Di povertà abbietta, razzismo abbietto e dei rischi di una tragedia
- 11 luglio:
Valeriu Nicolae
Negli ultimi anni ho visitato molti ghetti in tutta Europa. Ho visto troppi
bambini che saranno parte di generazioni disperse, troppa povertà estrema e
abuso di droghe. Troppa gente vivere della spazzatura e nella spazzatura, troppi
passati attraverso un ciclo disastroso che iniziando dall'accattonaggio
passa attraverso il riciclo dei rifiuti, prostituzione, piccola criminalità,
nuovamente riciclo di rifiuti, terminando com'era iniziato: col mendicare.
Sto scrivendo una relazione sui ghetti - schietta e senza ambiguità. Abbiamo
bisogno di politiche nazionali ed europee che si occupino dei ghetti reali, e
non di "pratiche positive", bla bla.
Credo che i ghetti in Europa (inclusi quelli nell'Europa dell'est e nei
Balcani) abbiano un potenziale esplosivo di conflitto interetnico e che siano
incubatori di criminalità e povertà estrema.
Ma non avrei mai pensato di visitae un ghetto così letteralmente esplosivo.
Kakanj è a 45' di macchina da Sarajevo. Il panorama è spettacolare - una
terra incredibilmente bella.
L'ingresso del ghetto è simile a quello di tanti ghetti urbani che ho visto.
La strada che lo collega alla via principale è piena di buche e poi diventa
sterrata.
I mucchi di immondizia sono la prima cosa che si vede entrando nel ghetto -
la maggior parte degli adulti vive col riciclo di plastica, vetro, carta o
metallo. Molte case sono meglio di quelle che ho visto da altre parti - la gente
investe quasi tutti i propri soldi nelle case - gli inverni sono rigidi sulle
montagne.
Nel ghetto vivono oltre 600 persone - la maggioranza di loro sono bambini. La
terra ha cominciato a sfaldarsi qualche settimana fa. Le miniere sono parte
dell'economia di Kakanj ed il ghetto è costruito su un terreno cedevole. 25 case
sono troppo danneggiate per viverci - grosse crepe corrono lungo tutte le
pareti.
Ma il pericolo risiede nelle crepe al suolo, più che in quelle sui muri.
L'odore del gas metano è nauseante. Mi bruciano gli occhi e ho un gusto
terribile in bocca. E' un ambiente chiaramente molto tossico, dove devono vivere
centinaia di bambini e di adulti. Qualcuno mi mostra che il gas è infiammabile.
Non ci sono reazioni da parte dell'amministrazione locale. Il sindaco dice di
non avere soluzioni, ma non è venuto a vedere cosa sta succedendo. Nonostante i
ripetuti appelli, nessuna squadra è stata mandata ad indagare sulla tossicità e
sui rischi alla salute legati al gas che fuoriesce dal suolo. C'è un alto
rischio di tragedia che significherebbe una morte di massa (soprattutto
bambini) in questo posto, se l'amministrazione locale non prenderà qualche
misura.
Perché succede questo? Perché la maggior parte degli abitanti del ghetto sono
Rom. Perché il razzismo abbietto e la discriminazione sono la principale
risposta alla povertà abbietta.
Quanto sta accadendo a Kakanj va oltre la vergogna e l'incompetenza. Rinchiude
l'omicidio nell'incompetenza e nella mancanza di reazione. Ed è qualcosa con cui
la Bosnia Erzegovina non dovrebbe più avere a che fare.
Vi scrivo perché penso ci sia bisogno di un'iniziativa a livello internazionale
che ponga in azione quello che spero sia soltanto un'amministrazione inetta. E
spero che molti di voi abbiano tratto da questa lettura, sentimenti a
sufficienza per inviare una lettera che chieda alla delegazione UE in Bosnia
Erzegovina di reagire: