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Insediamenti Rom/Sinti e popolazioni maggioritarie: i rapporti possibili
Di Fabrizio (del 06/06/2007 @ 10:07:41, in Italia, visitato 1978 volte)

Mi sono arrivate quasi assieme: l'annuncio di un convegno ed una sua lettura critica da parte di Maurizio Pagani - vicepresidente Opera Nomadi Milano

La Fondazione ISMU organizza il 13 Giugno 2007 presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo in via Romagnosi 6,
Milano Ore 10.30 – 13.30 Il Seminario su

"Insediamenti Rom/Sinti e popolazioni maggioritarie: i rapporti possibili"

PROGRAMMA PROVVISORIO
10.00 WELCOME COFFE E REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI

10.30-12.30 Introduce e modera: Maurizio Ambrosini, Università degli Studi di Milano
Intervengono:
Don Virginio Colmegna, Casa della Carità
Mariolina Moioli, Assessore Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Comune di Milano
Renato Saccone, Prefettura di Milano
Antonio Tosi, Politecnico di Milano
Carlo Berini, Istituto di Cultura Sinta, Mantova

12.30 – 13.30 Dibattito

Conclude Vincenzo Cesareo Fondazione ISMU

Si ringrazia la Fondazione Cariplo per la concessione del Centro Congressi


A proposito del seminario promosso dall'ISMU vorrei proporvi alcune brevi riflessioni.
Come alcuni di voi già sapranno, la ricerca, a cui abbiamo partecipato anche noi come Opera Nomadi, è stata presentata in Regione c.ca 2 mesi fa sollevando alcune questioni che sono rimaste senza risposta (in particolare le analisi riferite all'abitare e alle politiche di accoglienza).
Nel frattempo, tutto è continuato come se nulla fu desse, da una parte il binomio Moioli (Moratti) - don Colmegna, con la messa a regime del "Patto di legalità e solidarietà" in via Triboniano e l'enfasi posta sulle politiche emergenziali, dall'altro una pletora di persone (soprattutto le comunità rom e sinte) e di associazioni ridotte a sudditi storditi e silenti.
Giova forse ricordare che non più di 3 settimane orsono, alcune delle persone in indirizzo si recarono con Basilio Rizzo dal Prefetto per contestare non solo il metodo autoritario ed escludente del nuovo corso milanese ma anche e soprattutto i risultati deludenti che fino ad oggi ha raccolto (con buona pace di chi ancora non se ne è accorto). In quella sede si preferì infatti discettare più di pragmatismo che di principi ed etica (perchè ad esempio non contestare apertamente un "Patto" che sancisce una evidente differenza di trattamento tra i cittadini? o ancora l'espulsione dei 24 Rom dal Ceas di P.co Lambro in assenza assoluta di regole di garanzia?). Parlammo quindi di quello che non viene fatto dall'Amministrazione Comunale nell'ambito scolastico e sociale, dell'abbandono delle aspettative di chi abita nei campi, della rinuncia a sostenere le esperienze di lavoro delle cooperative rom che operano sul territorio ecc.
Permettetemi quindi di avanzare dei cattivi pensieri in merito all'impostazione dei lavori. Mi domando infatti perchè da essi siano stati esclusi gli interlocutori (molti) che operano da decenni in questa ambito a Milano? Non dubito certo delle capacità dialettiche dei curatori della ricerca a cui rinnovo la mia stima, o di Carlo Berini dell'Istituto di Cultura Sinta ( e Opera Nomadi di Mantova) noto per il suo forte temperamento, ma non posso altresì che considerare negativamente l'eccesso di zelo (interessato?) che gli ambiti accademici, così come la stampa locale, mantiene deferente da tempo di fronte ai politici di turno.
A chi giova tutto ciò?

Maurizio Pagani - vicepresidente Opera Nomadi Milano