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Terranave 11: Il potere delle parole
Di Fabrizio (del 30/12/2012 @ 09:03:27, in media, visitato 1834 volte)

Amisnet.org A cura di Marzia Coronati - 13 dicembre 2012 (Immagine di Napoli Monitor)

Alla fine degli anni '80 Danilo Dolci, educatore, poeta e attivista della nonviolenza italiana, lanciò un'iniziativa per la costituzione di un manifesto sulla comunicazione. Spaventato dal nuovo modo di comunicare dei media e del potere da essi generato, Dolci propose di ridefinire il significato di comunicazione, intesa come possibilità aperta a tutti di parlare e strumento di crescita e creatività di una persona. Il manifesto sulla comunicazione non violenta di Dolci ci guiderà nell'approfondimento di Terranave di questa settimana, dedicato al comunicare e alle alternative alla comunicazione di massa. In particolare parleremo di due scuole di pensiero: la comunicazione non violenta e la comunicazione ecologica. In chiusura Lianka Trozzi nella sua rubrica "A testa in giù" ci darà alcuni suggerimenti per realizzare regali di natale sostenibili.

"Oggi più che mai saper distinguere trasmettere da comunicare è un'operazione non solo mentalmente essenziale alla crescita democratica del mondo: la creatività di ognuno, che si esplicita nel comunicare, se comunitariamente valorizzata, acquista un enorme potere ora per grandissima parte sprecato". Comunicare, legge della vita. Bozza di manifesto. Danilo Dolci

Quando nel 1988 Danilo Dolci lanciava l'idea della costituzione di un manifesto sulla comunicazione, al suo appello risposero moltissimi personaggi della cultura internazione, da Chomski a Freire, da Levi Montalcini a Don Ciotti. La necessità di contrastare una comunicazione a senso unico, incapace di suscitare partecipazione e creatività, era palese a tutti. Era più che mai indispensabile fare qualcosa, prima che ci si abituasse del tutto a subire passivamente le proposte del sistema. Insomma, per riprendere in mano le nostre vite bisognava riniziare a comunicare, e non semplicemente a fare da ricettori di informazioni veicolate dall'alto. "Senza comunicare non si può pianificare democraticamente, organicamente, affrontando con
responsabilità, in modo salubre, i problemi" si legge nel Manifesto "non si devono dare responsabilità civili, soprattutto nazionali e internazionali, a persone non esperte nel vero comunicare".

Sono molti gli studiosi che oggi lavorano sulla comunicazione e sull'interazione. Nei suoi viaggi per l'Italia Terranave è atterrata a Upacchi, in provincia di Arezzo. Qui ha conosciuto Eva Lotz, facilitatrice in comunicazione ecologica. Inventata dal terapeuta Jerome Liss, il fondatore della scuola italiana di biosistemica scomparso solo poche settimane fa, questa metodologia di basa sul presupposto che per raggiungere degli scopi collettivi è necessario sapere gestire sia l'ascolto che il modo di mandare messaggi.

La comunicazione ecologia ha molti punti inc omune con la comunicazione non violenta dello psicologo statunitense Marshall Rosenberg. Con questa definizione Rosenberg intende il modo naturale di comunicare degli esseri umani. Secondo questa teoria tutti gli esseri umani vengono al mondo comunicando in un modo legato alla vita, ai propri bisogni, ai propri sentimenti, ma con il trascorrere degli anni perdono questa capacità, confondendo sempre più l'osservare con l'interpretare, il comunicare dal trasmettere.

Clicca qui per ascoltare la puntata di questa settimana di "A testa in giù", curata da Lianka Trozzi.

Ospiti della puntata:
Eva Lotz, Ecovillaggio Upacchi
Vilma Costetti, Centro Esserci

In redazione: Lianka Trozzi, Ciro Colonna

Terranave è un programma a cura di Marzia Coronati

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