ROM: EMERGENZA UMANITARIA A FIRENZE, PRIMI 16 SGOMBERATI ALL'OSPEDALE DI
CAREGGI. APPELLO AL PROCURATORE QUATTROCCHI: "SI INDIVIDUINO EVENTUALI
RESPONSABILITA'"
16 romeni di etnia Rom, tra cui donne, bambini e malati, sgomberati ieri
pomeriggio da via del Ponte di Quaracchi, al confine tra Sesto Fiorentino e
Firenze, si stanno recando in questi minuti, con le rappresentanze di alcune
associazioni umanitarie locali, all'ospedale fiorentino di Careggi per
usufruire di assistenza sanitaria e di un luogo caldo dove passare la notte.
"Purtroppo" spiegano i co-presidenti dell'organizzazione umanitaria EveryOne
Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau e il presidente di Opera Nomadi
Toscana Marcello Zaunisi, "ogni tentativo di inserimento degli stessi in
strutture di emergenza nei comuni di Firenze o Sesto Fiorentino sono naufragati,
a causa della totale mancanza di collaborazione e disponibilità ad accoglierli
da parte dei due Comuni. Ci siamo mobilitati con la Regione Toscana per
richiedere un intervento della Protezione Civile," continuano gli attivisti, "ma
anche in questo caso nulla si è mosso, nonostante l'iniziale interessamento del
governatore Enrico Rossi e dell'assessore Salvatore Accolla. A questo punto,
l'unica alternativa è la struttura sanitaria pubblica. L'ospedale sembra essere
infatti l'unico luogo per preservare malati con problemi respiratori e
cardiopatici, donne, bambini, anziani e altri soggetti vulnerabili della
comunità, e per evitare di farli dormire al freddo senza alcun riparo; lì gli
sgomberati possono essere ospitati temporaneamente, assistiti da medici e
operatori sanitari, e la loro minima sopravvivenza può essere garantita.
Marco Squicciarini, responsabile nazionale della Croce Rossa Italiana per le
attività di accoglienza, assistenza e organizzazione umanitaria alle popolazioni
Rom e ai soggetti senza fissa dimora, si sta impegnando in queste ore per
rompere il muro di indifferenza e dare una soluzione umana per l'emergenza.
"Ci aspettiamo dalle autorità" continuano Malini, Pegoraro, Picciau e Zuinisi,
"una fattiva collaborazione riguardo alla permanenza di tutti i soggetti
vulnerabili all'interno dell'ospedale fin tanto che non sarà individuata
un'altra idonea sistemazione dal punto di vista igienico-sanitario. Ci
appelliamo infine al Procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, affinché
individui le eventuali responsabilità relative alla mancata assistenza di tanti
soggetti deboli ed emarginati e vengano presi i rispettivi provvedimenti atti a
scongiurare il perpetrarsi di eventuali abusi nei loro confronti".
Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406
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Aggiunge Marcello Zuinisi
Rischio Morte da Assideramento a Firenze per Rom e Senza Niente
Chiediamo attivazione Urgente ed Immediata Protezione Civile a salvaguardia
della Vita Umana
Tempestate di mail il comune di firenze e sesto chiedendo attivazione protezione
civile per i Rom ed i Senza Niente:
Matteo Renzi - sindaco@comune.fi.it
Gianni Gianassi -
segreteria.sindaco@comune.sesto-fiorentino.fi.it
E ancora:
Toscana TV A Sesto protesta rom contro lo sgombero, Gianassi: 'Nessuna
ordinanza'
30/12/2010 - A Sesto va in scena la protesta di un gruppo di rom contro lo
sgombero della baraccopoli dell'Osmannoro, ma il sindaco Gianassi: 'Nessuna
ordinanza'.
"Non ho ordinato nessuno sgombero''. Cosi' il sindaco di Sesto Fiorentino,
Gianni Gianassi, mette la parola fine alla protesta andata in scena questa
mattina davanti alla Asl di Sesto dove un gruppo di rom ha manifestato contro
l'ipotesi di sgombero della baraccopoli dell'Osmannoro, in cui abitano un
centinaio di persone. I rom accusano infatti l'amministrazione di avere avviato
lo smantellamento delle baracche.E mentre Marcello Zuinisi, di Opera Nomadi
Toscana, chiede a comune e regione di trovare una soluzione per la sistemazione
dei rom e per finanziare un progetto di inclusione sociale per queste persone,
il sindaco Gianassi non fa giri di parole e chiarisce: "Non ho ordinato nessuno
sgombero ne' ho il potere di comandare la forza pubblica". Secondo i
manifestanti nel campo rom sarebbero state gia' abbattute due delle quaranta
baracche presenti nell'accampamento. Peccato pero' che alle telecamere di
Toscana Tv sia stato impedito l'accesso al campo, ma le immagini riprese
dimostrano chiaramente che la baraccopoli e' ancora abitata. Fa poi stupore che
tra gli occupanti del campo si sia creata una spaccatura. Insomma, questa
mattina, a protestare davanti all'Asl di Sesto c'era solo una minoranza di rom.
Per terminare:
La Nazione Sedici rom chiederanno ospitalità a Careggi per la notte
Lo rendono noto le organizzazioni EveryOne e Opera Nomadi Toscana. "Ci siamo
mobilitati con la Regione Toscana per richiedere un intervento della Protezione
Civile", affermano gli attivisti.
Firenze, 30 dicembre 2010 - L'associazione Gruppo EveryOne ha reso noto che 16
romeni di etnia Rom, tra cui donne, bambini e malati, sgomberati ieri pomeriggio
da via del Ponte di Quaracchi, al confine tra Sesto Fiorentino e Firenze si
recheranno, con le rappresentanze di alcune associazioni umanitarie locali,
all'ospedale di Careggi per usufruire di assistenza sanitaria e di un luogo
caldo dove passare la notte.
"Purtroppo"- spiegano i co-presidenti dell’organizzazione umanitaria EveryOne
Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau e il presidente di Opera Nomadi
Toscana Marcello Zaunisi- "ogni tentativo di inserimento degli stessi in
strutture di emergenza nei comuni di Firenze o Sesto Fiorentino sono naufragati,
a causa della totale mancanza di collaborazione e disponibilità ad accoglierli
da parte dei due Comuni. Ci siamo mobilitati con la Regione Toscana per
richiedere un intervento della Protezione Civile," continuano gli attivisti, "ma
anche in questo caso nulla si è mosso, nonostante l’iniziale interessamento del
governatore Enrico Rossi e dell’assessore Salvatore Accolla. A questo punto,
l’unica alternativa è la struttura sanitaria pubblica. L’ospedale sembra essere
infatti l’unico luogo per preservare malati con problemi respiratori e
cardiopatici, donne, bambini, anziani e altri soggetti vulnerabili della
comunità, e per evitare di farli dormire al freddo senza alcun riparo; lì gli
sgomberati possono essere ospitati temporaneamente, assistiti da medici e
operatori sanitari, e la loro minima sopravvivenza può essere garantita*".
"Ci aspettiamo dalle autorità" continuano Malini, Pegoraro, Picciau e Zuinisi,
"una fattiva collaborazione riguardo alla permanenza di tutti i soggetti
vulnerabili all’interno dell’ospedale fin tanto che non sarà individuata
un’altra idonea sistemazione dal punto di vista igienico-sanitario. Ci
appelliamo infine al Procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, affinché
individui le eventuali responsabilità relative alla mancata assistenza di tanti
soggetti deboli ed emarginati e vengano presi i rispettivi provvedimenti atti a
scongiurare il perpetrarsi di eventuali abusi nei loro confronti".
* Purtroppo, nonostante le condizioni sanitarie preoccupanti
dei bambini e dei malati rifugiatisi all'ospedale fiorentino, la direzione
sanitaria ha deciso di allontanarli, senza neppure sottoporli a visita medica.
Gli operatori umanitari hanno invocato il giuramento di Ippocrate prestato da
ogni medico e la Costituzione italiana, che obbliga i medici a curare i pazienti
in cattive condizioni di salute. Tutto inutile. Così i 16 Rom messi sulla strada
dai medici dell'istituto sanitario si sono ritrovati a peregrinare per una città
ostile, guidati dal coraggioso presidente di Opera Nomadi Toscana Marcello
Zuinisi, mentre i difensori dei diritti umani di EveryOne cercavano
disperatamente una soluzione di ricovero per la notte: una lotta contro il tempo
(alcuni bimbi sono febbricitanti) che non si è ancora conclusa nel momento della
pubblicazione di questo pezzo nel sito di EveryOne.