Scrivevo l'articolo
precedente che piccole e grandi violenze contro Rom e Sinti, accadono e
possono accadere ovunque... anche in Italia (ricordate
Ponticelli?).
Questo è quanto riportato in un COMUNICATO STAMPA del Gruppo Sostegno
Forlanini. Intanto è già ripartita la raccolta fondi e beni; chi volesse
proporre, si metta in contatto con
Stefano Nutini
Sabato 22 ottobre mattina il piccolo insediamento di rom rumeni compreso tra
lo svincolo/immissione della Tangenziale est e il fiume Lambro, sul lato del
Parco Forlanini, al confine tra Segrate e Milano, è stato colpito da un attacco
incendiario, che ha distrutto alcune baracchine e una tenda; secondo quello che
il Gruppo sostegno Forlanini è riuscito a ricostruire insieme agli abitanti, il
rogo è stato causato dalla vendetta di un italiano che ha esplicitamente
ammesso, prima davanti a due rom sconcertati e poi davanti a un altro abitante
del campo, di essersi fatto giustizia da solo, in quanto li accusava - senza
alcuna prova - di avergli sottratto portafoglio e telefonino dall'auto mentre
lui correva di primissima mattina nel Parco Forlanini. L'italiano è poi in ogni
caso sfrecciato via con la sua potente auto, senza lasciar traccia di sé.
Questo fatto, maturato ai danni di persone innocenti, è drammaticamente
sconcertante, anche per l'ammissione sfrontata del sedicente autore, in presenza
delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco che nel frattempo erano
intervenuti per spegnere le fiamme e il fumo, che invadevano pericolosamente la
tangenziale stessa.
Nei mesi scorsi, in almeno due altre occasioni, rispettivamente a notte fonda e
la mattina presto, il campo era stato fatto segno ad alcuni colpi di arma da
fuoco, sparati in aria, probabilmente dalla vicina tangenziale.
Come Gruppo sostegno Forlanini - sulla base delle testimonianze raccolte dagli
abitanti del campo, che da tempo seguiamo per le esigenze della loro difficile
vita quotidiana, oltre che per l'impegno nell'accompagnamento sociale -
denunciamo questi episodi crudi, che avrebbero potuto avere conseguenze anche
gravissime per la vita di uomini e donne, al pari dei danni ai beni preziosi
(tende, materassi, coperte, baracche, bombole del gas, vestiario) che comunque
sono stati irreparabilmente distrutti in tal modo; troviamo altamente
deprecabile il ricorso a forme di giustizia "fai da te" che sono tanto
immotivate e indiscriminate quanto pericolose, frutti di una persecuzione
razzista, la stessa che avevamo denunciato tempo fa nella pratica istituzionale
degli sgomberi, inumani e privi di alternative.