Il mattino di Padova 15 marzo 2014
L'intervento dell'associazione dopo le polemiche sul possibile acquisto di un
terreno a Mortise da parte di una famiglia Rom. "Non è degno di un paese civile
fare di tutta l'erba un fascio"
PADOVA. Riceviamo e pubblichiamo l'intervento dell'Opera Nomadi dopo l'episodio
di qualche giorno fa a Mortise che ha visto alcuni residenti protestare contro
il possibile acquisto di un terreno da parte di una famiglia Rom
In tempi di campagna elettorale risulta facile a tutti cavalcare il malcontento
popolare, costruendo capri espiatori a cui rivolgere il livore e la frustrazione
che spesso hanno molteplici origini. Recentemente nel quartiere di Mortise
alcuni residenti sono insorti alla notizia che una famiglia di Rom stesse
cercando un terreno da acquistare nel quale stabilirsi per diventare stanziale.
La gente ha paura... i rom rubano, sporcano, deprezzano il valore delle case e,
come dichiarano alcuni, ci sono stati dei furti. Le indagini non hanno ancora
accertato i responsabili, ma il popolo è sicuro, ha già emanato la sua
sentenza... sono gli "zingari", quelli che abitano lì a fianco, perché sono
sempre loro...., storicamente è così!
Nessuno li vuole come vicini di casa, si sa poco di loro, ma tutti li conoscono:
ladri nel dna. Ma i Rom non sono tutti uguali, proprio come gli italiani, i
francesi, gli inglesi, i tedeschi ecc, ecc .... Non tutti rubano, c'è anche chi
lavora, chi manda i figli a scuola, chi fatica ad arrivare a fine mese come
tanti di noi. Ma questo non importa a nessuno, sono "zingari", quindi bisogna
tenerli lontani. Si sente dire che bisogna mandarli via tutti, ma dove? Spesso
si tratta di cittadini, con regolare residenza nel Comune di Padova (è il caso
di molti degli abitanti dell'area di Via Bassette). Poi ci sono i Rom italiani
che sono innanzitutto cittadini italiani, con eguali diritti e doveri di un
cittadino italiano. Chi delinque va giudicato, ma se cerca un terreno
edificabile per poter finalmente smettere di girare di parcheggio in parcheggio,
ha diritto di acquistarlo e di viverci in pace.
Ci mortifica sentire che queste polemiche si alimentano nel silenzio più totale
delle associazioni che a Padova hanno Convenzioni Comunali a favore dei Rom e
che dovrebbero difendere i loro diritti e la loro dignità di esseri umani. Ci
indigna dover leggere le dichiarazioni dell'Assessore al verde pubblico, che
vuole tenere lontani i Rom da Padova e allontanare per sempre quelli che
risiedono in Via Bassette. Discorsi come questi non si adattano all'immagine di
una persona che si dichiara di sinistra e che dovrebbe prima di tutto aver
chiaro il rispetto dei fondamentali diritti umani. Questo Assessore conosce i
Rom che vogliono acquistare il terreno? Ha parlato con loro? Vorremmo
sinceramente saperlo, visto che ha già sentenziato che si tratta di delinquenti
senza possibilità di riscatto alcuno.
In questo modo non si fa altro che fomentare l'odio nei confronti di quelli che,
nella nostra società, vengono condannati a prescindere perché appartenenti ad
un'etnia altra. Dichiarazioni tali giustificano il razzismo, in qualsiasi forma
esso si manifesti e lo rendono addirittura un nobile sentimento. Non possiamo
rimanere a guardare quando un'amministrazione comunale di sinistra soffia sul
fuoco dell'intolleranza e della xenofobia, convinta così di poter tirare su
qualche voto in più, che fa sempre comodo!
Vorremmo inoltre ricordare che l'esasperazione dei residenti di Mortise è figlia
di anni di lassismo della stessa amministrazione comunale nei confronti del
problema del campo di Via Bassette. Si è intervenuti limitando l'area, erigendo
muri di contenimento, ma nulla si è fatto sul piano sanitario, per la
costruzione di un percorso di inclusione sociale serio e duraturo e per la
ricerca di soluzioni abitative diverse, nonostante gli stessi residenti si siano
sempre detti disponibili a collaborare con il Comune per individuare una
soluzione condivisa.
Ci auguriamo di non dover più assistere a simili teatrini e che finalmente si
cominci a considerare i Rom come persone diverse tra loro, persone portatrici di
specificità, da conoscere prima di giudicare. Auspichiamo che l'amministrazione
comunale ricordi che si tratta di esseri umani, a cui sì vanno ricordati doveri,
ma che hanno anche dei diritti che loro spettano come dice la Costituzione
Italiana.