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Campo Lambro "brulé"
Di Fabrizio (del 01/11/2011 @ 09:33:17, in conflitti, visitato 1406 volte)

Scrivevo l'articolo precedente che piccole e grandi violenze contro Rom e Sinti, accadono e possono accadere ovunque... anche in Italia (ricordate Ponticelli?).
Questo è quanto riportato in un COMUNICATO STAMPA del Gruppo Sostegno Forlanini. Intanto è già ripartita la raccolta fondi e beni; chi volesse proporre, si metta in contatto con Stefano Nutini

Sabato 22 ottobre mattina il piccolo insediamento di rom rumeni compreso tra lo svincolo/immissione della Tangenziale est e il fiume Lambro, sul lato del Parco Forlanini, al confine tra Segrate e Milano, è stato colpito da un attacco incendiario, che ha distrutto alcune baracchine e una tenda; secondo quello che il Gruppo sostegno Forlanini è riuscito a ricostruire insieme agli abitanti, il rogo è stato causato dalla vendetta di un italiano che ha esplicitamente ammesso, prima davanti a due rom sconcertati e poi davanti a un altro abitante del campo, di essersi fatto giustizia da solo, in quanto li accusava - senza alcuna prova - di avergli sottratto portafoglio e telefonino dall'auto mentre lui correva di primissima mattina nel Parco Forlanini. L'italiano è poi in ogni caso sfrecciato via con la sua potente auto, senza lasciar traccia di sé.
Questo fatto, maturato ai danni di persone innocenti, è drammaticamente sconcertante, anche per l'ammissione sfrontata del sedicente autore, in presenza delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco che nel frattempo erano intervenuti per spegnere le fiamme e il fumo, che invadevano pericolosamente la tangenziale stessa.
Nei mesi scorsi, in almeno due altre occasioni, rispettivamente a notte fonda e la mattina presto, il campo era stato fatto segno ad alcuni colpi di arma da fuoco, sparati in aria, probabilmente dalla vicina tangenziale.

Come Gruppo sostegno Forlanini - sulla base delle testimonianze raccolte dagli abitanti del campo, che da tempo seguiamo per le esigenze della loro difficile vita quotidiana, oltre che per l'impegno nell'accompagnamento sociale - denunciamo questi episodi crudi, che avrebbero potuto avere conseguenze anche gravissime per la vita di uomini e donne, al pari dei danni ai beni preziosi (tende, materassi, coperte, baracche, bombole del gas, vestiario) che comunque sono stati irreparabilmente distrutti in tal modo; troviamo altamente deprecabile il ricorso a forme di giustizia "fai da te" che sono tanto immotivate e indiscriminate quanto pericolose, frutti di una persecuzione razzista, la stessa che avevamo denunciato tempo fa nella pratica istituzionale degli sgomberi, inumani e privi di alternative.