Di Luigi Filipetto
Un lungo applauso al gitano con la fisarmonica. In questo sabato piovigginoso
del 4 giugno la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato al Polo Ferrara, zona
Corvetto, un Living Together, a cui ha partecipato anche il sindaco Giuliano
Pisapia. Sono accorsi in centinaia, bambini, giovani e adulti, italiani e
immigrati delle più disparate nazionalità.
Sono passati appena cinque giorni dalla nomina del nuovo sindaco e
l'impressione che se ne ricava è che ci vuole davvero poco per riportare una
comunità cittadina a una dimensione di convivenza nella sua normalità. Libera
dalle paure dell'altro create artificialmente. Non è che per un tocco magico una
metropoli con tutte le sue problematiche viene trasformata nell'eden
paradisiaco. E' solo che l'altro, l'immigrato, Giuliano Pisapia l'ha incontrato,
gli ha stretto la mano, si è fatto fotografare insieme, si è seduto in mezzo a
loro. Infatti, dopo un brevissimo saluto dal palco, ha detto: “ora mi fermo qui
con voi, non sopra di voi, scendo giù in mezzo a voi”. E si è seduto in mezzo
alla gente ad ascoltare la fisarmonica, il tamburo fare festa e osservare la
gente che ballava felice. La persona Pisapia ha incontrato altre persone.
Quando il bravissimo gitano con la fisarmonica ha preso il microfono, si è fatto
silenzio e lui era emozionato. "Ho girato il mondo - ha detto – Amsterdam,
Londra, Parigi, grandi città dove vai a cercare da vivere, dove si vive. Qui, in
questa città non potevi neanche sorridere, eri come segnato a dito, ora però
possiamo sorridere insieme".
Diciamolo chiaro: non è questione di stile, qui si tratta di una visione
totalmente diversa di come si amministra una città. Di fronte a una
amministrazione che ha fatto ben cinquecento sgomberi di rom in tre anni senza
risolvere nessun problema e sprecando solo decine di migliaia di euro, che parla
di zingaropoli, di no al voto agli immigrati, abbiamo ora un'amministrazione che
si impegna responsabilmente per ridare a Milano il suo volto umano, ospitale,
tollerante, dignitoso.