Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 24/04/2010 @ 09:48:46, in media, visitato 2370 volte)
Il Manifesto
Ha 15 anni: ok, il particolare e' importante visto che si sta parlando
dell'ennesimo incidente avvenuto a Roma a causa di una "minicar". E a rimetterci
la pelle stavolta poteva esssere un bambino di cinque anni.
Ma che senso ha scrivere nel sottotitolo, come fa il Corriere della sera di oggi
nella cronaca di Roma, che il guidatore minorenne "appartiene a un clan degli
zingari sinti"? E' ovvio che questa informazione appaia nel pezzo, per quanto
stupisca che sia sbattuta in faccia al lettore addirittura nel primo capoverso
dell'articolo. E' ovvio perche' qualsiasi giornalista, nel fare il suo
mestiere, cerca di raccogliere il maggior numero di particolari sulla storia che
deve seguire, e poi di conseguenza di raccontarli.
Ma che questo particolare – perche' trattasi di un particolare – venga
ritenuto talmente significativo da meritare il sottotitolo la dice lunga su come
funzionino i pericolosissimi automatismi delle redazioni, anche quelle più
autorevoli. Se alla guida della minicar c'è un ragazzino sinto (nell'articolo
addirittura definito "nomade") la cosa fa titolo, nonostante l'allarme minicar
sia scoppiato da giorni in seguito alla morte di due ragazzini di purissima
"razza italiana". Forse la sua guida è stata più imprudente perché è un sinto?
Forse in quanto sinto non dovrebbe possedere un modello di macchina di quel
tipo? Forse se alla guida di una minicar che sbanda e rischia di uccidere c'è un
sinto la gente si indigna di più e quindi si tuffa a pesce sull'articolo? Ecco,
forse sì. E forse è il caso di andarsi a rileggere la
Carta di Roma
sottoscritta dall'Ordine dei giornalisti.
Di Fabrizio (del 12/04/2010 @ 09:47:11, in media, visitato 2053 volte)
Segnalazione di Barbara Stazi
Inchiesta su razzismo e linguaggio dei media a partire dagli episodi di
Casilino 900, pubblicata e radiodiffusa in occasione del 21 marzo 2010, Giornata
internazionale contro il razzismo, a cura di radio Meridiano 12. Le inchieste di
Radio Meridiano 12, contro il razzismo, l'informazione che non discrimina.
Roma, 9 aprile 2010. Qual è il rapporto tra i mezzi di informazione e la
comunità Rom? L’informazione che raggiunge i cittadini è distorta? I titoli dei
quotidiani, i lanci dei notiziari televisivi, i mass media in genere. Che
reazione provocano? Raccontano fatto o suscitano emozioni?
La prima delle inchieste di Radio Meridiano 12 indagherà questi argomenti,
attraverso la voce dei rom e degli altri cittadini, le testimonianze di
operatori del settore. Fra integrazione mancata, informazione distorta e annunci
dell’amministrazione comunale.
"In media Rom" è la prima di un ciclo di inchieste di analisi del fenomeno
razzista nel nostro Paese, a partire della realtà romana attraverso
un'informazione che non discrimina, ma promuove la conoscenza, l'integrazione e
la pacifica convivenza con le minoranze etniche presenti nella nostra società.
Le inchieste di Radio Meridiano 12 saranno fruibili sul sito
radiomeridiano12.com.
L’appuntamento è mensile, ogni sui 97.5 FM ed è iniziato il 20 Marzo 2010. A
cura di Serena Benedetti, Riccardo Di Vanna, Alessandra Fantini, Fabio Ferri,
Luigi Frattolillo, Andrea Nuzzaco, Emanuela Pendola, Massimo Pittarello.
Al seguente link, l'inchiesta radiofonica andata in onda sabato 20 marzo 2010:
http://www.radiomeridiano12.com/index.php?option=com_content&view=article&id=214&Itemid=105
Nelle foto: centrodestra o centrosinistra non fanno differenza, riguardo ai
Rom. E la stampa non manca mai di fomentare il fuoco della discriminazione
razziale.
Contatti: Radio Meridiano 12 - V.le dei Salesiani, 17 - 00175 Roma - tel.
06.7480006 -
97.5@radiomeridiano12.com
Di Fabrizio (del 07/04/2010 @ 09:16:45, in media, visitato 1553 volte)
Scrive Isabella da Livorno
Ora, che il Tirreno scriva le locandine per vendere le copie del suo
giornale e non per informare, ormai, lo sappiamo. Che gli "zingari" siano
odiati da tutti, pure, e che nemmeno i sacerdoti della Chiesa livornese
nutrano nei loro confronti sentimenti positivi, pure questa è cosa nota.
Devo ammettere però che vedere tutte e tre queste cose riassunte in un
articolo di cronaca, questa mattina.. mi ha turbato non poco.
Per chi si fosse perso la notizia: "dieci nomadi circondano e derubano
religioso", sfilandogli di tasca 320 euro. Certo, chi ha voluto leggere
l'articolo, come al solito, scopre che solo il giornalista (e pare anche il
parroco) ha la certezza di come si sono svolti i fatti: in realtà il diacono
si è accorto dell'ammanco dei soldi soltanto quando i rom se ne sono andati.
Niente flagranza di reato e, per quel che ne so, in Italia vige ancora
l'innocenza fino a prova contraria.
Credo sia scontato ma opportuno sottolineare che i mezzi di informazione
possono svolgere, attraverso il linguaggio che scelgono di usare, un ruolo
attivo nel fomentare diffidenza, razzismo e xenofobia. Inoltre l'enfasi
attribuita a episodi di cronaca riguardanti rom, migranti e in genere
"l'altro"; la "etnicizzazione" dei reati e delle notizie e più in generale
la drammatizzazione e criminalizzazione dei fenomeni migratori sono tutti
elementi che contribuiscono a creare un'informazione distorta e xenofoba.
Nel sito della campagna "Giornalisti contro il razzismo",
sostenuta da alcuni Ordini dei giornalisti di altre città, si riporta la
volontà di mettere al bando parole con una connotazione negativa, come
quelle usate nell'articolo: "nomadi" e "zingari" o come come "clandestino",
"extra-comunitario" e "vu-cumprà", con la convinzione che un linguaggio
corretto e appropriato, quindi rispettoso di tutti, sia la premessa
necessaria per fare buona informazione.
C'è da tempo una discussione su questo che la nostra stampa locale sembra
ignorare del tutto.
Sarebbe davvero troppo chiedere al Tirreno di interrogarsi su questo?
Di Fabrizio (del 05/04/2010 @ 09:42:51, in media, visitato 2188 volte)
PRODUZIONI, EMITTENTI, RESPONSABILI DI SALE CINEMATOGRAFICHE, ASSOCIAZIONI,
italiane o estere, interessate alla distribuzione del documentario ME SEM ROM,
possono contattare Ermelinda Coccia all'indirizzo e-mail:
ermelinda.coccia@libero.it
ME SEM ROM essendo un lungometraggio autoprodotto necessita della collaborazione
di coloro che hanno la possibilità di divulgare ulteriormente il prodotto.
SINOSSI:
Gli ultimi mesi di vita del più grande campo rom d'Europa, raccontati da una
bicicletta che trasporta lo spettatore dalla Roma che tutti conoscono a quella
rimasta nell'ombra.
AUTORI: Ermelinda Coccia, Davide Falcioni, Andrea Cottini
INFO:
www.casilino900documentario.blogspot.com
Di Fabrizio (del 02/04/2010 @ 09:48:43, in media, visitato 1644 volte)
Da
Roma_Daily_News
Cari colleghi,
The European Library ha lanciato questo mese una nuova esposizione chiamata
"A
Roma Journey".
Fornisce emozionanti contenuti sul ricco patrimonio culturale dei Rom in
Europa; potete vedere una collezione unica di libri di testo, rari manoscritti,
fotografie, dipinti, registrazioni e video dal mondo dei Rom. Rarità includono
il primo
dizionario nelle lingue romanes-serba-tedesca, edito in un campo di
concentramento durante la II guerra mondiale,
racconti e canzoni tradizionali, e lettere che esplorano le
esperienze di una famiglia rom in Scandinavia.
L'esposizione "A Roma Journey" è stata composta dal Dipartimento per
la Digitalizzazione della Libreria Nazionale di Serbia, con l'aiuto di The
European Library. Gran parte degli attuali contenuti è stata fornita dal nostro
curatore ed esperto sul campo: Dragoljub Acković. La collezione "Europe's
Memorabilia" proviene dalle Librerie Nazionali di Danimarca, Moldavia e
Georgia e dal Phonogrammarchiv dell'Accademia Austriaca delle Scienze.
[...]
Molte grazie per la vostra collaborazione [nel diffondere questa notizia]
I migliori saluti
Aubéry Escande
Communication and Editorial manager
The European Library
Phone: +31 (0)703 140 824
Email: aubery.escande@kb.nl
Skype: aubery.escande
Di Fabrizio (del 02/04/2010 @ 09:16:18, in media, visitato 2742 volte)
Segnalazione di
Paolo Teruzzi
CE.A.S. CENTRO AMBROSIANO DI SOLIDARIETA'ONLUS venerdì 9 aprile 2010 dalle 18.30 alle 20.00
Via Marotta 8 - Milano
Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen REGIA:
LAURA HALILOVIC
ANNO: 2009
DOCUMENTARIO - DURATA 50'
PRODUZIONE: ZENIT ARTE AUDIOVISIVE in collaborazione con RAI TRE, ARIA VIVA
"Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen" E' la storia di una ragazza Rom che abita
con i suoi in un quartiere popolare alla periferia di Torino.
Il racconto in prima persona esplora i cambiamenti e le difficoltà della nuova
vita stanziale, le relazioni con i parenti che ancora vivono nomadi, i contrasti
e le incomprensioni che fin da bambina la accompagnano nelle relazioni con gli
altri, i Gagé.
Attraverso i ricordi dei suoi familiari, tra cui l'anziana nonna che ancora
vive in un campo, le fotografie e i filmati del padre che ha documentato negli
anni la vita quotidiana della piccola comunità, scopriamo una realtà sconosciuta
che fino ad oggi abbiamo voluto conoscere solo attraverso gli stereotipi e i
luoghi comuni. Ma il documentario non è soltanto la storia di una famiglia, di
fatto chi parla è una ragazza di oggi che cresce inseguendo i propri sogni di
adolescente, combattendo contro i pregiudizi e le tradizioni di una cultura
difficile da accettare.
E' l'opera prima dell'emergente regista LAURA HALILOVIC
LA REGISTA LAURA HALILOVIC SARA' PRESENTE IN SALA
Di Fabrizio (del 01/04/2010 @ 09:12:59, in media, visitato 1644 volte)
giovedì 8 aprile 2010 alle ore 21.00
-
SOCE, circolo Arci (v.
Matteotti 16, Ciriè, TO)
Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen è la storia di una ragazza Rom che
abita con i suoi in un quartiere popolare alla periferia di Torino. Il racconto
in prima persona esplora i cambiamenti e le difficoltà della nuova vita
stanziale, le relazioni con i parenti che ancora vivono nomadi, i contrasti e le
incomprensioni che fin da bambina la accompagnano nelle relazioni con gli altri,
i Gagè. Attraverso i ricordi dei suoi familiari, tra cui l’ anziana nonna che
ancora vive in un campo, le fotografie e i filmati del padre che ha documentato
negli anni la vita quotidiana della piccola comunità, scopriamo una realtà
sconosciuta che fino ad oggi abbiamo voluto conoscere solo attraverso gli
stereotipi e i luoghi comuni. Ma il documentario non è soltanto la storia di una
famiglia, di fatto chi parla è una ragazza di oggi che cresce inseguendo i
propri sogni di adolescente, combattendo contro i pregiudizi e le tradizioni di
una cultura difficile da accettare...
Premio ‘UCCA – Venticittà’ e Menzione speciale della giuria nella sezione
Anteprima Doc del Bellaria Film Festival 2009. ‘Stella del Meeting – Cinema
contro il razzismo’ alla XV edizione del Meeting Internazionale Antirazzista di
Cecina (2009).
L'appuntamento su
Facebook
Di Fabrizio (del 15/03/2010 @ 09:14:29, in media, visitato 1982 volte)
Da Demetrio Gomez
Carlos Mendoza è un giornalista Rrom honduregno e presenta un notiziario; è stato nominato come miglior
presentatore dell'anno, aiutiamolo a vincere, entrate nell'evento e votate per
lui. Diffondete. Grazie!
(cliccare su
Presentador de Noticias)
Di Fabrizio (del 10/03/2010 @ 08:54:08, in media, visitato 1646 volte)
18/03/2010 Ora: 20,45 Centro Socio Culturale Coop, viale Italia (lato
sinistro negozio Coop, MM1 Sesto Marelli), Sesto San Giovanni
Costo: gratuito
RASSEGNA DI FILM E VIDEO SU LAVORO E TEMI SOCIALI Serata dedicata ai Rom e
ai Sinti. Fiori di campo, di Carlo Rota, Italia, 1999, 35'.
Un viaggio che si è svolto nell'area emiliana parmense, tra gli zingari di
casa nostra, così vicini alle nostre città, ma così lontani dal nostro modo di
vivere. Compagno di viaggio nel documentario è Santino Spinelli, unico Rom in
Europa titolare di una cattedra universitaria in Tziganologia, conferitagli
dall'Ateneo di Trieste nel 2002. I Rom sono un popolo completamente senza voce,
antico e moderno nello stesso tempo, dalla ricchezza culturale sconosciuta.
Noialtri, di Silvia Giralucci, Italia, 2008, 17’30’’. Quando il Comune di
Venezia nel 2008 stava per dare il via ai lavori di costruzione di un villaggio
per una quarantina di famiglie di Sinti a Mestre, la protesta degli abitanti
della zona arrivò a bloccare l’inizio dei lavori. Un racconto in tre tempi che
delinea la complessità di una situazione dove si mescola il clima politico di
un’Italia sempre più intollerante, i pregiudizi sempre più radicati nei
confronti dei nomadi e la vita quotidiana nei campi Sinti.
http://www.sestosg.net/pls/portal30/EVENTI.DYN_EVENTO_1.show?p_arg_names=id&p_arg_values=13940
Di Fabrizio (del 07/03/2010 @ 09:45:09, in media, visitato 1442 volte)
Da
Romanian_Roma
04/03/2010 - Dalla settimana scorsa abbiamo deciso di fare un'analisi
approfondita dei principali giornali locali in Romania, cercando di testare il
livello esistente di anti-ziganismo, come riflesso nei giornali.
Il risultato è stato piuttosto sorprendente anche per noi.
In una sola settimana abbiamo trovato decine di articoli razzisti - abbiamo
selezionato per la traduzione un numero di loro da giornali differenti di
differenti zone della Romania. In questi articoli abbiamo trovato insulti e
derisioni all'Olocausto, Rom presentati come:
stupratori, allergici al lavoro e mendicanti, una maledizione per la
Romania, criminali professionali, la Romania è troppo clemente, i bambini
Rom dovrebbero camminare 5 chilometri per andare a scuola…
Ecco il peggio:
Qual è il nostro problema con i Rom? Bene, di sicuro non è lo stesso con
cui Antonescu si è confrontato quando decise di deportare il Virus. Allora,
zingari, zlatari e corturari han fatto di modo di alimentare col cibo dei
Rumeni le loro cattive abitudini, dal furto agli scandali che hanno
provocato attorno a loro. Ora la situazione è ancora peggiore...
Antonescu è responsabile della morte di centinaia di migliaia di Ebrei e Rom
durante la II guerra mondiale.
Full document is available here
http://www.policycenter.eu/pressfeb.doc
Policy Center for Roma & Minorities
Bucharest, 010152, Intrarea Rigas 29A, Ap. 31, Sect. 1, Romania.
Tel. 0040 742379657
Fax: 0040 318177092
www.policycenter.eu
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