BELLINZONA - Serviranno altri cinque anni al
Governo per poter individuare quali saranno le aree di sosta per i
nomadi. È quanto sostiene il Consiglio di Stato rispondendo a
un'interrogazione firmata dal deputato leghista Lorenzo Quadri e
cofirmatari. Alla domanda di Quadri "quali sono i tempi previsti per
l'annunciato Piano di utilizzazione cantonale (PUC) che definisca le
aree nomadi", il Governo ha risposto che "sulla base dell'esperienza
già avuta con simile procedura si può indicare in circa cinque anni la
durata della procedura tendente a formalizzare nel PUC le aree di sosta
per i nomadi".Insomma un problema - quello delle aree da destinare ai
nomadi - che non è affatto facile da risolvere anche perchè come
sottolinea il Governo nella sua lunga risposta all'interrogazione la
collaborazione da parte dei Comuni è parecchio scarsa: "La riluttanza
della popolazione sedentaria e la diversità della cultura nomade, sono
sicuramente dei fattori che condizionano la collaborazione e
disponibilità dei Comuni alla realizzazione, sul loro territorio, delle
aree di sosta. Questo atteggiamento, che di fatto ha scaricato sul
Cantone tutta la responsabilità concernente la gestione dei nomadi,
compresa quella finanziaria, non risulta essere consono ad uno spirito
di collaborazione che dovrebbe sussistere tra gli enti locali e
l'Autorità cantonale".