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A cura di Marzia Coronati - 13 dicembre 2012 (Immagine di
Napoli Monitor)
Alla fine degli anni '80 Danilo Dolci, educatore, poeta e attivista della
nonviolenza italiana, lanciò un'iniziativa per la costituzione di un manifesto
sulla comunicazione. Spaventato dal nuovo modo di comunicare dei media e del
potere da essi generato, Dolci propose di ridefinire il significato di
comunicazione, intesa come possibilità aperta a tutti di parlare e strumento di
crescita e creatività di una persona. Il manifesto sulla comunicazione non
violenta di Dolci ci guiderà nell'approfondimento di Terranave di questa
settimana, dedicato al comunicare e alle alternative alla comunicazione di
massa. In particolare parleremo di due scuole di pensiero: la comunicazione non
violenta e la comunicazione ecologica. In chiusura Lianka Trozzi nella sua
rubrica "A testa in giù" ci darà alcuni suggerimenti per realizzare regali di
natale sostenibili.
"Oggi più che mai saper distinguere trasmettere da comunicare è un'operazione
non solo mentalmente essenziale alla crescita democratica del mondo: la
creatività di ognuno, che si esplicita nel comunicare, se comunitariamente
valorizzata, acquista un enorme potere ora per grandissima parte sprecato".
Comunicare, legge della vita. Bozza di manifesto. Danilo Dolci
Quando nel 1988 Danilo Dolci lanciava l'idea della costituzione di un manifesto
sulla comunicazione, al suo appello risposero moltissimi personaggi della
cultura internazione, da Chomski a Freire, da Levi Montalcini a Don Ciotti. La
necessità di contrastare una comunicazione a senso unico, incapace di suscitare
partecipazione e creatività, era palese a tutti. Era più che mai indispensabile
fare qualcosa, prima che ci si abituasse del tutto a subire passivamente le
proposte del sistema. Insomma, per riprendere in mano le nostre vite bisognava
riniziare a comunicare, e non semplicemente a fare da ricettori di informazioni
veicolate dall'alto. "Senza comunicare non si può pianificare democraticamente,
organicamente, affrontando con
responsabilità, in modo salubre, i problemi" si legge nel Manifesto "non si
devono dare responsabilità civili, soprattutto nazionali e internazionali, a
persone non esperte nel vero comunicare".
Sono molti gli studiosi che oggi lavorano sulla comunicazione e
sull'interazione. Nei suoi viaggi per l'Italia Terranave è atterrata a Upacchi,
in provincia di Arezzo. Qui ha conosciuto Eva Lotz, facilitatrice in
comunicazione ecologica. Inventata dal terapeuta Jerome Liss, il fondatore della
scuola italiana di biosistemica scomparso solo poche settimane fa, questa
metodologia di basa sul presupposto che per raggiungere degli scopi collettivi è
necessario sapere gestire sia l'ascolto che il modo di mandare messaggi.
La comunicazione ecologia ha molti punti inc omune con la comunicazione non
violenta dello psicologo statunitense Marshall Rosenberg. Con questa definizione
Rosenberg intende il modo naturale di comunicare degli esseri umani. Secondo
questa teoria tutti gli esseri umani vengono al mondo comunicando in un modo
legato alla vita, ai propri bisogni, ai propri sentimenti, ma con il trascorrere
degli anni perdono questa capacità, confondendo sempre più l'osservare con
l'interpretare, il comunicare dal trasmettere.
Clicca qui per ascoltare la puntata di questa settimana di
"A testa in giù",
curata da Lianka Trozzi.
Ospiti della puntata:
Eva Lotz,
Ecovillaggio Upacchi
Vilma Costetti, Centro Esserci
In redazione: Lianka Trozzi, Ciro Colonna
Terranave è un programma a cura di Marzia Coronati
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Terranave è trasmesso da:
Radio Popolare Roma (Roma, 103.3) domenica 9,30
Radio Flash (Torino, 97.6) giovedì 20,00
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Radio Città Fujiko (Bologna, 103.1) domenica 13,30
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