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Bosnia Erzegovina
Di Fabrizio (del 15/07/2013 @ 09:01:25, in Europa, visitato 1233 volte)

Di povertà abbietta, razzismo abbietto e dei rischi di una tragedia - 11 luglio: Valeriu Nicolae

Negli ultimi anni ho visitato molti ghetti in tutta Europa. Ho visto troppi bambini che saranno parte di generazioni disperse, troppa povertà estrema e abuso di droghe. Troppa gente vivere della spazzatura e nella spazzatura, troppi passati attraverso un ciclo disastroso che iniziando dall'accattonaggio passa attraverso il riciclo dei rifiuti, prostituzione, piccola criminalità, nuovamente riciclo di rifiuti, terminando com'era iniziato: col mendicare.

Sto scrivendo una relazione sui ghetti - schietta e senza ambiguità. Abbiamo bisogno di politiche nazionali ed europee che si occupino dei ghetti reali, e non di "pratiche positive", bla bla.

Credo che i ghetti in Europa (inclusi quelli nell'Europa dell'est e nei Balcani) abbiano un potenziale esplosivo di conflitto interetnico e che siano incubatori di criminalità e povertà estrema.

Ma non avrei mai pensato di visitae un ghetto così letteralmente esplosivo.

Kakanj è a 45' di macchina da Sarajevo. Il panorama è spettacolare - una terra incredibilmente bella.

L'ingresso del ghetto è simile a quello di tanti ghetti urbani che ho visto. La strada che lo collega alla via principale è piena di buche e poi diventa sterrata.

I mucchi di immondizia sono la prima cosa che si vede entrando nel ghetto - la maggior parte degli adulti vive col riciclo di plastica, vetro, carta o metallo. Molte case sono meglio di quelle che ho visto da altre parti - la gente investe quasi tutti i propri soldi nelle case - gli inverni sono rigidi sulle montagne.

Nel ghetto vivono oltre 600 persone - la maggioranza di loro sono bambini. La terra ha cominciato a sfaldarsi qualche settimana fa. Le miniere sono parte dell'economia di Kakanj ed il ghetto è costruito su un terreno cedevole. 25 case sono troppo danneggiate per viverci - grosse crepe corrono lungo tutte le pareti.



Ma il pericolo risiede nelle crepe al suolo, più che in quelle sui muri.



L'odore del gas metano è nauseante. Mi bruciano gli occhi e ho un gusto terribile in bocca. E' un ambiente chiaramente molto tossico, dove devono vivere centinaia di bambini e di adulti. Qualcuno mi mostra che il gas è infiammabile.

Non ci sono reazioni da parte dell'amministrazione locale. Il sindaco dice di non avere soluzioni, ma non è venuto a vedere cosa sta succedendo. Nonostante i ripetuti appelli, nessuna squadra è stata mandata ad indagare sulla tossicità e sui rischi alla salute legati al gas che fuoriesce dal suolo. C'è un alto rischio di tragedia che significherebbe una  morte di massa (soprattutto bambini) in questo posto, se l'amministrazione locale non prenderà qualche misura.

Perché succede questo? Perché la maggior parte degli abitanti del ghetto sono Rom. Perché il razzismo abbietto e la discriminazione sono la principale risposta alla povertà abbietta.

Quanto sta accadendo a Kakanj va oltre la vergogna e l'incompetenza. Rinchiude l'omicidio nell'incompetenza e nella mancanza di reazione. Ed è qualcosa con cui la Bosnia Erzegovina non dovrebbe più avere a che fare.

Vi scrivo perché penso ci sia bisogno di un'iniziativa a livello internazionale che ponga in azione quello che spero sia soltanto un'amministrazione inetta. E spero che molti di voi abbiano tratto da questa lettura, sentimenti a sufficienza per inviare una lettera che chieda alla delegazione UE in Bosnia Erzegovina di reagire: