CONTRIBUTO DI ALEXIAN SANTINO SPINELLI
C’è un silenzio assordante in questo momento in Italia. Un silenzio
colpevole, delittuoso... Può portare a un genocidio culturale pericoloso che noi
Rom conosciamo sulla nostra pelle col nome di Porrajmos (divoramento), è
marchiato sulla nostra carne!! Un lancio di molotov su donne e bambini inermi
non punito dalla magistratura, e se fosse stato un Rom o un immigrato a
commettere un simile reato? Linciaggio o ergastolo? Anche questa è
discriminazione. Certo che il singolo che delinque va punito secondo le leggi
vigenti ma non si può colpevolizzare un popolo intero, è razzismo!!! Com’è
possibile che la situazione italiana è chiarissima all’estero visto il monito
del Parlamento Europeo al nostro governo mentre in Italia nessuno si accorge di
nulla? Non una sola voce autorevole di esponenti politici o ecclesiastici o di
intellettuali italiani s’elevata per condannare una simile barbarie!!! Silenzio,
silenzio tuonante! Silenzio
connivente! Un capro espiatorio utile e necessario costruito ad hoc grazie ad
un’informazione inquinata!!!!! Basta Pogrom!! Stop al razzismo!! No alla
xenofobia!! Stop alle mistificazioni!!!!
Ci sono fondi europei destinati all’integrazione delle comunità Rom, cittadini
europei, non utilizzati dai nostri governi facendo credere che l’integrazione
dei Rom in Italia sia gravosa per tutti gli italiani! L’opinione pubblica è
ignara ed inerme esposta a continui bombardamenti mediatici che intossicano di
pregiudizi! Alcune trasmissioni televisive o servizi giornalistici andrebbero
denunciati al Tribunale Internazionale dell’Aia per crimini contro
l’umanità!!!!! Ma c’è silenzio, un lungo e prolungato silenzio fino a
domenica 8
Giugno quando sfilerà un corteo antirazzista per le vie di Roma per gridare NO a
nuovi genocidi!!!!!!! Chi tace acconsente!!!!!!!
Ecco alcune miei suggerimenti in 9 punti per migliorare la situazione dei Rom in
Italia:
1) La sicurezza e la legalità vanno garantite a tutti. Rom e Sinti compresi.
Lanciare molotov è reato e nessuno è stato perseguito per averlo fatto. Nessuna
voce autorevole ha condannato realmente l’episodio. Solo all’estero si sono resi
conto della gravità della situazione dei Rom e Sinti in Italia
2) Ristabilire la legalità riguardo la palese violazione dei più elementari
diritti umani nei confronti delle diverse comunità romanès in Italia, costrette
a vivere in condizioni disumane e fortemente discriminate in netto contrasto con
la Costituzione Italiana, con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
e con le normative europee ed internazionali.
3) Smantellare i campi nomadi che sono pattumiere sociali degradanti e
frustranti, centri di segregazione razziale permanente ed emblema della
discriminazione. I Rom e Sinti non sono nomadi per cultura. La mobilità è sempre
coatta e mai una scelta. Chi vive oggi nei campi nomadi ieri aveva le case in
Romania o nella ex-Jugoslavia. Il 70% della popolazione romanì in Italia ha
cittadinanza italiana e vive nelle case (l’arrivo risale al XV secolo)
4) Facilitare l’ accesso alle case popolari con pari opportunità o sviluppare
insediamenti urbanistici non ghettizzanti facilitando anche l’utilizzo dei
servizi pubblici. Favorire il più possibile l’accesso alla scolarizzazione, al
lavoro e all’assistenza sanitaria alle famiglie di Rom e Sinti più disagiate
5) Arrestare il processo di demonizzazione e di criminalizzazione di un intero
popolo. Sono i singoli che hanno un nome e cognome a sbagliare e che devono
essere puniti e non l’etnia di appartenenza
6) Promuovere la conoscenza della storia, della cultura, dell’arte e della
lingua dei Rom e Sinti per combattere gli stereotipi negativi e favorire
l’integrazione. Attualmente si dà in 99% di spazio mediatico alla cronaca e l’
1% di spazio agli eventi culturali che pur si organizzano sull’intero territorio
nazionale (Festivals, concerti, mostre, esposizioni, convegni, rassegne
cinematografiche, concorsi letterari, etc). E’ chiaro che questa disparità non
può avere effetti positivi.
7) Prendere atto del palese fallimento dell’ assistenzialismo delle associazioni
di volontariato che si sono arrogate il diritto di rappresentare il popolo Rom.
Si sperperano annualmente centinaia di migliaia di Euro per progetti di scarso o
nessun valore per i Rom e Sinti
8) Creare una consulta in Italia di intellettuali Rom e Sinti che abbiano una
esperienza internazionale sulle problematiche concernenti la realtà delle
comunità romanès che possa favorire la mediazione nella risoluzione dei problemi
sociali e politici.
9) Favorire il più possibile il processo di integrazione a coloro i quali
dimostrano una chiara volontà di partecipazione sociale evitando di porre sullo
stesso piano chi merita e chi delinque. I modelli positivi devono essere
esaltati per essere una valida attrattiva per combattere l’esclusione sociale e
l’emarginazione
culturale
ALEXIAN SANTINO SPINELLI, MUSICISTA E DOCENTE DI LINGUA E CULTURA ROMANì
presso le UNIVERSITA’ DI CHIETI E DI TRIESTE
Presidente dell’Associazione Nazionale Thèm Romano
email: spithrom@webzone.it
http://www.alexian.it