Gli zingari rappresentano un pericolo per i cittadini rhodensi?
A prestare attenzione a quanto accade nella vicina Milano e in molti Comuni
dell'hinterland confinanti, tutti interessati dalle medesime opere: Expò, Fiera,
speculazione edilizia… sarebbe forse più saggio preoccuparsi, in modo grave e
legittimo, degli appetiti e dei grandi profitti della 'ndrangheta che prosperano
nella produttiva Lombardia, spesso tra la disattenzione generale e le zone
d'ombra in cui s'indebolisce l'operato della Pubblica Amministrazione, piuttosto
degli orticelli in cui "pascolano" le famiglie rom…
Tuttavia, per tornare ad argomenti più "tranquillizzanti" e che paiono riempire
di colore l'operato di facciata di questa Amministrazione, ci chiediamo che
cosa avrebbe pensato il Signor Sindaco se fosse transitato dal campo rom di via
Sesia, Sabato scorso, imbattendosi in una quindicina di bambini intenti a
giocare liberi e gioiosi, tornando con la memoria a ritroso alle strade sterrate
battute in campagna elettorale, in visita ad alcune di quelle famiglie zingare
che, una volta diventato primo cittadino, avrebbe fatto poi sgomberare (ma
allora, che cosa era andato a dir loro in quelle settimane??).
Ma forse si trattava di una spensieratezza solo momentanea, tipica dei bambini,
che presto verrà interrotta e riportata alla realtà dal prossimo allontanamento
di un'anziana signora non da una casa occupata illegalmente e magari attraverso
il pagamento di una mazzetta a chi controlla il racket degli "affitti" (come a
Baggio, in via Lorenteggio, a Q.to Oggiaro o v.le Sarca… e a Rho, come stanno le
cose?), ma a una persona ammalata, con difficoltà di deambulazione, nemmeno un
euro in tasca, insomma, un'anziana come tante che si vedono anche qui rivolgersi
ai centri di carità perché i servizi pubblici sono assenti o distratti, forse un
po' più malconcia della nostra più nota "vicina di casa".
Nulla di nuovo sembrerebbe suggerirci l'esperienza, considerato anche il
sospetto che grava per i ricorrenti "abusi d'ufficio", ai danni dei più deboli
s'intende (come l'allontanamento di un dializzato dalla propria casetta, la
contestazione impropria di utilizzo delle strutture comunali a due nuclei, il
rifiuto della residenza a chi avrebbe tutti i diritti di chiederla e ottenerla,
l'abbandono di persone in stato di grave sofferenza psicofisica, le violenze
morali a cui vengono sottoposti i minori, non dai propri genitori (!!), ma da
chi occupa i Servizi, cioè rappresenta le Istituzioni).
E' Il paradosso imbarazzante di un'Amministrazione che per affrontare la
ricollocazione di 7 famiglie rom, l'anno scorso prima presenta un Piano
d'Integrazione (per oltre 1 milione di euro) che gli viene assegnato dal
Ministro Maroni, come per molti altri Comuni, indirizzando poi (ma forse sarebbe
più logico dire "distraendo"?) i finanziamenti statali assegnati verso azioni
non finalizzate allo scopo dichiarato (ma non erano i Rom i furbacchioni?!).
E che, invece di affermare con fatti verificabili e tangibili i principi di
trasparenza pubblica che contraddistinguono il carattere di ogni buona
amministrazione (e che come sappiamo prevengono sul nascere comportamenti e
interessi illegittimi di chicchessia), si abbandonano a litigi interni alla
maggioranza o a politiche demagogiche e creative, anziché gestire le risorse a
disposizione della collettività per dare un sostegno all'abitazione, senza
magari ricadere nelle solite pratiche del clientelismo... clericale.
O ancora, forse solo per acquietare una scuola, quella di Via Tevere, che
esplode di tensioni e contraddizioni (perché anche la scuola fa parte della
società…e ci sono dentro tutti, autoctoni, immigrati, rom, gente perbene,
disonesti semplici e disonesti "organizzati" ecc.), si chiude gli occhi per il
lavoro di educatori che si occupano dei bambini zingari (ma non, si badi bene,
per quelli che frequentano le medie, come se un adolescente non avesse bisogno
di un aiuto a quell'età... e infatti ogni due per tre i bravi ragazzi rhodensi,
come gli altri, ricadono nel bullismo...), salvo poi togliere a quegli stessi
bambini la speranza in un futuro migliore o anche "solo" il container dove
abitano... tanto non sono forse "nomadi"?
Sarà per ricambiare la fiducia risposta da un'Amministrazione generosa nei Suoi
confronti, prima attraverso un incarico a termine poi con un concorso "fatto a
misura", certo è che molti degli atti sottoscritti dal Dirigente ai Servizi
Sociali verso i concittadini di via Sesia, che ci mette la faccia oltre che la
responsabilità (ma chi gliene chiede conto?), non sembrano rispondere alle
finalità di sostegno e aiuto alle persone in difficoltà, ma vengono comunque
attuate in modo autoritario quanto avventato, trascurando il proprio ruolo
istituzionale, anche solo con il buonsenso... infierendo, in ultimo, contro una
persona anziana, non diversa dai tanti anziani che a parole si dovrebbero
tutelare.
Pagani Maurizio - Presidente Opera Nomadi Milano