Sára (17 anni) ha tre fratelli e tre sorelle. Attualmente studia alla Scuola
Superiore per l'Impresa e la Legge a Brno, ama cantare e vorrebbe entrare in
affari una volta finiti gli studi. Recentemente ha passato diverse settimane
negli USA, dove ha fatto esperienza ed ha esposto le sue idee che vuole
applicare nel lavoro con i bambini della comunità rom. In altre parole, questa
giovane intelligente ha già fatto tanta strada. E' anche una Romnì.
Incontrai Sára la prima volta presso l'OnG IQ Roma servis, dove frequentava
le lezioni di canto e contribuiva alla rivista Romano VIP. E' sorprendente
quanto carisma si irradia da questa giovane e quanta ambizione abbia. Si
vede nel futuro come imprenditrice, ma vorrebbe anche essere più coinvolta con
eventi che abbiano a che fare con la comunità rom. Intende focalizzarsi
soprattutto sul lavoro coi bambini, in quelle attività che non solo li
aiutino a passare meglio il loro tempo, ma anche a sviluppare le loro
personalità. Ha inoltre programmi ancora più audaci: nel futuro vorrebbe
contribuire ad avvicinare la comunità rom e la maggioranza e cancellare i
rispettivi pregiudizi e barriere sociali.
Anche se Sára è piena di giovanile ottimismo, è troppo penosamente
completamente cosciente della complessità della situazione nella Repubblica Ceca
in cui si trova la minoranza rom. Già in tenera età, ha avuto esperienza diretta
della discriminazione razziale. Come racconta, "credo che i Cechi non siano
abituati a chi ha un aspetto differente dalla maggioranza, per esempio, a quanti
hanno un colore di pelle differente. Trattano questa gente con sospetto, se non
razzismo. Non riguarda soltanto l'attitudine verso i Rom, ma anche verso gli
stranieri." Sára ha notato questo comportamento ambiguo verso chi è differente,
sulla base delle sue esperienze personali: "A volte quando la gente non mi
conosce mi giudica secondo il mio aspetto, si comporta differentemente nei miei
riguardi, lasciatemi conoscere come differente." Tuttavia, Sára passa sopra
queste esperienze ed accetta la vita come è.
Una persona che vive come parte di una minoranza, che sia etnica, razziale o
religiosa, sperimenta il mondo da una prospettiva differente rispetto a chi vive
come parte della società maggioritaria. I componenti delle minoranze provano
preoccupazioni che chi non è passato da queste esperienze può immaginare a
fatica. Ci sono momenti spiacevoli quando qualcuno vi grida dietro a causa del
vostro aspetto. C'è la sensazione di minaccia quando si passa accanto ad un
gruppo di teste rasate. Non conoscete sensazioni simili. Per Sára, è
un'esperienza di tutti i giorni essere osservata con attenzione dallo staff di
un negozio perché pensano che possa rubare qualcosa, o che qualcuno eviti di
sedersi accanto a lei sul bus.
Nonostante tutto questo, Sára non molla e persegue i suoi sogni. Ricava il
suo entusiasmo dalla motivazione avuta dalla permanenza negli USA, dove, come
dice, ha capito che se gli altri possono raggiungere i loro desideri, anche lei
lo può.
This article was originally published in Romano hangos 5-2010 at
http://www.srnm.cz - Radka Svaèinková,
translated by Gwendolyn Albert
Miguel Mora nel corso di un incontro alla Casa della Pace di Roma
sull'informazione, riporta all'attenzione il caso Angelica, ragazza rom di
Ponticelli (NA) accusata di aver rapito una bambina. Dopo il rapimento, poi
rivelatosi falso e presunto orchestrato dal clan Sarno, i campi rom vengono
svuotati e gestiti di fatto dai clan locali. Inchiesta completa su
napoli.blogolandia.it
Di Fabrizio (del 01/05/2010 @ 08:59:17, in Italia, visitato 2174 volte)
Siamo felici di invitarvi all’inaugurazione della mostra-esposizione
"Via Rubattino n. zero"
vite in sospeso: cronache da uno sgombero nella città di Milano
Inaugurazione 10 Maggio alle ore 15,30 con la performance teatrale di
Compagnia Brincadera
presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, Edificio U6 piano –1.
Realizzata dalla Cattedra di Pedagogia interculturale del Professore
Raffaele Mantegazza, con il patrocinio del Dipartimento di Scienze umane per la
formazione.
La mostra racconta l’esperienza di un gruppo di rom romeni prima e dopo lo
sgombero del 19 Novembre 2009, avvenuto nell’insediamento di Via Rubattino.
E’ un omaggio a tutte le famiglie rom, gli insegnanti, gli operatori sociali, i
compagni di classe, i genitori e tutti i cittadini che hanno saputo costruire
relazioni positive.
La mostra vuole essere un’occasione per pensare la città, le sue contraddizioni
e possibilità, le politiche in essa attuate rispetto alla questione rom.
Vi saremmo inoltre grati se poteste diffondere l’iniziativa.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
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