrivano, salutano, scherzano, e continuano il loro giro, sostituiti da nuovi arrivi.
Per l'occasione, visto le ruggini recenti tra questo gruppo di Rom e alcuni di provenienza rumena, avevo preparato una teglia di Sarmale, il piatto tradizionale della Romania (molto apprezzato). E sono stato “obbligato” a tornare a casa con un salame sottobraccio, per non offendere nessuno.
La festa si è svolta in 3, 4 piccoli prefabbricati adiacenti, spaziosi e riscaldati. Però, gran parte del tempo passa spostandosi da una casupola all'altra, nevica e il campo è in aperta campagna. Poi entri e la stufa sta scaldando al massimo: una specie di sauna finlandese. Accompagnata da un alto tasso alcolico, senza gravi conseguenze, per fortuna.
Insomma: una bella serata, e soprattutto, il nostro ALIBI: ineffabile il Giornale del giorno dopo:
Topi d’appartamento Arrestati 15 nomadi
La solita storia di tutti gli anni. Stavolta, però, costellata di colpi di sceni [sic] e successi per le forze dell'ordine. Si sa: quando il «gatto» non c'è i «topi» ballano. Il che significa che le vacanze natalizie vanno di pari passo con i ladri d'appartamento e la loro «attività». Del resto certi periodi dell'anno per chi ruba nelle abitazioni sono come la stagione della caccia per gli amanti dell'arte venatoria: bisogna approfittarne finché si può. Stavolta, però, il finale è stato unico: tutti i topi sono finiti subito in trappola, nelle due notti tra il 30 e il 31 dicembre, nonché tra sabato e Capodanno. E 11 nomadi... (continua qui)
E' consolante scoprire che prima di arrivare al punto (11 nomadi), la redazione spenda tutti quei luoghi comuni sulla fine dell'anno (comuni nel senso che vanno bene per un topo d'appartamento di qualsiasi razza sia). La mia reazione, al solito, è stata di chiedermi se (per caso) non ci siano stati ANCHE altri furti, senza bisogno che il ladro fosse nomade, e se per caso avessero avuto lo stesso onore di cronaca.
Ma... mentre io ero a festeggiare in tutta tranquillità assieme a facce poco raccomandabili; alcuni amici a Bologna, proprio dietro le due torri, vivevano una brutta avventura: rapinati in mezzo a una marea di gente, hanno pure rischiato di farsi malmenare, per un telefono cellulare. Mi raccontavano di “ubriachi che girano tranquillamente armati”, di polizia a due passi che non fa niente, dei giornali che scrivono solo della festa d fine anno, e di questo gruppo di balordi che per tutta notte ha continuato indisturbato. Ma Bologna, il volto umano e dotto della sinistra italiana, al massimo se la prende con zingari e lavavetri: Sempre dalla retorica del Giornale:
La scommessa dei musei gratis
Vittorio Sgarbi - Abbiamo apprezzato, con stupore e plauso anche del centrodestra, le posizioni del sindaco Cofferati sui grandi temi dell'ordine e della legalità soprattutto in rapporto all'equivoco giustificazionismo umanitario rispetto ai clandestini, ai lavavetri, agli zingari, tanto da essere liquidato come «fascista». È veramente singolare che in questi tempi difficili tutto appaia rovesciato e che anche su questioni di elementare civiltà come quelle relative alla formazione la visione più aperta e più moderna si debba a un sindaco comunista.... (il resto lo leggete qui, se volete)
Notare, che anche in questo caso il titolo c'entra un tubo con l'apertura dell'articolo. Lo so, sarebbe fin troppo facile pensare che chi ha scritto quell'articolo, su ordine e legalità forse ha qualche peccatuccio da scontare...
A me resta una bella festa... e i rospi. Che poi in questo inizio anno è uno solo, grosso e a modo suo bugiardo. E si torna nuovamente a via Idro: fu sempre il Giornale a scrivere (Eleonora Barbieri) che in quel campo furono arrestati i banditi di novembre. Non era vero, ma non pubblicarono mai la smentita.
Pubblichiamo integralmente il RAPPORTO DI ALVARO GIL-ROBLES, COMMISSARIO PER I DIRITTI UMANI DEL CONSIGLIO D'EUROPA, SULLA SITUAZIONE DEI ROM E DEI SINTI IN ITALIA DOPO LA SUA VISITA DEL GIUGNO 2005 Strasburgo, 14 dicembre 2005
Nel 1999 è stata adottata la legge sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche. La legge, in attuazione dell’articolo 6 della...
continua
Rif: Casa, lavoro, sanità, istruzione, sicurezza: diritti mancati per 3 milioni di europei appartenenti alle minoranze Rom, Sinti, Karakhané, Daxikhané, Manus, Gitani, Gypsies, Rudari, Travellers. L'analisi del Commissario Ue Gil-Robles
Di Fabrizio (del 02/01/2006 @ 16:41:17, in blog, visitato 1744 volte)
C'era una volta un bollettino - originale e spartano (n°1 foglio stampato fronte e retro) - e si chiamava Romano Lil. Mentre oggi curiosavo in rete, ho scoperto che da pochissimo Romano Lil è anche un blog, sempre originale e spartano, ma che può diventare una fonte d'informazione utilissima. Lo trovate su http://romanolil.blog.tiscali.it/, purtroppo non ha ancora attivato gli RSS.
Roma, un successo la libreria multietnica per i bambini stranieri (e non solo) di Tecla Biancolatte ROMA - I bambini del quartiere hanno saccheggiato lo scaffale delle fiabe in tutte le lingue del mondo, così la libreria romana “Esquilibri e caffè”, aperta sabato 17 dicembre in via Giolitti, sta già ordinando altra merce. Le otto proprietarie guardano con soddisfazione le poche copie rimaste dei manuali di cucina etnica e soprattutto sono sorprese di come il loro negozio sia diventato un punto di ritrovo per i residenti di diverse nazionalità dell’Esquilino e non solo.
(continua...)
leggevo settimana scorsa su ilPassaporto.it
Un centro che ha avuto una storia travagliataCon quest'anno il Centro Documentazione dell'Opera Nomadi di Milano sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14. Il centro è in Via De Pretis 13, al Quartiere Barona, un po' fuori mano. Conviene telefonare prima di passare: Maurizio Pagani 339-36.84.212 Inoltre, il giovedì sera sarà attivo uno sportello legale. Anche in questo caso, consiglio di telefonare in anticipo. Qui trovate l'elenco (formato excel) dei libri, riviste, materiale audio e video e dvd disponibili (elenco aggiornato al 25 novembre 2005).
Di Fabrizio (del 01/01/2006 @ 00:00:01, in blog, visitato 2121 volte)
L'anno scorso (vi ricordate?) iniziò sotto il segno di un TREPPIEDE e di un bernoccolo.Il milanese che è in me, ha scoperto che anche allora si parlava di PRIMARIE, di QUESTORI, del solito DOVE ANDREMO A FINIRE (SIGNORA MIA!)...Nel frattempo. qualche blogger s'è trasferito, è arrivato Marco che sta bene e non fa dormire sua madre e io, con le mie cronache di solito desolanti, cerco di divertirmi comunque. Anche se è un racconto di un anno fa: Underground (reloaded)
10 Gennaio 2005 ore 17:07:39
Personaggi e bloggers: * Marlowic > privat-eye * F.R. > un losco figuro * NNS > l'edicolante di fiducia * Treppiede > ancora lui * Gaggio > la luce * Petar Popara Crni > il sogno diventa incubo * Ziganka > l'intelligenza degli elettricisti * Ljubisa > un filosofo
Un cliente importante, finalmente! O almeno, uno che prometteva bene: si era seduto e mi aveva allungato l'anticipo sulla scrivania, nascondendo la faccia schifata per tutte le carte e i bicchieri di plastica che la ingombravano. Media borghesia benestante, lo valutai con la coda dell'occhio. E invece... ha ragione NNS, devo decidermi a leggere qualche giornale o comperare la TV quello mi guarda con l'occhio un po' bovino e inizia: "Mi chiamo Rutelli, Francesco Rutelli, le darò 2000 euro. Lei deve indagare e bene su Roberto Dal Bosco e capire se è stata una montatura costruita da..." D'accordo che non leggo i giornali, ma ormai avevo capito (grossomodo) di che lavoro si trattasse. "Basta così" lo interruppi "I nomi li faremo a tempo debito."
La cifra era buona, accettai. In effetti, l'ormai "famoso" caso del Treppiede era finito, al solito, a tarallucci e vino. Ma la prima cosa che scoprii non riguardava direttamente l'indagine. O sì? Un'agenzia aveva ripreso il momento del lancio, e l'autore del gesto aveva sì un'aria familiare, ma non era certo quel tale, Roberto Dal Bosco. Rutelli per una volta aveva visto giusto, e probabilmente il presunto colpevole aveva ritrattato così in fretta perché era innocente.
Ieri, ho finalmente dato un volto al vero colpevole. E vi spiego perché non ho telefonato subito all'onorevole. Stavo leggendo le cronache milanesi del Gaggio (o del Teo? azz, quel blog non c'è +): ad un certo punto accenna a un Pajero e a tipi inquietanti... Stavolta, me ne sono accorto. E' uscito da un sogno, un incubo o semplicemente un cassetto. La mia fantasia ha materializzato lui, Petar Popara Crni il bieco (e tutto sommato suonato) comandante partigiano di Underground. Mi ha guardato, mi ha centrato con un treppiede (altro che sogno, era un treppiede reale!) ed è uscito dall'ufficio. Mi sono affacciato alla finestra, ma già stava puntando il suo kalashnikov alla tempia di un camionista. Venni a sapere che aveva "requisito" il TIR e s'era lanciato addosso al Pajero, distruggendolo e riempito gli occupanti di sani cazzotti.
E' un problema quando si incrociano i blog, perché ognuno dovrebbe avere una direzione propria. E' ancora + grave quando la tua fantasia si materializza e ti colpisce con un treppiede. Ma la cosa + inquietante, è un ex comandante partigiano, vissuto in una cantina per 50 anni, armato e a spasso per l'Italia del 2005. Un comandante che parla poco, e sa solo agire, un personaggio che è scappato dai miei sogni. Il colpevole sono io.
Sui sogni, chiesi aiuto a Ziganka, la sciamana: "..dopo aver per lungo tempo sorriso, compiaciuta e rassicurata dalle mie credenze, di fronte a certi curiosi riti (scaramantici) di amici rom, mi ritrovo da un po' di tempo a percepire, qui, nella mia stanza vivaci presenze..." Alla faccia delle vivaci!
In effetti, c'è qualcosa che da tempo non quadra col mio cervello. Più lo sforzo a essere razionale e dialettico, più lui ha reazioni di rifiuto violento per questa "normalità". Ma pensavo riguardasse solo il pensare o al limite lo scrivere. Invece, i mostri e gli eroi, che sono sempre esistiti nelle nostre teste, stanno uscendo e non vogliono ragionare, se non con un treppiede. Per sparire nuovamente, come se non fossero mai esistiti. "...Un demone tascabile, un'ombra clandestina, un crimine - La colpa indispensabile per sopportare un vuoto che non vuole finire. - Arabo: io sono il vostro alibi la belva silenziosa il tuo capro espiatorio l'uomo nero l'incubo - la paura che ti porti dentro la notte che non passa mai."
Questa indeterminatezza, non ha più classe o colore politico, ecco cosa leggo su Indimedia: "Azioni come quelle cui stiamo assistendo, come queste che di giorno in giorno si riproducono, non nascono dal nulla. Nascono da anni di relativa calma (molto relativa) e di ripiegamento della politica sociale di ampia parte del movimento - da troppo tempo impegnato a scaldarsi nel ghetto che si è ritagliato nella società per accorgersi del resto del mondo...". Potremmo scrivere le stesse cose, a destra come a sinistra.
Dovetti lavorarci una notte intera, per scrivere qualcosa che potesse spiegare tutto ciò a un onorevole. Per telefono, aggiunsi di portare i soldi, contanti. Quando Rutelli tornò nel mio ufficio, gli spiegai cosa avevo scoperto: un movimento, ancora clandestino, che in mancanza di un'opposizione politica seria, aveva iniziato ad agire, senza sapere quali potessero essere le conseguenze. Non cercavano un leader, non c'erano primarie che tenessero. Nel vuoto di idee del 2005, anche un TREPPIEDE poteva bastare. (pensai anche: figuriamoci Petar Popara con un TIR sotto il culo, ma questo non glielo dissi).
Rutelli, fece il gesto di prendere il portafoglio, per saldare. Mi ritrovai una pistola puntata addosso: "Bene, accompagnami da questo Nero. Morto lui, tutto tornerà come prima. B. mi sarà riconoscente, finalmente!". Cazzo, va bene farsi sorprendere da Popara, ma anche da Rutelli era il colmo! Intravidi, in quel mentre, un'ombra alla finestra. Presi tempo e iniziai a spiegare all'onorevole che così non avrebbe fatto altro che liberare nuovi incubi. Il colpo a due mani si abbatté sul collo di Rutelli, lasciandolo incosciente a terra.
- "Ljubisa, hai fatto un grande favore a Prodi". "E lui ha pure bombardato casa mia in Kossovo. Tu piuttosto," aggiunse Ljubisa vedendomi frugare nelle tasche di Rutelli "vedo che finalmente hai imparato". - "Prendo solo quanto avevamo pattuito. Non era nei patti consegnargli il vero colpevole"
Più tardi, mentre si festeggiava al bar, Ljubisa aggiunse: - "Ma tu, saresti stato capace di tradire così un tuo amico, anche se era il solito sogno gajo della guerra in Yugoslavia?" - "Qualcosa, avrei inventato." risposi poco convinto "Tu, piuttosto, cosa farai?" - "Hai sentito, si preparano tempi duri. Ho fatto un ordine che non posso dirti, giù in Montenegro" - "Ma così sarai tu a tradire Nero e riconsegnarlo a Marko!" - "Dilo!" chiuse il discorso sputando a terra. "Ma non hai capito che se torna la guerra, saranno nuovamente amici? Dammi retta, lascia stare la politica, prima o poi ci lascerai la licenza" - "Non preoccuparti, ho già dato... ho già dato" mentre già pensavo come raccontare a quel fulminato del questore che nel mio ufficio c'era Rutelli legato e un pazzo con un TIR in giro per Milano.
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