Da
Roma_Benelux
Tribune de Genève La lettera del giorno Monique Châtelain |
29.06.2009 | 00:01
Onex, 27 giugno - "La legge è legge". Grazie di avermelo insegnato, Signor
poliziotto in civile, vociferandomi questo richiamo. La mia infrazione: "Al
semaforo rosso del bd des Philosophes - durano tanto - venerdì alle 13.55 ho
autorizzato un giovane Rom (come una vicina automobilista, d'altronde) a lavare
i vetri della mia vettura. In un paese democratico, pensavo di averne il
diritto. Ho inteso le urla di questo agente, che insultava quel povero giovane
terrorizzato. A mia volta ho gridato che ero libera di farmi lavare i vetri
a chi mi pareva. Lei mi ha amabilmente urlato: "Voi avete il diritto, ma lui
no!" Lei mi ha detto amabilmente: "Dategli dei soldi, se volete", cosa che ho
fatto, ho donato 3 franchi a quel giovane. Lei ha aggiunto ironicamente: "Ah
bene, quello che gli avete donato, lui non l'avrà, finirà nelle mie tasche!"
Ritengo dunque di essere stata raggirato dalla persona del diritto. Che mi renda
i miei 3 franchi! Signor poliziotto (...) lei ha avuto la sorte di essere nato
in un paese che pratica i diritti dell'uomo, dove è stato ben nutrito, istruito,
cosa che le da il diritto di esibire il sua bel documento di polizia. Se lei
fosse nato a qualche centinaio di km. da qui, sarebbe differente. Pensa mai, che
a volte potrebbe essere al posto di quei giovani senza speranza? No, ciò non la
sfiora, perché la legge è legge. Allora, Signore, io sono una cittadina che
rispetta la legge, ma che ha un cuore. Avrei potuto essere al posto di quei
giovani, lo stesso i miei figli. Ma abbiamo avuto più possibilità (...)