Mi sono arrivate quasi assieme: l'annuncio di un convegno ed una sua
lettura critica da parte di Maurizio Pagani - vicepresidente Opera Nomadi Milano
La Fondazione ISMU organizza il 13 Giugno 2007 presso il
Centro Congressi della Fondazione Cariplo in via Romagnosi 6,
Milano Ore 10.30 – 13.30 Il Seminario su
"Insediamenti Rom/Sinti e popolazioni maggioritarie: i rapporti possibili"
PROGRAMMA PROVVISORIO
10.00 WELCOME COFFE E REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI
10.30-12.30 Introduce e modera: Maurizio Ambrosini, Università degli
Studi di Milano
Intervengono:
Don Virginio Colmegna, Casa della Carità
Mariolina Moioli, Assessore Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Comune
di Milano
Renato Saccone, Prefettura di Milano
Antonio Tosi, Politecnico di Milano
Carlo Berini, Istituto di Cultura Sinta, Mantova
12.30 – 13.30 Dibattito
Conclude Vincenzo Cesareo Fondazione ISMU
Si ringrazia la Fondazione Cariplo per la concessione del Centro Congressi
A proposito del seminario promosso dall'ISMU vorrei proporvi alcune brevi
riflessioni.
Come alcuni di voi già sapranno, la ricerca, a cui abbiamo partecipato anche noi
come Opera Nomadi, è stata presentata in Regione c.ca 2 mesi fa sollevando
alcune questioni che sono rimaste senza risposta (in particolare le analisi
riferite all'abitare e alle politiche di accoglienza).
Nel frattempo, tutto è continuato come se nulla fu desse, da una parte il
binomio Moioli (Moratti) - don Colmegna, con la messa a regime del "Patto di
legalità e solidarietà" in via Triboniano e l'enfasi posta sulle politiche
emergenziali, dall'altro una pletora di persone (soprattutto le comunità rom e
sinte) e di associazioni ridotte a sudditi storditi e silenti.
Giova forse ricordare che non più di 3 settimane orsono, alcune delle persone in
indirizzo si recarono con Basilio Rizzo dal Prefetto per contestare non solo il
metodo autoritario ed escludente del nuovo corso milanese ma anche e soprattutto
i risultati deludenti che fino ad oggi ha raccolto (con buona pace di chi ancora
non se ne è accorto). In quella sede si preferì infatti discettare più di
pragmatismo che di principi ed etica (perchè ad esempio non contestare
apertamente un "Patto" che sancisce una evidente differenza di trattamento tra i
cittadini? o ancora l'espulsione dei 24 Rom dal Ceas di P.co Lambro in assenza
assoluta di regole di garanzia?). Parlammo quindi di quello che non viene fatto
dall'Amministrazione Comunale nell'ambito scolastico e sociale, dell'abbandono
delle aspettative di chi abita nei campi, della rinuncia a sostenere le
esperienze di lavoro delle cooperative rom che operano sul territorio ecc.
Permettetemi quindi di avanzare dei cattivi pensieri in merito all'impostazione
dei lavori. Mi domando infatti perchè da essi siano stati esclusi gli
interlocutori (molti) che operano da decenni in questa ambito a Milano? Non
dubito certo delle capacità dialettiche dei curatori della ricerca a cui rinnovo
la mia stima, o di Carlo Berini dell'Istituto di Cultura Sinta ( e Opera Nomadi
di Mantova) noto per il suo forte temperamento, ma non posso altresì che
considerare negativamente l'eccesso di zelo (interessato?) che gli ambiti
accademici, così come la stampa locale, mantiene deferente da tempo di fronte ai
politici di turno.
A chi giova tutto ciò?
Maurizio Pagani - vicepresidente Opera Nomadi Milano