Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 30/07/2007 @ 09:24:17, in Europa, visitato 2349 volte)
Da
Radio Praha
[18-07-2007] By Rosie Johnston
Le prime notizie sulle
sterilizzazioni di donne Rom risalgono agli anni '70. Esperti sospettano che
oltre 2.000 donne nella Repubblica Ceca, siano state sterilizzate contro la loro volontà.
Sin dal 1991 almeno 85 donne ed un uomo hanno presentato reclami all'ombudsman
ceco, asserendo di essere stati sterilizzati contro la loro volontà. Vybor pro lidska prava a biomedecinu
(Commissione per la biomedicina ed i diritti umani), una struttura governativa,
questa settimana ha suggerito che lo stato dovrebbe creare un fondo per
compensare queste donne. La somma sarebbe di circa 200.000 CZK,o 10.000 $, a
vittima. Ma il ministro responsabile ha rigettato l'idea, mentre i gruppi romanì
considerano le misure insufficienti. Kumar Vishvanathan è un attivista dei
diritti romanì di Ostrava:
In questa nazione, la sterilizzazione delle Romnià è proseguita negli
anni '70 ed '80, sotto il regime comunista. Durante questo periodo, è stata
un'attività gestita dallo stato, come è successo in Svezia, facendo finta
che fossero le donne stesse a voler essere sterilizzate. Spesso alle donne
venivano fatti dei "regali", come un sacco di carbone, una lavatrice ecc.
Penso che fosse un buon alibi, queste donne non avevano possibilità di dire
"No, non voglio il vostro sacco di carbone, invece voglio avere
bambini!".Non c'era la possibilità di dire così sotto il regime totalitario.
Disgraziatamente, questa pratica è continuata sino oggi. Conosciamo casi di
tre anni fa.
Lo stato non può più offrire "regali" alle donne che passano attraverso
ciò, quindi che incentivi offrono oggi alle donne per questa operazione?
Dopo il 1991, lo stato se n'è lavato le mani. Dal nostro punto di
vista lo stato è ancora responsabile, perché non ha preso nessuna misura
perché la comunità medica riceva una formazione adeguata per non lavorare in
stato di inerzia. Oggi continuano a lavorare come facevano nel passato. Non
ci sono stati gradini proattivi da parte dello stato per rafforzare i
controlli sul consenso responsabile.
Cosa pensi della recente proposta di Vybor pro Biomedicinu,
che lo stato dovrebbe compensare queste donne o che lo debbano fare gli stessi
ospedali?
Pensiamo che lo stato debba assumersi le proprie responsabilità. Diamo
il benvenuto all'idea che lo stato crei un fondo per compensare queste
donne. La nostra sola osservazione è che la compensazione non sia
limitata ai soli casi avvenuti prima del 1991. C'è poi un altro problema,
che le cartelle mediche di alcune donne sono state distrutte dagli ospedali
che ha compiuto queste operazioni. Oggi, è molto difficile per queste donne
provare che i loro casi sono reali.
Il compenso proposto da Vybor di 200.000 Corone, è sufficiente secondo il
vostro punto di vista?
Su questo posso solo dare la mia personale opinione, ma le donne Rom
dovranno decidere loro se è accettabile. Secondo me, è una somma inadeguata,
ma la parola finale resta alle Romnià.
Di Fabrizio (del 31/07/2007 @ 09:25:51, in casa, visitato 2276 volte)
L'Ombudsman contro la Discriminazione Etnica (Diskrimineringsomb udsman - DO) sta indagando sul mercato immobiliare dato che il numero di proteste continua ad
aumentare.
Negli ultimi cinque anni, ha ricevuto un totale di 314 rapporti su
proprietari che discriminano contro chi non è di etnia svedese. La prima metà di
quest'anno ha già visto 43 lamentele, comparate alle 60 di tutto l'anno scorso.
Secondo DO, i gruppi più discriminati sono gli Africani, i Rom, i Musulmani e
quanti provenienti dai paesi del Medio Oriente.
"Siamo passati attraverso situazioni terribili per cui la gente si trova
intrappolata in aree-ghetto. Spesso hanno fatto centinaia di richieste per
uscire dalle aree dove sono confinati. E' una situazione che porta alla
disperazione." racconta John Stauffe (avvocato e project manager DO) a Svenska
Dagbladet.
Nessuno dei casi riportati da DO ha prodotto una singola decisione del
tribunale. L'ufficio DO ha comunque prodotto atti in cinque occasioni, i più
recenti nel caso di una donna rom sfrattata dal suo appartamento a Sundsvall.
Le azioni giudiziarie sono in corso in altri tre casi. Nel quinto caso, è
stato raggiunto un accordo in tribunale, con l'inquilino che ha ricevuto 20.000
kronor (2.900 $) in compenso dal proprietario.
Di Sucar Drom (del 31/07/2007 @ 09:42:21, in blog, visitato 2475 volte)
Milano, le difficoltà sul territorio provinciale
«Abbiamo fatto di tutto per cercare un dialogo, ma non c’è stato nulla da fare.
Questa è gente che non vuole integrarsi, sono persone arroganti che vivono
nell’illegalità, ho anche subito un’aggressione qui in municipio da uno di loro
e ho presentato denuncia alla magistratura».
Ha i nervi a fior di pelle Giuseppe Caridi, primo cittadino...
Trento, la difesa delle minoranze
Il Trentino Alto Adige è diventato un modello da seguire per quel che riguarda
la convivenza con le minoranze linguistiche. I Mòcheni e i Cimbri al pari dei
ladini, sono qui tutelati sotto il profilo istituzionale e politico,
tuttavia le due comunità sono poco conosciute. È dunque necessaria un’opera di
valorizzazione e promozione della loro cultura e delle loro lingua per
garantirne la sopravvivenza. Ce ne parla Marco Viola, dirigente del servizi...
Milano, i Rom e le ragioni negate
Chiedono case, istruzione per i figli, un lavoro. Dicono no ai campi e ai patti
con le istituzioni. I rom di Milano raccontano di sentirsi emarginati. Per
incrinare la barriera di diffidenza ieri pomeriggio si sono dati appuntamento di
fronte a Palazzo Marino. Hanno cantato e suonato. Si sono fatti portavoce dei
messaggi scritti per l’occasione da Dario Fo e Moni Ovadia. Con loro num...
Rom e Sinti, Alleanza Nazionale è divisa tra separazione e assimilazione
Molti esponenti di Alleanza Nazionale continuano ad organizzare manifestazioni
per la cacciata dei Rom e dei Sinti, in particolare Rom rumeni, ma nella destra
italiana l'onorevole Roberta Angelilli (in foto) sceglie una strada diversa:
l'assimilazione. L'onorevole Angelilli, utilizzando le stime errate dell'Opera
Nomadi Nazionale, sta raccogliendo in tutto il Paese le firme per "difend...
Cecina, superare i "campi nomadi"
Superare i campi nomadi. Dal XIII Meeting Antirazzista di Cecina, il “Comitato
Rom e Sinti Insieme” manda un messaggio inequivocabile al Governo e agli Enti
locali e consegna al sottosegretario della Solidarietà sociale, Cristina De
Luca, un manifesto redatto da sette associazioni di rom e sinti rappresentate
dal Comitato.
La prima richiesta, dice Nazzareno Guarni...
Roma, in Regione la destra si arrabbia per i soldi promessi per i "campi"
Le casse della Regione sono sempre più vuote: nel settore sanitario, che incide
pesantemente sul bilancio della Pisana, si continua a parlare di «buchi»,
voragini, extradeficit, congelamento di debiti, tagli a servizi importanti.
Tutto, sembra, a causa del mancato controllo della spesa farmaceutica e
sanitaria che ha costretto la giunta Marrazzo a predisporre cinque o sei piani
di rientro dal deficit e a chieder...
San Benedetto del Tronto (AP), i "bravi ed onesti cittadini" criticano il
comportamento dei Carabinieri
E' successo anche questo... A San Benedetto del Tronto i "bravi ed onesti
cittadini" si sono arrabbiati perché il 113 non è intervenuto immediatamente a
cacciare delle famiglie, non sappiamo se sinte o rom, che si sono permesse di:
stendere la biancheria e occupare una buona pa...
Porto Cesareo (LE), i bambini rom sono senza diritti
Porto Cesareo ha visto lo sgombero di alcune famiglie, probabilmente di Rom
rumeni, che da anni vivevano in una masseria (in foto) nell'entroterra, in
pessime condizioni igieniche e sanitarie. I Carabinieri dopo diversi interventi
per "convincere" le famiglie ad andarsene sono intervenu...
Di Fabrizio (del 31/07/2007 @ 09:52:21, in blog, visitato 2203 volte)
In Italia, se ti chiami Berlusconi, o Fassino, o Fazio, sussiste una forma
estesa di presunzione di innocenza che (vedi Previti) va perfino oltre la
condanna passata in giudicato. Se invece sei rumena, specie se prostituta o
zingara, sei colpevole senza processo ed è già tanto se non ti fuciliamo sul
posto.
Il caso è quello di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo. I media sono
del tutto univoci: la donna, rom, nomade, zingara, a seconda del grado di
grossolanità, è sicuramente colpevole di aver nascosto un bambino di tre anni
sotto la sua gonna per sequestrarlo. Dalla Rai a Mediaset, dall'ANSA al Corriere
della Sera a Repubblica non si trova un condizionale a pagarlo un milione.
Del resto è noto (leggasi: è diffusa vulgata) che gli zingari rapiscono i
bambini e non importa che MAI nella storia uno "zingaro" sia stato condannato
per un rapimento.
continua sul
blog di Gennaro Carotenuto
|