Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 19/07/2005 @ 23:58:57, in casa, visitato 3414 volte)
Riferimento: http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?id=137
Ustiben report
Minacce di violenze dopo il voto sullo sgombero By Grattan Puxon
Sarà una operazione senza precedenti, che coinvolgerà un'intera comunità, con corollario di conseguenze per donne e bambini - così il consiglio del partito laburista descrive il voto della maggioranza conservatrice del consiglio comunale di Basildon la sera del 14 luglio.
Con una maggioranza risicata, dopo un dibattito infuocato durato due ore, Malcolm Buckley può vantarsi di aver liberato la contea da 220 caravan "senza permesso" e di aver ottenuto quanto voleva. Il costo di quest'operazione, cinque milioni di euro escluse le spese legali, sembra non abbia svolto alcun deterrente.
Il blocco conservatore, per buona parte del dibattito è rimasto in silenzio e senza rispondere alle interrogazioni che erano state rivolte, incluse quelle sui comportamenti della famigerata Constant & Co., che si è guadagnata il nome di "specializzata sugli Zingari" con una lunga serie di violenze e distruzioni in azioni simili condotte in passato.
"Con questa decisione impietosa" ha affermato il consigliere Sultan Nandanwar, "si da via libera a dei verie propri banditi di strada per minacciare donne e bambini". Un altro membro del partito laburista ha descritto quello del 14 luglio come il giorno più nero dalla fondazione di Basildon Newtown, aggiungendo che il comune aveva il dovere morale di individuare una sistemazione alternativa e praticabile per le 120 famiglie di Dale Farm. Ha poi ricordato che il governo, anche se all'ultimo momento, aveva detto di essere pronto a finanziare il comune per l'acquisizione di un'area alternativa. La risposta dei conservatori è che così il governo "intende lavarsene le mani".
Il locale partito conservatore si è allineato ai recenti proclami elettorali del suo leader Michael Howard, cercando la contrapposizione anche contro il volere dei contribuenti [...] che hanno minacciato uno sciopero delle tasse, se il consiglio comunale darà luogo a uno sgombero tanto costoso e impopolare.
Il consigliere Geoff Williams (Lib-Dem) ha ricordato che sono diversi i gruppi e le associazioni, in Gran Bretagna e altrve, che hanno criticato la decisione e intendono ricorrere alle istituzioni internazionali Ha po definito i mertodi di Buckley come uno "scenario alla Lewis Carol" dove lo spreco delle risorse si risolve in manicomio.
Un altro rappresentante laburista ha concluso "Abbiamo appena ricordato le vittime del terrorismo e con la stessa voce chiediamo di votare per distruggere la vita delle persone".
Di Fabrizio (del 19/07/2005 @ 22:01:12, in sport, visitato 3747 volte)
Domani si inaugura la terza edizione dei mondiali di Street Soccer per senza dimora.
La squadra italiana deve difendere il titolo conquistato l'anno scorso in Svezia. Ci siamo sentiti rapidamente all'ora di cena per telefono e assieme forniremo sprazzi di cronaca. Sono arrivati oggi a Edimburgo, dopo uno scalo ad Amsterdam, dove purtroppo tre giocatori non hanno potuto proseguire il volo. Nonostante l'impegno e le varie lettere accompagnatorie, i loro documenti non hanno soddisfatto le guardie di frontiera. C'è speranza che il caso venga risolto per domani, quando si svolgerà la manifestazione d'apertura e inizieranno le prime partite.
E' finita peggio, anzi non è nemmeno iniziata, per 5 delle sette squadre africane invitate (Burundi, Camerun, Zambia, Nigeria e Kenya). A loro è stato negato il visto d'ingresso da parte del governo britannico, che ha sollevato dubbi sul fatto che potessero avere soldi a sufficienza per mantenersi durante i quattro giorni del torneo. Se non mi sbaglio, è lo stesso governo che tanto ha detto per l'azzeramento del debito dei paesi africani, e uno dei più attivi nel promuovere il Live8. La decisione ha provocato grande scoramento tra le tante associazioni, in Africa e in Europa, che nei fatti si battono per la promozione sociale dei soggetti più svantaggiati, anche tramite il calcio. Domani le bandiere dei paesi esclusi (che da un anno si preparavano a quest'evento) sfileranno alla manifestazione inaugurale. Gli organizzatori hanno anche aperto uno spazio di discussione,dove aggiungere la propria protesta.
Per oggi è tutto. Chi da domani volesse seguire le partite in diretta, può farlo con questa webcam.
Ci ho lo Sponsor: (!)
Di Fabrizio (del 19/07/2005 @ 15:30:31, in Italia, visitato 2859 volte)
Leggo su:
Mai più neonati nei cassonetti, in ospedale anche le mamme clandestine
di Antonia Ilinova |
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ROMA - La fotografia di un neonato che dorme come una lumachina e l’esortazione “Non abbandonarlo, puoi partorire senza dare il tuo nome. Il suo futuro sarà protetto”: è questo lo slogan della campagna informativa contro l’abbandono dei neonati, avviata oggi dal ministero per le Pari opportunità. Secondo le stime gli abbandoni annui sono circa 300, molti compiuti da immigrate clandestine, che nella propria drammatica situazione vedono nel cassonetto l’unica via di uscita da una gravidanza destinata a non avere un lieto fine.
continua |
un post dall'archivio di Pirori (dicembre 2004)
Ti te se no... ma ches chi l'è un parlà de stupid...
Promemoria per gli amministratori che verranno
Quadro 1 L'assessore Tiziana Maiolo, poche settimane fa, commentò così il caso di una ragazza rumena, trovata morta in un cassonetto della Caritas "In fondo era una ladra e stava rubando vestiti ai bisognosi". Maiolo, che è passata dal Manifesto a Forza Italia (non ci vedo niente di scandaloso), sceriffo di una città che aveva i suoi poeti in Jannacci, Ivan Della Mea, o anche Giovanni Testori. E visto che i salti della quaglia non sono scandalosi, chissà che non la ritrovi tra qualche anno, accolta a braccia aperte dal centrosinistra e candidata nella mia zona.
Quadro 2 Sarà per questo, da qualche giorno ascolto Apecar dei Mercanti di Liquore. Un gruppo "nostro" (Monza e Sesto San Giovanni) che mischia De André, Marco Paolini e Lombardia. Una canzone che narra di un robivecchi:
Se guardi con attenzione nella spazzatura ci sono molte cose di ottima fattura Radioline, sedie, tavolini e biancheria cose che stranamente la gente butta via
Buttano le cose che bastava riparare chissà perchè..... chissà perchè!? Buttano le cose per poterle ricomprare chissà perchè? chissà perchè ?
un cassonetto dove trova un bambino abbandonato:
Poi una sera in via Leopardi cercavo merce nei quartieri signorili vidi qualcosa di strano tra i bidoni, qualcosa si muoveva tra i cartoni Io mi avvicino di soppiatto e resto lì esterrefatto non era un gatto, non era un ratto, era un bambino appena fatto!!
Ma cosa cazzo avranno nella testa, mi domando, vabbè buttare tutto, ma stiamo esagerando Poi non me la sento di chiamar la polizia di certo va a finire che è tutta colpa mia....
O forse è un altro dono dell'amica mia "munnezza" tutto per me, tutto per me !! Io prendo in braccio il bimbo e poi gli faccio una carezza che bel bebè, il mio bebè!!
e di un lieto fine:
L'ho portato a casa ed è cresciuto a meraviglia voi non ci crederete ma un poco m'assomiglia Ora è grandicello e sta con me in attività e adesso siamo in due.....sull'Apecar
Ma gli assessori non credono ai lieto fini: http://www.meltingpot.org/articolo4475.html
Su e giù con l'apecar, la vita è tutta qua su e giù con l'apecar, la vita è tutta qua
Quadro 3 Sono in visita ad amici Rom che da 5/6 anni vivono in case popolari. Non vogliono tornare nei campi. Il quartiere, naturalmente, è a rischio. Come è già successo a Quarto Oggiaro, c'è il rischio che i più giovani si integrino, "evolvendosi" da ladri di motorini a spacciatori o piccoli papponi. Le ragazze di 14/16 anni, quando erano al campo scappavano con i fidanzati, e quando tornavano la famiglia le considerava sposate. Hanno visto un'opportunità di migliorare, quando sono andate a vivere in casa e stavolta sono scappate con un ragazzo non-Rom. Adesso hanno 20 anni, 2 o 3 figli, il ragazzo s'è divertito con loro e poi le ha mollate. A questo non erano preparate, perché per la loro Moralità, magari l'uomo è un ladro, ma non ripudia la sposa bambina. I genitori delle ragazze le hanno riprese con loro, assieme ai bambini. Cosa avreste detto, se le avessero mandate a spasso, e un giorno aveste letto sul giornale che una di loro era morta in un cassonetto, o di un neonato abbandonato? Le avreste chiamate ladre o bestie?
Immagine: http://www.fuelcat.it/icone/apecarR.jpeg
Di Fabrizio (del 19/07/2005 @ 15:01:02, in Europa, visitato 2762 volte)
Roma Resource Centre UK - Lunedì 18 luglio 2005
COMUNICATO STAMPA
L'INGRESSO DELLA ROMANIA NELL'UNIONE EUROPEA DEV'ESSERE RIMANDATO?
In riferimento al caso sollevato dalla Corte Europea dei Diritti Umani contro il governo della Romania (rif. http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?id=145 ndr) e all'accusa di corruzione sollevate contro la polizia che partecipò al pogrom nella città di Hadareni nel 1993, sollevata dalla superstite Floarea-Maria Zoltan, è intervenuto Olli Rehn, Commissario Europeo per l'Allargamento della Comunità:
Berlino, 12 luglio - "Spero che la Bulgaria e la Romania intervengano in tempo con riforme effettive, altrimenti si dovrà posticipare il loro ingresso nella Comunità."
Commenta Floarea-Maria Zoltan: "Il ricorso di Strasburgo mostra che il governo rumeno i diritti umani sono un pretesto di facciata, e ancora non intende affrontare le proprie responsabilità sulle violente uccisioni e le distruzioni delle proprietà dei Rom.
L'offerta di un compenso riparatore non può soddisfare il bisogno di giustizia di quanti hanno perso i loro familiari, sono dovuti scappare dal paese, mentre quanti sono rimasti continuano a vivere nella povertà e senza assistenza sanitaria. [Questa] è la colpa del governo, che continua a non riconoscere le proprie responsabilità, arrivando invece a dipingere le vittime come criminali e non perseguendo quanti furono colpevoli. A nostro avviso, c'è bisogno di un controllo severo e continuo, che dimostri che quelle autorità siano conformi alle legge e norme sui diritti umani, rumene, europee ed internazionali.
Non c'è dubbio che in 12 anni,la Romania non abbia mostrato umanità o considerazione alcuna per le vittime di Hadareni, incluso donne e bambini, in particolare: il diritto alla giustizia, il diritto ad essere protetti contro simili atti, il diritto allacasa e all'assistenza sociale, il diritto di esistere, quello all'educazione e all'assistenza sanitaria. Mancano solo due anni all'ingresso nella Comunità Europea, e sembra difficile che in soli due anni la Romania possa fare quanto non ha fatto in 12.
C'è urgente bisogno che sia riaperto il caso di Hadareni, e che i colpevoli a tutti i livelli siano assicurati alla giustizia. Sarebbe questo un segnale forte verso il crescente sentimento razzista che spira in Romania e in Europa. Altrimenti, chiediamo che l'ingresso della Romania nella Comunità Europea sia rimandato sino a quando i cittadini Rom non siano effettivamente uguali agli altri di fronte alla legge e vedano rispettati i loro diritti come tutti gli altri".
[...]
Mrs Floarea-Maria Zoltan, M.A., Co-ordinator, Roma Resource Centre, Commissioner for women and family, International Romani Union
Prof. T. A. Acton, M.A., D.Phil., (Oxon.), F.R.S.A., Vice-Chairman, Roma Resource Centre
Di Fabrizio (del 17/07/2005 @ 04:21:01, in Europa, visitato 1959 volte)
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Immigrati. Vivono in mezzo a noi, da anni ormai.
Organizzai la prima mostra sull'immigrazione straniera a Milano, più di
20 anni fa.
Vent'anni significa che questo fenomeno è cambiato varie volte, non
solo per i paesi d'origine, ma anche sulle motivazioni che spingono in
Italia questa gente. |
Si pensa, per un riflesso automatico, al
disperato che scappa dalla miseria e dalla guerra, che arriva su gommoni
stracarichi o nascosto dentro un TIR.
Ci sono casi simili, e sono anche tanti. Sono i casi più visibili ed
etichettabili. Ma emigra anche chi aveva un buon lavoro, una casa, un
titolo di studio. Gente che parte perché, esattamente come noi, vuole
migliorare e affrontare nuove sfide. Diviene sempre più assurdo un
mondo dove le merci e le informazioni girano da un angolo all'altro del
pianeta, ma questo diritto è negato alle persone.
Dietro ognuno di loro, una storia.Come quella pubblicata qualche
giorno fa da Gabriela Pentelescu:
"Noi all'estero a lavorare, i nostri figli a casa soli e infelici" |
Di Fabrizio (del 16/07/2005 @ 19:00:12, in Italia, visitato 2093 volte)
Ricevo da Marta Rabbiosi (martarab @ libero.it)domenica 17 luglio alle 20.30 presso la Casa della Carità - via Brambilla, 10 Milano - "Contaminiamoci senza frontiere", serata di musiche e danze organizzata dai rom rumeni ospiti della Casa in emergenza, in attesa della risposta istituzionale; i referenti istituzionali sono infatti invitati, ma chissà.... ben vengano tutti gli altri! su www.redattoresociale.it del 14/7/05: NOMADI/1 - "Noi Rom i campi non li vogliamo"
"Sono stati un'invenzione delle organizzazioni pro-zingari; e oggi sono solo ghetti dove la criminalità impera". Parla Nazareno Guarnieri, rom, insegnante e mediatore culturale, ex-vicepresidente di Opera Nomadi. "Per una vera integrazione, l’alternativa è dar loro una casa". Come è avvenuto, con successo, in Abruzzo e a Lamezia Terme.
Di Fabrizio (del 16/07/2005 @ 16:29:46, in Italia, visitato 2617 volte)
C'era una volta un accampamento, anche se tutte le nostre parole che richiamano il concetto di insediamento sono eccessive e inadeguate per descrivere la topaia proliferata in via Capo Rizzuto.
Su quel pezzo di terra all'estrema periferia, la città si è divisa da anni tra buoni e cattivi. Con i "buoni" che giocano ognuno per proprio conto, e i "cattivi" che, in mancanza di idee valide, ogni tanto alzano la testa, ringhiano e tornano a dormire.
D'estate, anche i buoni tirano il fiato, anche quelli che NESSUNO E' STRANIERO. E mentre tiravano il fiato, i cattivi in un mattinata han lavorato di ruspa. 150 poliziotti per 150 occupanti, tanto per non correre rischi: nell'accampamento avrebbero potuto essere nascosti pericolosi criminali... che difatti erano già spariti da settimane.
Spianato il campo, espulso chi è stato trovato senza documenti, il cattivo è tornato a dormire, nella speranza che i buoni rimettano assieme i cocci. So già come continuerà questa storia: altri arriveranno, i buoni li "useranno" per far pressione su cattivi, e i cattivi... Che piaccia o meno, questa è la storia logica e lineare, con i suoi sviluppi.
Magari, quello che segue non cambierà la storia: sono solo ragionamenti dal basso che prima o poi dovranno avere l'onore di qualche riga.
Per iniziare: come mai non sono stati espulsi tutti? Non pensate che così il problema sarebbe stato risolto definitivamente?
La domanda sarebbe: come si fa ad espellere 76 persone, che sono in regola con i documenti per rimanere in Italia, se non hanno nessun'altra colpa che quella di vivere in una bidonville?
E la risposta a questo punto diventa: gli si rende impossibile rimanere, anche se i documenti attestano il contrario. Tante volte ho sentito la parola "Zingaro" accostata a "Libertà", eppure non c'è niente di più degradante che vivere sballottato tra discariche e carità. Comune e Provincia non si mettono d'accordo, il problema di ospitare 76 persone è demandato al buono di turno: la Caritas. E quando neanche la Caritas ce la farà più?
Intanto. giovedì scorso, questi Rifugiati Interni facevano spettacolo e casino in piazza Cordusio, sotto gli sguardi di una città indifferente. Guardavo la scena indeciso tra due pensieri:
- che questa città troppo seria, che ha la filodiffusione in metropolitana e i prezzi dei rari concerti alle stelle, se ne frega della musica e di cosa vuole comunicare;
- quei bambini che ballavano, ridevano e correvano, i milanesi li avranno riconosciuti come quei bambini differenti dai piccoli adulti che stanno diventando i milanesi, o li avranno visti come piccole scimmie da rinchiudere al più presto in uno zoo?
RAĆ SAVÍ NI BISTARAV
Sovav ande mi kampina
ašunav avri, vareko galami,
uštilen so čiden pe te laden,
den ma muj po anav
e pačardé .
Dikhav me čhavřén
sar guglé soven
e naj tsiknoré vazdav
ačhilá lesko than čhingó,
mora te ladá?
so te kerá?
inaj prvo drom, ni merá.
Ali gejá tsiknoró
ni asvin ni muklá
iziló ande mi angali
e vah phutardá
tala peste daratar
o than mutardá.
An ği pharipé pelá mange
e řomeski bax, akušlem prvo drom
jkaj sem bijandó bibaxtaló the kaj sem bijandó sar Řom. |
UNA TRAGICA NOTTE
Dormivo nel mio carrozzone
quando udii qualcuno gridare,
mi alzai pronto a fuggire
ma mi chiamarono per nome,
erano i gendarmi.
Vedevo i miei bambini
dormire dolcemente
presi in braccio il più piccolo
lasciando il suo posto bagnato,
bisognava scappare?
che fare?
non è la prima volta, non moriamo.
Ma quel piccolino non pianse
si stirò tra le mie braccia
aprì le mani
ma dalla paura
fece pipì per terra.
Nel cuore allora sentii forte il peso
del destino degli Zingari,
per la prima volta imprecai
di essere nato sfortunato
e di essere nato Zingaro. |
Da POESIE di Šemso Advić (traduzione a cura di Sergio Franzese) PRIMALPEedizioni - giugno 1985 |
Di Fabrizio (del 15/07/2005 @ 12:17:33, in media, visitato 2333 volte)
Tikla oggi doveva tenere la II lezione del corso di giornalismo. Ma, come al solito, quando c'è bisogno lui sparisce... Scusandomi per il contrattempo, mando in onda una replica (d'altronde è luglio, cosa pretendete?)
Avete notato? Ci sono telenovelas che puntualmente riappaiono nelle cronache. L'emergenza nomadi, per fare un esempio. Un altro è quella di Marcello: leggo i giornali, ma se qualcuno si fosse perso qualcosa, sono cose risapute. E allora, dall'archivio di Pirori, piazzo una storia del dicembre scorso:
PROLOGO:
...dunque, sì, è stato assolto, però il reato c'era. Dice che si chiama prescrizione. E poi c'è quell'altro, come si chiama? Allora, quell'altro è colpevole ma è fuori (o resta dentro?).
"Un paese che sulla giustizia è capace di tanta arte, mette paura ogni giorno di più!"
(Ripetendomi: Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!)
Chiuso nel mio studio, il bicchiere di slivoviz era ormai vuoto, e del caso che mi avevano affidato ancora non avevo capito una mazza. Troppi nomi coinvolti e tutta gente che non ci pensava due volte a farti un paio di scarpe di cemento. Scorrevo sullo schermo i blog del giorno prima, e non mi erano di nessun aiuto. Pensai tra me e me caricando la pipa: se smettessi di pensare a quei nomi e mi concentrassi sui fatti, cosa ne verrebbe fuori? La solita vecchia storia di un paese capace di far le peggio schifezze e trovare sempre il modo di non rimetterci il culo e salvarsi la coscienza. Sapevo che la mattina dopo sarebbe passato quel fulminato a discutere di Bush, sciopero generale e autunno freddo. Sull'autunno, non aveva tutti i torti. Misi l'impermeabile ed eliminai le tracce dell'indagine dal computer. Albeggiava, e sapevo che in questi casi il questore cercava qualche innocente, meglio se straniero, con cui prendersela per una scatola di tonno rubata al centro commerciale. Diceva che così teneva buona la stampa. E nell'impermeabile avevo proprio una scatola di tonno, ma nessuno scontrino... Città di merda!"
Lo sgombero e lo strano caso della giustizia italiana
Quel giorno provai + volte a chiamare Ljubisa sul cellulare e avvisarlo del pericolo che correva la sua gente, ma non mi rispose che dopo le undici. Purtroppo, avevo visto giusto: il questore voleva distrarre la stampa dal caso di cui tutti si stavano occupando, e aveva appena detto a Ljubisa e ai suoi di alzare le chiappe con le loro roulottes. Ormai che potevo fare? Divorai la mia scatoletta di tonno e brindai a Ljubisa e alla sua sfortuna con uno Chablis per coinvolgere spiritualmente anche Pepe Carvalho.
Nei giorni seguenti, ripresi le mie indagini, sempre + stomacato, perché mi sembrava di annaspare in un pantano. Come tutti. Per meglio dire: tutti quelli che non erano caduti nell'errore di giudicare quello che leggevano con gli occhi della propria simpatia politica.
Torno a ripeterlo: gli imputati non erano gente a cui importasse delle chiacchiere da bar sulla loro moralità. A loro interessava continuare a operare come sempre, per il rotto della cuffia ma liberi. Disposti magari a sbranarsi tra di loro, ma liberi.
Basta, non ne potevo +. E una sera al bar alzai un bicchiere di troppo persino per me. Sbronzo tradito, nella mia nebbia personale vidi sedersi accanto a me il fulminato. Probabilmente ghignando per avermi trovato in quella situazione. "Varda chi" mi disse aprendo sul tavolo la copia di Libero (diretto da "nientepopodimenoché" Vittorio Feltri) del 30 novembre. In prima pagina "SCIOPERO DEI BAMBA CONTRO BERLUSCONI E IL TAGLIO DELLE TASSE".
Non so dirvi perché quella copia di Libero finì a casa mia. Quando bevo, probabilmente ho dei colpi di genio che ai sobri non sono concessi. Probabilmente mi passò per la testa che se volevo capire qualcosa, dovevo cercare su quel foglio, e non su giornali bolscevichi come Il Corriere o il Sole 24 Ore, che come me si ingegnavano a mettere insieme briciole di verità (oltre alle preoccupazioni di non perdere i lettori e di urlare + forte di loro). "Libero" invece no, lì i capicosca parlavano senza paura, d'altronde erano a casa loro. Passata la sbornia, non ci misi molto a trovare quel che cercavo, era a pagina 10: - Dell'Utri "Sarò assolto" "Tornerò a fare politica con il mio amico Silvio".
Ora, Dell'Utri non è mafioso, NO, non lo è mai stato ma, se anche voi siete pratici delle tante sfumature della dialettica di mafia, e dei brividi che vengono nel trovare la parola "AMICO" sulle pagine dello zerbino di casa, FORSE intendereste la cosa come un segnale, neanche troppo nascosto. "...disposti magari a sbranarsi tra di loro".
Non avevo niente in mano, ma feci lo stesso una telefonata (a chi? non mi ricordo, ah!) dicendo di sapere e di aver messo il dossier in un caveau sicuro.
Nei mesi seguenti successero cose strane assai: - Prima Dell'Utri fu condannato; - Poi, il capo del governo, amico carissimo, nonché fondatore del partito televisivo, misteriosamente fu avvelenato durante un trapianto di capelli, lasciando un vuoto incolmabile tra amici e nemici; - Dell'Utri, tornato a furor di popolo alla politica attiva, in due mesi prese il controllo di quel che restava del suo partito, e vinse le elezioni politiche; - incidentalmente, io ebbi qualche incontro non troppo amichevole con la questura. Ma non ottennero niente, perché niente sapevo; - eletto capo del governo, Dell'Utri, che non è mai stato mafioso, NO, si rivelò però uomo d'onore. Il nuovo ministro degli Interni, Jack Mac Previti, firmò il condono per tutti gli immigrati e ripagarmi del mio silenzio. - il vecchio questore fu rimosso, Ljubisa e i suoi ottennero una casa regolare. La festa d'inaugurazione fu memorabile: a Milano si registrò una nuova scossa di terremoto; - Il famoso fulminato, in realtà un infiltrato nella Lega e agente della "politica" di nome Carmelo Zappalà da Termini Imerese, ebbe una botta di culo e da questurino fu promosso questore. - il centrosinistra ha cambiato nome un'altra volta e spera nelle prossime elezioni politiche.
Di Fabrizio (del 15/07/2005 @ 02:23:35, in Europa, visitato 1872 volte)
Da Dzeno Association©
14. 7. 2005 - Domenica scorsa, appena prima di mezzanotte, ignoti hanno cosparso di benzina porte e persiane di una casa dove dormivano due famiglie di Rom. Poi hanno dato fuoco al liquido.
Per fortuna non ci sono stati feriti e la casa, per quanto danneggiata, è intatta. I colpevoli di quella che può sembrare una ragazzata, rischiano almeno 8 anni di carcere, ma la pena può aumentare se l'incendio ha motivazioni razziali. Il commissario Strupek, della polizia di Rozmital Pod Tremsinem dove è avvenuto l'incidente, non si è sbilanciato sulle motivazioni dell'incidente. Ha però ammesso che la polizia cittadina sta indagando su precedenti incendi dolosi che avevano implicazioni razziali.
Le vittime sono sicure che si sia trattato di un atto razzista. Hanno stilato una lista dei possibili attentatori, che comprende anche un ex membro della polizia locale, da cui sarebbero stati minacciati più volte. Le famiglie avevano montato le persiane alla finestre, proprio a causa di incidenti passati, quando venivano lanciate pietre contro i vetri. [...]
In passato nella repubblica Ceca si sono verificati diversi incendi dolosi a danno di famiglie Rom. Il più noto avvenne nel 1998 nella città di Kremov, quando una bottiglia incendiaria fu lanciata in un appartamento dove dormivano 6 persone.. Una donna di 48 anni venne ustionata gravemente. Anche se i responsabili dell'atto confessarono la loro colpa, contro di loro non venne prese alcun provvedimento.
I Gypsy King
hanno interrotto ieri la tournee negli Stati Uniti, per la morte di Clementine Reyes, madre di Mounin, Antonico, Mario e Toni: componenti storici e nuovi del gruppo.
Chi ha apprezzato la loro musica, può unirsi al dolore della famiglia, dei suoi cari e degli amici su http://www.gypsymusique.com/
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