Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
ModenaToday.it
Sarà presentato giovedì 16 febbraio alle 17.30 alla Biblioteca Delfini "Non ci
sono pesci rossi nelle pozzanghere" (Instar libri, 2011) di
Marco Truzzi,
vincitore del premio Bagutta "Opera prima" 2012.
Il libro - E' un viaggio nel mondo di Damian, diviso tra zingari e non zingari,
rom e gagi (così la comunità rom e sinta definisce coloro che non ne fanno
parte), dentro e fuori del campo alle porte di Correggio dove ormai da anni è
stanziata la sua comunità. C'è Gioele, che alleva pesci immaginari nelle
pozzanghere, c'è nonno Roman che armeggia con la pipa e, tra un silenzio e
l'altro, gli racconta di tempi remoti e luoghi lontani. Quando, un mattino di
marzo, Damian si incammina verso il suo primo giorno di scuola, il confine tra
le due realtà comincia a incrinarsi. Ci si mette anche la fortuna, che fa sì che
due pubblicitari di passaggio scelgano proprio il padre di Damian, Erik, come
protagonista della campagna promozionale di una nota marca di trapani elettrici,
rendendolo lo zingaro più benestante della zona. Crescendo e passando sempre più
tempo con i Gagi, Damian sembra fuggire dalle proprie radici alla ricerca di una
nuova identità.
Marco Truzzi è nato nel 1975 a Correggio, dove vive e lavora come addetto
stampa.
L'incontro, gratuito, fa parte del ciclo "Racconti e poesie migranti" che la
biblioteca organizza insieme al Centro territoriale permanente di Modena.
di Alberto Lepri
Da sempre oggetto di sospetti e vessazioni, di persecuzioni e genocidi (si
pensi ai 500mila Rom e Sinti massacrati dai nazisti), il popolo Rom è una delle
più antiche minoranze del Vecchio continente, tra le più dinamiche e radicate.
Eppure di loro non sappiamo nulla, a partire dal fatto che usiamo Rom come
sinonimo di «zingari», mentre invece si tratta di uno dei cinque gruppi etnici
(oltre a Sinti, Kale, Manouches e Romanichals) che costituiscono la popolazione
romanì.
Per la prima volta, uno studioso Rom italiano ci offre una storia complessiva di
questo popolo, dalle migrazioni originarie alla situazione contemporanea,
abbracciandone la cultura e i valori sociali, le espressioni artistiche, fino
alle organizzazioni politiche.
Questo racconto ci restituisce l'identità «invisibile» dei Rom, l'evoluzione di
tradizioni e valori millenari tramandati nella quotidianità: un'identità
ignorata dagli stereotipi dei campi nomadi che trasformano gli errori di pochi
in colpa collettiva; relegata nel ghetto della povertà ed esclusione sociale
dalle stesse associazioni di pseudo-volontariato; annientata, infine,
dall'attuale politica di assimilazione attraverso la Romfobia.
Appartengono alla popolazione romanì celebri attori come Michael Caine, Bob
Hoskins, Yul Brynner, Rita Hayworth, il calciatore Michael Ballack, professori
di prestigiose università, persino un Premio Nobel, un Principe, un Presidente
della Repubblica e un Beato. Se ci stupiamo è la prova di quanto radicati siano
i pregiudizi, di quanto utile sia questo libro, frutto di venticinque anni di
ricerche e scoperte, il cui messaggio paradossale è che i Rom sono un popolo
«normale» di «genti libere», una libertà per nulla romantica, ma che è la forza
di chi ha preservato con tenacia la propria identità, resa misconosciuta da
secoli di discriminazione e propaganda.
Santino Spinelli in arte «Alexian» è un Rom italiano, musicista, compositore,
poeta, saggista. Ha due lauree, una in Lingue e Letterature Straniere Moderne e
l'altra in Musicologia, entrambe conseguite all'Università di Bologna. È autore
di numerosi articoli e opere letterarie sul mondo Rom. Insegna Lingue e Processi
Interculturali (Lingua e cultura romanì) all'Università di Chieti. Con il suo
gruppo, l'Alexian Group, tiene numerosi concerti in Italia e all'estero. Ha
pubblicato partiture musicali per orchestra, ensemble e fisarmonica sola con il
titolo di Romano Drom («Carovana romanì») con l'Ut Orpheus di Bologna e ha
tenuto concerti con l'Orchestra Sinfonica Abruzzese e con l'Orchestra Europea
per la Pace a Strasburgo al Palazzo del Consiglio d'Europa.
Dettagli
Codice: ISBN 88-6620-346
Autore: Santino Spinelli
Sottotitolo: Storia, arte e cultura di un popolo misconosciuto Editore: Dalai
Data di uscita: 19/1/2012
Anno di produzione: 2012
Sito: www.alexian.it
Confezione: brossura con alette
Pagine: 384
Argomento: Saggistica Prezzo: €17.50 -
Il nostro prezzo: €14.87
Poesie sui Rom e Sinti in Italia
"Paul Polansky e Roberto Malini sono ben conosciuti per il loro attivismo a
tutela del nostro popolo Rom. In questo commovente volume i nostri cuori e le
nostre menti sono toccati dal loro talento poetico ed è giusto che abbiano
utilizzato l'arte letteraria per il loro obiettivo, perché è attraverso l'arte
che i Rom hanno dato il loro contributo più duraturo al mondo." (Ian
Hancock, dalla prefazione a "Il silenzio dei violini")
Il silenzio dei violini. Poems about the Roma and Sinti people in Italy
Polansky Paul
Malini Roberto
Edizioni Il Foglio Letterario
Collana "Orizzonti"
Data Pub.: febbraio 2012
In Catalogo
€ 14,00
per principianti e di perfezionamento
La nuova sede dei CORSI DI FISARMONICA del maestro Jovica Jovic
"SUONI SONORI", via Curtatone 12, Milano (MM3 Porta Romana/Crocetta)
Il metodo di apprendimento è "a orecchio", l'insegnamento consiste in un
approccio diretto allo strumento, che non prevede la lettura dello spartito, né
il solfeggio: la conoscenza dei bottoni e l'apprendimento delle melodie
avvengono gradualmente e direttamente sullo strumento. Questo percorso permette
di godere fin dai primi passi del magnifico suono della fisa. Gli elementi
armonici e ritmici vengono acquisiti man mano che la pratica avanza,
raggiungendo traguardi sempre più ambiziosi e soddisfacenti.
Per informazioni scrivete
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contatto con voi!
Segnalazione di Alberto Maria Melis
...I Rom caramizari erano produttori di mattoni, oggi rincorrono la
sopravvivenza tra i cassonetti delle nostre città...
Forzatamente apolidi, rincorrono il loro sogno: una casa in Romania. "Tutto
quello che trovo nei secchioni lo lavo, lo sistemo e poi lo vendo. In Italia ci
andrei solo in vacanza se qui avessi un lavoro" afferma la sedicenne Nicoletta,
commerciante da due anni e madre da uno...
Un'etnografia che è il coronamento della fanciullesca curiosità dell'autrice,
oltre che della sua carriera universitaria. Partendo insieme ad una famiglia
tzigana dal campo nomadi di via della Magliana (Roma), è arrivata a Tintareni,
piccolo villaggio rurale della Romania meridionale. Ha vissuto a Judetul Gorj,
la via degli zingari, presso casa di Felicia. Molteplici le tematiche che il suo
viaggio ha sollevato: le migrazioni, il complesso e transnazionale sistema
economico, il matrimonio e tante usanze e tradizioni che tenacemente dimostrano
la creatività e la resistenza del locale nel globale.
Mirinda Ashley Karshan.
Nata a Utica (New York) il 5 ottobre 1986, si è laureata nel 2010 in Sociologia
(indirizzo antropologico). Da sempre appassionata di cultura tzigana,
attualmente studia e lavora a Roma.
spaziomusica
live music, art & culture club since 1986 -
via f. faruffini 5 - 27100 - pavia
20 gen 2012 ore 22.30 - ingresso a offerta – in collaborazione con ARCI
www.myspace.com/durkovicroberto
Roberto Durkovic è nato in Italia ma ha anche sangue praghese e questo spiega la
forte influenza mitteleuropea che contraddistingue la sua musica.
Da oltre 10 anni ha iniziato la collaborazione artistica con un gruppo di
musicisti tzigani incontrati nei vagoni della metropolitana di Milano.
Nei suoi concerti fonde armoniosamente raffinato cantautorato italiano e musiche
della tradizione tzigana con il suo gruppo “I fantasisti del metrò”.
Il viaggio artistico di Roberto Durkovic, madre italiana e padre cecoslovacco,
comincia così, dopo un incontro casuale e un po’ magico con un gruppetto di
rumeni. Il risultato è una musica che ha patrie diverse, o forse non ne ha
affatto, e la conferma arriva dall’ultimo lavoro: «Semplicemente vita»
(etichetta Storie di Note).
Preserata con proiezione del documentario Terra (E)strema a Radio-Aut.
Spazio Gloria - via Varesina 72, Como
GIOVEDI' 19 GENNAIO - Alle ore 21:00
proiezione del film LATCHO DROM di TONY GATLIF
Intenso e travolgente documentario di Tony Gatlif sui viaggi, le musiche e le
danze dei gruppi Gipsy provenienti da Rajastan (India), Egitto, Turchia,
Romania, Ungheria, Slovacchia, Francia e Spagna. Racconta il lungo percorso che
dall'anno 1000 c.a. fino alla fine del 1900 il popolo zingaro ha intrapreso dal
nord dell'India fino alla Spagna e la relativa evoluzione musicale che,
raccogliendo tradizioni culturali musicali, trasforma la musica zingara,
sfociando, alla fine, con il flamenco. Secondo film della trilogia che Gatlif ha
dedicato ai gitani iniziata nel 1983 con 'Les Princes - L'uomo spezzato' e
conclusasi con 'Gadjo Dilo - Lo straniero pazzo' del 1997.
A seguire CONCERTO acustico dei MUZIKANTI DI BALVAL, una piccola orkestra
balcanica, eterogenea, multiforme che raccoglie in sé musicisti di diverse
origini e bagagli culturali di lontane provenienze. Fonte d'ispirazione primaria
del loro genere è la musica Rom, espressione artistica di un popolo che sa
riunire in una voce sola i diversi caratteri dell'Europa balcanica. I Muzikanti
sono la realizzazione di un autentico incontro di culture, che si esprime in un
linguaggio musicale originale, fantasioso, libero, vitale. Ritmi incalzanti,
intervalli orientaleggianti e virtuosismi si alternano a melodie struggenti dal
potere evocativo, in una combinazione di esotismo ed energia che emoziona ogni
tipo di pubblico. Presentano per l'occasione il loro nuovo album 'TUTTIFRUTTI',
una raccolta di pezzi della tradizione Rom riarrangiati.
INGRESSO 8€ CON CONSUMAZIONE
12 gennaio ore 22.00 - via Ascanio Sforza 49 -
http://www.scimmie.it/
Roberto Durkovic e la sua affiatata band di musicisti Rom "I fantasisti del
metrò" ritornano a "Le Scimmie", locale attento che, tra i primi, ha spalancato
le sue porte per dare voce e visibilità a questa formazione.
Lasciatevi coinvolgere dalla festosità delle armonie balcaniche, gli aneddoti,
le cover famose, il tutto magistralmente fuso per uno spettacolo di rara
intensità.
Vi aspettiamo la vostra voglia di divertirvi ascoltando musica insolita
dall'atmosfera avvincente sarà senz'altro appagata !
Da
Djelem_Djelem
Spettabili,
Vorremmo che prendeste parte ai nostri prossimi eventi. Siamo gli "ZINGAROS",
un trio argentino composto da violino, fisarmonica e chitarra, che mischia
musica zingara dell'est col tango ed il jazz.
Abbiamo girato l'Europa nel 2009, 2010 e 2011, suonando in sedi diverse, tra
le altre: Fusion Festival (Germania), Weltladen (Austria), Donauinselfest
(Austria), Breminale Festival (Germania), Vamos Festival (GB), Gyspy
Festival Slovakia (Slovacchia), Vincoli Sonori (Italia), Birmingham Jazz
Festival (GB), Small Nations Festival (Galles), Aarhus Jazz Festival (Danimarca)
ed in molti jazz club e centri culturali in questi paesi.
Inoltre, a gennaio 2010 il nostro CD "Cirkari" è stato rilasciato in 65
paesi dall'etichetta musicale inglese ARC (www.arcmusic.co.uk),
ed alcune canzoni sono state incluse nella compilation per il 35° anniversario
di ARC
Stiamo già pianificando il nostro quarto tour europeo ad agosto 2012, ed
abbiamo già concerti confermati in GB e Finlandia, e stiamo cercando ulteriori
piazze per i nostri concerti.
Se volete avere informazioni sul nostro gruppo, chiedeteci pure tutto il
materiale necessario. Vi invitiamo anche a visitare il nostro sito web (in
tedesco, inglese, spagnolo e russo) dove potete trovare esempi del nostro
lavoro.
Aspettando una vostra risposta.
I più cordiali saluti
Alejandro Montero - Manager - Booking
zingaros@zingaros.com.ar
Skype: monteroalejandro
+54 935 169 672 28
Zingaros
Nuevo Tango Gitano -
New Gypsy Tango
www.zingaros.com.ar
www.myspace.com/zingarostangogitano
Da
Slovak_Roma
Billboard.biz By Phil Gallo, LA - 9-12-01
A destra Hans Zimmer, con i musicisti della Slovacchia il cui talento appare
nella colonna sonora di "Sherlock Holmes - Gioco di Ombre"
Può avere un risposta un mistero musicale, dopo l'uscita di "Sherlock Holmes
- Gioco di Ombre" il 16 dicembre e il rilascio della colonna sonora da parte di Watertower Music
tre giorni prima. Avendo usato per il film la musica zingara di un gruppo di
strumentisti slovacchi, il compositore Hans Zimmer spera che la colonna sonora
possa servire da trampolino per questi sconosciuti musicisti di un villaggio.
"Quello che sto cercando di fare, via iTunes, è aggiungere bonus track perché
l'album resista più a lungo." dice Zimmer, seduto nel suo studio di Santa
Monica, California. "Vediamo dove si arriva, non sono ancora sicuro di tutta la
storia. Voglio vedere cosa se ne pensa un po' in tutto il mondo e se (la musica)
piace, possiamo inciderne ancora."
Il video che racconta del viaggio di Zimmer in Slovacchia per registrare la
musica dei Rom, sarà disponibile all'uscita dell'album, assieme a tre tracce.
Il cortometraggio ha particolarmente eccitato Zimmer. "C'era grande musica in
tutti i villaggi dove siamo andati," dice. "Una cosa incredibile."
Due bande rom [...] sono nella partitura del film, gli otto elementi di Kokavakere Lavutara
ed il quintetto Ciganski Baroni. La Mnozil Brass Band fornisce un elemento
tedesco al lavoro orchestrale di Zimmer e del suo collaboratore Lorne Balfe.
"Dall'India al sud della Spagna e poi in Irlanda, c'è questa corrente di
coscienza musicale che si può seguire," dice Zimmer. "Amo tutti questi
chitarristi zingari."
Zimmer, che supervisionerà le musiche per gli Academy Awards assieme a Pharrell
Williams, ha discusso "Sherlock Holmes" e3 la creazione del coro per
il prossimo "Cavaliere Nero" in un'intervista con Billboard.biz.
Sembra che la tua immaginazione corra selvaggia su questo tema - sono più
gli stili russo ed europeo, che quello dell'Inghilterra vittoriana. Però, è
prominente la musica rom. Da dove arriva questa idea?
Ho accennato a temi zingari nel primo ed ho letto lqa sceneggiatura alla pagina
IV dove si dice "la zingara indovina." Da lì ho telefonato (al regista) Guy (Ritchie)
dicendogli "Andiamo!". Conosco la musica, ma non posso fare niente su stereotipi
e pregiudizi. Volevo trovare i musicisti, vedere l'ambiente. Nei contatti siamo
stati aiutati da Madeleine Albright e dal National Democratic Institute. La
priorità era di trovare grandi musicisti e d'altra parte pensavamo che sarebbe
stato simpatico documentare in una certa maniera. Mia sorella (Zoe) è fotografa
di moda ed era d'accordo sarebbe stato bello in questo modo. Entrando nelle
comunità rom, ho lasciato il mondo che conoscevo, prima non potevo immaginarmelo
- si è nel mezzo dell'Europa, ma non te ne renderesti mai conto. C'è questa
povertà ed ingiustizia mitigate da un'incredibile dignità e musicalità.
E' un'atmosfera molto diversa, non solo dal primo "Sherlock Holmes", ma
anche da tutti i tuoi altri lavori. Canticchiavo una melodia mentre lasciavo il
teatro.
Abbiamo ridotto la musica del film per vari motivi - sembra funzionare col
moderno Zeitgeist. E' solo con i film d'animazione che si adoperano ancora
lunghe ed ampie melodie. Inoltre l'idea del virtuosismo è diventata
completamente marginale. Amo la musica virtuosistica. Potessi, passerei il resto
della mia vita registrando Jeff Beck. (I virtuosismi) non si adattano (alle
colonne sonore), ma i musicisti rom sì. Nel contempo, posso tornare al mio mondo
minimalista. E' stato divertente avere tutti questi musicisti rom in una stanza
e dire "OK, proveremo a fare una cosa minimalista come il ticchettio di un
orologio." Portarli fuori da quello a cui erano abituati.
Facendo così, eri cosciente di mescolare la loro musica con quella
orchestrale, permettendo loro contemporaneamente di esprimersi secondo le loro
tradizioni?
Non potevo fare cose alla Django (Reinhardt). Troppo lontane dal loro mondo. Gli
(spunti musicali) di Sherlock non erano troppo (basati su) Ennio Morricone, come
può sembrare a molti, ci sono più Kurt Weill e Bertolt Brecht. Ho immaginato che
lanciando la musica della repubblica di Weimar nell'Inghilterra vittoriana
sarebbe stato qualcosa di interessante - piccole unghiate sporche e l'UNPA UNPA
degli ottoni.
Per te stato davvero un anno di sequel - "Pirates of the Caribbean: On
Stranger Tides," "Kung Fu Panda 2," "Holmes" - per
continuare con "The
Dark Knight Rises" and "Madagascar 3". Come ti cauteli dal rischio di
ripetizioni?
Divento pazzo. Cerco di proporre idee che siano appropriate e poi vedere se c'è
qualcun altro la fuori che io possa scuotere un poco. Mi piace il processo
collaborativo - non dobbiamo semplicemente conformarci al sistema di Hollywood.
Mi piace quando i miei registi sono parte della band. Quando ascolti (la colonna
sonora) dell'album, c'è questa "Shadows Suite", cioè me stesso al livello più
dittatoriale. Verificatane la solidità e che fosse proponibile, l'abbiamo data
ai musicisti rom. Il mio partner Lorne è un grande quando dice "cosa
succederebbe se" quando ho delle intuizioni. Molte volte se ne esce con un'idea
armonica che io, troppo preso dalle mie certezze, non avrei mai avuto. Se
l'architettura è solida per iniziare, è facile aprire le porte ed aggiungervi
dell'individualità.
Nonostante la serie filmica per cui sei più conosciuto, Batman, hai
collaborato con James Newton Howard, ora lavori da solo. Dove ti situi in questo
processo?
Ho dato al (regista) Chris (Nolan) un po' di musica per "Dark Knight Rises". Ciò
che ne ha accresciuto la visibilità è stato il nostro canto. Mi venne in mente
un canto che coinvolgesse centinaia di migliaia di persone. Ed abbiamo usato una
frazione dell'idea per rivelare un personaggio su Internet. La gente è molto
intrigata da questo campo e dal suo risultato. Abbiamo soltanto (postato) su
Facebook e Twitter che tutti potevano partecipare su ujam.com. Mi piace l'idea
che tramite gli ultimi due film (di Batman) abbiamo creato questo mondo, il
mondo di Dark Knight. So che i fan hanno una vera comprensione e rispetto per
questo mondo. Quindi, perché non renderli abitanti di questo mondo, renderli
parte? Si svilupperà sino alla fine di dicembre. Tutto ciò che dico (ai
potenziali cantanti) - se volete essere ascoltati, vi chiedo di essere un po'
più aggressivi. Basta carinerie. Un po' più di atteggiamento. Questa idea si è
evoluta dal coro di Eric Whitacre su YouTube. Una delle cose interessanti per un
tecnico del suono è che ogni voce viene registrata nel suo proprio ambiente.
Mettere assieme tutti questi ambienti non lo si ottiene spesso. Diventa un suono
davvero interessante.
Zimmer ed i musicisti zingari slovacchi nello studio del compositore Santa Monica, Calif.
Foto: Phil Gallo
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