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In occasione della manifestazione dell'8 giugno
Di Fabrizio (del 05/06/2008 @ 09:04:23, in Italia, visitato 1828 volte)

CONTRIBUTO DI ALEXIAN SANTINO SPINELLI

C’è un silenzio assordante in questo momento in Italia. Un silenzio colpevole, delittuoso... Può portare a un genocidio culturale pericoloso che noi Rom conosciamo sulla nostra pelle col nome di Porrajmos (divoramento), è marchiato sulla nostra carne!! Un lancio di molotov su donne e bambini inermi non punito dalla magistratura, e se fosse stato un Rom o un immigrato a commettere un simile reato? Linciaggio o ergastolo? Anche questa è discriminazione. Certo che il singolo che delinque va punito secondo le leggi vigenti ma non si può colpevolizzare un popolo intero, è razzismo!!! Com’è possibile che la situazione italiana è chiarissima all’estero visto il monito del Parlamento Europeo al nostro governo mentre in Italia nessuno si accorge di nulla? Non una sola voce autorevole di esponenti politici o ecclesiastici o di intellettuali italiani s’elevata per condannare una simile barbarie!!! Silenzio, silenzio tuonante! Silenzio
connivente! Un capro espiatorio utile e necessario costruito ad hoc grazie ad un’informazione inquinata!!!!! Basta Pogrom!! Stop al razzismo!! No alla xenofobia!! Stop alle mistificazioni!!!!
Ci sono fondi europei destinati all’integrazione delle comunità Rom, cittadini europei, non utilizzati dai nostri governi facendo credere che l’integrazione dei Rom in Italia sia gravosa per tutti gli italiani! L’opinione pubblica è ignara ed inerme esposta a continui bombardamenti mediatici che intossicano di pregiudizi! Alcune trasmissioni televisive o servizi giornalistici andrebbero denunciati al Tribunale Internazionale dell’Aia per crimini contro l’umanità!!!!! Ma c’è silenzio, un lungo e prolungato silenzio fino a domenica 8 Giugno quando sfilerà un corteo antirazzista per le vie di Roma per gridare NO a nuovi genocidi!!!!!!! Chi tace acconsente!!!!!!!
Ecco alcune miei suggerimenti in 9 punti per migliorare la situazione dei Rom in Italia:

1) La sicurezza e la legalità vanno garantite a tutti. Rom e Sinti compresi. Lanciare molotov è reato e nessuno è stato perseguito per averlo fatto. Nessuna voce autorevole ha condannato realmente l’episodio. Solo all’estero si sono resi conto della gravità della situazione dei Rom e Sinti in Italia

2) Ristabilire la legalità riguardo la palese violazione dei più elementari diritti umani nei confronti delle diverse comunità romanès in Italia, costrette a vivere in condizioni disumane e fortemente discriminate in netto contrasto con la Costituzione Italiana, con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e con le normative europee ed internazionali.

3) Smantellare i campi nomadi che sono pattumiere sociali degradanti e frustranti, centri di segregazione razziale permanente ed emblema della discriminazione. I Rom e Sinti non sono nomadi per cultura. La mobilità è sempre coatta e mai una scelta. Chi vive oggi nei campi nomadi ieri aveva le case in Romania o nella ex-Jugoslavia. Il 70% della popolazione romanì in Italia ha cittadinanza italiana e vive nelle case (l’arrivo risale al XV secolo)

4) Facilitare l’ accesso alle case popolari con pari opportunità o sviluppare insediamenti urbanistici non ghettizzanti facilitando anche l’utilizzo dei servizi pubblici. Favorire il più possibile l’accesso alla scolarizzazione, al lavoro e all’assistenza sanitaria alle famiglie di Rom e Sinti più disagiate

5) Arrestare il processo di demonizzazione e di criminalizzazione di un intero popolo. Sono i singoli che hanno un nome e cognome a sbagliare e che devono essere puniti e non l’etnia di appartenenza

6) Promuovere la conoscenza della storia, della cultura, dell’arte e della lingua dei Rom e Sinti per combattere gli stereotipi negativi e favorire l’integrazione. Attualmente si dà in 99% di spazio mediatico alla cronaca e l’ 1% di spazio agli eventi culturali che pur si organizzano sull’intero territorio nazionale (Festivals, concerti, mostre, esposizioni, convegni, rassegne cinematografiche, concorsi letterari, etc). E’ chiaro che questa disparità non può avere effetti positivi.

7) Prendere atto del palese fallimento dell’ assistenzialismo delle associazioni di volontariato che si sono arrogate il diritto di rappresentare il popolo Rom. Si sperperano annualmente centinaia di migliaia di Euro per progetti di scarso o nessun valore per i Rom e Sinti

8) Creare una consulta in Italia di intellettuali Rom e Sinti che abbiano una esperienza internazionale sulle problematiche concernenti la realtà delle comunità romanès che possa favorire la mediazione nella risoluzione dei problemi sociali e politici.

9) Favorire il più possibile il processo di integrazione a coloro i quali dimostrano una chiara volontà di partecipazione sociale evitando di porre sullo stesso piano chi merita e chi delinque. I modelli positivi devono essere esaltati per essere una valida attrattiva per combattere l’esclusione sociale e l’emarginazione
culturale

ALEXIAN SANTINO SPINELLI, MUSICISTA E DOCENTE DI LINGUA E CULTURA ROMANì presso le UNIVERSITA’ DI CHIETI E DI TRIESTE
Presidente dell’Associazione Nazionale Thèm Romano

email: spithrom@webzone.it
http://www.alexian.it