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Francia
Di Fabrizio (del 16/03/2006 @ 15:56:42, in Regole, visitato 1670 volte)

GIUSTIZIA  

Campo Rom incendiato:
come prosegue il processo al sindaco 

Il processo contro il sindaco di Emsisheim, Alto Reno, rimandato a maggio. Lo scorso gennaio aveva ordinato di dare fuoco a diverse case mobili di Rom Croati e Rumeni, per "ripulire" un accampamento illegale.


Michel Habig nell'occasione della chiamata in tribunale (SIPA)
 
 

Senza alcuna autorizzazione amministrativa o giudiziaria, Michel Habig, sindaco gaullista (UMP) di Ensisheim e vice-presidente del Consiglio Generale dell'Alto Reno, l'11 gennaio scorso aveva fatto incendiare  le 14 roulottes dove alloggiavano diverse famiglie di Rom originarie della Romania e della Croazia. L'udienza processuale che doveva iniziare lunedì 13 marzo è stata spostata al 15 maggio dal tribunale d'appello di Strasburgo, su richiesta della difesa.

Accusato di "distruzione di beni con mezzi pericolosi", il sindaco aveva incaricato quattro agenti municipali, ugualmente accusati, mentre l'accampamento era sgomberato dagli occupanti.

Arrivati ad Ensisheim ad ottobre, una dozzina di Rom, di cui "alcuni stranieri in situazione di irregolarità", avevano "occupato senza autorizzazione un terreno municipale, creandovi una vera  e propria bidonville", aveva chiarito il sindaco in un comunicato pubblicato qualche giorno dopo i fatti incriminati.

Mobilitazione di diverse associazioni
Michel Habig, che ha participato alla distruzione delle carovane "rovinate" e "intrasportabili", ha precisato di aver "preso la decisione di distruggere la bidonville col fuoco dopo averne constatato l'insalubrità".

Criticato da numerose associazioni, ma sostenuto da un migliaio di firme, aveva indicato il periodo di metà gennaio al giornale l'Alsace come periodo per provvedere alla "pulizia", causa la "pressione degli abitanti".

Un collettivo autodenominatosi "Giustizia per i Rom", sabato scorso ha piantato un "albero della Pace" dove sorgeva l'accampamento. Secondo la gendarmeria locale alla cerimonia hanno partecipato 200 persone.

© Le Nouvel Observateur