Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 30/06/2005 @ 21:28:10, in blog, visitato 2676 volte)
Nella Mahalla c'è stato qualche cedimento strutturale, tra un po' tutto dovrebbe tornare alla normalità.
Non so perché, da circa una settimana ci sono delle anomalie nel postare (voi) i commenti e nel ricevere (io) un avviso email. Per il momento i commenti sono ancora disabilitati, tra non molto (se proprio non volete farne a meno) potrete ricominciare come prima. Se appare un messaggio [Server object error 'ASP 0177 : 800401f3' Server.CreateObject Failed /dblog/inc_funzioni.asp, line 116 800401f3] non fateci caso, il commento viene registato lo stesso.
Articoli e commenti del passato li ho conservati tutti, può persino darsi che li rimetta a posto. Il perché non lo so neanch'io, visto che di commenti interessanti ne avrò letti forse 4 o 5. Il resto, mi sembrano scritti da chi vuole mettere il suo link in fondo con la firma. Non ne ho bisogno: se un Blog mi interessa, mi tengo aggiornato via RSS. Forse credete che non mi accorga, che scrivete per segnalare un vostro nuovo articolo... Di farvi pubblicità non me ne può interessare di meno!
Vale anche per quegli amici che si credono gentili ad informarmi per email di aver scritto qualcosa di nuovo. Ripeto: lo so già, ma visto che non ci capiamo (la comunicazione, checché se ne dica, ha come primo risultato quello di non capirsi ) e la vostra posta non è sollecitata o richiesta, proverò a segnalarvi come spammer.
E se a qualcuno questo sembra maleducato e incivile, ha perfettamente ragione. Google indica 117 milioni di risultati se cercate "Blog", magari troverete qualcuno disposto ad ascoltarvi più di me.
Per stasera l'ultimo pensiero va al moralista, quello che pretende di giudicare chi può essere tollerante e chi no. Credo che mi abbia scambiato per un campo-sosta, dove entrare a fare quello che gli pare. Invece, questa la considero (guarda che pretese!) casa mia e se qualcuno non lo capisce da solo quando è il momento di andare, e non lo capisce neanche se glielo si dice, credo sia il caso di chiudere la porta. I saluti non sono necessari.
Di Fabrizio (del 28/06/2005 @ 09:50:32, in Italia, visitato 4320 volte)
Premessa: Cronache allarmate sulla situazione del campo di via Barzaghi-Triboniano a Milano. Sui giornali l'argomento regge da oltre una settimana. Per uno strano paradosso, la cosa non riguarda chi, come me, frequenta da anni quel campo o quei cittadini esasperati che da anni vivono lì attorno. Ho notato che gli stessi articoli si ripetono uguali da tre anni ad ogni inizio estate e ogni fine autunno. In pratica, è un'emergenza stagionale, che si è incancrenita nella città. Nel rincorrersi delle notizie (sempre le stesse, purtroppo) è molto facile dare la colpa ai Rom, perché sono un'entità collettiva e senza qualcuno che li rappresenti. Ma il paradosso è che loro non gestiscono niente di quel campo, lo subiscono proprio come gli altri cittadini. Ma, di cosa discutono quanti dovrebbero avere il mandato per farlo? Esiste un partito, la Lega, che è al governo della città da 15 anni, ha fatto della contrapposizione ai nomadi un suo tratto distintivo eppure, non mi sembra che niente sia cambiato in tutti questi anni. Anzi! Però, se dovessi parlare bene della Lega, direi che almeno sono coerenti. Leggevo su Corriere-Milano di giovedì 23 giugno (edizione cartacea) un'intervista a un ex responsabile del PCI e un ex responsabile DC cittadini (ora rispettivamente nei DS e in FORZA ITALIA) che "giocavano" a scambiarsi i ruoli tra forcaioli e buonisti. Sentivo il giorno dopo dichiarazioni a Radio Popolare del sindaco cittadino e del presidente della provincia: tutti e due ripetevano convinti che "certe etnie [leggi Rumeni ndr] hanno una loro specifica tendenza al crimine" e la contrapposizione tra i due era solo se i campi sosta vanno costruiti in città o in provincia. Di fronte a certi esempi, mi viene il sospetto che la ragione di queste beghe politiche, non sia il benessere dei cittadini, o dei nomadi o degli immigrati, ma quanti voti pesino le loro dichiarazioni. Che sono spesso intercambiabili. I problemi invece restano uguali. Per par condicio recupero dal diario di zio Kalderosh (23 Novembre 2004)
Una domanda anche per i meno esperti: esistono punti di contatto tra l'intelligenza di un leghista e quella di uno zingaro? Nessun intento buonista nelle storie (vere) che leggerete, ma il solito invito a non aver paura delle differenze.
In consiglio di zona si doveva votare sul'istituzione del nostro campo sosta. L'ostacolo + grosso (anche nel senso di tonnellaggio) era un leghista duro e puro, che allora faceva ancora il taxista al Bossi. Lo invitammo al bar poco prima che iniziasse la riunione, parlammo di tante cose, ogni argomento condito con un bicchiere di rosso. In seduta noi stemmo buoni, rispetto alle urla dei consiglieri. Quando si votò, il nostro leghista si asciugò la bava, disse che eravamo bravi ragazzi e che ci meritevamo il campo. Dopo il voto, crollò sul banco, da cui risorse a fine dibattito con un rutto fragoroso.
Miguel, gran narratore e spesso giustamente polemico (vedi Kelebek), quando gliel'ho raccontata ha voluto dimostrarmi che aveva anche lui storie simili: ...A Imola riuscii a ottenere una decina di biglietti dal comune per uno spettacolo della Kocani Orkestar. Uno per me, otto per alcuni amici Rom profughi dal Kosovo, rimaneva un biglietto libero... e invitai il capo locale della Lega, che di mestiere fa la donna delle pulizie. Senza dirle chi erano gli altri invitati. Finì in un gran ballo tra la Angela e un simpatico Rom affetto dalla sindrome di Down. E Angela poi a telefonarmi per darmi dritte su come trovare lavoro per i Rom...
Quando dico che la nostra arma per sconfiggere il razzismo è farci conoscere, è proprio ciò che intendo. E termino con l'ultima storia: Sempre consiglio di zona a Milano. 15 anni fa l'insediamento del campo con una maggioranza di sinistra. La Lega, cominciava allora ad avere qualche rappresentante, nessuno avrebbe immaginato che di lì a poco avrebbe avuto anche il sindaco (nessuno immaginava neanche che quel sindaco sarebbe finito a Bruxelles eletto dall'Ulivo... ma questa è un'altra storia). Dicevo: maggioranza di sinistra, buoni rapporti, ma sempre la sensazione di "essere distanti". Con la Lega no, la distanza non era una sensazione ma una certezza. Succede, che cambiò la maggioranza in Consiglio di Zona, e ai Servizi Sociali finì una leghista della prima ora. Voce acuta quasi come la Jervolino (ma lombarda doc!), rabbia da vecchia zia e un bel collier di perle al collo. Però, tra tanti bravi amici, è stata la prima consigliera che un mattino d'inverno s'è infilata stivaloni da pescatore ed è venuta a controllare il nostro campo, per vedere se quello che raccontevamo era vero. Abbiamo continuato a litigare per gli anni a venire, ma abbiamo iniziato anche a rispettarci a vicenda. Non si vive solo di belle parole.
Ma, secondo voi, la Lega ci farebbe una bella figura a mostrare pubblicamente questo suo aspetto? Mi devo scusare per i voti che le avrò fatto perdere?
PS: Chi è lo zio Kalderosh?
La redazione di Mahala è venuta in possesso di una lettera quanto meno SOSPETTA. Stiamo ancora valutando se è autentica quindi, prendetela con la dovuta cautela.
Caro nipote,
Vorrei poterti scrivere che sono orgoglioso di te, che sei il primo della famiglia che ha studiato. Pensavo che dentista fosse qualcosa di buono, non solo dal punto di vista delle tasse. Speravo che avresti aiutato la gente, ma anche la tua famiglia.
Certo, non potevo immaginare che tra i gagé i dentisti possono diventare ministri, altrimenti ti avrei fatto studiare l'italiano. Mi piange il cuore quando leggo sui giornali che fai il ministro e non trovi mai le parole per far capire che grande cuore tu hai.
Vedi, sono stato giovane anch'io, e so che è facile farsi traviare dalle cattive compagnie, e magari dimenticarsi della tua famiglia. Tipo: offendere apposta chi non ti ha fatto niente, per il solo gusto di dimostrarti grande. Allora: qualsiasi cosa tu faccia, non dimenticarti da dove vieni.
Ad esempio, so che hanno assegnato un premio col tuo nome: qualche volta non potresti invitarci? Non dirmi che ti vergogni del tuo sangue! In tutto questo tempo, non hai mai portato non dico una bottiglia di vino, ma almeno qualche manciata di patatine.
Riposati, nipote mio, sono davvero preoccupato. Ti saluta anche Ahmid, che sta scrivendo la lettera al posto mio, perché ormai la vista è quella che è. Per fortuna, almeno i denti sono buoni!
Il tuo affezionato zio Kalderosh
Di Fabrizio (del 26/06/2005 @ 08:07:21, in media, visitato 3893 volte)
Le polemiche sullo sgombero dei villaggi di Dale Farm e di Hovefield hanno risvegliato l'attenzione del Sun, il tabloid più venduto nel Regno Unito.
Scrive Dzeno che da una parte, il giornale sta caldeggiando da prima delle elezioni "lo sgombero delle aree di sosta", dall'altra ammonisce i propri lettori di "stare attenti perché gruppi di Zingari e Viaggianti sgomberati in precedenza, potrebbero stabilirsi nelle loro vicinanze".
Da tempo la campagna stampa del Sun contro gli Zingari ha abbandonato ogni parvenza di razionalità, per mutarsi in un vero e proprio incitamento all'odio razziale.
Mischiando la situazione dei Nomadi e Viaggianti locali con quella degli Zingari provenienti dall'estero, lo scorso 23 giugno il Sun ha pubblicato un articolo su di un'area vicino a Cheltenham, invasa da una banda di 50 Zingari provenienti dalla Francia, paventando che altre centinaia di Zingari sarebbero in procinto di arrivare dal continente.
Settimana scorsa, aveva rispolverato vecchi articoli della primavera 2004, al tempo dell'allargamento a Est della Comunità Europea. Nell'articolo si accennava a Zingari disoccupati della Slovacchia, pagati dalle autorità per emigrare in Gran Bretagna. Le autorità slovacche hanno prontamente smentito di aver mai adottato una simile politica o di volerlo fare in futuro. Aggiungendo che il trend migratorio verso la Gran Bretagna è rimasto stabile in quest'ultimo anno.
L'idea di finanziare i viaggi dei Rom disoccupati verso paesi in cerca di lavoratori, era stata ventilata anni fa nella città carbonifera di Ostrava (repubblica Ceca), in crisi occupazionale, ma non si era mai tradotta in realtà.
Di Fabrizio (del 26/06/2005 @ 01:29:12, in Europa, visitato 2493 volte)
Fonti:
- Secondo l'agenzia cinese Xinhua la Germania starebbe provvedendo al rimpatrio forzato non solo dei richiedenti asilo dal Kossovo, ma anche di profughi dall'Iraq e dall'Afghanistan
- L'agenzia Tanjug ha organizzato una conferenza stampa (il testo in inglese QUI). Presentato il film "Senza una Casa, Senza un Tomba" del giornalista Azir Jasari di Pristina.
Bekim Syla, del Centro Documentazione dei Rom ed Ashkali e Bashkim Ibishi, membro del Kosovo and Ashkali Forum, hanno incontrato il rappresentante ONU per i Rifugiati e i Dispersi Interni. Hanno espresso la loro forte contrarietà all'accordo siglato tra l'UNMIK e il governo tedesco, definendolo un esperimento condotto sulla pelle di chi non si può difendere. Invitano quanti abbiano a cuore la sorte di queste persone, a firmare l'appello online su: http://www.sivola.net/download/kossovo.htm (QUI l'elenco dei firmatari) A sua volta, Walter Kalin, il rappresentante ONU, ha ricordato che un consistente numero di rifugiati interni sono tuttora costretti in campi sosta improvvisati, senza nessuno che voglia prendersi cura della loro situazione.
- Secondo la BBC (che riporta KosovaLive) Il responsabile della missione UNMIK, Soeren Jessen-Petersen, assieme al Primo Ministro Kossovaro Bajram Kosumi, hanno affermato che il ritorno dei profughi (particolarmente i Serbi) è una priorità della loro agenda politica, e che si impegneranno a garantire la loro sicurezza.
- Lunedì 27 giugno al Parlamento Europeo a Bruxelles si terrà un'iniziativa pubblica, promossa dal gruppo dei Verdi, a cui interverranno rappresentanti del Forum dei Rom, dell'ERRC e dell'Agenzia per il Ritorno dei Rifugiati.
Quadri per il Kossovo Vendita benefica delle tele di Ilanna Mandel a favore delle famiglie in Kossovo che vivono nei campi profughi in aree tossiche. Contattare per email: ISMandel@telus.net
Sulla situazione in Kossovo:
Di Fabrizio (del 24/06/2005 @ 20:52:37, in Italia, visitato 2942 volte)
Avviso: questo è un post accaldato e poco tollerante. Spero in Giovepluvio...
Vi sto leggendo, aspettando che la temperatura rinfreschi. Ho voglia di uscire, di lasciarmi prendere da qualche vizio, da qualche peccato veniale che non mi metta nei casini con la legge. Non ci credo, che siate tutti tolleranti, che siate tutti "bisogna capire, bisogna essere buoni". La maggior parte di noi, è un Kalderoli mancato. Si sfoga con le parole, perché anche a farlo ministro, non sa ciò che vuole. Ora, Kalderoli nella sua tragica figura è una persona reale (forse). Chi scrive su Internet, che usi un nome o sia anonimo, non lo è.
Non venite a dirmi cosa è la morale, cosa è giusto, tanto non vi credo. Un moralista (a conoscerlo!) forse lo sopporterei dal vivo, ma non sul computer.
Da parte mia, sappiatelo: sono un poco di buono (qualsiasi significato abbiano per voi queste parole) e visto che non ci conosciamo, vi giudico alla mia stregua.
Però, visto che ogni tanto imbratto questo blog, mi giudicate uno di voi. Bugiardo e rispettabile come voi.
Ogni tanto, scrivo di persone reali, come voi del resto. Gente bugiarda come me e come voi, la cui massima aspirazione non è rubarvi i bambini, ma avere una birra fresca per accompagnare i suoi peccati veniali.
Prima che vi addormentiate, date uno sguardo ai moralisti che non sopporto:
Riassumo per chi si è addormentato leggendo:
A Milano esiste un campo dignitoso. "...casette simili a quelle tirolesi, statue fuori dall’ingresso, anche delle piscinette, aria condizionata all’interno e parcheggiate all’esterno auto di grossa cilindrata. Personalmente credo che, se c’è questo benessere - prosegue - sarebbe giusto che contribuiscano a mantenere il campo, pagando l’affitto e la tassa rifiuti, come tutti gli altri cittadini. Penso ad esempio a come diversamente si preparano ad affrontare l’estate tanti anziani milanesi".
E' in via Chiesa Rossa, dove sono arrivati un paio di anni fa, i Rom sfrattati dalla storica area di Palizzi Fattori.
Ora, i campi sosta non piacciono neanche a me, ma visto che ci sono e sono pure abitati, vorrei capire:
- il campo sosta "classico" (roulotte e baracche improvvisate assediate dall'immondizia) non piace a nessuno, tantomeno a chi ne respira la puzza;
- se gli abitanti, come in via Chiesa Rossa, di tasca loro si sistemano meglio, è abusivismo edilizio e devono anche pagare affitti e tassa rifiuti;
- se le spese per vivere dignitosamente in un campo le paga il Comune, ecco rispuntare il discorso dei NOSTRI soldi sprecati per chi non vuole contribuire.
Mettetevi nei panni di chi abita nel campo di via Chiesa Rossa, di via Idro, di via Bonfadini, non vi chiedereste: "ma cosa vogliono da me?"
Eccolo che è tornato IL COMPLESSO DI ESSERE ROM, cittadino italiano, per giunta! E per italiano intendo quello che vedo sulle coste di Calabria, come a Villa Certosa o nella Brianza.
C'è da stupirsi, se quando ci parliamo assieme, se va bene ci si guarda come se si fosse imbecilli e se va male, si rimedia un giro tra i campi sosta della periferia a calci nel didietro?
Preso da questi soavi pensieri, sto ripassandomi alcuni punti dellla legge Bossi-Fini (perché ci sono anche Rom stranieri). Una legge che funziona così bene, che da quando è in vigore si parla sempre più di quanto aumentino i clandestini! E mi viene il sospetto che se la legge fosse diversa, i problemi sarebbero simili, ma avremmo più gente che non dovrebbe fare i conti con quel termine CLANDESTINO, che da solo chiude tutte le porte.
A febbraio, visto che la legge non bastava, è entrato in vigore anche il CONTRATTO DI SOGGIORNO: in pratica il datore di lavoro deve assicurare per il lavoratore immigrato una casa dignitosa prioma di assumerlo. Inutile spiegarvi che le associazioni imprenditoriali abbiano detto al governo che era una cosa da matti.
Ma tornate a mettervi nei panni... di un Rom, straniero questa volta, accampato in quell'inferno che è via Barzaghi.
Vi assicuro che il lavoro non manca, per uno straniero che sappia muovere le braccia. Attorno al campo, è pieno di corrieri di trasporto, cantieri, cave. L'anno scorso, la CGIL ha denunciato che li vicino, piazza Lotto, la mattina alle 5 sembrava una piazza del Sud Italia, con i caporali che assoldavano manovali stranieri per i lavori nel vicino polo fieristico. Ma, se qualche imprenditore, volesse mettere in regola un Rom, che razza di CONTRATTO DI SOGGIORNO potrà mai stipulare? Mi sto quasi dimenticando: qual'è la percentuale del lavoro sommerso in Italia?
Lo so, visto dallo schermo il CONTRATTO DI SOGGIORNO non significa niente. Neanche la denuncia della CGIL. Eppure, dovreste capire che a volte rubare diventa il male minore.
Di Fabrizio (del 24/06/2005 @ 15:03:29, in Regole, visitato 2708 volte)
Dall'archivio di Pirori riprendo una serie di post, ancora validi:
Premessa Uno spettacolo teatrale che mi sono perso e avrei voluto vedere è "Il signor Rossi e la Costituzione" per il semplice motivo che dimostra come le cose chiare e semplici siano le più difficili da attuare, ed anche perché il tema è di "scottante" attualità da quando al governo in Italia ci sono movimenti e partiti che sono successivi alla fase costituente, e che sempre + tendono a infischiarsene dei valori contenuti in quel testo. Sono stato troppo diretto? Non sono un avvocato... mi interessava (magari datemi una mano) fare un discorso a puntate sulla Legge e come sono trattati i Rom, discorso che può essere lunghissimo o estremamente sintetico. Provo a metterlo in pratica (consideratelo un utile ripasso):
Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità e sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
Mi interessava un punto di questo articolo: i Rom, che siano nomadi o stanziali, hanno in Italia campi sosta. I campi possono essere di transito o "lungodegenza". Ma se in un campo adibito ad ospitare solo case mobili, col tempo qualche famiglia costruisce un riparo? E' fuorilegge (abuso edilizio)?
Abusi edilizi "per necessità" Pretore assolve quattro zingare (L'Unità 7-11-96) Assolte per aver agito in stato di necessità. Quelle quattro baracche di mattoni e lamiere erano proprio l'unica via per non dormire all'addiaccio. Sono finiti con un provvidenziale "happy end" i guai giudiziari di quattro zingare salite sul banco degli imputati in Pretura per abusi edilizi. La vicenda risale agli inizi del '94, durante un sopralluogo dei vigili nel campo nomadi di via Idro. Gli agenti di polizia municipale trovano le quattro costruzioni e denunciano gli occupanti. Durante il processo si viene però a sapere che le quattro famiglie avevano edificato le loro "case"abusive cinque mesi prima, quando il Lambro era straripato e aveva trascinato via le loro roulotte. L'alternativa era quindi quella di dormire a cielo aperto, in un campo per di più infestato dai topi dopo quell'alluvione. Di qui l'assoluzione per le quattro donne decisa alcuni giorni fa dal pretore Francesca Vitale che ha respinto le richieste di condanna (da 5 a 6 mesi) avanzate dal pm Nicola di Piotti.
A presto con altre puntate
Di Fabrizio (del 23/06/2005 @ 15:05:54, in Europa, visitato 4424 volte)
Da Osservatorio sui Balcani
Bulgaria: un nazionalismo di sinistra? 23.06.2005
"Bulgari riconquistiamoci la Bulgaria". Lo slogan è di ATAKA, coalizione patriottico-nazionalista che i sondaggi danno al 2,4% alle imminenti elezioni politiche. Vogliono ripulire la Bulgaria dagli zingari, uscire dalla NATO, ritirarsi dall'Iraq e si dichiarano "contro" gli omosessuali, i turchi e l'imperialismo americano
Di Panajot Angarev – Dnevnik Selezionato e tradotto a cura di Bulgaria-Italia
13 giugno, quartiere "Krasna poljana", Sofia. La sala della biblioteca locale "Cirillo e Metodio" è gremita di persone anziane, che aspettano l'incontro con i leader della nuova coalizione "Ataka".
Il locale è tappezzato di manifesti con l'immagine del suo leader, il giornalista Volen Siderov, il quale, con uno sguardo severo, richiama: "Bulgari, riconquistiamoci la Bulgaria". La scelta del posto dell'incontro non deve essere casuale.
Solo ad un centinaio di metri dalla biblioteca inizia il quartiere rom "Fakulteta". Dall'altra parte nell'adiacente Zapaden park, invece, si trova il quartiere "Zaharna fabrika", diventato famoso per lo scontro tra bulgari e rom.
A cinque minuti dall'inizio, accompagnati da esclamazioni "Bravo", da applausi e baci virtuali, nella piccola sala entrano con passo deciso Siderov, l'ex presidente di SDS Petar Beron, l'ex deputato di NSDV Stela Bankova e il leader del Partito Nazional-patriottico Bulgaro (BNPP) Petar Manolov.
Questi sono i leader della coalizione, definita dai sociologi come la possibile sorpresa delle elezioni.
Secondo MBMD, a due settimane dalle elezioni, il 2,7% dei bulgari voterebbero per "Ataka". L'agenzia "Alfa Research" da un 1,6%, mentre NZIOM definisce la coalizione come una delle quattro al limite della barriera del 4%.
L'elettorato di "Ataka", secondo i sociologi, è caratterizzato da una cattiva condizione materiale e sociale, bassa istruzione, da una forte rabbia sociale e predisposizioni estremamente negative verso i partiti esistenti.
"Ataka" dichiara come obiettivi comuni la Bulgaria mononazionale, la lotta alla criminalità zingara e al narcotraffico, l'uscita dalla NATO, dall' Iraq, dal FMI e dalla Banca Mondiale; la rinegoziazione dei capitoli chiusi con la UE; l'annullamento del contratto di chiusura della centrale atomica AEZ "Kozludui"; la revisione dei contratti di privatizzazione; il passaggio della produzione, del commercio e delle banche in mani bulgare; la confisca dei patrimoni illegalmente acquisiti; un processo ai traditori della Patria.
Nazionalismo, patriottismo, giusta vendetta - "L"Ataka" si pone l'obiettivo strategico di essere presente in Bulgaria. Tali partiti esistono in tutti i paesi europei. Noi siamo un'organizzazione patriottica e nazionalistica. Non dobbiamo temere una tale definizione", dichiara agli ascoltatori il leader Volen Siderov.
Secondo lui, il nazionalista è colui che ama estremamente la sua Patria. "Ataka è una formazione che disturba perché chiede vendetta, chiede revisione, chiede l'espropriazione dei beni del Re che non sono mai stati suoi", dichiara ancora Siderov.
"In Bulgaria la gente vive sotto il terrore degli zingari, in assenza di sanzioni. Il potere ha abdicato. Questa è una discriminazione contro i bulgari in Bulgaria alla quale va posto fine", continua il leader sotto le approvazioni dei presenti.
Dalle sue parole risulta chiaro che i colpevoli dell'attuale situazione in Bulgaria sono i partiti che governano dal 1997 ed i loro partner. Siderov non menziona BSP, il che lascia pensare che BSP faccia eccezione.
"Noi dobbiamo tenere lontani dal potere i partiti etnici e separatisti", dice ancora il leader. Secondo lui, l'ex commissario per l'allargamento dell'UE, Gunter Ferhoigen) è "quel buffone con la specifica faccia da pedofilo" – definizione approvata a risate dai presenti.
Secondo le parole di Petar Beron, invece, "Ataka", della quale è vice-presidente, non è contro gli zingari ma contro la "zigania" (termine dispregiativo usato in gergo per riferirsi alla miseria e al disordine, ndr). "Noi non siamo contro i turchi, siamo contro un ministro che chiama i suoi dipendenti "gjaur" (termine che deriva dal turco per indicare gli infedeli, ndr). Siamo contro i tentativi del Comitato mondiale ebreo di governare il Ministero degli Esteri bulgaro", aggiunge.
Lui ritiene che finora si è taciuto sulla coalizione perché i suoi oppositori cercavano di nasconderla, mentre ormai sono spaventati dalla probabilità che la nuova formazione possa entrare a far parte del Parlamento.
Petar Beron è categorico che alle elezioni "Ataka" prenderà tra 7 e 9 % dei voti. E' per questo che i media ci rappresentano come fascistoidi, spiega Beron.
Più moderata nelle dichiarazioni è Stela Bankova grazie alla sua esperienza politica, accumulata nel Parlamento. Lei fu tra i deputati che votarono contro la ratifica dei trattati con la NATO e con la UE e contro la decisione di mandare dei soldati in Iraq.
Secondo lei, la Bulgaria si deve ritirare subito dall'Iraq, non deve permettere la disposizione delle basi americane militari sul nostro territorio e deve rifiutare la chiusura dei blocchi 3 e 4 della centrale nucleare "AEZ Kozludui".
L'origine di "Ataka" - La coalizione è stata costituita nel mese di maggio dal nuovo partito "Ataka", dall'Unione delle forze patriottiche e dei militari di riserva "Zashtita" (difesa), dal partito "Movimento nazionale per la salvezza della Patria", dal BNPP e dal circolo politico " Zora" (aurora). Questo è successo un mese dopo che Volen Siderov aveva creato l'omonimo partito.
In quella occasione ha dichiarato: "La riunione costitutiva mette le basi ad un movimento organizzato pro-bulgaro. Che cercherà di realizzare tutte le idee che io predico da anni: patriottismo e nazionalismo."
Oltre a Siderov, Beron e Bankova, della direzione della coalizione fanno parte anche il deputato della quota civica della coalizione "Per la Bulgaria" Ognian Saparev, il presidente di "Zashtita" Jordan Velichkov, il leader del partito "Movimento nazionale per la salvezza della Patria" Ilia Kirov, il capo redattore del giornale " Nova zora" Mincho Minchev, Stanislav Stanilov e Rumen Vodenicharov, Mincho Hristov e Ivan Antonov. Una buona parte tra di loro fa anche il capolista della formazione.
Fonti del Ministero dell'Interno hanno raccontato a "Dnevnik" che poco prima che si costituisse la coalizione, a Sofia si sono trovati a più riprese i rappresentanti di organizzazioni nazionalistiche nel tentativo di unificarsi in vista delle elezioni. Non è stato concluso nulla per via delle divergenze sulla conduzione della linea politica .
Nello stesso tempo anche Siderov fa appelli all'unificazione di tutte le forze nazionaliste in una coalizione. In una sua dichiarazione del febbraio 2005, che si trova nel suo sito - atakabg.com - , lui insiste sulla consolidamento dei nazionalisti, perché "senza una formazione patriottica nessuno degli attuali partiti cambierà la faccia e il proprio modo di svendersi e inginocchiarsi di fronte agli interessi altrui".
Professori, poeti e ex impiegati dei servizi segreti - alla base della coalizione - Secondo alcuni ex militari, il circolo politico "Zora" sarebbe il nucleo ideologico alla base di "Ataka". Il circolo è stato formato nell'area del giornale "Nova Zora", il quale si è assunto il ruolo di organo di partito della coalizione. Vengono pubblicate tutte le notizie, dichiarazioni e appelli della formazione.
Una parte dei membri del consiglio editoriale del giornale fanno anche parte del comitato promotore e del quartier preelettorale di "Ataka". Si tratta del capo redattore Mincho Minchev, famoso come il poeta ferroviere con alcuni libri pubblicati, ex capo redattore del settimanale "Voce del trasporto", Stanislav Stanilov e Rumen Vodenicharov – uno dei fondatori di SDS nel 1989, il quale nel 1992, insieme a Velko Valkanov, si presentò alle elezioni presidenziali per conto di BSP.
Del consiglio editoriale fanno anche parte Boncho Asenov – un vecchio impiegato dei servizi segreti, autore di libri dopo 1989 sull'operato dei servizi e il docente Nako Stefanov. Il docente è anche presidente del consiglio di controllo dell'associazione "Consiglio nazionale bulgaro per la pace" che pretende di essere un'organizzazione pacifista, fondata per lottare contro ogni azione militare.
Il suo presidente è Velko Valkanov, ex deputato della sinistra, leader della Unione antifascista bulgara, nata dalla Unione dei combattenti contro il fascismo e il capitalismo. Nel sito dell'Unione - bas-bg.org - si leggono dichiarazioni contro le basi militari degli USA in Bulgaria, testi sul nazismo e su Hitler, testi in difesa di Slobodan Miloshevich, testi contro il governo degli USA.
Altri due membri del consiglio editoriale – Venzislav Nachev, un letterato con varie pubblicazioni, e Marin Beloev, figurano nel consiglio pubblico dell'Unione Nazionale Patriottica "Patria". Fondata nel 2001, partono proprio da lì i primi passi del circolo politico "Zora", uno dei promotori dell'Unione.
Alle ultime elezioni parlamentari L'Unione ha sostenuto la coalizione "Patria e sinistra" promossa dai Verdi di Bulgaria e dal Club Politico "Ekoglasnost", che ha raccolto lo 0,48% dei voti. Nella dichiarazione costitutiva della Unione Nazionale Patriottica "Patria" si trovano ugualmente i termini "stato mononazionale, indipendenza nazionale, non adesione ai blocchi politico–militari, revisione delle privatizzazioni e annullamento dei contratti illeciti e svantaggiosi".
L'Unione "Zashtita" avrebbe un ruolo in "Ataka", anche se secondo ex ufficiali sarebbe solo una struttura vuota. A causa di divergenze interne della formazione, tanti dei suoi membri sono passati all'Unione della Dignità Nazionale "Granit" - granite.hit.bg -, diretta dal poeta Rumen Leonidov.
Forte affinità con l'Unione Nazionale Bulgara - Anche solo in una lettura di sfuggita dei testi di programma s'impone l'affinità di "Ataka" con l'Unione Bulgara Nazionale (bgns.net) di Boian Rassate, anche se lui non fa parte della coalizione.
Nel sito di "Ataka" c'è un link con la home page dell'Unione nazionale di Rassate. L'Unione è fondata prevalentemente da giovani ed è membro del Fronte Nazionale Europeo che unisce le organizzazioni nazionaliste del Vecchio continente.
La formazione si dichiara per "l'indipendenza dell'Europa", contro l'allargamento della UE all'Israele e alla Turchia, in difesa di un "nuovo ordine mondiale" contro l'imperialismo degli USA e contro gli omosessuali. Rappresentanti proprio di questa organizzazione hanno protestato il mese scorso contro i rom nel quartiere "Zaharna fabrika".
Secondo fonti ufficiose, ci sarebbe una tacita intesa di aiuto da parte dei membri dell'Unione Nazionale Bulgara ad "Ataka" per le elezioni riguardo i manifesti e il volantinaggio. Proprio i giovani di Rassate sarebbero gli agitatori di "Ataka" nei forum di Internet.
Dalla rete loro i fanno instancabilmente appelli a votare per "Ataka". E puniscono con epiteti spietati chiunque osi ricordare che nel Codice Penale c'è una esplicita disposizione che prevede fino a tre anni di reclusione per "istigazione all'odio razziale".
Finanziamento – tema tabù - Ci autofinanziamo, ci finanziamo anche con le donazioni di simpatizzanti, chiediamo alla gente di copiare i ritratti del leader e dei candidati. Questo sarebbe, secondo Stela Bankova, il lato finanziario della formazione politica.
"Ataka" non ha diritto a sovvenzioni perché finora non ha mai partecipato alle elezioni. E' vero che non dispone di messaggi elettorali sui media come gli altri partiti ma sul canale via cavo "SKAT" dalla mattina alla sera girano filmati su incontri e discorsi preelettorali di Volen Siderov.
Dogan: Questo è un tumore normale - "E' normale che in un paese ci sia un voto filonazionalista. Gruppi del genere sono sempre "anti", non hanno un'identità ed un programma, cercano sempre il nemico e il colpevole, ed è probabile che possano raccogliere qualche voto proprio sulla base della campagna negativa." Così si è espresso domenica scorsa Ahmed Dogan al quale è stato chiesto se c'è una frattura nel modello etnico bulgaro.
Secondo Dogan, tali processi ci sono sia in Austria, che in Francia. " Ma questo è un tumore normale che può essere estirpato, se la società decide di farlo" - ha concluso il leader di DPS (Movimento dei diritti e libertà, il partito che raccoglie gran parte dei voti della minoranza turca di Bulgaria, ndr) |
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Altre notizie
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Dalla mailing list Bulgarian_Roma
Bruxelles, 21 giugno 2005
Elezioni in Bulgaria: La partecipazione dei Rom può battere la discriminazione
Parlando dei problemi che si prospettano in Bulgaria sul rispetto dei diritti dei Rom, a due mesi dalla sigla dell'accordo sull'accesso alla UE, la parlamentare olandese Els de Groen del gruppo dei Verdi, ha fatto appello ai Rom e al parlamento per aumentare la partecipazione dei Rom alle prossime elezione del 25 giugno. Riportiamo:
"La Bulgaria oggi affronta una seria sfida per confermare i suoi progressi democratici e di essere pronta a far parte della UE su un piano paritario. Le elezioni rappresentano il simbolo più importante di sviluppo democratico e di come i cittadini rispettino la democrazia e si impegnino nel processo democratico. La UE vuole che la Bulgaria si impegni seriamente nello sviluppo del processo e dei criteri democratici."
De Groen continua:
"La partecipazione delle minoranze etniche alle elezioni è importante e necessaria nelle società democratiche, ma i principali partiti in Bulgaria contano un numero insignificante di candidati di origine Rom nelle loro liste."
"I partiti politici dovrebbero smettere di manipolare i Rom. Ci sono accuse di voti che sarebbero comprati con soldi o con alimenti. E' anche inaccettabile il risorgere di sentimenti antirom tanto nei principali gruppi politici che in quelli più estremisti."
"Fatti simili non sono compatibili con le risoluzioni del Parlamento Europeo sui Rom, che invece richiedono di aumentare la loro rappresentazione politica nei paesi candidati..."
"Il mio semplicissimo messaggio ai Rom è: ANDATE e VOTATE il giorno 25 perché dal vostro VOTO dipende la CAPACITA' di combattere la DISCRIMINAZIONE."
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Di Fabrizio (del 22/06/2005 @ 04:17:17, in scuola, visitato 3512 volte)
Da: Sevdija Demirova-Abdulova (YA” Perpetuum”)
L'Ensemble di danze folcloristiche Rom RUSHIT SHAKIR di Kumanovo e l'Associazione Giovanile PERPETUUM di Skopje hanno gestito il Laboratorio Teatrale Rom che si è tenuto a Skopje e Kumanovo dal 9 al 15 giugno.
Il laboratorio ha riunito 30 giovani aspiranti attori di età compresa tra i 15 e i 35 anni, sotto la guida di Nedzo Osman, Rom e direttore del teatro TKO in Germania.
La prima parte del corso che si è tenuta nelle due città dal 9 al 12 giugno, comprendeva presentazione dei partecipanti, chi fossero, la loro relazione con l'arte teatrale, quali le loro esperienze precedenti e quali le loro aspettative. Poi ai partecipanti è stato chiesto di scegliere un testo da recitare. La maggior parte delle scelte si sono indirizzate verso drammi teatrali, ma anche altri racconti o poesie degli stessi aspiranti attori.
La parte finale a Skopje ha riunito una selezione dei due laboratori, tenendo conto del bilancio di generi, livello educativo e qualità dei partecipanti.
Qui hanno recitato alcune parti assegnate loro dal direttore del corso: brani da Nikolaj Koljada, dall'Edipo Re o altri scritti da loro stessi o da famosi poeti macedoni come Ante Popovski.
Da: http://groups.yahoo.com/group/Macedonian_Roma/
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