Da
Hungarian_Roma (a proposito di ronde e controronde, latitanza dello stato e
crisi economica)
By Thomas Escritt in Miskolc, Hungary - 20 febbraio 2009
Quando cala la notte a Hetes, un insediamento zingaro ai margini della
città settentrionale di Ózd, gli uomini scendono per le strade a montare di
guardia, armandosi con ogni tipo di arma improvvisata, dai bastoni ai coltelli
da cucina.
"Stiamo alzati tutta notte", dice Henrik Radics, con le mani appoggiate su
una falce. "Se arriva un'auto, la fermiamo e chiediamo cosa stanno facendo. Se
sono pacifici li lasciamo andare".
Radics ed i suoi compagni hanno affrontato in proprio la questione dopo una
serie di avvenimenti culminati con una casa data alle fiamme e dai piani
dalla Magyar Garda, un gruppo in uniforme di destra che dice di proteggere
l'etnia ungherese dal "crimine zingaro", di tenere raduni di reclutamento nella
città.
Ózd è una tipica cittadina nella contea di Borsod: una volta orgoglioso
centro industriale con un gigantesco impianto per l'acciaio, decaduto con la
caduta del comunismo nel 1989, senza nessun datore a dare lavoro al posto della
defunta industria pesante dell'era socialista.
Ma la decrescita economica nell'Europa centrale ed orientale ha aggiunto
nuova urgenza ad un problema di marginalizzazione che risale a decenni indietro.
Ricerche mostrano che gli ungheresi, come molti dei loro vicini nella regione,
nutrono forti sentimenti di pregiudizio contro gli zingari. Questo significa che
i Rom sono i primi a essere colpiti, e nel modo più duro, dalla disoccupazione,
che è al 14% nella contea di Borsod, con la sua alta percentuale di popolazione
zingara, due volte la media nazionale. Con le previsioni del governo che
prevedono che l'economia quest'anno si contrarrà di un ulteriore 2,7%, la
disoccupazione è in rapida crescita.
"La questione ha raggiunto il punto critico", dice Peter Hack, criminologo.
"Con la decrescita economica, è iniziata la tradizionale caccia al capro
espiatorio. Dato che non ci sono immigrati in Ungheria, i Rom sono il
bersaglio".
Zsolt Farkas, zingaro di Miskolc, la terza città ungherese e capitale di
contea, parla a nome di molti quando dice che sta diventando impossibile trovare
lavoro.
"Lavoravo su una linea di assemblaggio a Bosch, e poi ho installato persiane
nelle case, ma adesso è impossibile trovare un lavoro. Quando... vedono che sono
zingaro, non sono più interessati".
Il mese scorso il Movimento per un'Ungheria Migliore, un partito di estrema
destra, ha ottenuto l'8% in un'elezione distrettuale a Budapest dopo una
campagna elettorale condotta sugli slogan contro il "crimine zingaro". Settimana
scorsa Albert Pasztor, capo della polizia di Miskolc, ha attratto in ugual
misura obbrobrio ed elogi quando ha detto in una conferenza stampa che "tutte le
aggressioni a scopo di rapina" nel territorio di Miskolc nei due mesi scorsi
erano state commesse da zingari, aggiungendo: "Le culture ungherese e zingara
non possono vivere assieme". E' stato sospeso su ordine del ministero di
giustizia e reintegrato meno di 24 ore dopo, a seguito di un coro di proteste di
alti funzionari di polizia, governi cittadini locali ed un rally di 1.000
skinhead.
Questa settimana il panico zingaro ha raggiunto l'isteria tre giocatori
professionisti di pallamano di Croazia, Romania e Serbia sono stati pugnalati in
un nightclub, si suppone da una banda di circa 30 zingari, nella città
occidentale di Veszprem. Il rumeno, Marian Cozma, giovane promessa sportiva, è
morto per le ferite.
Durante il funerale, Ferenc Gyurcsany, socialista e primo ministro, ha
promesso di "agire decisamente" contro la violenza, e il partito di destra
all'opposizione ha detto che il governo dovrebbe concentrarsi nel prendere i
criminali. "Il numero di crimini gravi commessi da gente di origine zingara sta
crescendo in modo allarmante", viene detto.
Janos Ladanyi, un sociologo, dice che gli zingari, deprivati prima dai
programmi di insediamento negli anni '70 del loro tradizionale stile di vita
itinerante, e poi dalla deindustrializzazione negli anni '90 dai lavori con
bassa professionalità da cui dipendevano, si sono rivolti al crimine, sia in
scala ridotta che organizzato.
"Abbiamo ora una popolazione che ha vissuto fuori dalla società per 20 anni.
Sempre più spesso, qualcuno richiede una rapida, semplicistica soluzione, che
porta ad uno scoppio di panico anti-zingaro, ma questa volta la crisi economica
rende tutto più serio", dice.
IL gruppo escluso, che conta il 6% della popolazione ungherese, è anche
quello con la crescita più rapida.
"Se non possiamo integrarli nella forza lavoro, allora è in questione la
stabilità a lungo-termine del sistema fiscale", ha detto Gordon Bajnai, ministro
dell'economia. Un pacchetto di 2 miliardi di € sta per essere immesso
nell'industria delle costruzioni come parte della risposta, dice, per creare il
tipo di lavori a bassa professionalità di cui questa popolazione ha bisogno.
The Financial Times Limited 2009