GITANISTAN IL NUOVO DISCO DE MASCARIMIRI' -
Mascarimi.com
Dopo un lungo periodo in cui abbiamo "festeggiato" il decimo anno di attività
con la realizzazione del film documentario "Mascarimirì 10 anni la Storia", da
sempre impegnati nel riscrivere la tradizione musicale locale, torniamo con "Gitanistan".
Un lavoro -questo- che parte da una ricerca personale (considerando le origini
ROM mie e di mio fratello Cosimo) ma anche culturale e artistica, votata a
scoprire le famiglie ROM salentine, i loro usi, costumi, linguaggi e modi di
vita. Alla base di tutto questo, come collante ed elemento vivo e determinato,
c'è la musica, da sempre caratteristica fondante dei fratelli Giagnotti.
Nello specifico, il progetto "Gitanistan" nasce nel Maggio 2009 quando, sotto la
spinta dell'amico Antonio De Marco, si dà inizio a una serie di attività di
ricerca sul campo per capire come siano cambiati gli usi e i costumi di queste
famiglie. Attraverso interviste audio, filmati girati tra fiere e mercati,
racconti intimi, si traccia quello che poi diventerà Gitanistan, un
film/documentario volto ad indagare l'aspetto storico, antropologico e musicale
delle famiglie ROM salentine.
TRACKLIST
Balkanicapizzicata
Bourrée De Lu ‘N Tunucciu
Nilo "Pizzica De Mare"
Farandola De Muro Leccese
A Uce
Rimittana "Pizzica Niura"
Nnu Venia
Gitanistan
La Furtuna
L'ira (Pizzica Pizzica)
Zumpa Chiricu A San Franciscu
Mascarimirì_Scola
Tradizional Pizzica Pizzica
Cecilia
Tammurriata
All'arraa Nene'
Gitanistan Remix Feat Ai Ai Ai
SUONANO E CANTANO IN GITANISTAN: Louis Pastorelli, Vincent Calassi, Jérôme Fantino "Nux Vomica" Voci in Farandola
de Muro Leccese Djè Balèti "Gigi De Nissa" Espina (strumento a corde tipico della città di
Nizza) in Farandola de Muro Leccese Manu Théron "Lo Còr De la Plana" Voce in A uce Arnaud Fromont "D'aquí Dub" Voce e Clarinetto in Bourrée de lu Ntunucciu Sam Karpienia Voce in Gitanistan Jagdish Kinnoo "Jagdish et Kreol Konexyon" Voce in Gitanistan e Bourrée de lu
Ntunucciu Giuseppe Turco "Salento Son" Chitarra in Gitanistan Dario Stefanizzi "Nudo Al Cubo" Clarinetto in Bourrée De lu Ntunucciu Simone Stefanizzi "Nudo Al Cubo" Tromba in Balkanica Tarantolata Luigi de Pauli "Crifiu" Chitarra acustica e Bouzouki irlandese in Cecilia Anna Cinzia Villani "Uce de Fimmina" in Nu Venia Alessandro Rizzello "Il Prof." in Mascarimiri scola
GITANISTAN | REMIX Feat Ai Ai Ai' Additional Catalan lyrics by Pep Lladó
Remix by Pep Lladó and Ai Ai Ai
Vox, ‘ventilador' and ‘palmas' by Rafalito Salazar, David Torras and
Pep Lladó
Un ringraziamento particolare a: Pantaleo Colazzo Fisarmonica in Tradizional Pizzica Pizzica e Cecilia
Il termine Gitanistan è stato pensato da Lucio Montinaro
Registrato nei mesi Gennaio – Febbraio 2011
Presso Essenza Studio Spongano – Lecce
Tecnico di ripresa: Fabrizio Giannone, Alessandro Rizzello
Mixato da: Claudio "Cavallo" Giagnotti, Alessio Amato, Fabrizio Giannone
Mastering: Salvatore Giannotta
Progetto Grafico: Progetty Design Studio
Foto: Emanuele Spano
Desideriamo invitarvi a partecipare alla serata "CHI SONO I NUOVI
ITALIANI?", organizzata, in occasione del 150° anniversario
dell'Unità d'Italia, dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Olgiate
Molgora LC, in collaborazione con l'Associazione La Conta, che
ci sarà alle ore 21,00 di sabato 19/03/2011, con ingresso libero e
gratuito, presso la sala Civica di Viale Sommi Picenardi a Olgiate Molgora
(Lecco).
In particolare la serata sarà dedicata alla conoscenza della cultura del popolo
Rom in Italia, attraverso la loro musica, i loro canti e le loro danze, in una
ritrovata unità multiculturale ed inclusiva dei rom che abitano i nostri
territori. Parteciperà alla serata Ernesto Rossi, studioso dei Rom
e Sinti nonché presidente dell'Associazione "Aven Amentza - Unione di Rom e
Sinti" e dell'Associazione "ApertaMente di Buccinasco" che ci
parlerà delle condizioni di vita dei Rom e dei Sinti in Italia e della loro
cultura. Parteciperà altresì La Nuova Untza! un gruppo canoro/musicale
rom di quattro musicisti (fisarmonica, chitarra, violino e clarinetto) più
alcuni ballerini, diretto da Marian Badeanu, "Director" che
animeranno una vera e propria festa Rom con splendidi canti, danze e musiche
tradizionali/popolari Rom. La serata si concluderà con un buffet, offerto a
tutti i presenti.
[...]
La Nuova UNTZA! Gruppo canoro/musicale rom, costituito
normalmente da 4 elementi (una fisarmonica, un violino, una chitarra ed una
tromba o sassofono) ma che nelle feste tradizionali può comprendere fino a circa
10 musicisti/cantori/ballerine/i, condotta da Marian Badeanu, "Director",
violino solista e direttore del complesso, erede dell'associazione musicale "Untza!",
fondata anni fa da musicisti immigrati a Milano, per far conoscere le musiche ed
i canti tradizionali/popolari rom in particolare e più in generale dell'area dei
balcani. Marian Badeanu 'Director' ha ispirato, e partecipato con Loredana
e Ciprian, figli d'arte, al film/documentario "Miracolo alla
Scala" di Claudio Bernieri, originale remake del "Miracolo
a Milano" di De Sica e Zavattini, definito da Ermanno Olmi
"un utile e bel documento".
Vi saremo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziata di cui
sopra e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono esservi
interessate. Vi ringraziamo in anticipo.
Gentilissimi, con la presente desidero presentarvi le proposte artistiche
di Alexian Santino Spinelli per l'anno 2011. Per maggiori informazioni e
contenuti come: discografia, gallery fotografica, mp3 e video vi invitiamo a
clikkare sui seguenti link:
Romano Drom Viaggio Concerto nella musica Rom con Orchestra Europea per la Pace e
Alexian Group. Musiche testi e arrangiamenti originali di Alexian Santino
Spinelli
guarda il sito
Alexian Romani Orkestar E' un fantastico viaggio con danze e musiche per
conoscere la varietà ed il grande fascino di una cultura millenaria.
Una musica romanì originale legata da sempre ai momenti più importanti della
vita: nostalgia, passione, energia, sensualità, allegria si succedono in una
colorata festa Rom da ballare e da cantare
Formazione da 18 elementi
guarda il
video
Eurotour
Un percorso musicale e canoro nella lingua romaní dei Rom abruzzesi per un
viaggio ideale attraverso l'intimità di un‚arte assolutamente originale.
(in formazione da 4 a 7 elementi)
guarda l'Alexian Group in concerto
- Malay
Gipsy
- Echi
d'Oriente
- Oci
Ciornia
Concerto per il PORRAJMOS
il genocidio dimenticato dei Rom e Sinti.
Canti e poesie della memoria in lingua romaní
clikka qui
Io Ac-Canto a Dio
Canti religiosi dei Rom italiani guarda
Alexian in concerto a Jubilmusic
Teatro Romanó
"Duj Furàtte Muló" - "Due volte morto"
dramma bilingue di Santino Spinelli e Daniele Ruzzier
Lettura scenica con musiche, canti e danze romanès originali
interpreti :
"Alexian" Santino Spinelli (Fisarmonica, canto e voce recitante)
Silvia Faugno (voce recitante, danza e percussioni)
Musiche originali di Alexian Santino Spinelli
Coreografia di Silvia Faugno
regia: Santino Spinelli guarda il
video
Su richiesta è possibile organizzare settimane culturali dedicate alla
cultura romani, possiamo realizzare:
- un'esposizione di arte storia e cultura Romani,
- seminari su storia, olocausto, lingua, cultura, tradizioni,
- corsi di aggiornamento per insegnanti,
- proiezioni film e video con dibattito,
- presentazione del nuovo libro del Dott. Spinelli "O Romano Gi - Saggi di
letteratura romanì" Roma, Edizioni Romanì, 2010,
- Concerto e/o recital Alexian
- Teatro Rom
Se siete interessati ad inserire l'evento nelle vostre programmazioni, non
esitate a contattarci,
tel. 3406278489
tel. 0872 660099
skype:alexiansantinospinelli
e-mail: spithrom@webzone.it
sarà nostra cura farvi avere al più presto un preventivo di spesa comprensivo
di cachet, viaggi, ENPALS
Dietro un anonimo cancello della periferia romana si apre un piccolo mondo
colorato, pieno di bambini. Un piccolo mondo in cui si sono rifugiate alcune
famiglie Rom espulse dai campi in cui stavano, espulse dal mondo esterno, quello
che sta oltre il cancello. «Metropolis», così è stato battezzato lo spazio in
cui vivono, occupato dopo anni di abbandono, è un'ex concessionaria di
automobili, di fatto un grande capannone al cui interno è sorto un piccolo
villaggio coperto, con casette costruite dai Rom stessi.
Ci entriamo con Militant A, rapper di Assalti frontali che nel nuovo cd Profondo
rosso (esce venerdì) racconta anche di loro, dell'occupazione di questo posto,
della scuola dove incontra quotidianamente i bambini festanti che ci attorniano,
compagni di scuola dei suoi figli. L'uscita del cd è quasi contemporanea al
secondo sciopero dei migranti denominato Un giorno senza di noi che, dopo
l'esordio dell'anno scorso, torna ad interrogarci sulle non-regole dell'economia
liberista, che sfrutta manodopera a basso costo offrendo in cambio emarginazione
e clandestinità. «Il primo Marzo - sottolinea Militant A - è un giorno di lotta
per il diritto al lavoro, alla casa, alla scuola, che sono diritti di tutti e
sono più che mai a rischio per tutti, non solo per gli immigrati».
L'emarginazione sociale è un mostro che divora le vite delle persone
fregandosene del loro passaporto, ma una cosa è certa: colpisce sempre i più
deboli e fra i più deboli Rom e immigrati ci sono sempre. «Queste persone -
continua il rapper romano - sono umanamente ricche, riescono ad avere una forza
per andare avanti che è incredibile rispetto alle condizioni in cui spesso sono
costretti a vivere.
In loro possiamo ritrovare l'umanità che noi abbiamo perso». Sono Cool questi
Rom è una canzone che Militant A ha dedicato a questa gente, a questa
occupazione, nata per rispondere a un disagio ignorato dalle istituzioni:
«Alemanno ha speso 30 milioni di euro in un anno e mezzo per non risolvere
nulla, ha solo cacciato questa gente dai posti dove vivevano».
Anche rispetto alle poche forme di assistenza nei confronti dei Rom, Militant A
ha qualcosa da dire: «L'assistenzialismo è un business per chi lo fa e che costa
alla collettività 1.000 euro al mese per ogni famiglia Rom. Con quei soldi ci si
potrebbe pagare l'affitto di una casa, ma lasciare il problema irrisolto è utile
alla propaganda politica della destra e serve a mantenere l'affare
dell'assistenza. Questa sistemazione invece non costa un euro a nessuno e
recupera anche un luogo abbandonato al degrado da anni».
Profondo rosso è, come sempre quando si parla di Assalti frontali, un album
pieno di realtà e di argomenti concreti, come nel caso di Lampedusa lo sa,
dedicata ai migranti africani ma soprattutto alla gente dell'isola.
IL CONCERTO A LAMPEDUSA «Noi siamo stati a Lampedusa - ci racconta - per un
concerto contro i Cie, che sono una vergogna in sé e in cui i migranti, grazie a
una legge del governo, possono rimanere rinchiusi, senza aver commesso alcun
reato, non più due ma sei mesi. Proprio allora ci fu l'episodio del mercantile
turco Pinar che aveva salvato dei migranti dal mare e che venne bloccato da una
corvetta militare italiana per quattro giorni. In quell'occasione morì una
giovane emigrata incinta.
Noi siamo stati al funerale e c'erano tanti lampedusani, gente di grande dignità
e umanità, che ben conosce e condivide il dramma dei disperati che approdano
sulle coste dell'isola. Anche qui: se i miliardi di euro che si spendono per i
Cie, per tenere in gabbia chi arriva sulle coste italiane in cerca di un futuro,
venissero spesi per l'accoglienza, non sarebbe meglio per tutti?
Ma per cambiare le cose bisogna partire dal basso, da noi stessi, trovare i modi
per unirsi e lottare per diritti che riguardano tutti nello stesso modo. Io con
Assalti frontali racconto queste storie e le canzoni nascono spesso da
esperienze concrete, come questa con i Rom o quella di Lampedusa, le
manifestazioni degli studenti, etc.
Per me il Rap è raccontare quello che vivo ma anche comunicare un immaginario
diverso da quello dominante, perché l'immaginario fa la differenza, è il punto
di partenza per costruire una realtà diversa». 1 marzo 2011
Nel frattempo, con Jovica Jovic alla fisarmonica e Marta Pistocchi al
violino...
sabato 5 marzo dalle ore 22.00
Allo Spazio A di Sesto San Giovanni (attaccato a Milano) | via
Maestri del Lavoro| info@spazioa.org |
http://www.spazioa.org/
UDITE! UDITE! SIORE E SIORI!
GRANDE CONCERTO serale e
STAGE pomeridiano
(fantasia di valzer a 3, 5, 8, 11 tempi)
Vieni in bicicletta, in moto o in automobile?
Da Milano, percorrere viale Monza sino al termine. Oltrepassata la fermata di
Sesto Marelli della MM1 restare sulla destra senza salire sul cavalcavia. Subito
dopo l'ufficio postale (circa 100 metri) girare a destra in via Maestri del
Lavoro. La costruzione sulla sinistra è spazioA, di fronte a un ampio parcheggio
gratuito.
Vieni in metropolitana?
Prendere la MM1 fino a Sesto Marelli. Appena usciti restare sul lato destro di
viale Monza (il lato della sede CGIL-CISL-UIL) e proseguire in direzione Sesto
san Giovanni. Oltrepassato un porticato con le colonne rosse, proseguire sino
all'ufficio postale e girare a destra in via Maestri del Lavoro. La costruzione
sulla sinistra è spazioA.
Per info:
Gianmarco - 335.8395877
Daniela - 320.0877526
Pietro - 349.6342214
sabato 5 marzo alle ore 22.00
Teatro Bibiena, Mantova
Ancor prima di uscire dal ventre materno, Boulou ed Eliòs Ferrè hanno ascoltato
le note di una chitarra. Loro padre, Matelo Ferrè, è tuttora considerato una
leggenda. Compagno di strada di Django Reinhardt, Matelo aveva formato con i
suoi fratelli Baro e Sarane un trio divenuto celebre. In particolare Baro,
componente del quintetto di Django, è considerato come l’inventore del “valse
swing”, un vero e proprio fuoco musicale degli anni Trenta, Quaranta e
Cinquanta. Con Django, Gus Viseur e Jo Privat, i fratelli Matelo, Baro e Sarane
hanno colorato di francese il jazz.
Il primogenito di Matelo, Boulou, ha le stimmate del genio fin da piccolo: è
capace di suonare qualunque cosa ascolti, e in casa Ferrè di musica se ne
ascolta tanta! Django, certo, ma anche Charlie Parker e Dizzy Gillespie, di cui
Boulou impara tutti i “chorus” ad orecchio, la musica zigana, la classica
(Ravel, Bebussy, Faurè...). Insomma, un conservatorio domestico. E’ a otto anni,
con suo padre, che Boulou tiene il suo primo concerto: canta, suona, improvvisa.
Fra chi lo ascolta provoca stupore e meraviglia. Ancor prima di Raphael Fays e
Bireli Lagrene, Boulou è il bambino prodigio della grande famiglia manouche.
Qualche anno più tardi troviamo Boulou insieme a suo fratello Elòs, di 5 anni
più giovane, all’Olympia, in diretta televisiva. Quindi iniziano gli incontri
con i grandi del jazz, fra cui Dexter Gordon.
Ingresso: 15 euro - studenti 12 euro
Domenica 6 Marzo 2011 dalle ore 11.00 alle 13.00 Stage con Boulou ed Elios Ferrè
Iscrizione 15 euro
Info T +39 349 5921605
DOMENICA 20 FEBBRAIO 2011 - Dalle ore 19 concerto e jam session:
Via Bellezza 16A, Milano
MUZIKANTI DI BALVAL di JOVICA JOVIC
RAFFAELE KOHLER e la sua tromba
MALAPIZZICA
Ciao carissimi, vi scriviamo per invitarvi tutti, e speriamo sarete in
molti, ad una serata speciale che si terrà domenica prossima, 20 febbraio
all'Arci Bellezza di Milano. Lì i MUZIKANTI di Balval, RAFFAELE KOHLER e i
MALAPIZZICA daranno luogo ad un grande concerto solidale pensato per
autofinanziare il viaggio che porterà il maestro Jovica Jovic ed alcuni
componenti del gruppo, alla Fiera InMensa che si terrà a Cosenza dal 15 al 20
marzo (vedi allegato), dove potranno sostenere i valori dell'integrazione, dello
scambio socio culturale fra le variegate etnie che popolano, arricchendolo, il
nostro Paese. Tutto questo grazie a quel meraviglioso veicolo che è la loro
musica e che rappresenterà virtualmente il nostro abbraccio amichevole ai
fratelli immigrati.
La serata avrà inizio verso le 19 con un simpatico aperitivo etnico,
proseguirà con una breve presentazione del progetto, per poi esplodere in un
turbinio di danze ed emozioni dai Balcani fino al nostro profondo Sud!
L'ingresso sarà libero previo possesso della tessera Arci che si potrà
acquistare anche sul luogo. Sarà chiesto un gentile e libero contributo per il
buffet e il sostenimento delle spese.
Sperando che vinciate la pigrizia della domenica sera, vi aspettiamo numerosi
e confidiamo nella vostra disponibilità per diffondere la notizia dell'evento.
A proposito della "questione rom", oggi tragicamente
agli onori della
cronaca, per conoscere e capire, una delle poesie più famose del grande Paul Polansky:
The well, in italiano Il pozzo.
Leggi e ascolta anche la
versione originale!
Il pozzo
Mi presero al mercato
dove la mia gente una volta vendeva vestiti,
e dove ora gli albanesi praticano il contrabbando.
Quattro uomini mi gettarono sul sedile posteriore
di una Lada blu, urlando "Lo abbiamo detto,
niente zingari a Pristina."
Mentre mi spingevano giù sul fondo,
sentivo la canna della pistola sull’orecchio sinistro. Era così fredda
che sussultai proprio mentre qualcuno premette il grilletto.
Il sangue mi schizzò su un lato della faccia
dalla ferita sulla spalla.
Caddi, fingendomi morto.
Pregai la mia amata madre morta, tutti i
mulos*, affinché questi uomini non si accorgessero da dove
fuoriusciva il sangue. Quando arrivammo,
mi tirarono fuori per i piedi. La testa si schiantò
sul terreno, rimbalzando sulle pietre.
Mi gettarono a testa in giù in un pozzo.
Non raggiunsi mai l’acqua.
C’erano troppi corpi.
Giacevo rannicchiato, quasi incosciente
finché la puzza e il bruciore della calce viva
non mi fecero rinvenire.
Trattenni il fiato finché non sentii
ripartire la macchina, ma poi soffocai
per il fetore che mi circondava.
Con una sola mano, mi trascinai
aggrappandomi a gambe rigide
che mi fecero da scala per arrampicarmi.
La faccia, le mani, tutto il mio corpo
bruciava per la calce. Usai dell’erba
per pulire quello che potevo,
poi barcollai giù per una strada sporca
verso una lunga fila
di luci che si muovevano lentamente.
Venti minuti più tardi ero sull’autostrada
guardando i camion e le jeep verde oliva,
che mi passavano accanto come se fossi un palo del telefono.
Alla fine crollai davanti a due fari.
Non so dire se l’ultimo rumore che sentii
fu uno stridio o un grido.
Il giorno dopo in un ospedale militare
qualcuno della Nato mi interrogò per alcuni minuti.
L’interprete albanese fece sorridere i soldati.
A mezzogiorno stavo camminando
attraverso un bosco seguendo un sentiero per carri
che nessuno usa più,
tranne gli zingari
che fuggono da un paese
in cui hanno vissuto
per quasi
settecento anni.
*Mulos: spiriti di zingari defunti a cui non è stato
ancora concesso di entrare nel regno dei morti.
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