By Ivan Ivanov - 6th November 2013
Ivan Ivanov spiega perché il "resocontare responsabile" è così
essenziale nel cambiare le opinioni e gli atteggiamenti verso i Rom
La recente copertura mediatica sul caso di una bambina greca ritrovata in un
campo rom in Grecia, ha sollevato la consapevolezza che ci sono "angeli biondi"
anche tra i Rom. Ciò contrasta con il ritratto fin troppo stereotipata e dannoso
dei Rom come "diavoli scuri". Rimuovere la sola bambina bionda dalla
famiglia rom con altri 14 figli di pelle più scura, è la dimostrazione che lo
stereotipo dei "Rom che rubano i bambini ai non-rom" è tuttora vivo nella testa
della gente. Voce smentita dato che la bambina è di origine romanì. L'altro
stereotipo generato dalle autorità e dai media è che i Rom siano "trafficanti
d'infanzia". Anche questo teorema è stato smontato, dato che la bambina bionda è
stata informalmente adottata da una famiglia molto povera della Grecia con 14
bambini, da un'altra famiglia povera della Bulgaria con 10 figli.
Un'azione così ben combinata da parte di alcuni media e politici anti-rom, ha
un forte impatto negativo in un momento in cui i sentimenti anti-rom in Europa
sono in crescita. L'impatto della recente isteria mediatica è profondamente
preoccupante in quanto riproduce miti e stereotipi negativi sui Rom, rinforzando
pregiudizi che possono incitare al razzismo e alla discriminazione contro queste
comunità. Resoconti parziali e bigotti possono avere dure conseguenze sulla vita
quotidiana delle comunità rom in tutta Europa ed indebolire qualsiasi sforzo
della società civile, del mondo accademico e di alcune istituzioni nel
promuovere un'identità ed un'immagine rom che sia differente e maggiormente
positiva. Purtroppo, il giornalismo sensazionalista e di parte vende più della
cronaca etica e responsabile, libera da stereotipi e pregiudizi.
Il caso della bambina rom bionda ritrovata in una famiglia rom mi da
speranza. Questo caso è un chiaro esempio della forza dei media e della loro
rapida influenza nella società. Perché non lavoriamo assieme per redirigere il
potere dei media verso un cambiamento progressivo, utile a combattere i
pregiudizi e gli stereotipi anti-rom, invece che ad incitarli? Dato che altri
canali e strumenti non sembrano funzionare o essere così efficaci, perché non
adoperare l'influenza dei media per cambiare opinioni e atteggiamenti della
gente? So che questo genere di media non vende, ma lo spero comunque.
Ivan Ivanov è direttore esecutivo dell'European Roma Information Office