GIUSTIZIA
Campo Rom incendiato:
come prosegue il processo al sindaco
Il processo contro il sindaco di Emsisheim, Alto Reno,
rimandato a maggio. Lo scorso gennaio aveva ordinato di dare fuoco a diverse
case mobili di Rom Croati e Rumeni, per "ripulire" un accampamento illegale.
Michel Habig
nell'occasione della chiamata in tribunale (SIPA)
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Senza alcuna
autorizzazione amministrativa o giudiziaria, Michel Habig, sindaco gaullista
(UMP) di Ensisheim e vice-presidente del Consiglio Generale dell'Alto Reno,
l'11 gennaio scorso aveva fatto incendiare le 14 roulottes dove
alloggiavano diverse famiglie di Rom originarie della Romania e della
Croazia. L'udienza processuale che doveva iniziare lunedì 13 marzo è stata
spostata al 15 maggio dal tribunale d'appello di Strasburgo, su richiesta
della difesa.
Accusato di "distruzione di beni con mezzi pericolosi", il
sindaco aveva incaricato quattro agenti municipali, ugualmente accusati,
mentre l'accampamento era sgomberato dagli occupanti.
Arrivati ad Ensisheim ad ottobre, una dozzina di Rom, di
cui "alcuni stranieri in situazione di irregolarità", avevano "occupato
senza autorizzazione un terreno municipale, creandovi una vera e
propria bidonville", aveva chiarito il sindaco in un comunicato pubblicato
qualche giorno dopo i fatti incriminati.
Mobilitazione di diverse associazioni
Michel Habig,
che ha participato alla distruzione delle carovane "rovinate" e
"intrasportabili", ha precisato di aver "preso la decisione di distruggere
la bidonville col fuoco dopo averne constatato l'insalubrità".
Criticato da
numerose associazioni, ma sostenuto da un migliaio di firme, aveva indicato
il periodo di metà gennaio al giornale l'Alsace come periodo per provvedere
alla "pulizia", causa la "pressione degli abitanti".
Un collettivo autodenominatosi
"Giustizia per i Rom", sabato scorso ha piantato un "albero della Pace" dove
sorgeva l'accampamento. Secondo la gendarmeria locale alla cerimonia hanno
partecipato 200 persone.
© Le Nouvel Observateur