Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
da Sucar Drom
L'Opera Nomadi Sezione di Milano ha pubblicato l'anno scorso il libro Porrajmos, le persecuzioni di Rom e Sinti in Europa. Quest'anno propone uno spettacolo partendo dalle testimonianze dirette, presenti nel libro, di Sinti e Rom sopravvissuti alla persecuzione razziale fascista e nazista. Una proposta rivolta alle scuole, e non solo, per conoscere uno sterminio dimenticato, perpetuato su base razziale .
PORRAJMOS breve scheda dello spettacolo teatrale
Quella che il popolo ebraico ci ha insegnato a chiamare Shoah, in lingua romanés si chiama “Porrajmos”. Una parola che pochi conoscono ma che in italiano si traduce con annientamento, distruzione, divoramento. I popoli rom e sinti hanno patito sofferenze atroci durante il nazismo e il fascismo: fino ad oggi, solo alcune centinaia di migliaia sono le vittime accertate, ma la maggior parte degli storici concorda sull’impossibilità di fornire cifre definitive, anche perché i Sinti e i Rom divorati dall’universo concentrazionario nazista, devono venir aggiunti quelli uccisi o comunque perseguitati, ad esempio con la pratica della sterilizzazione coatta o con la prigionia nei campi di detenzione, nei territori occupati di tutta l’Europa. Come sempre “non nel numero delle vittime, ma nell’ideologia stessa che sottende l’idea di discriminazione, di persecuzione, di sterminio, si annida il crimine”: Ebrei, Sinti e Rom, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, handicappati, malati psichici sono morti insieme nelle camere a gas, in ragione di un atto finale che costituisce l’epilogo logico e “necessario” dell’ideologia razziale. Anche il regime fascista fu direttamente responsabile della persecuzione razziale contro i Rom/Sinti e collaborò attivamente al Porrajmos, sia nei confronti degli italiani e stranieri insediati sul territorio nazionale, sia ai danni dei gruppi rom dei paesi occupati dal nostro esercito. Tragiche ed emblematiche sono le testimonianze delle efferatezze compiute dagli ”italiani brava gente” in zona jugoslava, riportate alla luce anche dagli studi più recenti. L’assenza, nel nostro paese, di una esplicita legislazione razziale riconducibile ai Rom e ai Sinti, utilizzata per negare le responsabilità del regime e la continuità con gli orrori che si andavano perpetrando in Europa, non deve trarre in inganno. L’ampia discrezionalità nell’applicazione estensiva di alcune norme anti-ebraiche e il ricorso a disposizioni prefettizie e delle questure in materia d’ordine pubblico, di fatto, fornirono i presupposti per l’applicazione di una politica razziale nazionale che consentisse vessazioni, limitazioni della libertà di circolazione, rastrellamenti, internamenti nei campi di prigionia italiani, nonché il trasferimento nei lager nazisti di alcune migliaia di Rom e Sinti italiani e stranieri.
In occasione della “Giornata della Memoria 2006”, Opera Nomadi di Milano presenta la lettura spettacolo “Porrajmos”, attraverso testimonianze autentiche e una scelta di poesie d’autori Rom, in grande parte inedite in Italia, per ricordare lo sterminio “dimenticato”.
Ci hanno fatto entrare dal portone e ci hanno fatto uscire dal camino, dice una canzone Rom. A 60 anni da Auschwitz, forse il portone non è stato ancora chiuso.
Un’iniziativa rivolta innanzitutto ai giovani, alle scuole medie e superiori e alle università, al mondo della cultura, alle istituzioni e all’opinione pubblica con l’obiettivo di far luce sul Porrajmos del popolo rom e sinto.
Il tempo avanza e la trasmissione delle testimonianze diventa sempre più difficile ma questa è, di fatto, la strada da percorrere per consentire la ricostruzione dei tragici eventi di quegli anni, a maggior ragione in un ambito sociale che, ignorato dalla storiografia ufficiale, ha affidato quasi esclusivamente alla narrazione orale la trasmissione della propria storia e cultura, e conseguentemente della propria identità. Per quanto riguarda la “società maggioritaria”, è anche qui necessario ribadire la necessità di uno sforzo di conoscenza per restituire a tutti noi la consapevolezza della reale portata delle persecuzioni patite dalle comunità sinte e rom d’Europa, ricostruendo le radici giuridico-normative (e quelle, pur sedicenti, medico-scientifiche) impiegate per legittimare una discriminazione che anche per i Rom/Sinti è stata razziale e che, pure in Italia, fu tutt’altro che episodica e marginale. Occorre ricordare che ancora oggi i Rom e i Sinti continuano ad essere le Minoranze Etniche Linguistiche a più alto rischio di esclusione sociale, anche quando sono cittadini italiani e vivono in condizioni di relativa o compiuta sedentarietà, ma continuano ad essere “costretti” a non dichiarare pubblicamente la propria appartenenza e identità per aggirare il pregiudizio diffuso che li circonda. E questa, per quanto grave e inaccettabile, è solo la parte più “riconoscibile” di uno scenario sociale ben più ampio e complesso, a livello nazionale ed europeo, che alimenta pericolosamente la discriminazione e il razzismo tra i popoli, lungo un percorso storico di violente discriminazioni che, ieri come oggi, non appaiono essersi interrotte nei confronti dei popoli rom e sinti.
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Lo spettacolo dura un ora e un quarto circa. Sul palco: due attori e tre musicisti. Le esigenze tecniche: impianto luci base (possibilità di attacco di corrente 380) e collegamento impianto amplificazione. Gradita possibilità di proiezione video.
Proposta economica: - 2 attori teatrali, - 3 musicisti. Per le esigenze tecniche: impianto luci base ( possibilità di attacco di corrente 380) e collegamento impianto amplificazione. Gradita possibilità di proiezione video. Costi: 1.600,00 IVA esente
per contatti diretti Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Milano via Archimede n.13, 20129 Milano telefono 02 84891841 cellulare 339 3684212 operanomadimilano@tiscalinet.it
Di Sucar Drom (del 25/11/2005 @ 08:15:51, in casa, visitato 1669 volte)
da Sucar DromDa un anno stiamo intervenendo nell'Alto Vicentino dove vivono un centinaio di famiglie Sinte Italiane. La situazione è drammatica. Famiglie intere si vedono negata la residenza e ricevono quotidianamente Ordinanze di Sgombero perchè appartengono alle Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti Italiani. Particolarmente grave la situazione a Piovene Rocchette dove il Sindaco, Maurizio Colman, ha intrapreso "una crociata" contro una famiglia di Sinti Teich Cranaria che ha acquistato un terreno nel 2000. La famiglia Levacovigh si è vista notificare anche due ordinanze di sgombero al giorno. Nei prossimi giorni abbiamo intenzione di presentare un esposto alla magistratura per discriminazione razziale contro il Sindaco che ha affisso cartelli di "divieto di sosta ai nomadi" su tutto il territorio comunale. L'atteggiamento del Sindaco di Piovene Rocchette ha trascinato tutto l'Alto Vicentino (Vicenza compresa). In queste settimane stiamo cercando di contrastare la grave situazione in collaborazione con la Prefettura di Vicenza e l'UNAR (Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali ed Etniche).
Nella foto le signore Levacovigh e uno dei quindici cartelli di divieto di sosta a Piovene Rocchette
Rif: Raccomandazione del Consiglio d'Europa
Di Fabrizio (del 25/11/2005 @ 04:03:46, in Italia, visitato 1901 volte)
ricevo da Manlio MeleMILANO E I ROML'INTEGRAZIONE POSSIBILE
Incontro pubblico
Mercoledí 30 novembre, ore 20:00 - Presso la sede della UIL Via A. Campanini, 7 - Milano
Intervengono:GIUSEPPE LARASPresidente dell'Assemblea dei Rabbini d'Italia SANTINO SPINELLIVice Presidente del Parlamento della Romaní Union Internazionale Docente di Lingua e Cultura romaní presso l'Università degli studi di Trieste MANLIO MELESegreteria dell'Associazione Radicale Enzo Tortora Introduce:LEONARDO DONOFRIOSegretario Generale della UIL-Scuola Milano Modera:DANIELE NAHUM Segreteria dell'Associazione Radicale Enzo Tortora
Di Fabrizio (del 24/11/2005 @ 19:31:45, in media, visitato 1915 volte)
Di Fabrizio (del 24/11/2005 @ 12:33:41, in Regole, visitato 7259 volte)
La Commissione Europea Network of Legal Experts in non-discrimination ha pubblicato un'analisi comparata delle leggi antidiscriminatorie nei 25 Stati Membri - dedicando un documento ad ogni paese. Il rapporto inoltre confronta similitudini e contrasti tra le differenti leggi nazionali, identifica sviluppi ed aspetti comuni. [...]
Il rapporto è disponibile in lingua inglese, francese e tedesca.
Rimedi e sanzioni nelle leggi non discriminatorie
Il network di esperti ha poi pubblicato un nuovo rapporto esaminando il concetto di "sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive" - con quanto comportano nello sviluppo di Direttive sull'Uguaglianza Razziale e nell'Impiego. Sullo sfondo, il rapporto affronta lo sviluppo e il significato del concetto in Europa di legge sull'uguaglianza dei sessi (comprese le sue origini storiche) e sulla legislazione europea in generale. Di seguito affronta gli standard legislativi del diritto internazionale; per terminare coi rimedi e le sanzioni previste nel quadro specifico delle direttive EU, con i relativi conguagli e risarcimenti.
Attualmente questa parte è disponibile in inglese. A breve seguiranno le versioni in francese e tedesco. Tommaso Vitale e Daniele segnalano anche questo articolo di Repubblica
Lo sgombero di un campo
nomadi in Italia
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Il rapporto integrale è scaricabile qui:
Il resoconto annuale indica i nomadi e gli ex cittadini sovietici
come le popolazioni più soggette a violenza ed emarginazione
Razzismo, il rapporto della Ue
"I Rom sono i più discriminati"
di CRISTINA NADOTTI
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ROMA - Sono i Rom la popolazione più discriminata in Europa, subito dietro a loro i cittadini dell'ex Unione Sovietica. Il rapporto annuale dell'European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, l'organismo dell'Unione Europea che ha il compito di fornire agli stati membri informazioni e dati sul razzismo, la xenofobia, l'islamofobia e l'antisemitismo, e di formulare piani di intervento per contrastarli, denuncia oggi che i Rom, che il rapporto indica come zingari, sono il gruppo etnico che deve affrontare maggiori discriminazioni nel lavoro, nell'alloggio e nell'istruzione. I Rom, scrive il rapporto, sono vittime di continue violenze razziste.
Il rapporto sottolinea che "La storia particolare e le caratteristiche della popolazione degli stati membri dell'Unione" sono tra le cause di questa avversione nei confronti di questo popolo e degli ex cittadini sovietici. Il rapporto include una valutazione generale in cinque aree di ricerca: la legislazione, l'occupazione, l'accoglienza, l'istruzione, la violenza e i crimini razziali. "Ci sono - si legge nella relazione - alcuni esempi di "buone pratiche" sia degli stati nucleo della Ue che dei nuovi membri, ma è chiaro che molti stati rimangono molto indietro".
I bambini Rom esclusi dall'istruzione. Sono la Repubblica Ceca, la Spagna e l'Ungheria i paesi che discriminano maggiormente i Rom, che in questi stati hanno maggiori difficoltà a essere accolti. Ma in molti paesi, sottolinea il rapporto, nelle scuole i bambini Rom sono concentrati in classi speciali, con la tendenza a bollarli come non adatti alla scolarizzazione o con difficoltà di apprendimento"
La nuova Ue e le etnie. Gli esperti europei sottolineano che con l'allargamento dell'Unione la composizione etnica dell'Europa è mutata, e con essa anche le vittime delle discriminazioni. Si fa distinzione tra i paesi occidentali, che hanno una lunga tradizione di migranti e di razzismo, xenofobia e discriminazione, e quelli orientali, dove c'è una maggiore omogeneità etnica. Questo spiega in parte il triste primato dei Rom, che hanno una lunga storia di migrazione ( e discriminazione) anche nei nuovi stati membri dell'Ue, quali la Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Slovacchia.
"E' anche per questo che la maggior parte dei rapporti dei dieci nuovi stati dell'Ue si concentra principalmente o unicamente sulla questione dei Rom", scrive il resoconto e bisogna tenere in considerazione che la Commissione Europea ha imposto ai nuovi membri di migliorare i diritti e l'accoglienza delle minoranze Rom come requisito per entrare nella Ue".
(23 novembre 2005)
La segnalazione della REUTERS (in inglese)
Cari compagni e amici, desidero darvi un aggiornamento della situazione rumeni di Casoria, a circa 20 giorni dallo pseudo-sgombero. Sebbene non se ne parli più sui media e le istituzioni ci abbiano del tutto abbandonato, la situazione mi pare ancora drammatica. Abbiamo circa 60 persone a Scampia (tra baracca degli slavi, chiesa dei Gesuiti e chiesa degli evangelici); circa 30 a Torre del Greco in uno stabile fatiscente, minacciate dalla polizia e altre 11 a Bari che chiedono di tornare. Parecchi sono in giro per l'Italia, senza sapere dove andare e cosa fare, aspettando ancora una risposta dalle istituzioni. Con il freddo incipiente e la pioggia, la situazione si fa sempre più critica. Già una bambina, Rebecca, è stata ricoverata da noi per disidratazione al Cardarelli (in seguito è emersa una immunodeficienza congenita, su cui il freddo o le infezioni avrebbero potuto essere fatali); un altro bimbo disabile e debole di cuore, Emanuel, che aveva quasi avuto un collasso a Gianturco per la paura, sta rifacendo le analisi al Policlinico, in preda a crisi di pianto e ansia; infine, diversi neonati in strada soffrono di bronchite cronica, che potrebbe degenerare. Vorrei allertare gli avvocati Valle e Simona dello studio Coccia, perché, nel caso malaugurato di una sciagura si prendessero i provvedimenti legali del caso: si tratterebbe di omicidio colposo per i responsabili di quest'azione così idiota e dalle cosneguenza così drammatiche. Nel frattempo, vorrei ancora una volta sollecitare le istituzioni a non ignorare oltre questo dramma silenzioso che si compie sotto i nostri occhi e a predisporre un'accoglienza d'emergenza per questa gente, indifesa e smarrita sul nostro territorio, che almeno in quello schifo di baracche aveva un punto di riferimento in un ambiente così differente e potenzialmente ostile a loro. Vorrei inoltre invitare i giornalisti a non dimenticare le dramnmatiche conseguenze di quello che Zanotelli ha definito uno sgombero degno di un regime dittatoriale del sud del mondo. A tutti gli altri amici, operatori sociali e compagni vorrei dire di non abbassare la guardia e se possibile di farsi venire idee su possibili soluzioni di accoglienza temporanea, in vista di prospettive più solide che ancora non si intravvedono però all'orizzonte. Ma la Chiesa che aspetta ad aprire le porte, visto che non lo fa il Comune di Napoli o la Provincia? Prego tutti di farsi sentire sull'argomento e fare proposte concrete, ciao e buon lavoro a tutti,
Marco Nieli, vicepresid. Opera Nomadi di Napoli
21.11.2005
Negli ultimi decenni il numero di sfollati interni (IDPs) è drammaticamente in aumento. Guerre civili ed umanitarie, lotta al terrorismo, fondamentalismi religiosi o economici, costringono le popolazioni a migrare in modo forzoso. Una tesi di laurea
Di Francesca Cazzato
Di Fabrizio (del 24/11/2005 @ 02:22:35, in Italia, visitato 4085 volte)
I carabinieri fiorentini indagano sui furti nelle case. Anche l'edizione locale della Repubblica vigila (23 novembre 2005). Peccato che sia una bufala degli anni '20.
Di Fabrizio (del 24/11/2005 @ 01:51:40, in Regole, visitato 1594 volte)
Pagina interessante (che riuscirei anche a tradurvi se avessi tempo e voglia, sorry ma mi mancano tutti e due..), con il resoconto del dibattito alla Camera dei Comuni sullla situazione di Nomadi e Viaggianti. Molto "english" e civile il tono, forse troppo. Soprattutto stupisce che per ogni dibattito in corso il cittadino britannico può leggere gli interventi senza diventare matto e (addirittura!) commentare o contattare il proprio deputato.
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