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Roma_Francais
LaGazette.fr Assetto del territorio - 11/06/2009 par Ulivo
Berthelin
La Commissione nazionale consultiva della gens du voyage, dopo un decreto
del 6 giugno scorso, è passata sotto il taglio del ministero degli affari
sociali.
"Continueremo a lavorare perché la gens du voyage possa disporre degli
stessi diritti degli altri cittadini, in particolare per quanto riguarda il
diritto di voto e le assicurazioni" dichiara il senatore Pierre Hérisson,
ricondotto dal Primo Ministro alla testa di questa commissione i cui membri
saranno nominati nel corso dell'estate.
"Dobbiamo tenere conto delle evoluzioni della società e tenderci sulla
questione dei terreni familiari di proprietà di viaggianti che corrispondono ad
una vera necessità di sedentarizzazione o di semi sedentarizzazione",
precisa ricordando che la legge su alloggio permette d'ora in poi di
sviluppare i lotti attigui ai banchi comunali.
"I sindaci non possono rifiutare né l'elettricità quando contratti sono
passati con gli operatori, né l'acqua ed il risanamento quando le reti passano
vicino al lotto. Occorre per quanto possibile trattare da un lato questi terreni
familiari e le superfici d'accoglienza permanenti per le famiglie che circolano
sole, come nel quadro dell'alloggio e d'altra parte il grande passaggio che
costituisce un fenomeno a parte legato a manifestazioni economiche culturali e
religiose" insiste il senatore, molto sensibile a queste questioni d'urbanesimo
poiché incaricato di questo dossier nell'ambito dell'Associazione dei sindaci
della Francia (AMF).
Due terreni per dipartimento
Preconizza la realizzazione di due terreni di grande passaggio per
dipartimento e d'altra parte la prosecuzione degli sforzi che riguardano le aree
d'accoglienza permanenti. "La metà delle posizioni sono in cantiere. I comuni
devono realizzare i 20.000 posti che ancora mancano, con l'aiuto dello Stato per
quelle che sono stati ritardati contro la volontà degli eletti, col denaro
proprio per quelli che non hanno alcuna scusa" martella, ricordando la legge
prevede che soltanto il prefetto possa sostituirsi al sindaco e realizzare la
superficie d'accoglienza a spese dei municipi refrattari.