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Giornalismo "etico e responsabile" maggiormente necessario nella copertura rom
Di Fabrizio (del 18/11/2013 @ 09:05:30, in media, visitato 1542 volte)

By Ivan Ivanov - 6th November 2013

Ivan Ivanov spiega perché il "resocontare responsabile" è così essenziale nel cambiare le opinioni e gli atteggiamenti verso i Rom

La recente copertura mediatica sul caso di una bambina greca ritrovata in un campo rom in Grecia, ha sollevato la consapevolezza che ci sono "angeli biondi" anche tra i Rom. Ciò contrasta con il ritratto fin troppo stereotipata e dannoso dei Rom come "diavoli scuri". Rimuovere la sola bambina bionda dalla famiglia rom con altri 14 figli di pelle più scura, è la dimostrazione che lo stereotipo dei "Rom che rubano i bambini ai non-rom" è tuttora vivo nella testa della gente. Voce smentita dato che la bambina è di origine romanì. L'altro stereotipo generato dalle autorità e dai media è che i Rom siano "trafficanti d'infanzia". Anche questo teorema è stato smontato, dato che la bambina bionda è stata informalmente adottata da una famiglia molto povera della Grecia con 14 bambini, da un'altra famiglia povera della Bulgaria con 10 figli.

Un'azione così ben combinata da parte di alcuni media e politici anti-rom, ha un forte impatto negativo in un momento in cui i sentimenti anti-rom in Europa sono in crescita. L'impatto della recente isteria mediatica è profondamente preoccupante in quanto riproduce miti e stereotipi negativi sui Rom, rinforzando pregiudizi che possono incitare al razzismo e alla discriminazione contro queste comunità. Resoconti parziali e bigotti possono avere dure conseguenze sulla vita quotidiana delle comunità rom in tutta Europa ed indebolire qualsiasi sforzo della società civile, del mondo accademico e di alcune istituzioni nel promuovere un'identità ed un'immagine rom che sia differente e maggiormente positiva. Purtroppo, il giornalismo sensazionalista e di parte vende più della cronaca etica e responsabile, libera da stereotipi e pregiudizi.

Il caso della bambina rom bionda ritrovata in una famiglia rom mi da speranza. Questo caso è un chiaro esempio della forza dei media e della loro rapida influenza nella società. Perché non lavoriamo assieme per redirigere il potere dei media verso un cambiamento progressivo, utile a combattere i pregiudizi e gli stereotipi anti-rom, invece che ad incitarli? Dato che altri canali e strumenti non sembrano funzionare o essere così efficaci, perché non adoperare l'influenza dei media per cambiare opinioni e atteggiamenti della gente? So che questo genere di media non vende, ma lo spero comunque.

Ivan Ivanov è direttore esecutivo dell'European Roma Information Office